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Histoires du sport automobile

TARGA FLORIO E LE CORSE SICILIANE


Invité §sho727jx
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Invité §tri338xF

 

Infatti, non solo la 917 col n°8 era prevista..., ma in prova si vide anche una Matra col n°10...

 

 

https://aws-cf.caradisiac.com/prod/mesimages/336526/matra 70.jpg

 

ovviamente... si tratta di...fantatarga...

 

:ange::ange:

 

 

 

Caro Pino complimenti per le tue "ricostruzioni" di una (fanta)Targa che - nella realtà - non c'è stata... ma che mi sarebbe piaciuta.

Non è un mistero che sono sempre stato un (fanta)fautore della partecipazione delle barchette Matra (le tre litri sport) alla Targa Florio.

Vedere la tua azzeccatissima "ambientazione" di Larousse al volante della Matra 630/650 del '72 (almeno credo sia così) sul Piccolo delle Madonie rafforza la mia sensazione che qualcosa - da questa mancata partecipazione - si sia perso.

La Sport francese aveva, almeno nella versione Tour de France, un passo accorciato, una configurazione "stradale" (molto diversa da quella "da corsa" lunga tipo Le Mans), con un giusto mix fra potenza (relativamente bassa) e equlibrio di forme (arrotondate e poco esasperate) che portavano la vettura d'oltralpe più verso la 908 Mk3 piuttosto che verso la 312PB Ferrari (veramente poco consona alla Targa, specie nelle versioni '73).

I plioti poi sarebbero stati proprio "da Targa".

Avremmo potuto vedere un equipaggio (sulla scia dei rallisti Porsche, tipo Elford o Waldegaard o lo stesso Larousse) del tipo Ragnotti-Larosusse.... niente male per le strade della vecchia Targa Florio.

Cosa ne pensi?

 

 

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Invité §ant842ti

 

Esatto, Marsala-Reale.

 

Luciano

 

 

sì infatti, è fu quello che provocò l'uscita di strada di Bandini.

nino

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Invité §sho727jx

 

 

Caro Pino complimenti per le tue "ricostruzioni" di una (fanta)Targa che - nella realtà - non c'è stata... ma che mi sarebbe piaciuta.

Non è un mistero che sono sempre stato un (fanta)fautore della partecipazione delle barchette Matra (le tre litri sport) alla Targa Florio.

Cosa ne pensi?

.....................

 

 

Anche quell'articolo da te postato un paio di pagine fà, conferma che non doveva essere poi tanto fantatarga la partecipazione della Matra...

 

Ma probabilmente, già dai primissimi anni settanta, lo spirito decubertiano di partecipazione alle corse stava cambiando in favore di priorità a carattere commerciale.

La meticolosità e la preponderanza tecnico-economica della Porsche, aveva forse scoraggiato il confronto alla Targa con le dirette rivali "ufficiali"...

erano tramontati i tempi delle Cobra, Chaparral, Ford GT, entusiasmanti quanto improbabili vetture su quelle strade; ma erano affidate a privati...ed un eventuale clamoroso exploit alla Targa avrebbe procurato a lungo ritorno di immagine.

Le Case "ufficiali", seppur ci fosse di mezzo una prova di Mondiale Marche, dovevano ormai ponderare e valutare...

La Ferrari è stata forse tra le "grandi" la più incostante e svogliata...; clamorosa e fortunosa la sua affermazione nel '72 con un solo esemplare di 312 P, contro l'agguerrito squadrone Alfa; o inspiegabile il non aver tentato l'anno prima con quella stessa vettura, che seppur acerba, era un fulmine di guerra in grado di suonarle alle più potenti 5 litri. La partecipazione del Drake, sembrava più un obbligo morale in rispetto a Florio, che scelta voluta e convinta...

Ma non dimentichiamo i vari obiettivi che allora inseguiva Maranello, decisamente al di sopra delle loro possibilità aziendali; e...la F1 che stava ribaltando i valori di interesse mediatico rispetto alle vetture sport.

La Porsche questo problema non lo ha quasi mai dovuto affrontare; le scelte erano tutte orientate, e lo sono ancora oggi, sulle ruote coperte, sport e GT.

 

:jap::jap:

 

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Invité §sho727jx

 

sì infatti, è fu quello che provocò l'uscita di strada di Bandini.

nino

 

 

così sembrerebbe...

 

:??::??::??:

 

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Invité §TAR516zF

....un uomo Sandeman osserva con attenzione...ai bordi della strada...

 

Sicuramente la più bella delle Fantatarga mai viste...

..... anche se a qualcheduno ci piacciono le Matra,

.....altri invece...ben più importanti (e potenti) preferiscono le belle ragazze invece che gli uominisessuali....

