Aller au contenu
Logo Caradisiac      

Téléchargez nos application

Disponible sur App Store Disponible sur Google play
Publi info
Histoires du sport automobile

TARGA FLORIO E LE CORSE SICILIANE


Invité §sho727jx
 Partager

Messages recommandés

Invité §bep134Bm

LA STORIA SIAMO NOI

 

 

 

[h2]Gli anni settanta[/h2]

 

 

 

 

 

E gli anni Settanta si aprono proprio all’insegna del panciuto pilota http://www.caltanissetta.aci.it/IMG/jpg/1970-Amphicar-su-Abarth-200.jpgpalermitano, che ancora non immagina di aver iniziato un rapporto con la “crono” di Capodarso che sarà ricco di successi, in tutto ben cinque delle nove edizioni di quel decennio.

Da questo momento si alternano sul percorso della coppa Nissena http://www.caltanissetta.aci.it/IMG/jpg/1971-Carlo-Facetti-_-Alessi.jpgalcuni dei nomi più prestigiosi dell’automobilismo agonistico nazionale ed internazionale, e la gara di casa raggiunge di conseguenza un livello di notorietà che le fa definitivamente conquistare un posto di primo piano nel calendario sportivo italiano e nell’interesse dei tanti appassionati della velocità in montagna. Il meglio degli “scalatori”nazionali, si diceva, a cominciare da Carlo Facetti, già pilota ufficiale Alfa Romeo, che trionfa nelle edizioni del 1971 (alla guida di una Chevron B 19) e del 1975 (su una Lola Ferraris).

http://www.caltanissetta.aci.it/IMG/jpg/1972-Vaccarella.jpgIl 1972 è l’anno di Nino Vaccarella, ma anche l’edizione della polemica, dei fischi, della grande rabbia di un certo… Mauro Nesti, vincitore sul cronometro ma non nella classifica finale.

Il toscanaccio non sa di cominciare proprio da quella sfortunata domenica di settembre un rapporto con la Coppa Nissena che sarà dapprima di… odio, e poi di amore, dal quale poi nascerà negli anni a venire una serie impressionante di vittorie, ben nove fino ad oggi, vale a dire un record ormai di difficile superamento. Nesti, dunque, vince in quella edizione, ma a fine gara un reclamo della scuderia di Vaccarella – l’Ateneo all’epoca guidata da Emanuele Bruno – impone una verifica e alla pesatura delle vetture, quella del toscano viene trovata in difetto di zavorra: da qui la squalifica e la vittoria assegnata all’Abarth Osella del “preside volante”. Nesti giura di non mettere più piede a Caltanissetta, e anche la delusione degli sportivi è grande, tant’è che, poco tempo dopo, alcuni di essi faranno avere al pistoiese una coppa, a premiare la vittoria “morale” conseguita.

http://www.caltanissetta.aci.it/IMG/jpg/1975-Carlo-Facetti-su-Lola-.jpgAncora “Amphicar” e Carluccio Facetti si aggiudicano le edizioni del 1973 e del 1975, allorquando il percorso-elastico della Coppa si restringe a nemmeno 8 km, creando sempre diverse distanze, e record destinati a rimanere imbattuti, o meglio imbattibili. Alla XXII Coppa Nissena del 1976, toh, chi si rivede: Mauro Nesti, smaltitoli brutto ricordo di quattro anni prima, ritorna a dimostrare la sua classe sulla salita di Capodarso.

1967%20-%20Lancia%20Fulvia%20HF%20-%20Amphicar%20-%20Garofalo%20-%20Sc.%20Pegaso1.jpg

E vince ancora, o meglio vince ancora solo sul cronometro e non in classifica: stavolta gli viene contestata una partenza sbagliata, avvenuta oltre il tempo consentito, ed è di nuovo squalifica, polemica, e quant’altro: proprio non giova l’aria nissena al forte scalatore toscano che, considerato il doppio smacco, nessuno s’illuda di vedere più a Caltanissetta.

