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Histoires du sport automobile

TARGA FLORIO E LE CORSE SICILIANE


Invité §sho727jx
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Messages recommandés

Invité §ami463nV

Targa Florio 1973 ... lavoro supplementare per i meccanici Porsche ...

 

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Direttamente dalla Germania ..... l’Amico .... Werner Hillburger ....... ci ha inviato alcune foto della “spedizione” Porsche in Targa Florio 1973.

 

Nella foto sono ritratti Werner e Gunther

 

Una foto tra tutte ci ha colpito particolarmente, e la pubblichiamo

 

E’ la Porsche 911 Carrera RSR 3,0 n.9 di Claude Haldi e Leo Kinnnen. Sta sul carrello. La cosa curiosa è che a quella Carrera, per poter utilizzare quell’utile strumento di trasporto, i meccanici pare dovessero, ogni volta, cambiare le gomme ........ Infatti quelle “regolari”, con cerchioni da gara a pelo di carrozzeria, ..... non avrebbero consentito alla 911 di “salire e scendere” su e da quel carrello

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Invité §MON813Ju

Questa volta Jack Wheeler e David Martin sono scesi con la verde Daren motorizzata BRM

 

 

 

Caro Enzo ancora una volta rovistando in uno scatolo dedicato alle scarpe estive...ho trovato una gradita sorpresa...

 

Come avrai già intuito si tratta di una foto che ritrae la verde Daren ferma per avaria e subito assalita dai curiosi...

 

 

Il pilota ritratto in foto non sò chi è dei due...se Jack o David....di certo sò che la bella fanciulla a lato del pilota è una mia amica che tuttora ricorda la gentilezza e cortesia del signore che l'ha fatta subito accomodare a bordo della vettura ferma.

 

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Chiaramente tutto ciò ha solleticato subito la mia fantasia a tal punto che rivedendo le foto sul forum...........

 

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sono partito in quarta... che non è la marcia adoperata come pensano in molti per partire a razzo con l'automobile....

 

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in un paio d'ore sono arrivato a questo punto...partendo però da un modello già esistente...che non ci appizza niente..... ma era fornito di tanta resina intorno da poter effettuare una buona cura dimagrante....

 

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what base model are you using ?

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Invité §emi856gb

Ecco dal mondo Virtuale la 512 S che partecipo alla Targa del 1970. il numero non era 6 ? stessa livrea.

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http://www.targa-florio.net/Nino%20Vaccarella%20su%20Ferrari%20512S%20in%20coppia%20con%20Giunti%20alla%20Targa%20Florio%20del%201970.jpg

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Invité §TAR516zF

Ecco dal mondo Virtuale la 512 S che partecipo alla Targa del 1970. il numero non era 6 ? stessa livrea.

 

Ciao Emi,

E' possibile mettere il numero di gara corretto ? Puoi inserire le immagini della Ferrari nella giusta configurazione ?

Sto pensando ad una sezione su targapedia del tipo "Targa Florio Virtuale o digitale....." ,

 

in questo caso mi potresti dare una mano a recuperare le immagini.... che ne pensi ?

 

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Invité §cum834Wc

Caro Cuma,

il tuo english sarà di scuola ...ma con l'italico stamattina ci ai litigato :lol::lol:

 

In ogni caso habbiamo capito perqué le strade delle madonie sono ridotte in cuesto stato... con tutte quelle macchine che le hanno solcate........ :lol::lol::lol::lol:

 

Voglio vedere ora chi ti difende a te ! :lol::lol::lol::lol:

 

Grandi i nostri piloti della Targa inglesi... perchè siciliani, francesi, inglesi o altro ...sempre e comunque piloti di Targa sono stati e sempre saranno.

 

PS: a tal proposito, specie dopo avere letto il post di Best su Leo Kinnunen penso sarebbe bello ricordare le sue Targa Florio e le sue vittorie sui circuiti del Marche.

 

PS2 : a proposito di piloti della Targa Florio - 4 giorni al compleanno del Professore Vaccarella :jap::jap:

 

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https://aws-cf.caradisiac.com/prod/mesimages/798180/ANNO-DI-FLORIPOLI4.jpg

 

 

NON RACCOLGO LA PROVOCAZIONE..........................................!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Comunque grazie.......sempre!

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Invité §TAR516zF

Interessanti i modelli, soprattutto gli autocostruiti in scala 1/24 e 1/20....mi pare di capire che la 33TT3 del '72 sia stata derivata dall'Edison su cui si è pure cimentato Spazzaneve....

 

No ! Caro Bep.... No !

Nulla a che vedere con l'Edison e con l'eccellente lavoro fatto da Piergiorgio.

 

Chi vive a Palermo ed ha la passione del modellismo e conta sul suo groppone una cinquantina di primavere :lol::lol::lol: ha avuto la possibilità di ammirare il talento di Carlo Faranda.

 

Chi non ricorda nelle vetrine di Hobby Shop del caro Ninni Mettier le decine di Ferrari Formula 1 in scala 1/12 che raccontavano l'evoluzione dalla 312 B del 1970 alle varie versioni delle B3 fino alle T ? Tutto questo quando le uniche scatole di montaggio reperibili sul mercato erano 3 Tamya e altrettante Provini....