.....bunga bunga :ange::ange::ange::ange::ange:

 

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Invité §bes888PR

Piccola curiosita'..riguardante la targa Florio del 1970...

 

Se guardate l'elenco (Entry List)..vi accorgerete che dal n°6 si passa al numero 12....

https://aws-cf.caradisiac.com/prod/mesimages/503822/Immagine.JPG268..jpg

 

Con assoluta certezza..posso dirvi che le porsche 917 erano due...infatti la scuderia

Racing Team AAW (SF) aveva in Entry List...con il N° 8 una bella 917 per Van Lennep / Laine

 

Quanto prima avro' a disposizione il prezioso documento.....sempre grazie a quel donchisciotte

di Donflorio

 

:jap::jap::jap:

 

 

* * *

 

Chiedo "scusi" ........ "potrebbi" anch'io dire la mia ? ......

 

vedo che vi lassastivu iri ( vi siete lasciare andare ) a Sandeman a tempesta ...... a proposito di quel fantasma di secondo 917 della AAW .in Targa 1970 ...... a sostegno ..... o al posto .... della poi performantissima 908.2 AAW "corsara" :sol::sol: ( sempre con Van Lennep - Laine ) .......

 

epperò ...... epperò ..... secondo me ....... quella 917 AAW avrebbe girato in Targa senza Sandeman ......... magari con adesivi Shell a tempesta ...... magari loghi AAW manco a parlarne ..... ma con Sandeman mi sa di no ..... o forse si ?

 

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parliamone :sol: ..... discutiamone :sol: ......

 

 

 

Grazie .. Mobilisti friends :sol: .. grazie Esa :sol: ...

 

 

Best54

 

 

 

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www.amicidellatargaflorio.com

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Invité §sho727jx

 

* * *

epperò ...... epperò ..... secondo me ....... quella 917 AAW avrebbe girato in Targa senza Sandeman ......... magari con adesivi Shell a tempesta ...... magari loghi AAW manco a parlarne ..... ma con Sandeman mi sa di no ..... o forse si ?

 

https://aws-cf.caradisiac.com/prod/mesimages/503366/917.jpg2..jpg

 

 

parliamone :sol: ..... discutiamone :sol: ......

 

 

 

Grazie .. Mobilisti friends :sol: .. grazie Esa :sol: ...

 

 

Best54

 

 

 

Penso anch'io di no; ma quando ho visto quella sagoma nera col mantello... non ho potuto resistere all'accostamento col nostro Sandeman...delle Madonie...

in fondo quell'immagine era solo...fantatarga... purtroppo !

 

Credo che la livrea più probabile potesse essere questa

 

 

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sulla falsariga delle 917-10 che corsero dopo nella Can-Am e Interserie

 

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:jap::jap:

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Invité §bes888PR

Ma si .. lo so ..... Pino .... che Ti eri lasciato andare dietro l'immagine evocativa del mantello .......

 

comunque ..... mi sa che la livrea della eventuale 917 AAW sarebbe stata quella ( bellissima ) tutta gialla e ..... shell

 

Carmè

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Invité §TAR516zF

Rimane comunque la più bella delle Fantatarghe mai viste !

 

Enzomanz, appassionato di Targa e di belle donne, mica di uominisessuali **** :ange::ange::ange::ange::ange::ange:

 

****messaggio subliminale filogovernativo......

 

A proposito di filogovernativo....

 

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......nelle dichiarazioni salvapadre oggi il "portavoce" si è superato !!!!!

 

Chiedo scusi per l'OT :jap::jap::jap::jap::jap:

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Invité §sho727jx

 

Ne approfitto in questa fase di stanca, per ritornare ai "ragionati" delle vecchie edizioni mai affrontati.

Parlerò della Targa Florio del 1934, e sinceramente lo faccio un pò controvoglia perchè di queste ultime edizioni prima del Secondo Conflitto c'è scarsissima documentazione fotografica, in compenso, grazie agli archivi della famiglia di Ranocchio, riproporrò alcuni documenti che illustrano a parole quella edizione.

 

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Queste le uniche tre foto delle auto e piloti protagonisti !... tutte della squadra Alfa Romeo

 

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Achille Varzi

 

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Ferdinando Barbieri

 

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Pietro Ghersi

 

I testi sono tratti dal libro di G.Valenza "Targa Florio il mito"

 

 

CONTINUA con le cronache dell'epoca, nella speranza che qualcuno recuperi qualche immagine...