Quell’anno l’alloro cinge, così, don Mimì Scola, in gara con la sua Chevron Bmw, che si aggiudica così l’ultima gara “lunga”, cioè con il tracciato fino alle porte di Caltanissetta (10,200 km). Chissà se il pilota calabrese ha immaginato di divenire il decano della Coppa Nissena, con le sue innumerevoli partecipazioni, in pratica fino ai giorni nostri: un bel record, alla faccia dell’età…

http://www.caltanissetta.aci.it/IMG/jpg/1975-Enrico-Grimaldi.jpgAlle sue spalle, in quella edizione, arriva un pilota che inizia anch’egli la “scalata” ad un record tutto particolare: è il catanese Enrico Grimaldi, il “principe volante” alfiere della scuderia Etna, che riuscirà a collezionare una serie impressionante di secondi posti nella cronoscalata nostrana: senza contare che con lui ritornano anche i blasoni in Coppa, come all’epoca d’oro, e dopo i Pucci e Spadafora. Ma questo non basta al pilota etneo (un vero maniaco nel provare e riprovare il percorso, lasciando qua e là le sue “pennellate” di vernice per i riferimenti in corsa) che nelle due seguenti edizioni arriva ancora alla piazza d’onore, e tanto per cambiare alle spalle del solito “Amphicar”, nel frattempo rimessosi in…linea.

Nel 1979 una altro ritocco alla lunghezza del tracciato, col traguardo posto all’ottavo chilometro: ormai il villaggio Santa Barbara, col suo storico rettilineo, è un ricordo per piloti e spettatori, che tra polemiche e divieti – sulle ali della sicurezza pubblica – si devono accontentare di questa nuova lunghezza: e intanto qualcuno ricorda quel pilota di casa che proprio sul lungo rettifilo di Terrapelata con una mano teneva il volante, con un'altra abbassava il vetro del finestrino per salutare amici e parenti schierati ai bordi della strada… Così come vengono anch’essi “tagliati”, e regalati al solo ricordo, alcuni dei tratti storici del percorso, dove si vedeva chi aveva “piede” e chi no: la curva di Gabriele, il citato curvane di Xiboli, il succesivo ponte Nocilla (dal cui parapetto sono “volate” nella scarpata sottostante più d’una vettura, e per questo punto strategico per l’osservazione del pubblico), la curva del “quartararo”, ultima insidia primo del traguardo dell’Agip, ormai all’ingresso della città. Quell’anno Osella “vestita” Lubiam di “Amphicar” fa cinquina, ed è quello l’ultimo trionfo nisseno del pilota palermitano.

Lien vers le commentaire
Partager sur d’autres sites

I primi fascicoli della Ferrari 250 GTO Centauria scala 1/8 sono arrivati sul tavolo di Spazzaneve!

Saltuariamente vi aggiornerò sullo stato del montaggio, che durerà circa due anni!

Per adesso il semplice assemblaggio parziale della plancia con la bella strumentazione, completa di vetrini per ogni singolo quadrante accuratamente protetti da pellicole di plastica.

Come intervento personale mi sono limitato ad eliminare alcune sbavature di stampaggio sul cruscotto, stendendo un velo di nero opaco Tamiya TS6 spray, migliorandone l'aspetto della groffatura.

Presterò particolare attenzione a tutti i particolari che richiederanno una finitura cromata e non argentata, come giustamente ha segnalato Gianni nel suo post, facendo ricorso all'utilizzo del pennarello Molotow e del Bare Metal.

 

IMG_8607.jpg

 

IMG_8608.jpg

 

IMG_8609.jpg

 

IMG_8611.jpg

Lien vers le commentaire
Partager sur d’autres sites

Invité §bep134Bm

[h2]Cerda.... una volta[/h2]

 

 

 

0_DEent6OHPAWyclCtlYNIEvvSa0mPFW2Pl-LX8M27-XsPVZGWqLnqIJ6gIghJGgtEBMc7YF_FIeFHqA8Ww6dKiqoBr_8YwiQoP7neqxZz38E_wanCKNxnEuiOQ-y-2drhNkFGDlm3f63eDtsTdQDvpufKK62q9SzE26uuoDZXcXAAQj4gezo44

 

[h1]Cerda … una volta[/h1]

manifesto-targa-florio-213x300.jpg

Se si dovesse rifare la storia della Targa, si dovrebbero scrivere molte pagine di episodi, di contrasti, di ansie, di trionfali successi, tali da riempire un grosso volume.