 

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Ferrari F1 scala 1/12

 

E' proprio Carlo che con certosina pazienza ha autocostruito quelle meraviglie (all'epoca stampi al silicone e resina erano ancora agli esordi e non alla portata di tutti...) e non solo, perchè nel suo palmarés ci sono un centinaio di lavori dall'1/12 all'1/87 come le foto che abbiamo visto ieri.

 

Questo quanto racconta con le sue parole Carlo, spiegandoci come ha autocostruito i suoi modellli :

 

......I modelli sono costruiti con compensato da 1 mm. Le parti curve sono realizzate o con compensato riscaldato a fuoco o con più fogli di carta e vinavil modellati quando ancora la colla non si è asciugata, il tutto rivestito con stucco alla nitro, i cerchioni con siringhe e i copertoni con carta arrotolata, stile stelle filanti, buona parte delle decals sono realizzate con i trasferelli.

 

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Ferrari 312 PB - Spa '73 Scala 1/24

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Porsche 908/03 - Nurburgring '70 Scala 1/24

 

In tutto ho realizzato 95 F1 e 23 prototipi dalla scala 1/12 alla più piccola 1/87. L'idea originale, unita alla passione per il modellismo autorealizzato, era quella di avere il modello dell'auto che correva nello stesso anno.

Il momento più emozionante era proprio all'inizio del progetto, utilizzando le foto di Auto Sprint, quando pensavo a come superare le difficoltà.

Alla fine, dopo uno due mesi di lavoro, portavo il modellino da Hobby Shop, pregustando l'ammirazione di quelli che si sarebbero recati in negozio.

Alcuni modelli sono interamente autocostruiti, per altri vengono utilizzati motore e ruote di modelli di anni precedenti.

 

Purtroppo la Tamya ha praticamente abbandonato questo mercato, in più e soprattutto le F1 attuali hanno forme curve difficili da riprodurre, al contrario che nel passato quando erano più "squadrate", e così l'ultimo modello realizzato è la Ferrari F2002, partendo dal modello del 2000.

Oggi mi devo accontentare dei modelli della Hotwheels, prodotti in Cina, un poco bruttini e molto cari, aggiungendo le decals della Marlboro.

 

Ho anche autorealizzato il modello del mio Kart, perchè ho anche questa passione, oltre a quella per le navi in legno e per il plastico con il trenino.

 

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Grazie di nuovo per la visibilità che ciascun modellista desidera per le proprie "opere d'arte".

 

Un ultima nota che rende onore alla nostra ...seconda professione..... :

caro Bep anche Carlo è un medico (ospedaliero) , ci siamo incontrati casualmente giovedì scorso per motivi di lavoro, grazie all'unificazione delle nostre rispettive aziende....

 

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Invité §cum834Wc

Questa volta Jack Wheeler e David Martin sono scesi con la verde Daren motorizzata BRM

 

 

 

Caro Enzo ancora una volta rovistando in uno scatolo dedicato alle scarpe estive...ho trovato una gradita sorpresa...

 

 

what base model are you using ?

 

 

 

The base is to start Ulizzi Barnini Abarth 1000 Tandem cors 1970,

 

You can also uilizzare Chevron have very high shoulder

 

Up the language so the translator ...

 

 

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Invité §TAR516zF

Targa Florio 1930 : Albert Divo sulla sua Bugatti 35 B fermo per un "pit stop".

 

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Non terminerà la gara vinta da Achille Varzi sull'Alfa Romeo P2

 

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Invité §emi856gb

Ciao Emi,

E' possibile mettere il numero di gara corretto ? Puoi inserire le immagini della Ferrari nella giusta configurazione ?

Sto pensando ad una sezione su targapedia del tipo "Targa Florio Virtuale o digitale....." ,

 

in questo caso mi potresti dare una mano a recuperare le immagini.... che ne pensi ?

 

https://aws-cf.caradisiac.com/prod/mesimages/493723/logo.jpg

https://aws-cf.caradisiac.com/prod/mesimages/798180/ANNO-DI-FLORIPOLI4.jpg

 

 

Sarei felicissimo di aiutarti, dato che corro nel mondo virtuale da 2 anni circa. cmq se hai msn aggiugngimi qua emifisarichiusa@hotmail.it o per la email sempre lo stesso

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Invité §tri338xF

 

 

 

....... Rischio volentieri la "reprimenda".... per l'Out Topic.......

 

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Non me ne vogliano gli amici targofili di fede juventina.

Ma stasera è stato troppo bellooooooo!!!!!!!!!!!!!!!

 

 

 

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Invité §TAR516zF

meno 3 giorni al compleanno del Professore Nino Vaccarella .....

 

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Da "Il Preside Volante" - Flaccovio Editore

 

1959

Dopo una trattativa non conclusa fortunatamente con il barone Beppuzzo Cammarata, fratello del più noto Mario, per l'acquisto della sua bellíssima Ferrari Testa Rossa 2000, per una richiesta da me considerata troppo elevata, partivo per Modena, capitale dell'automobilismo italiano, sede della Ferrari, della Maserati, dell'Osca, della Stanguellini e di tante altre famose Scuderie e visitavo gli stabilimenti Maserati dei fratelli Orsi, dove conoscevo Guerino Bertocchi, capo collaudatore e meccanico fidato di Manuel Fangio, il pluricampione del mondo, che quando seppe che io ero alla ricerca di una buona Sport 2000, mi prospettò la possibilità di acquistare la Maserati quattro cilindri del pilota Tedeschi, che aveva vinto nel 1958 il Campionato Italiano.