 

:jap::jap:

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Invité §sho727jx

1098157176_193420targa20florio.jpg.036fe539a03c70d2db4245ae4e34723e.jpg 1934

 

completo il "ragionato" con i resoconti dell'epoca

 

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Achille Varzi the winner

 

:jap::jap:

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Invité §TAR516zF

Sull'ultimo numero della bella rivista "Automobilismo d'Epoca"

 

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un bell'articolo di Danilo Castellarin su Giampiero Biscaldi, un pilota "gregario" ma grande gentleman e protagonista della Targa Florio negli anni 60

 

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Negli anni Sessanta il mito Ferrari non fu costruito solo dalle stelIe di prima grandezza come Phil Hill, John Surtees, Lorerzo Bandini, Giancarlo Baghetti, Ludovico Scarfiotti, Nino Vaccarella, Chris Amon e Jackie lckx.

Ci furono anche molti "Cavalieri del rischio" di ottimo livello che, pur se in seconda linea, tennero alto l'onore di Maranello spesso dividendo la loro vita fra impegni professionali e corse in pista o in salita. Le chiamavano "seconde guide", ma erano passisti straordinari, regolari e affidabili, "spalle" ideali per i numeri uno che, serza di loro, avrebbero avuto vita più difficile, premurosi, sempre disponibi e soprattutto pronti a correre con grande abnegazione alla corte del Drake con minimi preavvisi, a volte ventiquattr'ore appena. Per poi affrontare gare massacranti in condizioni di sicurezza risibili, serza preparazione fisica, allenamenti, palestra né regime dietetico equilibrato.

A differerza di quello che capitava nelle loro imprese, dove a comandare erano solo Ioro, in pista dovevano soggiacere agli ordini di scuderia.

Uno dei più veloci di quel periodo fu il milanese Giampiero Biscaldi, classe 1937, proprietario di ettari di risaie nella campagna novarese.

Simpatico e gioviale, tutt'altro che mingherlino, è stato pilota ufficiale Abarth, Alfa Romeo, Ferrari e Porsche nella seconda metà dei Sessanta. Ha partecipato a otto edizioni della 24 Ore di Le Mans, oltre a diverse 1000 km di Monza e del Nurburgring, Targa Florio, 12 Ore di Sebring, 24Ore di Daytona e dozzine di gare in salita valide per il Campionato italiano e il Campionato europeo della montagna.

 

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Poco dopo gi esordi, conquista il Trofeo della Montagna 1962 su AlfaRomeo SZ e vince il Campionato italiano Gran Turismo del 1963 su Abarth. Nel1 965 è uno dei giovani piloti italiani più promettenti. In segno di stima Enzo Ferrari gli affida la macchina di punta alla 24 Ore di Le Mans, la 275 P2 condivisa con Lorerzo Bandini. Due mesi dopo la Scuderia Centro Sud gli affida una BRM Fl per il GP del Meditenaneo, al circuito di Pergusa, gara che gli vale I'ammissione nel selezionato Club Intemational des Anciens Pilotes de GP F1.

 

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Nel 1967 è pilota ufficiale Porsche e conquista il secondo posto assoluto alla Targa Florio su 910 in coppia con Leo Cella, forse la gemma più preziosa della sua carriera.

Poi accetta I'invito di Carlo Chiti e porta al debutto I'Alfa Romeo 33 due litri, guidandola in molte prove valide per il Campionato Mondiale Marche.

 

Biscaldi, è vero che la prima volta a Maranello fu la mamma del Drake a farle gli auguri ?

 

Si, ora le racconto. Il direttore sportivo della Ferrari era Eugenio Dragoni, che al tempo stesso dirigeva la Scuderia Sant'Ambroeus. Era un uomo difficile ma determinante per ìa carriera dei piloti italiani. Fu lui a scoprire Giancarlo Baghetti. E fu sempre lui a portami a Maranello.Era il 1962 ed entrai nello studio privato del Commendatore con Dragoni ed Elio Zagato.

Ma lui, il Drake, non c'era. Solita attesa....per parlare con Ferrari c'era gente che aspettava ore. Piloti, industriali, principi, attori famosi.

Era così. prendere o lasciare. Dopo cinque minuti sentimmo una vocina. Era una signora piccola, vestita di nero: entrata da una porticina, mi chiese in dialetto modenese se ero un pilota. Era la madre di Ferrari (Adalgisa Bisbini. nda) e fu molto gentile. Volle sapere da dove venivo e che cosa facevo nella vita Poi mi allungò una bottiglietta di aceto balsamico dicendomi che mi avrebbe fatto bene.

 

Ma lei com'era finito lì ? E soprattutto com'era iniziata la sua storia sportiva?