Forse un tale lavoro sarà fatto da qualche storico appassionato della corsa, vendemmiando nei miei ricordi e nella mia memoria.

Vincenzo Florio

In ogni paese delle Madonie nei giorni precedenti la Targa i banditori, con tanto di tromba e tamburo, si sgolano per annunciare il pericolo … “mamme tenete i bambini”, “Omini legate gli animali”, “chi muore muore e tanto peggio per lui. Il sindaco non paga nessuno”, i preti nelle chiese invitano alla prudenza e distribuiscono persino proclami poetici …

fimmineddi e masculiddi,

neutrali e picciriddi,

quannu è ura de la Targa

vi consigghiu stari a larga,

si ‘na machina v’intruzza

fracassandovi ‘a cucuzza

un c’è tempo d’arrivari

per potervi cunfessari.

Puddicini e puddastreddi,

cani, porci e picurieddi,

Và ! Tinitili intappati

pe nun finiri scafazzati.

E perciò a mia sintiti :

da lì casi nun nisciti,

du balcuni la guardati

e l’nfernu vi scansati !

 

Stefano D'Amico

Lien vers le commentaire
Partager sur d’autres sites

 

 

https://lh3.googleusercontent. [...] AQj4gezo44

 

[h1]Cerda … una volta[/h1]

https://www.stefanodamico.it/w [...] 13x300.jpg

Se si dovesse rifare la storia della Targa, si dovrebbero scrivere molte pagine di episodi, di contrasti, di ansie, di trionfali successi, tali da riempire un grosso volume.

Forse un tale lavoro sarà fatto da qualche storico appassionato della corsa, vendemmiando nei miei ricordi e nella mia memoria.

Vincenzo Florio

In ogni paese delle Madonie nei giorni precedenti la Targa i banditori, con tanto di tromba e tamburo, si sgolano per annunciare il pericolo … “mamme tenete i bambini”, “Omini legate gli animali”, “chi muore muore e tanto peggio per lui. Il sindaco non paga nessuno”, i preti nelle chiese invitano alla prudenza e distribuiscono persino proclami poetici …

fimmineddi e masculiddi,

neutrali e picciriddi,

quannu è ura de la Targa

vi consigghiu stari a larga,

si ‘na machina v’intruzza

fracassandovi ‘a cucuzza

un c’è tempo d’arrivari

per potervi cunfessari.

Puddicini e puddastreddi,

cani, porci e picurieddi,

Và ! Tinitili intappati

pe nun finiri scafazzati.

E perciò a mia sintiti :

da lì casi nun nisciti,

du balcuni la guardati

e l’nfernu vi scansati !

 

Stefano D'Amico

 

 

 

Questa è fantastica Beppe!!

:jap: :jap: :love: :love:

Lien vers le commentaire
Partager sur d’autres sites

Invité §sho727jx

Rieccomi con un'altra Mini..., ci ho preso gusto !

 

 

1964 morris  rupert ratcliffe 1.jpg

 

 

1964 mini jones-ratcliffe 9.jpg

TARGA FLORIO 1964

 

Questa piccola Morris Mini Cooper 1300 (Ratcliff-Jones) scud. Vitafoam venne iscritta tra le sport, ma dovette ritirarsi per incidente al 4°giro. Da notare che in prova aveva girato in meno di 50' ...

Il modellino è una elaborazione da una base diecast 1/43 made in PRC

 

 

miniblubis 004.jpg

 

 

miniblubis 003.jpg

 

 

miniblubis 002.jpg

 

 

miniblu 005.jpg

 

 

miniblu 003.jpg

 

:jap:

Lien vers le commentaire
Partager sur d’autres sites

Invité §ant842ti

caro Pino, vedi che era la Mini iscritta dal VITA racing, ed era verde bottiglia scuroharry_full_chat.jpg

Nella foto prima dell'allestimento.

nino

Lien vers le commentaire
Partager sur d’autres sites

Invité §sho727jx

Non so perchè ancora non riesco a rispondere direttamente, devo scrivere un ulteriore post di risposta ! Boh ?

