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Histoires du sport automobile

TARGA FLORIO E LE CORSE SICILIANE


Invité §sho727jx
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Messages recommandés

Invité §tri338xF

Da fonti aperte del web

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Invité §sho727jx
grazie.jpga Lillo che mantiene in vita la fiamma della memoria con le foto, alcune inedite, altre già conosciute: repetita iuvant
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Invité §tar315jc

Abarth 595.jpg

 

Un doppio plauso ad Enzo per la realizzazione di questo bel 595, tirato fuori da una scatola di montaggio della Italeri. :love: :love: :love:

 

Ho scritto doppio plauso, in riferimento alla sua professione che come medico in questo particolare momento penso impegnato in una battaglia contro un nemico subdolo. :jap: :jap: :jap:

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Invité §tar315jc

Mi associo ai ringraziamenti a Lillo. :)

 

Per quanto mi riguarda la maggior parte delle foto da lui postate sono già nel mio archivio.

 

Ma tornano utili perchè alcune vanno a sostituire quelle di cattiva qualità (sbiadite, sfocate, di bassa risoluzione, ecc.

 

Però ho notato che qualcuna non corrisponde all'anno effettivo.

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Invité §sho727jx

Ognuno a modo proprio, foto, filmati, libri, modellini..., purchè si faccia

In questi giorni drammatici come non mai dal dopoguerra ad oggi, siamo agli arresti domiciliari...

Da qui ai ...lavori (modellistici) forzati il passo è breve... c'amu a ffari...

 

1967 abarth calasc-spadaf.jpg

TARGA FLORIO 1967 - Calascibetta-Sadafora su Fiat Abarth 1000

 

e il modellino in scala 1/43 da una base Abarth Collection a cui le modifiche sono state apportate principalmente

nella parte anteriore : allargamento della bocca radiatore, fori per prese d'aria freni e radiatore olio

 

 

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a presto... :hello:

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Invité §bep134Bm

ACHILLE VARZI

 

 

Donne e motori... il fascino delle donne ..... quello dei motori ... arte e bellezza ... sognare ad occhi aperti di tornare a Cerda una mattina in primavera come quando la realtà era molto di più di un sogno

UN ARTISTA DEL VOLANTE

 

SU 10 SETTEMBRE 2019 DA NICOLA PUCCI IN AUTOMOBILISMO

varzi-titolo.jpg?w=640Achille Varzi – da fuoridaglischemi11.blogspot.it

articolo di Marco Staiano tratto da fuoridaglischemi

Quando si parla di Achille Varzi spontaneamente si tende ad abbinare al nome del pilota galliatese quello del più famoso e osannato Tazio Nuvolari. La rivalità tra i due è ricordata come una delle più entusiasmanti di sempre, e affonda le sue radici addirittura nel motociclismo. Se però oggi ci si ricorda del “Mantovano volante“, asso dell’automobilismo che fu, omaggiato da Lucio Dalla e da un canale televisivo, colpevolmente ci si dimentica di Achille: pilota come pochi, vincitore di Mille Miglia, Targa Florio e Gran Premi in tutto il mondo, guida pulitissima e raffinata (tanto che lo stesso Juan Manuel Fangio ne ammirò la perfezione stilistica) e una grinta fuori dal comune.

Nato in una famiglia agiata del Novarese, Achille aveva sin da ragazzino un immenso bisogno di velocità, l’adrenalina gli scorreva impetuosa nelle vene. Il padre Menotti a sedici anni lo indirizzò verso le gare in motocicletta, insieme ai fratelli Angioletto e Anacleto. A diciassette anni, non ancora maggiorenne, Varzi cominciò già a far capire di che stoffa fosse fatto, imponendosi come talento cristallino delle due ruote. Nel 1922 è campione della categoria Seniores nella classe 350cc. A diciannove anni. Mentre precocemente Achille muoveva i primi passi nel glorioso mondo dei motori, Nuvolari aveva già trent’anni e una guerra alle spalle. Il suo talento però non si discuteva: facilmente tornò a vincere gare motociclistiche già nel primo dopoguerra. Il Nivola restò però subito impressionato da quel ragazzino di Galliate, sfrontato e tremendamente veloce.