 

Avevo cominciato a correre nel 1960 vincendo al debutto una gara in salita vicino a Como, la Argento-Val d'lntelvi, su Alfa Romeo Giulietta Sprimt Veloce. Poi divenni amico di Elio Zagato e acquistai una SZ. Vinsi ancora. Insomma camminavo, andavo bene. Nel 1962 ero già alla 24 Ore di Le Mans con una SZ della Scuderia Sant'Ambroeus. Ne feci altre sette. . .

 

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Cosa ricorda della prima volta a Le Mans ?

 

Ricordo I'impressione che mi facevano i grossi prototipi ufficiali che mi sfioravano sul rettilineo des Hunaudières ai 300 all'ora. C'erano le grosse Testarossa 4 litri di Olivier Gendebien, Phil Hill, Lorenzo Bandini, Mike Parkes, Pedro e Ricardo Rodriguez, le Jaguar di Briggs Cunningharn e Roy Salvadori, Ie GTO dell'Ecurie Flancorchamps, della Nart e della Scuderia Filipinetti che passavano in formazione, la Austin Healey 3000 di sir John Whitmore.

Poi ricordo I'andatura incerta delle piccole Dyna Panhard, filanti e traballanti vetturette francesi ultraleggere, tutte aerodinamiche, con motori da ridere, appena 700 cc. Pesavano pochissimo e fllavano come ilvento.

 

Cosa determinò il passaggio da pilota privato a conduttore ufficiale ?

 

La regolarità delle mie prestazioni, il mio rendimento, il rispetto che avevo per le macchine, ma soprattutto la voglia di correre. Il primo a chiamarmi in una squadra ufficiale fu Carlo Abarth, uomo rigido, un po'spinoso, dal piglio autoritario. Poi si fece avanti Eugenio Dragoni della Sant'Ambroeus, che molti giovani vedevano come anticamera della Ferrari.

Mi chiamò a Morza per provare la Fenari GTO. Una macchina di seconda mano, anche di terza. L'avevano guidata Gigi Taramazzo, Oddone Sigala e Nember. Nel 1964 toccò a me. Era un modello Le Mans, versione aerodinamica. In ìizza c'eravamo io e Carlo Facetti. La prova andò bene e presero me.

Così in settembre corsi la Coppa Intereuropa e mi piazzai sesto.

 

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Nel '65 lei fu uno dei selezionati dalla Ferrari per la squadra Primavera per Ie Mans. . .

 

La prova fu organizzata da Dragoni e si tenne a Monza, una sera d'estate (25 maggio 1965, ore 18, per finire a fari accesi, come a Le Mans, nda). C'erano i piloti ufflciali Surtees, Bandini, Baghetti, Parkes, Scarfiotti, Vaccarella e poi la cosiddetta "squadra Primavera" con me, De Adamich e Deserti. Le auto erano le 275 e 330 P2. La selezione era sempìice, quasi crudele: si prendeva il piu veloce. Prima provai io, poi Andrea De Adamich e infine salì Bruno Deserti che al secondo passaggio uscì al Curvone. Mise fuori Ie ruote e perse adererza. Finì bruciato in un rogo.

Dai box si vide salire nel cielo un nuvolone nero. Mi buttai su un'auto di servizio per andare a vedere cosa era successo. C'era anche Giulio Borsari, capomeccanico. Ma Bandini e Vaccarella mi fermarono.

 

Comunque fu lei il giovane pilota selezionato per la 24 Ore, la gara più attesa dell'anno . . .

 

Dopo la morle di Deserti, De Adamich si tirò indietro e partì per il servizio militare. E a Le Mans Erzo Fenari mi mise sulla stessa macchina di Lorerzo Bandini, un segno di gande fiducia. Purtroppo, per fronteggiare Ia sfida della Ford, erano stati potenziati i motori, ma non i freni, che iniziarono a cedere. Finì con un ritiro. Peccato perché andavamo bene.

 

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Che tipo era Enzo Ferrari ?

 

Uno che sapeva fare molto bene i suoi affari. Molti giovani piloti hanno atteso un suo cenno per anni.

Si sono un po' bruciati la carriera, sportivamente parlando, aspettando di essere chiamati in Scuderia e alla fine hanno corso meno di quanto avrebbero potuto fare se avessero accettato le offerte di altre case tipo Porsche o Alfa Romeo. Ma c'era poco da fare, la calamita di Maranello era troppo potente.

Correre per Ia Ferrari era tutta un altra cosa. E lui lo sapeva.

 

Alla Porsche il trattamento era diverso ?

 

C'era meno improvvisazione e più regolarità nell'organizzazione. Se ti dicevano che correvi per tutta la stagione, di certo andava così.

Poi magari quando andavi a Stoccarda il trattamento era standard e ti trovavi a mangiare nella mensa degli operai. Ora io non pretendo I'Hotel de Paris, però, insomma. . .

 

E Carlo Abarth ?