 

Comunque Nino, non saprei, mi sono informato e Joe Nastasi mi ha assicurato che la Vitafoam aveva fatto dipingere blu scuro quella macchina anche se in origine era British racing green.

 

:??:

Lien vers le commentaire
Partager sur d’autres sites

Invité §bep134Bm

 

UOVA DI SICILIA

 

 

 

 

ALLORA IL QUARTIERE GENERALE ERA NEL PIAZZALE DEL RIFORNIMENTO (AGIP ??), PRATICAMENTE AL BIVIO DI CAMPOFELICE SULLA PALERMO MESSINA (S.S. 113) E LI' QUASI PER CASO FU SCOPERTA LA NUOVA PORSCHE DESTINATA A SCRIVERE UNA DELLE PIU' BELLE PAGINE DELLA TARGA FLORIO: QUELLA DEL 1970 VINTA CON LA 908/3 DI SIFFERT-REDMAN ED AUTOITALIANA USCI' CON UNA COPERTINA INDIMENTICABILE:

"LA PORSCHE HA FATTO L'UOVO !"

 

porsche%20908.3%20muletto.jpg

 

 

IN REALTA', IN SICILIA IL PRIMO UOVO LO AVEVA FATTO FATTO LA FERRARI, NEL 1951, QUANDO GIANNINO MARZOTTO PARTECIPO' AL GIRO DI SICILIA[h2]

[/h2][h2]-----------------------------------------------------------[/h2][h2]Ferrari "Uovo" del 1951 La fascinosa storia di un'automobile futurista raccontata dal suo ideatore e pilota, Giannino Marzotto "A chi vive "dentro" i pericoli immanenti o fantasticati dello sport automobilistico: si percepiscono i rischi connessi alle analisi storiche, alle ricostruzioni fatte col... senno del poi ? La domanda viene posta ora ad uno sportivo, più che ad un corridore. Per fortuna il "Senno del Poi" ha condannato la mia Utopia Creativa per i modesti successi conseguiti in corsa: premierà questa volta "l' Immaginazione fantasiosa" o forse il coraggio che hanno accompagnato la progettazione dell' "Uovo" ? Proverò a rispondere passo-passo e con la maggior fedeltà possibile a cose tanto remote, alle domande per le quali si pretende risposta "urgente". L'apologia dell' "Uovo" - da parte mia - è scontata..." Giannino Marzotto *** Dalla Ferrari 212 Export alla Ferrari Uovo di Marzotto - La 212 Export fu una autovettura Ferrari presentata nel 1951 in sostituzione della 195 S. L'incessante lavoro sul 12 cilindri a V progettato da Gioachino Colombo continuò aumentando l'alesaggio e arrivando ad una cilindrata totale di 2562,51 cc (unitaria di poco più di 213, da qui il nome "212"), con una potenza di 150 Cv a 6500 giri. Oltre alle novità riguardanti il motore, ci furono anche molte innovazioni nel telaio, derivato dalla 166 MM, come i telai sperimentati denominati "Tuboscocca". I carrozzieri di quest'auto furono parecchi. Ci furono le berlinette e cabriolet di Vignale e Touring, e quelle più ricercate di Rocco Motto e Fontana. Proprio la carrozzeria Fontana realizzò per i fratelli Marzotto, su progetto di Franco Reggiani, due particolari vetture Ferrari, una barchetta conosciuta come "Carretto Sicilano", con la quale la scuderia Marzotto partecipò al Giro di Sicilia del 1951 aggiudicandosi il secondo posto, ed una seconda vettura, una berlinetta estremamente aerodinamica, realizzata su telaio Ferrari 212 Export, denominata "Ferrari Uovo" per la griglia anteriore del radiatore di forma ovale. I giornali americani dell'epoca "battezzarono" la Ferrari Uovo di Marzotto, "orribilmente stupenda".[/h2]

 

