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Histoires du sport automobile

TARGA FLORIO E LE CORSE SICILIANE


Invité §sho727jx
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Messages recommandés

Invité §sho727jx

 

fantastica! da non credere...chissà a quale modello si riferiva. mi piacerebbe trovarne uno simile,

nino

 

potrebbe essersi ispirato alle Mercedes e/o Connaught carenate... roba assolutamente inadatta ad una Targa, ma tanto avveniristiche...

 

 

1958 olio vinc florio.jpg

 

e quest'altra opera sembrerebbe avvalorare tale ipotesi...

ma si tratta secondo me solo di fantasia...

 

:sol:

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Invité §TAR516zF
Invité §TAR516zF

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Il libro Reparto Corse Lancia è arrivato in Inghilterra. Ecco una copia Limited Edition sul cofano di una esclusiva auto da corsa. Si tratta dell'unica Lancia Fulvia F&M originale rimasta che in questi giorni è battuta all'asta a Birmingham.

Peccato un altro pezzo storico dell'Italia sportiva e della Targa Florio che se ne andrà all'estero.

 

 

tieniduroschumi

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Invité §TAR516zF

Mini Targa Florio 1964

 

un capolavoro di Fredric Sauber su base AMR in scala 1/43

 

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tieniduroschumi

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Invité §ant842ti

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ho appena acquistato un kit di JOHN DAY della FRAZER NACH REPLICA e vorrei realizzare la versione di cui sopra...e qui cominciano i guai. che targa? si leggono solo il 5 ed il 3...non ho speranze. poi, dovrò trovare le ruote...forse a palermo...

nino

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Invité §TAR516zF

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Steve Barnett (Minerva Kit - scala 1/43)

 

I modellini di Sauber come quelli di Barnett hanno delle inesattezze che nulla tolgono all'esecuzione artistica.

Potremo non gradire la lucentezza delle vernici o la posizione corretta dei numeri, ma per il senso interpretativo del pezzo, la pulizia del montaggio, la complessità della rielaborazione rimangono dei capolavori, per molti di noi inarrivabili anche come solo concetto.

Una trentina di anni fa ho avuto sul palmo della mia mano una 250 GT SWB su base Ruf interpretata a modo suo dal "maestro" Jacques Brauer, un oggetto il cui solo ricordo ancora mi emoziona (modellisticamente)....

Chi é riuscito a montare un Bosica o un Make Up (prototipi di Bosica of course...) ha avuto la possibilità di realizzare un "full open", partendo comunque da un kit, concepito sin dalla progettazione per avere tutte le parti apribili, Ma in questo caso stiamo parlando di modellini nati "chiusi" resi interamente apribili sino al coperchio del tappo della benzina.

 

http://www.italiamokei.jp/upload/save_image/03091823_4f59cc014e074.jpg

 

La Ferrari 250 LM Pininfarina della Politoys M pubblicizzata nel 1967 come "il modellino con 7 aperture"

tieniduroschumi

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Invité §ant842ti

trovata su WORLD SPORT RACING PROTOTYPE:

CO63!!!!!!!!!!!!!!!!!

nino

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Invité §TAR516zF

E' un pezzo fantastico soprattutto se riferito all'epoca di produzione.

Su questa base realizzai la Frazer di Cortese vincitrice della Targa Florio del 1951 (é molto probabile che si tratti della stessa vettura, anche se alla Targa mancava la mascherina e non vi era traccia della targa).

La mia Frazer è datata circa 28 anni addietro, realizzata per l'amico Carlo Fadda (che parteciperà alla Monte Pellegrino Rievocazione Storica 2014 con la sua simpaticissima Mini Marcos GT).

Onestamente non ricordo se ho sostituito le ruote ma rammento che per la documentazione mi servii delle foto che Gianni Cardamone mi aveva prestato, e di alcuni disegni eseguiti dal mio bravissimo amico modellista.

 

Il risultato raggiunto con le tecniche di trent'anni fa e su una base di partenza simpatica ma tutt'altro che perfetta (nel mio caso dovetti anche eliminare la mascherina scavando nel metallo bianco per uno spessore di circa 5 mm.) fu eccellente.

Mi piacerebbe recuperare le foto di questo lavoro e se ci riesco te lo mostrerò. Riguardo i cerchi ricordano quelli della Jaguar C type, forse basterebbe recuperare un modellino Brumm...o chiedere al solito Matteo....

 

tieniduroschumi

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Invité §ant842ti

E' un pezzo fantastico soprattutto se riferito all'epoca di produzione.

Su questa base realizzai la Frazer di Cortese vincitrice della Targa Florio del 1951

Il risultato raggiunto con le tecniche di trent'anni fa e su una base di partenza simpatica ma tutt'altro che perfetta (nel mio caso dovetti anche eliminare la mascherina scavando nel metallo bianco per uno spessore di circa 5 mm.) fu eccellente.