 

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Bertocchi mi disse che la macchina era stata revisionata di recente ed era integra e molto competitiva ed il prezzo era di 2.500.000 di Lire. Ricordai la richiesta del barone Cammarata che era di 5.500.000 di Lire per una macchina eccezionale ma certamente non competitiva come la più moderna Maserati e capii subito che l'affare era possibile ed alla portata delle mie tasche.

 

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Chiesi a Bertocchi di poterla provare e decidemmo di recarci all'autodromo di Modena per effettuare dei giri di prova e capire quale era la mia reazione ed il comportamento del bolide rosso. Dopo una decina di giri mi fermavo ai box ed avendo provato sensazioni incredibili e sentendomi a mio agio dicevo a Bertocchi che ero disposto ad acquistare la macchina, pensando nel mio intimo che avrei potuto ottenere risultati interessanti e vincenti.

Quando Bertocchi mi disse che avevo realizzato tempi interessanti, rimasi molto emozionato conoscendo la competenza e la considerazione del responsabile della Maserati. In effetti ero stato molto fortunato ad acquistare una macchina tra le più veloci e ad un prezzo vantaggioso, che mi avrebbe dato la possibilità di vincere molte gare e di verificare le mie potenzialità.

 

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Inviavo la Maserati a Palermo con il primo treno merci disponibile e dopo alcuni giorni andavo a prelevarla alla stazione e l'affidavo alla concessionana Fiat dell'amico Clementino Ravetto, anche lui con la passione per l'automobilismo.

Il capo officina della concessionaria era Gino Alterio, un bravo meccanico che aveva partecipato, come secondo, ad alcune corse con il barone Stefano La Motta ed aveva una notevole esperienza e così gli affidavo la gestione della mia macchina.

Mi recavo almeno due giorni alia settimana in concessionaria ed Alterio mi faceva trovare la macchina preparata per effettuare le prove utili e abitualmente mi recavo sul Monte Pellegrino e dal Santuario scendevo dall'altro versante per Valdesi e quindi alla Favorita, dove dopo qualche giro concludevo la mia prova.

Enorme era il piacere nel provare la Sport modenese che evidenziava eccellenti qualità di accelerazione, di tenuta di strada, di frenata, che ne esaltavano la grande potenzialità e così aspettavo con ansia il giorno del debutto, 7 Maggio 1959, la partecipazione alla 1° edizione della Valdesi-S.Rosalia, una strada nuova che da Mondello portava al Santuario di Santa Rosalia con allunghi veloci e quindi con una serie di tornanti verso il tratto finale molto veloce ed impegnativo.

 

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Era la mia prima vittoria con la Maserati che staccava nettamente tutti gli avversari, compreso l'amico rivale Nino Todaro che guidava una fiammante e potente Ferrari 250 GT Scaglietti. Era l'inizio di una lunga serie di vittorie, che mi avrebbero portato all'attenzione dell'ambiente automobilistico e della Stampa sportiva, che mi citava come il pilota nuovo che veniva dal Sud.

 

Ed ecco dopo una settimana la 43° Targa Florio, la prima edizione senza la presenza del suo fondatore, che era morto a Gennaio in Francia, lasciando un incolmabile e doloroso vuoto.

 

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La corsa veniva presa in gestione dall'Automobile Club di Palermo, che ne avrebbe con pieno merito assicurato la continuità e la crescita, con le stupende edizioni degli anni '60 e '70, con gli straordinari confronti tra le Alfa Romeo, le Porsche, le Maserati e le Ferrari alla presenza di folle record (600-700 mila spettatori). Quanti campioni si sono succeduti in queste ultime edizioni, lasciando ricordi indelebili tra la gente che assiepava pericolosamente la strada e faceva il tifo per i propri beniamini: Bonetto, Bracco, Castellotti, Musso, Fangio, Moss, Collins, Taruffi, Von Trips, i fratelli Rodriguez, Bandini, Scarfiotti, Siffert, Elford, Bonnier, Gendebien, Maglioli, la maggior parte tragicamente scomparsi, vittime sfortunate della loro passione, veri eroi di un automobilismo affascinante e spettacolare.

Decidevo di partecipare con la Maserati 2000 sei cilindri dell'amico Pippo Allotta (Solimecos) che mi aveva invitato a gareggiare con lui e così risparmiavo la mia macchina pronta per i prossimi impegni.

 

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L'esperienza era molto positiva e nonostante una uscita di strada del mio compagno che danneggiava la macchina, con la perdita di parecchi mìnuti, riuscivamo a piazzarci terzi di classe e decimi assoluti.

 

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Avevo ancora meglio conosciuto le difficoltà delle strade madonite ed avevo gustato il piacere di un onorevole piazzamento, in attesa di tempi migliori.

 

Riprendevo i programmi con la mia Maserati e partecipavo ad un'altra classica siciliana la 18" edizione della Monte Pellegrino. A mio agio sui tornanti da me più volte affrontati, riuscivo a vincere battendo il campione italiano della salita, l'emiliano Odoardo Govoni anche lui al volante di una Maserati quattro cilindri e battevo il record, realizzando per la prima volta una media superiore ai 100 km./h.