Il giro di Sicilia – Ferrari consegnò con qualche ritardo, metà gennaio 1951, il primo telaio sul quale fu costruito il Coupè/Uovo, mentre ci giunse da Modena a sole tre settimane dal Giro di Sicilia – al quale si doveva partecipare – il secondo telaio per lo Spyder. Fummo costretti ad accantonare i progetti più complessi dello Spyder, che costruimmo in soli 5/6 giorni con Paolo Fontana, ispirandoci alle Bugatti del 1925. Così nacque il cosidetto “Carretto Siciliano” che vinse poi la corsa a Palermo battendo Taruffi con i suoi 187 Hp. Collaudate le due vetture sulle nostre montagne partimmo per Maranello per presentarle al Commendatore. Vittorio doveva guidare il Coupè Uovo, maturando così esperienza per la Mille Miglia di fine aprile, mentre io avrei condotto quello stranissimo e leggerissimo “Ragnetto” uscito sbrigativamente dalla mia fantasia, dalla tecnica di Franco Reggiani e dalla flessibile carrozzeria di Padova.

Alla Mille Miglia mi proponevo di correre con il nuovo 4.100 Ferrari che doveva disporre di potenza e velocità assai maggiore, lasciando in officina lo Spyder per il rifacimento. La nostra visita a Maranello ebbe accoglienza catastrofica: Ferrari offeso ed indignato giudicò le vetture a dir poco inaffidabili, ed anzi preconizzo la “disintegrazione” del coupè ed il “crollo” di quello che io chiamavo “Ragnetto”. Enzo Ferrari annunziò che avrebbe mandato in Sicilia Taruffi – con un 2.560 tre carburatori da 186 hp – per difendere i colori del Cavallino Rampante. Mio fratello Vittorio fu molto impressionato dal giudizio di Ferrari; decidemmo così che io avrei guidato il Coupè/Uovo – che appariva più aleatorio, ma a me piaceva moltissimo – lì subito in Sicilia ed anche dopo alla Mille Miglia. Nel frattempo il “Ragnetto” fu dipinto – da un Amico di Vittorio – con i colori del vero “Carretto Siciliano” e Vittorio con esso avrebbe gareggiato in Sicilia conservando la inusuale denominazione e con il nuovo 4 litri alle Mille Miglia. Per me era lo stesso. Partimmo. Il Giro di Sicilia, per chi non lo ricordasse: oltre 1100 chilometri di stradine con oltre 8.000 curve, 25.000 cambi di marcia. Fu molto divertente. Condussi la corsa alla guida dell’Uovo fin da Palermo ed avevo un vantaggio di circa 20 chilometri sul secondo assoluto alla periferia di Messina.

ferrari-uovo-sicilia-1951.jpg

La guida molto sovrasterzante della vettura ne agevolava l’inserimento in curve e controcurve; il doppio circuito frenante dava affidabilità e maneggevolezza straordinarie: il risultato era premiante. Il nuovo serbatoio di benzina da 156 litri, per una autonomia di circa 550 chilometri, installato per risparmiare due rifornimenti alle Mille Miglia – aveva fatto una piccola crepa aggiustata con un po’ di gomma da masticare… Tecnologie dei tempi passati; perdeva assai poco carburante, solo un po’ di odore: naso comunque in allarme ! Quando sentii a Messina bloccarsi il ponte posteriore, guardai nello specchietto per vedere cosa accadesse dietro a me: vidi un riflesso rosso nel plexiglas che concludeva la coda della vettura. Pensai subito all’ incendio e fui lestissimo nel fermare l’ automobile ed a scenderne precipitosamente: l’arrosto di carne è buono solo con le erbette ! Fortunatamente nulla accadde: si era solamente sfilato il differenziale a causa dell’erroneo montaggio – compiuto dalla Ferrari – di uno spinotto di sicurezza. Le vibrazioni avevano sfilato l’albero. Il riflesso del sole mi aveva dato una sensazione diversa dalla realtà: cosa di cui fui molto lieto pur dovendo ritirarmi dalla gara e rinunziare alla vittoria che si profilava assai probabile. Rientrai in treno a Palermo per partecipare con entusiasmo alla vittoria assoluta e contemporanea di mio fratello Vittorio e di una vettura di mia progettazione. Volevo telefonare a Ferrari prima che avesse notizie della corsa, anche per ironizzare… quel tanto che basta… I telefoni del tempo non mi consentirono di parlare con Maranello prima della partenza della nave che ci riconduceva in continente. Quando al lunedi potei parlare col Commendatore per chiedergli un commento sulle vetture da me progettate e sull’esito della competizione, egli mi disse testualmente: “…come avevo previsto… ha vinto una Ferrari… !” Come si fa a litigare con un uomo così ?