 

Era un militare. Severo. Di stampo austriaco. Ferreo, irascibile.

 

E Carlo Chiti invece ?

 

Geniale, imprevedibile, a volte spassoso. Una volta gli ho detto che Ia 33 aveva un problema di carburazione e lui mi apostrofò : "Suvvia Giampiero, fai una scoreggia e vai !"

 

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Nel volgere di pochi arni lei ha visto morire almeno venti piloti. Come reagiva quando moriva un compagno di gara ?

 

Non ci pensavo. O, meglio, cercavo di non pensarci. Quando morì Lorerzo Bandini (Montecarlo, 10 maggio 1967, nda) io ero a Cerda per la Targa Florio, pilota uffrciale Porsche 910 in coppia con Leo Cella (che sarebbe morto il 18 febbraio 1968 a Balocco, durante i collaudi Alfa, nda) e decisi di partire per il funerale di Lorerzo, ma il direttore sportivo mi disse di no perché il viaggio era troppo lungo e dovevo provare la macchina per Ia gara.

Aveva ragione, arrivammo secondi.

 

E' più tornato in Sicilia ?

 

Qualche tempo fa ho visitato il museo dedicato alla Targa Florio. Antonio Nicodemi voleva regalare la sua Ford Mustang, ma non passava dal portico d'ingesso, avrebbero doluto allargarlo. La Soprintenderza ha bloccato i lavori. E la Mustang è rimasta a Nicodemi che ha preteso come condizione della donazione la clausola che I'auto potesse "entrare" nel museo. ***

 

Erano affidabili le vostre auto ?

 

Beh, sulla Porsche di Scarfiotti si ruppe Io sterzo e lui si ammazzò (Rossfeld, 8 giugno 1968, nda). Era un'auto sperimentale, pesava 380 kg. Siccome Lulù era come un fratello, quando è morto mi son detto "Vaffannculo anche le corse, pianto tutto e mi ritiro" .

 

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Poi invece ?

 

Sa come vanno queste cose. Passa un giorno, una settimana, ti cerca la Scuderia, c'è la macchina da provare. Ti chiama un amico, vedi un pilota, parli, ti confronti e finisci per convincerti che la causa dell'incidente è stata una disgraziata fatalità. . .

 

Alla Ferrari c'era più sicurezza ?

Sì, Ie auto erano più affidabiìi ma anche lì poteva capitare qualche imprevisto. Alla 1000 Km di Monza del 1965, ad esempio, Ie sospensioni sulla sopraelevata si sbriciolavano come biscotti e Io sterzo non rispondeva bene.

 

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E vero che quando portò a battesimo la Dino Sport il motore si ruppe proprio davanti alle autorità ?

 

Mi ricordo ancora la data perché non mi portò fortuna: era il l3 aprile 1965 e Ferrari organizzò all'aerautodromo di Modena la presentazione della Dino 166SP. C'erano tutti, ingegneri, giornalisti, piloti, autorità. Per giunta giravano le prime voci di una possibile intesa con la Fiat, anche se poi arrivò 4 anni dopo. Il Commendatore arrivò con una Mini. Bandini mi disse vai piano, non preocuparti. E dopo cento metri il motore era rotto. Una figura.....

 

La paura più grande ?

 

Al Mugello '68, correvo con Ia 33/2 in coppia con Facetti, ero in discesa, la macchina mi scappò di coda e uscii fuori strada, finii giù da una scarpatella. Ero incastrato nell'abitacoIo, Ia benzina che gocciolava, una paura maledetta, i carabinieri che mi incoraggiavano dicendomi 'Dai che vengono a tirarti fuori" , ma i soccorritori arrivarono dopo un'ora.

 

Lei ha corso da privato e da ufficiale. Che differerza c'era fra questi due ruoli ?

 

Semplice: il privato correva alla disperata, I'ufficiale doveva fare quello che gli dicevano.

Alla mia epoca c'erano i cartelli SLOW che venivano esposti dai box, davanti a tutti. Voleva dire "vai piano". E nessuno faceva tante polemiche se bisognava far passare un compagno. Si rallentava e basta.

 

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Ci voleva più coraggio in salita o in pista?

 

Ih salita perché si andava sempre al massimo, curve e controcuve, dossi, avvallamenti, brecciolino, paracarri, alberi, rocce, dirupi, burroni, bastava un'inezia ed eri fuori.

Non c'era spazio per rimediare. Bisognava dare tutto e subito. In pista potevi anche ragionare.

 

Che cosa le manca di più delle corse ?

 

II senso della libertà, il fascino dell'avventura, il prender su unavaligia con dentro la tuta e il casco lasciando a casa tutto il resto.