Mi piacerebbe recuperare le foto di questo lavoro e se ci riesco te lo mostrerò. Riguardo i cerchi ricordano quelli della Jaguar C type, forse basterebbe recuperare un modellino Brumm...o chiedere al solito Matteo....

 

tieniduroschumi

 

 

infatti, rimango attirato dai vecchi stampi pesantissimi di john day. nel caso della versione "giro" la mascherina era montata e sarà più facile il tutto. mi piacerebbe vedere il tuo modellino e spero potrai mostrarne la foto.

nino

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Invité §sho727jx

trovata su WORLD SPORT RACING PROTOTYPE:

CO63!!!!!!!!!!!!!!!!!

nino

 

che culo...ninuzzo..., là ci sono solo pochissime targhe di quel Giro...!

 

:coolfuck:

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Invité §sho727jx

2.jpg

 

che ne pensate?

nino

dovrò modificare il cofano...

 

I pezzi di J D in tempi recenti erano sinonimo di "pezzo di ferro" nell'ambiente..., ma questo mi sembra un gioiellino...specie se rapportato all'epoca !

 

:love:

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Invité §ant842ti

I pezzi di J D in tempi recenti erano sinonimo di "pezzo di ferro" nell'ambiente..., ma questo mi sembra un gioiellino...specie se rapportato all'epoca !

 

dovrò prenotare le CUMARACING...si trova la riproduzione delle DUNLOP type ma...hanno 13 fori. sulla NASH (o sotto) avevano 12 fori, li ho contati e ricontati anche sul tuo modellino.

nino

[/quotemsg]

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Invité §sho727jx

I pezzi di J D in tempi recenti erano sinonimo di "pezzo di ferro" nell'ambiente..., ma questo mi sembra un gioiellino...specie se rapportato all'epoca !

 

dovrò prenotare le CUMARACING...si trova la riproduzione delle DUNLOP type ma...hanno 13 fori. sulla NASH (o sotto) avevano 12 fori, li ho contati e ricontati anche sul tuo modellino.

nino

 

pensi che qualcuno un domani ti possa denunciare per falso...? :D

male che vada, ne attuppi uno... :lol:

 

:hello:

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Invité §TAR516zF

dm_DSC08602.jpg

Nell'ordinare la classifica ragionata del 1968 per Targapedia

 

ho trovato iscritta dalla Scuderia Filipinetti nella categoria sport-classe da 1601 a 5000 cc, per Herbert Muller una Serenissima MK 168 ATS. La vettura non é stata presente nè alle prove né alla gara, non abbiamo pertanto immagini, ma la curiosità mi ha portato a fare qualche ricerca e approfittando dell'abulia regnante nel topic da qualche giorno a questa parte, ne approfitto sperando di fare cosa gradita, per raccontarvi la stroia della Serenissima, attraverso un articolo del mio amico Jonathan Williams trovato su www.motorsportsmarketingresources.com:

 

"....Il conte Giovanni Volpi , figlio di un influente famiglia veneziana chiamò nel 1960 la sua squadra corse "Scuderia Serenissima". Lo stemma della squadra fu la bandiera italiana con il leone alato di San Marco al suo centro.

All'età di 24 anni, Giovanni ereditò una fortuna dal padre , il conte Giuseppe Volpi di Misurata che, tra le altre cose, aveva fondato il Festival del Cinema di Venezia. Giovanni fu pertanto in grado di assecondare la sua passione per il le corse automobilistiche, e divenne ben presto uno dei migliori clienti di Enzo Ferrari, ricordato per possedere la singolare Ferrari 250 GTO "Bread Van", e molte altre auto da corsa (Ferrari, Porsche, Maserati !).

Nel 1961 alla Ferrari ci fu la cosiddetta "Rivoluzione del Palazzo" in seguito alla quale i migliori ingegneri, Carlo Chiti , Giotto Bizzarini ed altro personale chiave, andato via, crearono una nuova società denominata ATS. Giovanni Volpi finanziò questa iniziativa che ben presto si concluse con un fallimento: Chiti lasciò l'ATS per fondare l'Autodelta e Bizzarini per produrre auto con il proprio nome. Questa battuta d'arresto non smorzò l'entusiasmo di Giovanni Volpi per le corse, anzi decise di costruire autonomamente i suoi prototipi chiamandoli semplicemente "Serenissima".

 

Volpi acquistò una piccola fabbrica modesto nella piccola città di Formigine, a metà strada tra Modena e Maranello. L'amministratore delegato e il team manager fu designato Nello (Maestro) Ugolini ex team manager di Ferrari e Maserati. Responsabile del lato tecnico fu il leggendario ex meccanico (ingegnere di pista come verrebbe chiamato oggi) di Stirling Moss, Alf Francis. Bruce MacIntosh fu il capo meccanico con un giovane aiutante italiano, più due segretarie per l'aspetto amministrativo: questa è stata la forza lavoro totale della neonata casa automobilistica....."