 

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Ricordo che prima delle prove il barone Bordonaro mi aveva dato qualche consiglio, dicendomi che avrei dovuto montare un rapporto lungo, che mi avrebbe consentito di cambiare meno. Telefonavo alla Maserati e parlavo con Bertocchi, il mio prezioso informatore, che mi consigliava di usare il rapporto corto più adatto alla salita ed il consiglio del tecnico modenese dava ragione alla mia notevole prestazione..........

 

******************************

 

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La 200S è stata una autovettura da competizione costruita dalla Maserati dal 1955 al 1957.

Il progetto della vettura, chiamato “Tipo 52”, fu iniziato nel 1952 da Giulio Alfieri. L’autovettura aveva un motore in lega leggera a quattro cilindri in linea, con valvole in testa e doppio albero a camme in testa. Il propulsore, derivato da quello installato sulla 150S, aveva una cilindrata di 1994 cc. Per ottenere il nuovo motore furono aumentati la corsa e l’alesaggio ora, rispettivamente, di 75 mm e 92 mm[1]. La vettura era dotata di due carburatori Weber 50DCO3 (per le prime vetture) e 45DCO3. Questo motore aveva una potenza di 187 cv a 7500 giri al minuto.

 

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Molti componenti del telaio erano identici a quelli montati sulla 150S, eccetto il ponte posteriore. I primi tre esemplari avevano installato il ponte posteriore della GCS, mentre i successivi il ponte De Dion.

I primi tre telai furono prodotti dalla Maserati, mentre un successivo telaio tubolare fu fatto costruire dalla Gilco. Le prime cinque carrozzerie in alluminio, come per la Maserati 150S, erano opera di Celestino Fiandri. Le altre 23 furono assemblate da Medardo Fantuzzi. I freni erano a tamburo con comando idraulico. La “200S” non aveva portiere ed era a due posti.

Nel 1957 il nome della vettura fu cambiato in Maserati 200SI (“Sport Internazionale”), per sottolineare la vocazione sportiva internazionale del modello. Le nuove regole internazionali, imposero di apportare alcune modifiche : le porte di dimensioni specifiche, un parabrezza completo con tergicristallo e un altra assurda, la quasi inutilizzabile capotte in tela.

 

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Nel 1957 Maserati ha rallentato la produzione della 200SI, la cui ultima apparizione è stata nel 1957 al GP di Sicilia, vinto da Scarlatti.

Nel giudicare la carriera del 200S, si deve sottolineare che la vettura ha sofferto dal confronto costante con il grande successo e con le qualità della A6GCS.

E 'stata anche famosa non solo per l'alto livello di abilità di guida necessaria per portarla al limite, ma anche il suo elevato costo di manutenzione.

 

tratto da http://www.maserati-alfieri.co.uk

 

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Invité §sho727jx

meno 3 giorni al compleanno del Professore Nino Vaccarella .....

...............

e così aspettavo con ansia il giorno del debutto, 7 Maggio 1959, la partecipazione alla 1° edizione della Valdesi-S.Rosalia, una strada nuova che da Mondello portava al Santuario di Santa Rosalia con allunghi veloci e quindi con una serie di tornanti verso il tratto finale molto veloce ed impegnativo.

 

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....................

Riprendevo i programmi con la mia Maserati e partecipavo ad un'altra classica siciliana la 18" edizione della Monte Pellegrino. A mio agio sui tornanti da me più volte affrontati, riuscivo a vincere battendo il campione italiano della salita, l'emiliano Odoardo Govoni anche lui al volante di una Maserati quattro cilindri e battevo il record, realizzando per la prima volta una media superiore ai 100 km./h.

 

https://aws-cf.caradisiac.com/prod/mesimages/798180/1959-288-monte.jpg

 

 

 

Molto bello e interessante, ma c'è qualcosa che non mi quadra nelle date...

 

Se nella prima foto (Valdesi-S.Rosalia) siamo nel '59, come è possibile che alla Montepellegrino con la n°288 siamo sempre nel '59 ?

Quell'anno si disputarono entrambe le salite ? Mi sembra difficile...

Si parla della 18^ edizione : potremmo essere nel '60, ed in tal caso mi chiedo se in quegli anni sono saltate una o due edizioni di Montepellegrino... perchè se nel '50 era la X edizione, la XVIII non poteva essere nè '59 nè '60 in caso di continuità...ma addirittura '58 !

O forse non è esatto l'anno della prima foto (Valdesi) ?...

 

:??::??::??:

 

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Invité §TAR516zF

... ma c'è qualcosa che non mi quadra nelle date......

 

Caro GPF

il testo è tale e quale quello riportato nel libro "Il Preside Volante"

Le foto sono tratte dallo stesso libro, già salvate nel mio archivio con la sola data (ho dedotto quale fosse la Valdesi e quale la Palermo dallo sfondo). Di più non so... comunque il 4 marzo avrò la possibilità di chiedere delucidazioni direttamente al Professore....

 

Enzomanz :jap::jap:

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Entrambe...??

 

Erano due le Simca...complimenti ... peccato non averne conservato almeno una...sai che spasso adesso andando in giro..??

 

 

 

 

Matteo, la mia osservazione era riferita alle due Simca 1200S che parteciparono alla Targa.

A me, ne bastava ed avanzava una!

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Un sincero plauso al lavoro del collega Carlo Faranda, che non conoscevo....e che spero di incontrare in qualche occasione, per fargli i complimenti di persona e scambiare impressioni ed esperienze...ma perchè non si unisce a noi?