 

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Giampiero Biscaldi con un altro grande gentleman driver italiano:Edoardo Lualdi Gabardi

 

TESTIMONE OCULARE

Nel 1966 Giampiero Biscaldi fu testimone oculare di una lite che portò alla separazione fra il campione del mondo John Surtees e la Scuderia Ferrari.

"Surtees era un fuoriclasse, non c'è dubbio - racconta Biscaldi - ma dopo avere vinto il titolo del 1964 grazie all'aiuto di Lorenzo Bandini, era caduto in disgrazia a Maranello perché il direttore sportivo Eugenio Dragoni lo riteneva responsabile di esportare alla Lola i contenuti tecnologici della Fenari".

Fra i due contendenti, nei box di diverse competizioni, volarono parole grosse. "Ricordo che un giorno Surtees urlò a Dragoni : - Lei non può permettersi di trattarmi così perché io sono un campione del mondo e mi deve rispetto. - E a quel punto Dragoni sospese le prove e lo mandò in albergo dicendo : - l miei piloti hanno tutti la stessa considerazione".

A parte qualche dubbio sull'ultima frase, c'è da dire che tra la fine del 1965 e I'inizio del 1966 Surtees lavorava assiduamente per la messa a punto della P3, progenitrice della P4. Contemporaneamente in lnghiltena, Eric Broadley stava realizzando la Lola T70, che sarebbe stata poi venduta ai privati. Surtees aveva un rapporto troppo strelto con quella casa concorrente, spesso collaudava anche la Lola - spiega Biscaldi - e questo non andava giù a Dragoni. Che in più di un'occasione parlò di spionaggio industriale. Fu così che, dalla primavera 1966, i rapporti fa Surtees e la Scuderia divennero molto tesi. E si ruppero definitivamente con il licenziamento in tronco di John Surtees alla vigilia

della 24 Ore di Le Mans. Forse non fu una scelta strategicamente azzeccata - osserva Biscaldi - perché con John Surtees la Fenari avrebbe potuto facilmente aggiudicarsi altri due titoli mondiali, quelli del 1966 e del 1967. lnfatti il regolamento era cambiato e aveva introdotto i motori 3 litri dopo cinque anni di 1.5, E l'unico team ad avere un tre litri pronto era proprio la Ferrari.

 

L'omaggio del topic a Giampiero Biscaldi con le foto delle sue partecipazioni alla Targa Florio

 

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1963 - Simca Abarth 1300 , Giampiero Biscaldi e "kim" (Sergio Pedretti) , categoria gran turismo da 1001 a 1300 cc, rit.7°giro

 

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1965 - Ferrari 275 GTB/Competizione , Giampiero Biscaldi e Bruno Deserti , categoria prototipi-classe oltre 3000cc, rit.8°giro

 

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1966 - Ferrari Dino 206 S , Giampiero Biscaldi e Mario Casoni , 14°assoluti, 6°categoria sport prototipi, 6°classe da 1001 a 2000 cc

 

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1967 - Porsche 910-6 , Giampiero Biscaldi e Leo Cella , 2°assoluti, 2°categoria sport prototipi, 1°classe da 1001 a 2000 cc

 

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1968 - Alfa Romeo 33/2 , Giampiero Biscaldi e Giancarlo Baghetti , 6°assoluti, 6°categoria sport prototipi, 4°classe da 1001 a 2000 cc

 

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1969 - Porsche 910-6 , Giampiero Biscaldi e "Nomex" (Giampiero Moretti) , categoria sport-classe da 1601 a 5000 cc , non partiti

 

-------------------------------------------------------------------------------------------------------------

 

*** Biscaldi racconta : Qualche tempo fa ho visitato il museo dedicato alla Targa Florio. Antonio Nicodemi voleva regalare la sua Ford.......

 

In verità Nicodemi ha voluto donare in occasione dell'inaugurazione del museo della Targa Florio di Collesano la sua Lola con la quale ha corso la Targa del 1972 e non una Mustang. Riguardo il fatto che la macchina non sia poi arrivata in Sicilia perchè non si è riusciti a farla entrare nel museo è assolutamente vero.

Un vero peccato, cosi come una cosa incredibile che il Museo di Collesano, sicuramente gestito con cura dal buon Giacinto Gargano non possa ospitare vetture al suo interno.

E' una delle tante bizzarrie del nostro modo di raccontare la Targa Florio a chi viene in Sicilia per rivivere la leggenda: due musei e una Biblioteca ma nessuna possibilità di vedere le macchine che hanno corso la mitica Targa.

Le deduzioni le lascio libere....

 

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Invité §sho727jx

Sto perdendo l'orientamento... !

 

In questi giorni si verifica uno strano effetto eco... (two meglio che one ?) e non è facile imboccare l'uscita giusta...