 

Così continua Jonathan:

"....Nella primavera del 1968, Nello Ugolini mi chiamò e mi chiese se ero libero di fare qualche prova per loro all'Autodromo di Modena in cambio di un piccolo ingaggio giornaliero più le spese. Accettati subito, e così cominciai viaggiare per cinque ore regolarmente da Roma. Io di solito soggiornavo con Mike Parkes, e col tempo iniziai ad apprezzare Modena che è così diversa per atmosfera, lingua, cibo e architettura da Roma, che in quei giorni era il mio posto preferito per vivere.

 

La macchina che provai era un coupé elegante, con porte ad ala di gabbiano , basata su un telaio McLaren M1B , e alimentata da un motore ATS 8V progettato da Carlo Chiti abbinato ad un cambio di Francesco Colotti.

La trovai deliziosamente facile da guidare e la maggior parte del tempo di prova fu impegato per risolvere i problemi di affidabilità con il motore . Fu un lavoro piacevole, e lo spirito nella piccola squadra era felice.

Ho corso solo una volta con quest'auto, ad Enna nel mese di agosto, prima che le chicane fossero costruite. Conoscevo bene la pista per le gare di F3 e F2 che avevo già corso, infatti con una Formula 3 e con un po' di sensibilità riuscii a completare l'intero giro senza alzare il piede dall'acceleratore . Questo non era possibile con un prototipo da tre litri, un errore e si poteva finiore dentro il lago che il circuito circondava, e che era pieno di biscie.....

 

Dopo le qualifiche, Jo Siffert alla guida di una Porsche 910 ed io eravamo largamente i più veloci di chiunque altro, con Jo davanti a me .

 

 

 

Prima della partenza , Seppi mi ha chiese se ero disposto a mettere su uno spettacolo per il pubblico, fermo restando che correvamo ognuno per vincere. Dissi ok e ci siamo divertiti molto a fare proprio questo , superandoci a vicenda un paio di volte un giro e dando così agli spettatori seduti sulle colline alla temperatura di 40°c qualcosa di cui parlare dopo.

 

 

Tutto sommato é stato un bel viaggio, con volo per Catania e ritorno a Roma su un piccolo aereo che avevo noleggiato all'Aero Club, il mio primo volo da primo pilota su una lunga distanza. Per quello che conosco, questa eccellente macchina fu usata per uno scopo più utile, prima di essere ritirata, protagonista di un servizio fotografico con un'attraente modella americana per realizzare delle cartoline pubblicitarie della Serenissima.

 

Per la stagione 1969 la Serenissima costruì un nuovo prototipo designato Mk 168, carrozzeria spyder, telaio monoscocca e con un motore più potente. Sembrava una buona auto ma appena l'ho guidata ho scoperto che aveva un lato oscuro. Ad alta velocità, era estremamente instabile, con movimenti di oltre un centimetro al volante. Per essere onesti, guidarla è stata una cosa spaventosa. Abbiamo provato tutte le solite cose: diverse molle, ammortizzatori, barre di torsione, la pressione dei pneumatici, ma niente di quello fatto apportava miglioramenti. Tutto questo lavoro ha preso molto tempo ed il motore che era abbastanza fragile continuava a rompersi. Non abbiamo mai trovato una soluzione. Con il senno di poi, il problema era senza dubbio aerodinamico, ma in quei giorni, solo Colin Chapman e Jim Hall con la Chaparral avevano capito il potenziale del flusso d'aria. Tutti gli altri hanno realizzato carrozzerie per auto che risultavano essere veloci solo in linea retta e, se possibile, belle da vedere.

 

La nostra prima gara fu a luglio sul circuito di Norisring, dove ci siamo ritirati per problemi al motore. Nel mese di ottobre abbiamo corso a Innsbruck sul circuito temporaneo intorno al campo d'aviazione, delimitato con balle di paglia. Frank Gardner vinse con una Lola T70, io terminai sesto. La settimana seguente eravamo al Salzburgring, un circuito ultra-veloce, esattamente il posto peggiore per l'instabile Mk 168. Devo aver preso ciò che Peter Coltrin chiamava "pillole del coraggio", mi sono qualificato in prima fila terminando terzo dietro le Porsche 908 del team ufficiale Austria di Kurt Ahrens e Rudi Lins.

 

Non ho più guidato in seguito la Serenissima. Ormai, il conte Volpi si era stancato del gioco e poco dopo l'azienda è stata chiusa e le vetture vendute.