 

 

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Invité §TAR516zF

Questa amicizia è nata per un caso fortuito,

una sera dello scorso mese di ottobre ero di turno nel mio ospedale , durante una pausa stavo pensando e preparando un post sulle barchette artigianali preparate da alcuni abili artigiani e meccanici siciliani che permisero la ripresa del'automobilismo sportivo nel secondo dopoguerra, quando sono stato chiamato per un urgenza.

Mi sono trovato così di fronte ad una persona sofferente, dal viso dolce e dai modi garbati...... uno sguardo alla cartella e leggo un nome conosciuto... Rosario Mucera.....

 

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La vita ha il suo percorso e quella vissuta da Rosario l'aveva fatto quasi tutto.... mancavano le ultime curve ...che inesorabilmente ed ineluttabilmente sono arrivate di li a poche settimane....

 

A me sono rimasti l'onore di avere conosciuto uno dei pionieri dell'automobilismo siciliano, figlio e nipote d'arte, la coscienza di avergli reso meno doloroso l'ultimo tratto della sua corsa terrena ed un'amicizia con i figli che rispecchiano l'educazione ricevuta.

 

Dei "mitici fratelli Mucera abbiamo scritto tante volte, riportando le notizie trovate nei libri, proponendo le poche foto pubblicate....

Grazie a Danilo Mucera e alla sua famiglia, alla loro ferma volontà di non disperdere la memoria di una dinastia di meccanici e di piloti abbiamo ora la possibilità di raccontarla con più dettagli e tantissime foto inedite .

 

Partiamo dall'inizio e .....questo è solo l'inizio.

 

Targa Florio 1921 - Ernesto Ceirano con Gigi Mucera su Ceirano 15/20 hp 2.3 - 10°assoluti

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Targa Florio 1924 - Pietro Mucera su Ceirano CS 2H 3.0 - ritirato al 2° giro

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Targa Florio 1926 - Pietro Mucera su Ceirano 150 1.5 - ritirato

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Con Shortleg riprenderemo nei prossimi giorni a raccontare la storia delle due generazioni di Mucera e delle loro Fiat-Mucera :jap::jap::jap::jap:

 

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Invité §cum834Wc

 

Matteo, la mia osservazione era riferita alle due Simca 1200S che parteciparono alla Targa.

A me, ne bastava ed avanzava una!

 

 

 

Scusami tanto, l'unico neurone rimasto attivo nel mio cervello si concede delle pause nei momenti meno opportuni...

 

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FOR MONDELLO MAN:

Hello, I come to give a little help to our friend Matteo (Cuma62), as he used the automatic web translator for his answer, but it didn't work very well...

 

For his Daren model, he used as a base a Barnini's resin kit of the Abarth 1000 Biposto Corsa...

 

Otherwise, you can also use a '72 Chevron body, but it has a bit high sides, so you should lower them...

 

Thank you for your interest...

 

PER TARGAPEDIA:

 

magnifico questo album sui Mucera, aspettiamo il seguito!

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Invité §TAR516zF

meno 2 giorni al compleanno del Professore Nino Vaccarella .....

 

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Da "Il Preside Volante" - Flaccovio Editore

 

1959

.......Dalle gare in salita alla pista, una nuova esperienza che mi avrebbe fatto capire se le mie qualità di guida erano adatte a questa nuova specialità.

Mi iscrivevo al 9" Premio Pergusa nella nuova pista siciliana realizzata intorno al lago, con curvoni impegnativi molto veloci.

Come di solito interpellavo Bertocchi che mi consigliava di montare il rapporto lungo più veloce (230 km. orari) e quando lo comunicai a Gino Alterio, il mio meccanico si preoccupò molto dell'eccessiva velocità e mi consigliò un rapporto meno veloce e più sicuro per un giovane pilota alle sue prime esperienze.

Ma i consigli di Bertocchi per me non si discutevano e così disputavo la corsa siciliana alla presenza dei migliori piloti italiani (Bellucci, Boffa, Drogo, Govoni, Cabianca, Bordoni). Vincevo a tempo record km. 175,559 , il precedente apparteneva a Cabianca km. 172,166 , dopo un duello entusiasmanre con Bellucci che non riusciva a superarmi e realizzavo anche il giro più veloce alla media di km/h 180,789.

 

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GP.Pergusa 1959

 

La folla siciliana mi applaudiva a lungo con il solito calore e diventavo il pilota più seguito ed amato.

Avevo superato anche questo più impegnativo confronto e pensavo, senza timori reverenziàli, che avrei potuto affrontare anche e più difficili gare.

Unica nota dolente della entusiasmante giornata, I'incidente dell'amico palermitano Pippo Allotta, che con la sua Maserati 2000 6 cilindri veniva buttato fuori strada da Luigi Bellucci con I'accusa di non avergli dato strada e di averlo ostacolato.

Fortunatamente Allotta se la cavava con qualche lieve escoriazione e con notevoli danni alla sua macchina, mentre Bellucci veniva accusato di eccessiva irruenza e pericoloso comportamento.

 

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Venivo contattato dalla Casa petrolifera BP (British Petroleum) per un accordo di collaborazione e mi veniva riconosciuta per le corse la fornitura gratuita di benzina e di olio, una delle prime operazioni di sponsorizzazione, da me particolarmente gradita.