 

conseguenza eco-targa...?

 

:non::non::non:

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Invité §TAR516zF

Sto perdendo l'orientamento...

 

Caro Patre,

'fettivamente ho deciso di postare anche sul topic cugino de "i PILOTI...." i miei post dedicati appunto ai piloti della Targa Florio, come la bella intervista a Giampiero Biscaldi.

Abbiamo chiarito e finalmente capito che "i PILOTI...." è nato per dare maggiore visibilità all'Associazione, ritengo opportuno razionalizzare l'uso (come appunto ordinare in questo topic tutti i post dedicati ai piloti, ma non intendo interferire più di tanto.... mi bastano già i quattro topic che cerco disperatamente di seguire e tenere vivi ed interessanti...... :ange::ange::ange::ange:

 

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Invité §TAR516zF

Cari amici della Targa Florio,

E' uscito il nuovo libro dell'amico Antonio Biasioli dedicato ad un altra regina dei Rally, anch'essa protagonista in Sicilia nelle magiche mani del "mago" Virgilio Conrero : l'Opel Kadett GTE

 

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Un libro come quello uscito lo scorso anno sulla Stratos, ricchissimo di foto a colori, immancabile per gli appassionati della GTE, vera miniera di idee per i modellisti.

 

Chi fosse interessato può contattare direttamente Antonio Biasioli : antbias@tin.it

 

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Invité §sho727jx

Caro Patre,

'fettivamente ho deciso di postare anche sul topic cugino de "i PILOTI...." i miei post dedicati appunto ai piloti della Targa Florio, come la bella intervista a Giampiero Biscaldi.

Abbiamo chiarito e finalmente capito che "i PILOTI...." è nato per dare maggiore visibilità all'Associazione, ritengo opportuno razionalizzare l'uso (come appunto ordinare in questo topic tutti i post dedicati ai piloti, ma non intendo interferire più di tanto.... mi bastano già i quattro topic che cerco disperatamente di seguire e tenere vivi ed interessanti...... :ange::ange::ange::ange:

 

https://aws-cf.caradisiac.com/prod/mesimages/798180/2065828.jpg

 

 

In parte condivido, ma non esistendo il fattore di contemporaneità, è curioso magari intervenire sullo stesso post in un topic invece che nell'altro... oppure, se si vuole, occorre duplicare...

semu proprio 'nturciuniati... e ...unique ! (musei TargaFlorio docent...)

 

:non::non:

 

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Invité §sho727jx

Onde evitare equivoci di tettucci carenati, bombati o allungati delle varie GTO '64, mi sto cimentando più semplicemente sulla prima versione di GTO e precisamente con quella svedese di Norinder-Troberg, forse la più accattivante vista alla Targa.

 

Tante foto..., ma oddio ce ne fosse una di 3/4 posteriore...

Ho consultato le foto dei modelli già riprodotti, e nascono i primi dubbi... :

- la fascia gialla scende fino in basso o si ferma allo spoiler ?

- nel pannello posteriore con luci e targa, c'era anche la bandiera svedese ?

- la vettura era dotata di cinture ? forse no, ma nemmeno quelle ventrali ?

- per non dire del colore che è stato interpretato dal celeste al blu...

 

Suppongo che gli stessi dubbi li abbiano avuti Bepvit, Li Mandri, etc...

 

:??::??::??:

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Invité §ran085xF

Pino,ho solamente questa

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Anche se non ci capisco nulla..mi sembra di capire che la fascia scenda fino in basso...quanto al colore

fidati dei colori della bandiera svedese..la vettura sembra priva di cinture...(Forse ventrali)

 

Ho guardato diversi modellini...alcuni hanno la posizione del numero posteriore sbagliato..quelli di Enzo e Matteo sono giusti...

 

Domanda...ma vi fidate del vostro intuito o avevate visto la posizione del numero posteriore?

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Invité §sho727jx

Pino,ho solamente questa

https://aws-cf.caradisiac.com/prod/mesimages/503822/1964 - Ferrari 250 GTO - Norinder - Troberg - B3.jpg

Anche se non ci capisco nulla..mi sembra di capire che la fascia scenda fino in basso...quanto al colore

fidati dei colori della bandiera svedese..la vettura sembra priva di cinture...(Forse ventrali)

 

Ho guardato diversi modellini...alcuni hanno la posizione del numero posteriore sbagliato..quelli di Enzo e Matteo sono giusti...

 

Domanda...ma vi fidate del vostro intuito o avevate visto la posizione del numero posteriore?

 

 

Col posteriore, in mancanza di foto, si và ad intuito...