 

 

Ho continuato a vedere Nello Ugolini, un uomo che ho ammirato e apprezzato, per un paio di anni in qualità di Team Manager della Scuderia Filipinetti e De Tomaso. È morto a Modena nel 2000, all'età di 95. Alf Francis, nato in Polonia (Alfons Kowaleski), si trasferì a Oklahoma City per restautrare auto storiche per collezionisti facoltosi, dove è morto nel 1985. E' stato per me un grande piacere conoscerlo e lavorare per lui. Bruce MacIntosh è andato alla McLaren dove le sue notevoli capacità sono state messe a buon uso.

Formigine oggi è quadruplicata in termini di dimensioni ed è irriconoscibile, ma nascosta c'è una fabbrica gestita da Mauro Forghieri, che produce splendidi gioielli di meccanica."

 

 

 

Count Giovanni Volpi son of an influential Venetian family adopted it for his 1960's racing team, “Scuderia Serenissima”. The team's emblem was the Italian flag with the winged lion of Saint Marco at its centre. At the age of 24, Giovanni inherited a fortune from his father, Count Giuseppe Volpi di Misurata who, among other things, founded the Venice Film Festival. Giovanni was now able to indulge his passion for Motor Racing, and soon became one of Enzo Ferrari's best customers, remembered for owning the iconic “Bread Van” and many other classic race cars. In 1961 there was the so called “Palace Revolution” at Ferrari when top engineers Carlo Chiti, Giotto Bizzarini and other key personnel walked out and formed a new company called ATS. Giovanni Volpi financed this enterprise which soon ended in failure, Chiti left to found Auto Delta, and Bizzarini left to manufacture cars bearing his own name. This setback did nothing to dull Giovanni's enthusiasm for racing and he decided to build his own prototype cars called, simply, Serenissima.

 

The modest factory he acquired was located in the small town of Formigine, half way between Modena and Maranello. The chief executive and team manager was ex Ferrari and Maserati Team Manager, Nello (Maestro) Ugolini. In charge of the technical side was Stirling Moss' legendary former mechanic, (race engineer in today's parlance) Alf Francis. Bruce MacIntosh was chief mechanic with a young Italian helper, plus two secretaries in the front office. That was the total work force.

 

In the Spring of 1968, Nello Ugolini called me and asked if I was free to do some testing for them at the Modena Autodromo in return for a small daily fee plus expenses. I agreed at once, and so began a regular five hour commute up from Rome. I usually stayed with Mike Parkes, and over time came to appreciate Modena which is so different in atmosphere, accent, food and architecture to Rome which was my favourite place to live in those days.

 

The car I tested was an elegant coupe with gull wing doors, based on a McLaren M1B chassis, and powered by a Carlo Chiti designed, ex ATS V8 engine coupled to a Colotti Francis gearbox. I found it delightfully easy to drive and most of the testing time was spent solving reliability issues with the engine. It was enjoyable work, and the spirit in the tiny team was happy. I only raced the car once, at Enna in August in the days before that circuit had chicanes. I knew the track well from previous F3 and F2 races, in fact, in an F3 car, with a little bit of finesse, it was possible to complete the whole lap without lifting off the accelerator. This was not the case in a three litre sports car, a mistake could put you in the lake which the circuit went around, and which was full of snakes. After qualifying, Jo Siffert, driving a Porsche 910, and I were comfortably faster than anyone else, with Jo being quicker than me. Before the start, Seppi asked me if I was happy to put on a show for the crowd, on the understanding that he was going to win. I said OK and we had great fun doing just that, changing places a couple of times a lap, giving the spectators sitting on the hills in the 40C temperature something to talk about afterwards.

 

All in all, it had been a good outing, I had flown myself down to Catania and back to Rome in a small aircraft I'd hired from the Aero Club, my first long distance solo flight. As far as I know, this excellent car only served one more useful purpose before being retired, which was to be a prop in a foto shoot involving an attractive American model, with the end product being Serenissima postcards.

 

For the 1969 season, Serenissima built a completely new, state of the art car designated the Mk 168, open top, monocoque chassis, with a more powerful engine. It looked beautiful, but as soon as I drove it I discovered it had a dark side. At high speed, it was extremely unstable, movements of more than one centimetre on the steering wheel being unwise. To be honest, it was scary. We tried all the usual things, different springs, shock absorbers, roll bars, tyre pressures, but nothing made much improvement. All this work took time as the engine was quite fragile at first, and kept breaking down. The fact is we never sorted it out. With hindsight, the problem was undoubtedly an aerodynamic one, but in those days, only Colin Chapman and Jim Hall of Chaparral understood the potential of air flow. Everyone else made car shapes that were fast in a straight line and, if possible, beautiful.

 

Our first race was in July at the Norisring circuit where we retired with engine problems. In October we raced at Innsbruck on the temporary circuit around the airfield, laid out with straw bales. Frank Gardner won in a Lola T70, I finished 6th. The next week end we were at the ultra-fast Salzburgring, exactly the worst place for the unstable Mk 168. I must have been taking what Peter Coltrin called “brave pills” as I qualified on the front row and finished third behind the Austrian works Porsches 908's of Kurt Ahrens and Rudi Linz. I never drove the car again. By now, Count Volpi had tired of the game and shortly afterwards the firm was wound down, and the cars sold off.