Partecipavo al 9" Circuito di Caserta ed anche qui una conferma di competitività, con la realizzazione di tempi interessanti ed in gara si ripeteva il duello con Bellucci che veniva interrotto per il mio ritiro dovuto alla rotrura del cambio.

Una nuova esperienza che mi metteva di fronte alla possibilità di defezioni o ritiri, episodi che fanno parte delle gare e che in futuro mi faranno perdere importanti vittorie.

 

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IX Circuito di Caserta 1959

 

Il 9 agosto tornavo sui tornanti della salita del Monte Erice, che già da qualche anno si organizzava senza la partenza da Trapani per motivi di sicurezza e veniva eliminata la parte più veloce e guidata con notevole riduzione del percorso.

Vincevo con la mia eccezionale Maserati e realizzavo il nuovo record della salita a quasi 90 di media, staccando nettamente i miei rivali, Odoardo Lualdi su Osca 2000 e Nino Todaro su Ferrari.

 

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Il giornalista Vincenzo Gargotta, amico e collaboraltore di Florio, scriveva su Auto Italiana:

"Bella impresa del giovane e sorprendente pilota palermitano, bisogna riconoscerlo, che più che alla sua macchina, la Maserati 2000, deve la sua vittoria all'abilità ed alle doti che qui ad Erice hanno avuto un'ennesima conferma. Riteniamo che tutte le sue vittoriose prestazioni a Palermo, ad Enna ed oggi ad Erice, sono state proprio ottenute in virtù di uno stile sicuro e di una classe, che ormai non gli si può più negare".

 

La Scuderia Montepellegrino, dove avevo iniziato la mia attività, mi iscriveva alla Sassi-Superga, dove avevo un conto in sospeso con i piloti del Nord e accompagnato dal Presidente, Prof. Raimondo Mirabella, che ormai mi seguiva con commovente passione, affrontavo in una giornata di pioggia i piloti italiani più bravi (Cabianca, Govoni, Boffa, Scarfiotti), ed anche a Torino era Vittoria. Commovente quando dopo la gara, ritornavo con la macchina sulia linea di partenza e notavo il Prof. Mirabella che mi aspettava in lacrime e mi accoglieva con un caloroso abbraccio.

Era la vittoria del Sud, era la rivincita della Sicilia, spesso maltrattata e sottovalutata. alla premiazione una gradevole sorpresa: venivo premiato dal campione del mondo Nino Farina che si complimentava con me augurandomi altri e più significativi successi.

 

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Sassi-Superga 1959

 

Scriveva Pietro Casucci, uno dei giornalisti più affermati, nell'articolo denominato "L'uomo nuovo viene dalla Sicilia":

"Nonostante tutto c'è chi pratica ancora lo Sport del volante con passione. Passioni ed istinti incontrollati nascono tuttora persino in uomini di cultura quali il vincitore della Sassi-Superga che è un giovane laureato e nel suo fedele accompagnatore che è un professore di Storia dell'arte. Partiti da Palermo recando a rimorchio l'abominevole oggetto di lussuria che è la macchina da corsa, essi hanno risalito la Penisola e si sono presentati alla partenza della Sassi-Superga. Poi il giovane laureato ha soffocato la propria emozione e dando una dimostnzione di bello stile ha collezionato la quinta vittoria assoluta, dopo la corsa al Monte Pellegrino, la Mondello-S. Rosalia, il circuito del Lago di Pergusa, e laTrapani-Erice. In sostanza vi abbiamo presentato Nino Vaccarella. È lui che ha vinto la Sassi-Superga, è di lui che si parla quest'anno come dell'uomo nuovo venuto a vitalizzare I'anemico sangue dello sport automobilistico. Non ne facciamo un'esaltazione, ne parliamo con quel senso di ammirazione che le imprese dei giovani suscitano sempre in noi".

 

Continuavo a partecipare alle gare del Nord per dimostrare alla stampa nazionale che riuscivo a vincere anche lontano dalla Sicilia e così mi iscrivevo alla 23" Pontedecimo-Giovi a Genova ed incontravo Govoni con la nuova Maserati birdcage e Scarlatti con la potente Ferrari ufficiale. Era uno scontro impari, ma riuscivo a piazzarmi alle loro spalle a pochi secondi, nonostante una malaugurata sbandata che mi faceva perdere preziosi secondi e possibilmente la gara.

 

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Ormai i risultati erano vincenti e convincenti, con tempi record in casa o fuori casa e così per la prima volta mi veniva affidata una nuova macchina dai requisiti tecnici straordinari, la Cooper-Maserati della Scuderia Centro Sud di Mimmo Dei, uno sportivo che amava scoprire nuovi talenti e che partecipava soprattutto alle gare di Formula 1.

 

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La Cooper Maserati era molto leggera ed aveva il motore posizionato alle spalle del pilota, i nuovi freni a disco completavano questi requisiti di alta tecnologia in sostituzione dei vecchi freni a tamburo.

 

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La gara di questo mio primo debutto professionale era la Catania-Etna una delle più lunghe ed impegnative cronoscalate, che partiva dalla periferia di Catania e si inerpicava, transitando da alcuni paesi (S. Giovanni la Punta, Nicolosi) lungo i tornanti che portavano al Vulcano. 31 km. di strada con le più varie e difficili caratteristiche, che venivano superate in maniera eccezionale dalla leggera e scattante macchina inglese, vero gioiello tecnologico; un grande divertimento, una nuova esperienza sportiva.