A quei tempi i confini tra motociclismo e automobilismo erano molto più labili. Spesso la differenza stava nel fatto che un’automobile era molto più costosa di una motocicletta, e obbligava chi non potesse permettersela a ripiegare sull’acquisto di una moto, sicuramente più economica. Quando nel 1926 – sponsorizzato dall’amico Vailati – Achille poté provare una Bugatti 1500 4 cilindri, non gli sembrò vero. Lui, cresciuto nel mito di Felice Nazzaro, svoltò la sua carriera di pilota, passando definitivamente alle quattro ruote. Nell’automobilismo, dominato a quei tempi dall’insuperabile Alfa P2 e da piloti-gentiluomini come Emilio Materassi, Campari, Meo Costantini e Brilli Peri, l’unica soluzione era (il privilegio) di poter gareggiare comperandosi un’auto privata.

Nel 1927 nacque la Mille Miglia e la rivalità Varzi-Nuvolari si affermò in tutto il mondo come una delle più belle e combattute nella storia di questo sport. Nell’epoca d’oro dell’automobilismo, senza voler sminuire il valore dei vari Benoist, Chiron, Wimill, Caracciola, Fagioli, Rosemeyer, Lang e Stuck, Tazio Nuvolari e Achille Varzi infiammarono con i loro duelli ruota a ruota le oceaniche folle europee, e ancor di più quelle italiane, rendendo l’automobilismo uno sport popolarissimo. Oltre ad essere un confronto tra due assi che fuori dall’abitacolo si rispettavano lealmente, il loro era anche un contrasto di stili marcato. Nuvolari era passione allo stato puro, irruenza, veemenza. Varzi, invece, sfoggiava una raffinatezza, una precisione e un’indole da calcolatore fuori dal comune.

La precisione nello studiare gli avversari, nel pianificare le strategie da adottare in gara, nel tenere maniacalmente tutto sotto controllo sono ravvisabili in questo aneddoto raccontato da Enzo Ferrari: “Mancavano poche ore al via del G.P. di Montecarlo quando io arrivai dall’Italia e trovai il mio collaboratore Bazzi pressoché annientato dalle bizze di Varzi. Il nostro Achille si dichiarava insoddisfatto della macchina e criticava soprattutto la posa di guida; aveva fatto cambiare dai meccanici una decina di cuscini, ma non ne aveva trovato uno che gli consentisse una sistemazione di suo gradimento. Assistetti così alla fase finale della discussione (tra Varzi ed i meccanici). Varzi chiese finalmente un paio di cuscini, li soppesò, misurò la loro altezza e decise che per arrivare alla perfezione, occorreva che fossero un poco più alti, ma non tanto da richiedere un terzo cuscino. Bazzi diede un’occhiata e lo invitò ad andare a prendere un caffè; al suo ritorno, promise, avrebbe trovata la sistemazione da lui voluta. Appena Varzi si fu allontanato, Bazzi afferrò il Corriere della Sera che avevo in tasca, lo piegò in quattro, lo nascose sotto i cuscini. Varzi tornò poco dopo, provò la posizione: “perfetto, si”, – mormorò -, e ringraziò quasi commosso”.

Dopo aver corso e ottenuto svariate vittorie con l’Alfa Romeo (tra cui spiccano le affermazioni proprio alla Mille Miglia e alla Targa Florio) sotto l’egida dello stesso Enzo Ferrari, Varzi passò alla rivale tedesca Auto Union. La scelta suscitò un enorme clamore nel pubblico sportivo italiano che considerava il passaggio dall’Alfa Romeo all’Auto Union alla stregua di un vero e proprio tradimento. Progettata da Ferdinand Porsche e dotata di un innovativo motore centrale, l’Auto Union, come la Mercedes, viveva in pieno il sogno di gloria hitleriano del Terzo Reich. L’automobilismo venne incentivato con grosse sovvenzioni, dato che era visto come vero e proprio metro di misura delle capacità tecnico-scientifiche tedesche. Alfred Neubauer, corpulento e pittoresco direttore sportivo della Mercedes, affermò che per “imparare l’Auto Union” Varzi ha impiegato lo spazio di un giorno, il primo.

Per adattarvisi, i piloti di sicura qualità esigevano un anno almeno di scozzonatura. Il direttore della Mercedes aveva subito capito chi fosse “il gran signore di Galliate“. Diceva: Varzi è un artista; Nuvolari, un eroe.