 

I continued to see Nello Ugolini, a man I admired and liked, for a few more years in his capacity as Team Manager for Scuderia Filipinetti and De Tomaso. He passed away in Modena in 2000 at the age of 95. Alf Francis, born Alfons Kowaleski in Poland moved to Oklahoma City to restore historic cars for wealthy collectors, where he died in 1985. It had been a great pleasure to work with and to know him. Bruce MacIntosh went to McLaren where his considerable skills were put to good use. Formigine today has quadrupled in size and is unrecognizable, but hidden there is a factory run by Mauro Forghieri which produces wonderful mechanical gems.

 

by www.motorsportsmarketingresources.com

 

 

tieniduroschumi

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Invité §TAR516zF
Invité §tar665WD

CARO TARGAPEDIA, LA TUA QUALITA' DI "AGITATORE DI UOMINI" smile.gif MI HA FATTO RICORDARE CHE...

 

CERA UNA VOLTA UN GRUPPO DI APPASSIONATI CHE ORGANIZZAVANO DELLE RIEVOCAZIONI DEL GIRO DI SICILIA DEVO DIRE PER NIENTE AFFATTO DISDICEVOLI ...ANZI.

 

RICORDO QUINDI TRA LE TANTE BELLE AUTO DI AVERNE FOTOGRAFATO UNA CHE DI PRIMO ACCHITO MI ERA SEMBRATA UNA FERRARI MA CHE AIME' NON RIUSCIVO AD IDENTIFICARNE IL MODELLO.

LO STAFF, AL SEGUITO DEL MEZZO, MI RACCONTO' CHE QUESTO MODELLO ERA STATO DISEGNATO PER LA FERRARI, MA CHE POI NON VIDE L'APPROVAZIONE DEL DRAKE E CHE AL SUO POSTO PREFERI' IL PROGETTO DELL'ALTRETTANTO BELLA 250 LM.

MI CHIEDO, ORMAI A DISTANZA DI TEMPO, MA QUESTO MODELLO, DA ME FOTOGRAFATO, HA MAI CORSO LA TARGA FLORIO ? a3quattros-line.gif.3b96f5b3af62d912039e5bff7b947d67.gif

 

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(E')VIVA LA TARGA FLORIO

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Invité §fro124rm

Vorrei segnalare l'uscita di questo simpatico libro di Mario Donnini "Le Mans 24 ore di corse, 90 anni di storia" Giorgio Nada Editore, che non ho ancora finito di leggere....

 

 

P.Cigno.jpg

 

 

 

P.Cigno_0001.jpg

 

...in cui fra i vari capitoli si parla del Professore, il nostro Nino Vaccarella,....questa la prefazione....

 

"Dove il Signore delle Madonie considerato il più grande specialista della Targa Florio confessa che in realtà la sua corsa più amata è la 24 Ore di Le Mans , nella quale ha riportato un successo nel 1964, su Ferrari.

 

 

P.Cigno_0002.jpg

 

Vi consiglio di leggerlo è molto interessante!

 

 

Ciao Amici di Targa Florio.

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Invité §sal428LJ

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Iris

 

L'iris è un cibo tipico della gastronomia palermitana e siciliana. Come produzione tipica siciliana, è stata ufficialmente riconosciuta e inserita nella lista dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani (P.A.T) del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali (Mipaaf).

L' origine del nome è molto particolare. Il cavaliere del lavoro Antonio lo Verso, pasticcere palermita no creò questo dolce in occasione della prima (1901) dell’opera Iris di Mascagni. La sua creazione è diventata talmente famosa che indusse Antonio Lo Verso a cambiare il nome della sua caffetteria proprio in Iris. La caffetteria Iris di via Roma 148 da allora divenne un punto di riferimento per l'aristocrazia e la borghesia palermitana che lì si servivano per le proprie colazioni a base di caffè ed appunto iris. :jap::ange::lol:

 

Ps. Ho sbagliato Forum?

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Invité §TAR516zF

Viste le note storiche,

In considerazione che il periodo trattatato sicuramente attinente anche con la storia della Famiglia Florio

il post del Prof. S.Manuli(k) viene consideranto assolutamente inerente i temi trattati in questo Forum

 

Si rilascia per gli usi di legge.

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Iris

 

L'iris è un cibo tipico della gastronomia palermitana e siciliana. Come produzione tipica siciliana, è stata ufficialmente riconosciuta e inserita nella lista dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani (P.A.T) del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali (Mipaaf).