 

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la Cooper Maserati T 49 della Scuderia Serenissima - Targa Florio 1960

 

Era un successo conseguito con una macchina straordinaria, dall'accelerazione immediata con la nuova trazione posteriore, dalla tenuta di strada eccezionale e da una frenata efficace.

Naturalmente vincevo con margine notevole sul mio avversario il napoletano Boffa con la Maserati, che non riusciva a capire come avessi potuto realizzare un tempo così veloce. Stabilivo il nuovo record alla media di 110,390 km. Ormai tutte le Case automobilistiche si adeguavano a questo nuovo indirizzo tecnico e le macchine a motore anteriore e con i freni a tamburo concludevano il loro longevo cammino.

 

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Concludevo il 1959 con una serie di vittorie convincenti che evidenziavano le mie buone qualità di guida che mi facevano inserire tra i piloti più seguiti.

 

"Chi è , chiese Piero Taruffi a Mimmo Dei, in occasione di uno stage organizzato dalla scuderia Centro Sud, per giovani promesse. Gli disse che si trattava di un corridore palermitano, praticamente alle prime gare impegnative,laureato in legge e maniaco di automobiii da corsa. Si chiamava Nino Vaccarella, corîeva con una Maserati 2000 personale e sognava di battere Stirling Moss.

Un'ora dopo si facevano le presentazioni e Vaccarella ascoltava attento le lezioni di Taruffi".

 

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Al volante della A6GCS della Scuderia Centro Sud Guerino Bertocchi parla con Piero Taruffi e Mimmo Dei

 

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Invité §ran085xF

Ricordando quella splendida vittoria del 1965

Ferrari - Vaccarella - Bandini

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Foto tratta da un giornale conservato da mio padre da appena 45anni.......

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Invité §TAR516zF

Vi mostro le foto dei due modellini Alfa della Targa.

 

La 33TT12 è in pratica il mio secondo vero modellino completamente autocostrito, siamo nel 1973, il primo è stato la Ferrari 312 PB n.2, sempre nel 73.

Avevo iniziato nel 1971 con modellini più piccoli fatti di "carta", li ho ancora e mi sono molto cari.

 

Targa Florio 1973 - Alfa Romeo 33 TT12 Scala 1/24

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......I modelli sono costruiti con compensato da 1 mm. Le parti curve sono realizzate o con compensato riscaldato a fuoco o con più fogli di carta e vinavil modellati quando ancora la colla non si è asciugata, il tutto rivestito con stucco alla nitro, i cerchioni con siringhe e i copertoni con carta arrotolata, stile stelle filanti, buona parte delle decals sono realizzate con i trasferelli...........

 

 

L'Alfa 33TT3 del 72 n.5 invece è stata costruita nel 2003 (mi piaceva troppo per non averla) prendendo ruote e motore dalla scatola di montaggio di una Benetton F1.

La parte più difficile ? L'alloggiamento dei fari anteriori. Un motore Ford su un'Alfa? Va bene, tanto il modello non è apribile.

 

Targa Florio 1972 - Alfa Romeo 33 TT3 - Scala 1/20

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:love::love:Senza parole....da rimanere... di stucco ! :love::love:

 

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Invité §sho727jx

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SIATA 208 SC Stabilimenti Farina

 

 

Siata (Società Italiana Applicazioni Trasformazioni Automobilistiche)

 

Questa vettura sportiva italiana molto rara, con vistosa carrozzeria creata dagli Stabilimenti Farina a Torino, è alimentata da un motore Fiat 8V, 2 litri, modificato Siata.

 

Siata aveva avuto una stretta collaborazione con Fiat ed è stato coinvolta nello sviluppo della Fiat 8V fin dall'inizio del progetto. E 'generalmente riconosciuto che la sospensione e la costruzione del telaio della Fiat 8V è stata effettuata in stretta collaborazione con Siata a Torino.

 

È interessante notare che, Siata ha testato la prima versione del Fiat 8V al Giro di Sicilia il 9 marzo del '52, esattamente 11 giorni prima del Motor Show di Torino , quando entrambe le società hanno presentato i loro nuovi modelli contemporaneamente.

 

La Berlinetta 208 CS è stato uno sviluppo realizzato da Siata attraverso gli Stabilimenti Farina utilizzando un telaio speciale a tubo ovale utilizzando la configurazione della famosa "bottiglia di Coca-Cola" con pannelli di alluminio di straordinaria leggerezza.

Presentava standard di progettazione nuovi e molto avanzati come i fari a scomparsa meccanicamente e la forma della carrozzeria molto bassa.

La forma di bottiglia di Coca-Cola a tubi ovali ha consentito di collocare i sedili sul pianale in lega fra i tubi del telaio che ha permesso infatti un tetto molto basso con risparmio di peso aggiuntivo.

 

 

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This ultra rare Italian racer, with gorgeous coachwork by Stabilimenti Farina in Torino, is powered by a Siata-modified Fiat 8V, 2 liter, alloy engine with dual twin downdraft Weber carbs, and a 3-point suspended alloy differential, driven through a 4 speed box and is regarded as one of the most brilliant designs ever created by the marque.

 

Siata had a close collaboration with Fiat and got involved in the development of the Fiat 8V at an early stage. It is generally recognized that the suspension and chassis construction of the Fiat 8V was carried out in close collaboration with Siata, with its headquarters based in Torino.