Grazie per la foto abbastanza esauriente, non si vede la bandierina, ma avevo sottovalutato la posizione del numero che francamente avrei piazzato al centro !

 

:jap::jap:

 

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Invité §TAR516zF

....Domanda...ma vi fidate del vostro intuito o avevate visto la posizione del numero posteriore?...

 

Risposta : abbiamo soltanto visto le foto su www.targapedia.com :ange::ange::ange::ange::ange::ange:

 

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In effetti caro ranocchio la tua foto toglie finalmente qualsiasi dubbio sulla posizione del numero.

L'unica foto da cui si intuiva il 112 in diagonale sul baule-paraurti dx era questa del solito, indispensabile Vittorio.

 

Riguardo gli interni dovrebbero essere chiari (grigio ? alluminio ? alluminio dorato ?) sicuramente non neri come si vede in questa foto

 

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Il colore è celeste molto carico , assolutamente non blu, ripete praticamente quello della bandiera svedese,

 

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la GTO inoltre aveva le lucine per illuminare il numero (precedente utilizzazione a Le Mans ? ) sullo sportello dx,

 

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lucine assenti sullo sportello sx,

 

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e da quanto si vede nella tua foto ed in quella di Vittorio, ce n'é almeno una per illuminare il portanumero posteriore

 

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Now I'm sure that after you see the Swedish flag, we read something about our friend Ringen ! :ange::ange::ange::ange:

 

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Adesso sono certo che dopo avere fatto vedere la bandiera svedese , leggeremo un post del nostro amico Ringen ! :ange::ange::ange::ange:

 

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Invité §sho727jx

Risposta : abbiamo soltanto visto le foto su www.targapedia.com :ange::ange::ange::ange::ange::ange:

........................

 

 

L'esemplare restaurato credo sia un pò più scuro rispetto all'originale, e lo specchietto retrovisore come sul modellino base, mentre la "nostra" lo aveva spostato in avanti sopra le due feritoie.

L'interno pare alluminio; la verniciatura dorata pare riguardi solo pochissimi esemplari...

Comunque, ormai l'ho verniciata... :):)

 

:jap::jap:

 

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Invité §TAR516zF

??????

 

Oh Nino !!!! :ange::ange::ange:

Antonino e lo zio Tommaso li conosciamo tutti..... certo se tu ci spiegassi chi sono gli altri ......... :??::??::??::??::??:

 

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Invité §mar340Jt

Petit HS sur ce tres beau sujet. La renaissance du GIRO d'Italia !!!! Vraie ou faux ? nos amis Italiens a vous........

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Invité §TAR516zF

.....Parlerò della Targa Florio del 1934.....

 

Una delle tante bellissime ed intense immagini di Achille Varzi, grande e tormentato campione, vincitore della Targa Florio del 1934 e del 1930 (la foto ovviamenente non è di Targa)

 

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Varzi, ricordava Enzo Ferrari nelle sue memorie, a volte si impuntava in capricci insopportabili, ma era uno straordinario pilota.

 

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Invité §tri338xF

 

Sempre nell'ottica dell'unico scopo del topic: tramandare quanto ritrovato sulla vecchia Targa Florio....

Mi permetto di postare un vecchio articolo del giornalista anglosassone W.F.Bradley

(pure autore del celebre libro sulla Targa)

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Invité §tri338xF

 

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L'articolo appare su una rivista inglese anteguerra (credo Motorsport ma non ne sarei sicuro) e riguarda quello che una volta si chiamava reportage, non solo sulla gara in sè ma anche su quello che oggi viene definito usualmente l' "evento".

La sommaria traduzione che ne ho ricavato mi fa riflettere sulla qualità del giornalismo (sportivo e non) di una volta, frutto di adeguata preparazione e selezione; cosa ben diversa da ciò che oggi succede in tutti i campi, concretante quello che (in altro settore) definisco "crisi del principio delle competenze", cioè a dire "permettere a un poco competente di occupare un posto che richiede invece ampia capacità tecnica e competenza specifica"......

Ma questa è un'altra storia!

 

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Invité §sho727jx

https://aws-cf.caradisiac.com/prod/mesimages/523991/PG8.jpg

 

L'articolo appare su una rivista inglese anteguerra (credo Motorsport ma non ne sarei sicuro) e riguarda quello che una volta si chiamava reportage, non solo sulla gara in sè ma anche su quello che oggi viene definito usualmente l' "evento".

..........................

 

 

Riecco quella misteriosa foto di Florio al volante di una 6A che avevamo identificato per Itala, non Mercedes come nella didascalia...

Chissà quale corsa era...; certo che l'abbigliamento di Don Vincenzo, come si evince dall'altra foto vista in precedenza, non pare affatto sportivo...

 

:??::??::??:

 

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