L' origine del nome è molto particolare. Il cavaliere del lavoro Antonio lo Verso, pasticcere palermita no creò questo dolce in occasione della prima (1901) dell’opera Iris di Mascagni. La sua creazione è diventata talmente famosa che indusse Antonio Lo Verso a cambiare il nome della sua caffetteria proprio in Iris. La caffetteria Iris di via Roma 148 da allora divenne un punto di riferimento per l'aristocrazia e la borghesia palermitana che lì si servivano per le proprie colazioni a base di caffè ed appunto iris. :jap::ange::lol:

 

Ps. Ho sbagliato Forum?

Il nonno della mia amica Grazia...

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Invité §TAR516zF

L'uscita nel 2013 dei libri Racing Demons e Targa Florio 1955-1973

ha permesso a Paul-Henri di rimettere mano agli scatti di papà Bernard....

 

in parole povere: ne vedremo di nuove e di belle.... ed anche a colori.....

 

1960.jpg

Targa Florio 1960 - Bernard Cahier su DB Panhard 850-HBR 5

 

1967.jpg

Targa Florio 1967 - Bernard Cahier su Porsche 911 S

 

 

La Targa Florio vista da Bernard Cahier

 

1955

 

1955-78.jpg

 

Maserati A6 GCS.53 G.Scarlatti - R.Lippi

 

 

1955-86.jpg

 

Maserati A6 GCS.53 E.Lopez - F.Lopez

 

 

1955-102-2.jpg

 

 

Gordini 24 S M.Ricci - P.Scotti

 

 

 

tieniduroschumi

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Invité §sho727jx

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Iris

 

L'iris è un cibo tipico della gastronomia palermitana e siciliana. Come produzione tipica siciliana, è stata ufficialmente riconosciuta e inserita nella lista dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani (P.A.T) del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali (Mipaaf).

L' origine del nome è molto particolare. Il cavaliere del lavoro Antonio lo Verso, pasticcere palermita no creò questo dolce in occasione della prima (1901) dell’opera Iris di Mascagni. La sua creazione è diventata talmente famosa che indusse Antonio Lo Verso a cambiare il nome della sua caffetteria proprio in Iris. La caffetteria Iris di via Roma 148 da allora divenne un punto di riferimento per l'aristocrazia e la borghesia palermitana che lì si servivano per le proprie colazioni a base di caffè ed appunto iris. :jap::ange::lol:

 

Ps. Ho sbagliato Forum?

 

a me invece risulta che si era perdutamente innamorato di una certa Ines...

infatti a Palermo si chiamano così... Ines... :ange:

 

:lol:

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Invité §sho727jx

L'uscita nel 2013 dei libri Racing Demons e Targa Florio 1955-1973

ha permesso a Paul-Henri di rimettere mano agli scatti di papà Bernard....

 

in parole povere: ne vedremo di nuove e di belle.... ed anche a colori.....

 

1960.jpg

Targa Florio 1960 - Bernard Cahier su DB Panhard 850-HBR 5

 

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Targa Florio 1967 - Bernard Cahier su porsche 911 S

 

 

La Targa Florio vista da Bernard Cahier

 

1955

 

1955-78.jpg

 

Maserati A6 GCS.53 G.Scarlatti - R.Lippi

 

 

1955-86.jpg

 

Maserati A6 GCS.53 E.Lopez - F.Lopez

 

 

1955-102-2.jpg

 

 

Gordini 24 S M.Ricci - P.Scotti

 

 

 

tieniduroschumi

 

 

leccarsileorecchie.jpg

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Invité §tri338xF

SE1.jpg

 

Serenissima308Jet SE2 Competizio SEne_014A.jpg

Serenissima308JetCompetizione_004.jpg

Circa il post di Targato70

Non dovrebbe essere una Ferrari alla rievocazione del GdS

 

Riporto quanto estratto dal web:

 

Jet Senerissima '65 Berlinetta

 

Questa vettura può essere considerata una ripresa della coupé sportiva progettata da Carlo Chiti ATS con il patrocinio del conte Volpi di Misurata .

Il motore V8 aveva due alberi in testa, mentre la precedente ATS ne aveva solo uno. Il telaio era unito con il motore centrale, con freni a disco ereditati dalla ATS .

Due le motorizzazioni : versione 300 CV , 3.100 cc. e 340 CV 3,5 litri .

Una di loro corse con successo a Le Mans nel 1966 .

I motori Serenissima sono stati testati anche nella Formula 1 McLaren nel 1966, per poi essere ma abbandonati nella stagione 1967.

Il conte Giovanni Volpi di Misurata è stato uno dei patrocinatori più importanti in Italia nel 1960 , grazie alla sua Scuderia Serenissima Repubblica di Venezia ( Scuderia SSS ) .

Era noto per possedere e guidare la più bella Ferrari.

Quando un certo numero dei migliori ingegneri Ferrari si trovarono in disaccordo con Enzo Ferrari, in quella che venne poi chiamata " rivoluzione di palazzo ", lasciando la Casa di Maranello nel 1961, il giovane conte immediatamente ne prese una parte, finanziando la nuova società Automobili Turismo e Sport ( ATS ) .