 

Interestingly enough, Siata tested the first Fiat 8V engine in the Giro di Sicilia on March 9th, exactly 11 days before the new "ottovu" (8V) was introduced at the Torino Motor Show in the spring of 1952 when both companies presented their new models simultaneously.

 

The 208 CS Berlinetta was an in-house development by Siata using a special oval tube chassis of the famous "Coca-Cola bottle" configuration with impressive lightweight Stabilimenti Farina Berlinetta coachwork in all aluminum. It featured new and very advanced design standards like mechanically retractable headlights and ultra light and low coachwork construction. The Coke bottle shape of oval tubing allowed Siata to place the bucket seats on the alloy floorpan between the chassis tubes enabling a low and beautiful roofline and additional weight savings.

 

 

Come impiego sportivo, registriamo una partecipazione alla MilleMiglia '52 con Tullini-Rossi

 

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e al Giro di Sicilia del '53 con Amati.

 

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Approfittando della base MM collection riproducente la versione MM '52, ho voluto provare a realizzare anche la versione che corse al Giro di Sicilia '53 con Amati.

 

La documentazione è un'unica foto in b/n..., il colore ho dedotto fosse rosso dalle foto odierne che mostrano tale vettura di colore bianco o rosso...

 

 

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dimenticavo... la targa non fa testo, è una licenza modellistica...; quella vera la sconosco...

:jap::jap:

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Invité §cum834Wc

FOR MONDELLO MAN:

Hello, I come to give a little help to our friend Matteo (Cuma62), as he used the automatic web translator for his answer, but it didn't work very well...

 

For his Daren model, he used as a base a Barnini's resin kit of the Abarth 1000 Biposto Corsa...

 

Otherwise, you can also use a '72 Chevron body, but it has a bit high sides, so you should lower them...

 

Thank you for your interest...

 

 

Grazie per il prezioso aiuto Beppe.

 

 

 

 

Ciao grazie.

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Invité §TAR516zF

intermezzo.....

 

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mi sono permesso di proporre il lavoro di Carlo Faranda e quello di Piergiorgio Spazzaneve sulla 33TT12 '73 su un topic di modellisti francesi...

 

Uno dei commenti è stato questo: Ils sont forts ces Siciliens....

 

Penso che si capisca bene... :sol::sol::sol:

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Invité §tar086XR

Ciao a tutti.

Che bella sorpresa rivedere i modelli di Carlo Faranda,

vi assicuro che le foto non rendono giustizia ad uno dei

modellisti palermitani più fantasiosi che ho conosciuto.

Avevo chiesto di lui ai figli di Ninni,ma non avevano saputo darmi notizie,ora questa sorpresa da tenere

viva.Tu caro Enzo concludi dicendo "senza parole da

restare di stucco" pensa che Carlo Faranda fece restare

di stucco un tale Cevenini inviato di Autosprint al Targa

Racing Show del 74 che in visita allo stand modellistico

di Hobby Shop rimase veramente di stucco nell'ammirare

i modelli portati per l'occasione,era tanto incredulo che

li volle toccare con mano e quando chiese come sono

fatti che materiali usi gli si drizzarono i baffi sentendosi

dire carta cartoncino compensato balsa vinavil stucco das

spilli siringhe trasferibili filo di rame,tutti materiali da

raccolta differenziata sapientemente ed abilmente abbinati tra loro per dare vita ad una superba collezione

di inediti.Ogni volta che il nostro amico finiva un modello il primo pensiero era di portarlo da Ninni per

metterlo in vetrina diventando argomento di discussione

modellistica su come aveva realizzato le varie parti,

benvenuto tra noi Carlo spero di poterti leggere sul

nostro forum e chissà di poterti incontrare magari per

una delle solite pizze che ogni tanto ci concediamo

per rendere meno virtuale il nostro forum.

Con simpatia, Andrea Oliveri.

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Invité §TAR516zF

....

Uno dei commenti è stato questo: Ils sont forts ces Siciliens.......

 

Nella sezione modellistica del Forum,

ho letto su un topic dedicato ad una improbabile trasformazione di una 275 P Tenariv nella Ferrari 330 Mecom di Graham Hill (tralascio ogni considerazione modellistica a proposito...) un commento dedicato a te :

 

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Invité §TAR516zF

....

Che bella sorpresa rivedere i modelli di Carlo Faranda,......

 

 

Piccolo ripasso mnemonico :love::love::love::love:

 

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la Ferrari 312 B3 n 12 di Lauda prima in Olanda 1974 scala 1/18 , interamente autocostruita compreso ruote e motore

 

caro Antry... pensa la sorpresa

che ho avuto quando la settimana scorsa ci siamo conosciuti sul lavoro ed abbiamo cominciato a parlare di modellismo....

....io su quella vetrina di Hobby Shop , piena delle sue Ferrari Formula 1 , pezzi unici ed introvabili , trenta e passa anni fa mi ci sono rovinato la vista !!!

 

Stamattina parlando con Shortleg ricordavo che periodo fantastico.... le vetrine di H.S. erano incredibilmente belle e stimolanti...modellisticamente parlando...

.....Mario Mirabella, Gianni Petta, Carlo Faranda, Enzo Mancino, Gianni Cardamone...... che tempi..e che modelli !!!

 

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