Ferrari-Uovo-Marzotto-1.jpg

Lien vers le commentaire
Partager sur d’autres sites

Invité §ant842ti

Non so perchè ancora non riesco a rispondere direttamente, devo scrivere un ulteriore post di risposta ! Boh ?

 

Comunque Nino, non saprei, mi sono informato e Joe Nastasi mi ha assicurato che la Vitafoam aveva fatto dipingere blu scuro quella macchina anche se in origine era British racing green.

 

:??:

 

 

l'affare si complica. ma Joe Nastasi venne alla Targa 8 anni dopo. Negli effetti poi, avendo verniciato io stesso una Mini di quel colore (la Innocenti lo chiamava VERDE SCURO), appare come bluastro. cerco qualche foto e la posto.

nino

Lien vers le commentaire
Partager sur d’autres sites

Invité §ant842ti

Le mie due macchine ad una regolarità 93/94

 

polli.jpg

la numero 16 è quella dei Verzera color blu scuro, la mia a sinistra era verde scuro.

 

pol.jpg

nino

Lien vers le commentaire
Partager sur d’autres sites

Invité §sho727jx

Bè, se vuoi sapere la mia opinione, dopo aver visto la foto che hai postato di Ratcliff, penso che quella macchina fosse davvero verde scurissimo, molto diverso dal British green originale di cui parlano. Io mi sono fidato della testimonianza di Nastasi, ma può anche darsi che anche lui sia rimasto ingannato da quello strano colore con riflessi bluastri, oppure potrebbe anche ricordare male. ...Starrabba docet... per molto meno !

Io Giuseppina (Pina) Mano... me la tengo così; se dovessi avere certezze potrei anche rifare il tutto .

 

:jap::coucou:

Lien vers le commentaire
Partager sur d’autres sites

Invité §ant842ti

Bè, se vuoi sapere la mia opinione, dopo aver visto la foto che hai postato di Ratcliff, penso che quella macchina fosse davvero verde scurissimo, molto diverso dal British green originale di cui parlano. Io mi sono fidato della testimonianza di Nastasi, ma può anche darsi che anche lui sia rimasto ingannato da quello strano colore con riflessi bluastri, oppure potrebbe anche ricordare male. ...Starrabba docet... per molto meno !

Io Giuseppina (Pina) Mano... me la tengo così; se dovessi avere certezze potrei anche rifare il tutto .

 

:jap::coucou:

 

 

infatti, è un verde molto scuro che mostravano le prime INNOCENTI Mini Cooper, e che io ricordo per strada. Cercai di ottenerlo per una delle mie macchine ma non rimasi molto soddisfatto, avrebbe dovuto essere meno verde, più tendente al nero.

nino

Lien vers le commentaire
Partager sur d’autres sites

Invité §sho727jx

Il problema (nostro) credo si identifica nelle diverse denominazioni e serie delle mini: Innocenti-Morris-Austin... e il British Racing Green variava nelle varie versioni.

Dovrebbe quindi essere quello della Morris che è metallic.

 

mini cooper.jpg

 

:chut: :chut: :chut:

Lien vers le commentaire
Partager sur d’autres sites

Invité §sho727jx

Sembra che le Mini siano improvvisamente diventate come le ciliege...

Completo il mio trittico con un'altra delle Mini iscritte tra i Prototipi 2000 in quella Targa del '63.

 

1963 mini cahier-slotemaker.jpg

 

 

1963 mini cahier-slotemaker 21.jpg

TARGA FLORIO 1963 - Morris Cooper S - Cahier-Slotemaker (25°ass.)