Naturalmente non ha fatto Enzo Ferrari particolarmente felice ... e tutti gli ordini di acquisto di Ferrari formulati dal Conte furono annullati.

I conflitti interni in ATS impedirono però a questa azienda promettente di avere successo.

Il conte Volpi, lasciato la società ATS, prese quattro dei telai rolling chassis, dalla produzione totale di 12, restando comunque senza vetture da corsa per la stagione 1962.

In un primo momento, come ripiego, ingaggiato l'ex ingegnere della Ferrari e ATS, Giotto Bizzarrini, fece per modificare due Ferrari abbastanza vecchie per renderle competitive ma senza grande successo. Ecco dunque l’idea di realizzare un nuovo modello col nome di Serenissima, come era già noto agli specialisti come l’emblema della scuderia fondata da lui e dai suoi ricchi sostenitori.

Un puzzle con telaio ATS, venuto fuori come un delizioso cocktail ... e questo diede l’idea di iniziare lo studio di una unica vettura sportiva chiamata Serenissima.

Studiata nel 1963, questa macchina aveva una architettura moderna, sostenendo ufficialmente di essere l’intera opera di una piccola azienda modenese Sasa motors Spa, con il famoso ingegnere Alberto Massimino e il suo partner Girolmamo Amorrotti, progettista e direttore della società .

In realtà si trattava di una rimaneggiamento basato su chassis ATS.

La Serenissima si presenta sotto forma di una forma berlinetta a motore centrale, chiamato Jet 308 V, il cui corpo era stato eseguito dalla società Grandsport Modena, su disegno di Francesco Salomone, ex stilista Pininfarina e Fiat, ispirato da ATS .

Il V8 Serenissima venne migliorato rispetto all’originario ATS, ogni cilindro venne dotato da una testa emisferica con doppia accensione e doppio camme in testa .

La potenza pubblicizzato è di 300 CV a 4000 giri / min.

Venne ruotati i cuscinetti dell’albero motore, con manovellismi allineati su uno stesso piano, in modo che il motore poteva essere considerato come due quattro cilindri in linea accoppiato ad una V aperta a 90 ° .

Così ogni cilindro aveva terminali di scarico semplici come su un quattro cilindri.

Il cambio Serenissima venne modificato da Colotti, con 5 rapporti, con i primi 4 sincronizzati secondo lo schema Porsche .

Venne montato un differenziale autobloccante ZF, con due doppi alberi scanalati e giunti universali .

Il telaio era realizzato in elementi multitubolare molto grandi sezioni (50 e 70 mm di diametro) . La sospensioni erano indipendenti sulle quattro ruote, secondo lo schema classico.

I quattro dischi erano collocati sui mozzi delle ruote a raggi da 15 pollici e gestiti da un doppio circuito. IL peso a pieno carico era di 850 kg .

Il telaio nudo della Serenissima 308 V Berlinetta venne presentato sulla pista di Modena nel novembre 1964 , pilotata dal collaudatore Luigi Bertocco. La macchina venne ripresentata, completa e in ordine, un mese dopo ( 20 dicembre ) nello stesso luogo.

Apparentemente tutto era pensano su una miscela di ATS e Ferrari 250 LM o anche un Iso Competizione, tutti progettati dalle stesse persone !

Teoricamente Serenissima 308 V Berlinetta aveva in realtà tutto (compreso il motore e potenza) per competere con Maserati e Ferrari.

Impegnata nella 500 km di Spa si ritira , come nella 24 Ore di Le Mans.

Nel luglio 1965 l'originale Berlinetta è cambiata in modo significativo. Ha ricevuto un motore da 3,5 litri e il suo interasse è diminuito di 12 cm. Carrozzeria sempre della Grandsport ma con un aspetto più tozzo e con un frontale ridisegnato .

Da queste modifiche, il telaio 001 è rinumerato 003 .

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Invité §fro124rm

 

Iris

 

L'iris è un cibo tipico della gastronomia palermitana e siciliana. Come produzione tipica siciliana, è stata ufficialmente riconosciuta e inserita nella lista dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani (P.A.T) del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali (Mipaaf).

L' origine del nome è molto particolare. Il cavaliere del lavoro Antonio lo Verso, pcui si parla difffusamenteasticcere palermita no creò questo dolce in occasione della prima (1901) dell’opera Iris di Mascagni. La sua creazione è diventata talmente famosa che indusse Antonio Lo Verso a cambiare il nome della sua caffetteria proprio in Iris. La caffetteria Iris di via Roma 148 da allora divenne un punto di riferimento per l'aristocrazia e la borghesia palermitana che lì si servivano per le proprie colazioni a base di caffè ed appunto iris. :jap::ange::lol:

 

Ps. Ho sbagliato Forum?

 

 

Caro Salvo, quando hai postato l'Iris pensavo volessi citarlo, dopo aver visto, il film ultimamente proposto e da conoscere, sicuramente "La mafia uccide solo d'estate".......

 

 

 

La_mafia_uccide_solo_d'estate.jpg

 

....infatti l'iris era stata regalata al protagonista e ,sicuramente, consumata dall'ispettore di Polizia, al momento dell'agguato, Boris Giuliano.

 

 

 

Iris.jpg

 

Una tradizione Siciliana come La Targa Florio.....assieme ad altre.

 

Quali?

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Invité §tar665WD

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Iris

 

L'iris è un cibo tipico della gastronomia palermitana e siciliana. Come produzione tipica siciliana, è stata ufficialmente riconosciuta e inserita nella lista dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani (P.A.T) del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali (Mipaaf).

L' origine del nome è molto particolare. Il cavaliere del lavoro Antonio lo Verso, pasticcere palermita no creò questo dolce in occasione della prima (1901) dell’opera Iris di Mascagni. La sua creazione è diventata talmente famosa che indusse Antonio Lo Verso a cambiare il nome della sua caffetteria proprio in Iris. La caffetteria Iris di via Roma 148 da allora divenne un punto di riferimento per l'aristocrazia e la borghesia palermitana che lì si servivano per le proprie colazioni a base di caffè ed appunto iris. :jap::ange::lol:

 

Ps. Ho sbagliato Forum?

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VEDO CON PIACERE CHE IL MAESTRO CI "CONCEDE" SEMPRE IL... BIS 1378479949_ae2092.gif.55d57b1f66d1ce8251ef7dc16cc2b775.gif1378479949_ae2092.gif.55d57b1f66d1ce8251ef7dc16cc2b775.gifbiggrin.gifbiggrin.gif

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Invité §TAR516zF

Cari Tritone & Baffino43,

grazie per avere dato un seguito al mio post. Sulla Serenissima si conosce poco e spesso si fa confusione tcon la Scuderia o con la Mc Laren.... in effetti é una storia breve ed affascinante che ha visto all'opera alcuni geni dello sport automobilistico degli anni 60, come si può capire dal racconto di Jonhatan Williams, che tra l'altro testimonia anche come la breve storia della casa italiana sia anche legata a quella del'autodromo siciliano di Pergusa.

Appena finirò di archiviare e postare le bellissime "nuove" foto di Bernard Cahier tornerò a scrivere della Serenissima e della sua avventura Pergusa nel 1969, ampiamente documentata fotograficamente dal buon Vittorio Giordano.

 

Intanto per ringraziare i miei due amici Lillo e Gianni per non avermi lasciato...solo e per ritornare all'arte di Bernard Cahier vi mostro due belle foto che ritraggono un giovanissimo conte Giovanni Volpi ed una delle Porsche "rosse" della sua scuderia.... siamo ovviamente alla Targa Florio, l'anno è il 1962...of course....

 

 

 

tieniduroschumi

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Invité §tar665WD

Cari Tritone & Baffino43,

grazie per avere dato un seguito al mio post. Sulla Serenissima si conosce poco e spesso si fa confusione tcon la Scuderia o con la Mc Laren.... in effetti é una storia breve ed affascinante che ha visto all'opera alcuni geni dello sport automobilistico degli anni 60, come si può capire dal racconto di Jonhatan Williams, che tra l'altro testimonia anche come la breve storia della casa italiana sia anche legata a quella del'autodromo siciliano di Pergusa.

Appena finirò di archiviare e postare le bellissime "nuove" foto di Bernard Cahier tornerò a scrivere della Serenissima e della sua avventura Pergusa nel 1969, ampiamente documentata fotograficamente dal buon Vittorio Giordano.

 

Intanto per ringraziare i miei due amici Lillo e Gianni per non avermi lasciato...solo e per ritornare all'arte di Bernard Cahier vi mostro due belle foto che ritraggono un giovanissimo conte Giovanni Volpi ed una delle Porsche "rosse" della sua scuderia.... siamo ovviamente alla Targa Florio, l'anno è il 1962...of course....

 

Targa Florio 1962 - le foto di Bernard Cahier

 

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Il Conte Giovanni Vopi

 

http://www.targapedia.com/albu [...] 20(27).jpg

 

Il conte Giovanni Volpi in piedi a sx e Joakim Bonnier inginocchiato a dx, dentro la 718 sembra esserci Graham Hil

 

 

tieniduroschumi

 

 

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PER ME E' UN ONORE ESSERE SCAMBIATO PER BAFFINO43

SPERO QUINDI, NON AVENDOTI LASCIATO...SOLO, DI POTER ESSERE ANCH'IO ANNOVERATO TRA I TUOI AMICI, VITO a3_isa.gif.0acb7efca372b554ff92e8796febc8b4.gif

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