 

Come gli altri modellini, la base è un diecast made in PRC

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

con questo credo proprio di aver chiuso con le Mini...; rimane il dubbio sulla Vitafoam

 

:jap::coucou:

 

 

Lien vers le commentaire
Partager sur d’autres sites

Invité §tar665WD

Non so perchè ancora non riesco a rispondere direttamente, devo scrivere un ulteriore post di risposta ! Boh ?

 

Comunque Nino, non saprei, mi sono informato e Joe Nastasi mi ha assicurato che la Vitafoam aveva fatto dipingere blu scuro quella macchina anche se in origine era British racing green.

 

:??:

 

 

http://mk1-performance-convers [...] istory.htm

All interno di questo articolo si fa riferimento anche al colore dell auto. Saluti, vito

Lien vers le commentaire
Partager sur d’autres sites

Invité §sho727jx

Si parla di Light & dark blue Vita... riferito alla Cooper 1075. Nel '64 alla Targa era blu ? E se lo era doveva essere il dark blu.

Lien vers le commentaire
Partager sur d’autres sites

Invité §sho727jx

Sembra che le Mini siano improvvisamente diventate come le ciliege...

Completo il mio trittico con un'altra delle Mini iscritte tra i Prototipi 2000 in quella Targa del '63.

 

1963 mini cahier-slotemaker.jpg

 

 

1963 mini cahier-slotemaker 21.jpg

TARGA FLORIO 1963 - Morris Cooper S - Cahier-Slotemaker (25°ass.)

 

Come gli altri modellini, la base è un diecast made in PRC

mini slotem 001.jpg

 

 

mini slotem 003.jpg

 

 

mini slotem 004.jpg

 

 

mini slotem 005.jpg

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

con questo credo proprio di aver chiuso con le Mini...; rimane il dubbio sulla Vitafoam

 

:jap::coucou:

 

 

 

Lien vers le commentaire
Partager sur d’autres sites

Invité §sho727jx

Persistono per quanto mi riguarda ancora problemi tecnici nel postare e/o rispondere a messaggi

Lien vers le commentaire
Partager sur d’autres sites

Invité §ant842ti

Il problema (nostro) credo si identifica nelle diverse denominazioni e serie delle mini: Innocenti-Morris-Austin... e il British Racing Green variava nelle varie versioni.

Dovrebbe quindi essere quello della Morris che è metallic.

 

mini cooper.jpg

 

:chut: :chut: :chut:

 

 

mai usato metallizzato negli anni 60, 70. neanche nelle works John Cooper. che usavano un verde più chiaro di quello in questione.

Rhodes.jpg

nino

Lien vers le commentaire
Partager sur d’autres sites

Invité §ant842ti

Una ipotetica sosta ai box Mini alla Targa '63...

 

 

pit mini 003.jpg

 

 

pit mini 002.jpg

 

 

pit mini 001.jpg

 

:jap:

 

:jap: :jap: :jap:

nino

Lien vers le commentaire
Partager sur d’autres sites

Créer un compte ou se connecter pour commenter

Vous devez être membre afin de pouvoir déposer un commentaire

Créer un compte

Créez un compte sur notre communauté. C’est facile !

Créer un nouveau compte

Se connecter

Vous avez déjà un compte ? Connectez-vous ici.

Connectez-vous maintenant
 Partager



Newsletter Caradisiac

Abonnez-vous à la newsletter de Caradisiac

Recevez toute l’actualité automobile

L’adresse email, renseignée dans ce formulaire, est traitée par GROUPE LA CENTRALE en qualité de responsable de traitement.

Cette donnée est utilisée pour vous adresser des informations sur nos offres, actualités et évènements (newsletters, alertes, invitations et autres publications).

Si vous l’avez accepté, cette donnée sera transmise à nos partenaires, en tant que responsables de traitement, pour vous permettre de recevoir leur communication par voie électronique.

Vous disposez d’un droit d’accès, de rectification, d’effacement de ces données, d’un droit de limitation du traitement, d’un droit d’opposition, du droit à la portabilité de vos données et du droit d’introduire une réclamation auprès d’une autorité de contrôle (en France, la CNIL). Vous pouvez également retirer à tout moment votre consentement au traitement de vos données. Pour en savoir plus sur le traitement de vos données : www.caradisiac.com/general/confidentialite/

×
  • Créer...