Nel periodo tedesco la vita di Achille cambiò. Fatale fu una donna. Una donna bellissima. L’indimenticato Mario Fossati così dipinse il primo incontro tra Varzi e Ilse Hubach: “Primavera 1935. Mercedes Benz e Auto Union provano a Monza. L’inverno è lungo al Nord. La pista del Nurburgring è chiazzata di neve. I due team sono acquartierati a Milano, nel lussuoso “Principe e Savoia”. All’ora dell’aperitivo un pilota della giovane generazione (che bussa insistentemente alla porta dell’Auto Union) esibisce la moglie di una bellezza mozzafiato. L’aristocratico Hans Stuck e il francese Louis Chiron si consumano di galanteria. Attraverso i cristalli della porta girevole appare Varzi. Scorge il cerchio dei colleghi e quel cigno, che ha gli occhi di una giovane attrice. Varzi si dirige dapprima all’ascensore eppoi di scatto, a rovescio, allo zinco del bar. Abituato ad osservare, ad analizzare anche in casa d’altri, meglio se dell’Auto Union, Neubauer spia Varzi. Lo coglie in baciamano compìto all’avvenente signora. Ne capta il dialogo. “Mi vorrai presentare, Hans a questa graziosissima dama”. E Stuck: “Signor Varzi le faccio sapere che dovrà mettersi in coda alla lunga fila degli spasimanti”. Varzi sorride: “Mi riterrò fortunato di essere autorizzato ad ammirarla”.

I due vivranno l’uno per l’altro. E inizialmente ciò giova alla carriera di Varzi. Nel 1935 è infatti il pilota che riporta il maggior numero di vittorie e piazzamenti. L’amore sembrava aver spiegato ancor di più le ali di Achille. Ma poi accadde l’impensabile: le corse divennero solo un accessorio, per lo più prettamente economico. Cominciò a tralasciare gli allenamenti e soprattutto iniziò ad abusare di stupefacenti. Da lì il crollo: il licenziamento dalla Auto Union e addirittura il ritiro del passaporto e della licenza di conduttore.

Ma la voglia di Achille di adrenalina, di vittoria, di velocità erano troppo forti. Nonostante la Seconda Guerra Mondiale, che sembrava aver precluso ogni minima chance di ritorno, Varzi miracolosamente fece ritorno alle corse. Otto anni dopo l’ultima vittoria, nel 1946 si impose a Torino. Poi due anni dopo, il 1 luglio 1948, al Bremgarten, in Svizzera, quando Achille sembrava aver ritrovato la passione per questo sport, la disgrazia: quella maledetta curva che poche ore prima aveva portato via Omobono Tenni, decise di prendersi anche Varzi.

“Forse tu eri destinato a morire, Achille, perché nella tua guida c’era quel qualcosa di geniale che fa parte del mistero della natura, e la natura si sforza di eliminare coloro che vi si avvicinano troppo al compimento. Beethoven venne colpito dalla sordità quando sembrava che stesse per trascendere il potere umano dell’espressione musicale, Galileo fu accecato quando stava per scoprire l’infinito e le sue leggi, le mani di Leonardo da Vinci vennero colpite dall’artrite quando era vicinissimo alla perfezione delle sue creazioni. Ed anche tu, Achille, sei stato fermato quando stavi per attraversare le frontiere conosciute della velocità. Ora ti devi preparare per un’altra gara, l’ultima grande gara”.

Così venne ricordato dagli amici Achille Varzi, pilota eccelso, uomo d’altri tempi del grande automobilismo che fu.

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Invité §TAR516zF

Mini Targa Florio - AlvinModels

Targa Florio - Giro di Sicilia 1948

La seconda Maserati A6 GCS "monofaro" relativa all'edizione del 1948 che io ed Alfonso Marchetta abbiamo realizzato, è la vettura n.67 di S.Ammendola e G.Pinzero .

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Ricordo che è stata utilizzata come bvase di partenza l'ottimo modellino che il caro Gabriele Guidetti ha ideato per la collezione Maserati 100 Years Collection) "ripensato" e "ristampato in resina". Le belle ruote a raggi sono di Sprint43 (Eros Pellanda), gli accessori di Tron e le decals "saranno" di SZ Models (Simone Jimmy Zamolo), quelle della foto sono provvisorie e di font non corretto.

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La serie è limitata a 10 pz. info:wlatargaflorio@gmail.com

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Invité §TAR516zF

I fratelli Marzotto,

clienti sportivi della Ferrari, compravano i telai a Maranello per farli "rivestire" daslla carrozzeria Fontana. I risultati erano a volte e a dir poco...sconcertanti, e facevano anche "arrabbiare" il Drake, ma la scuderia Marzotto negli anni 50 con queste Ferrari dalle linee "originali" si impose in non poche gare.....

 

Tra i modelli più conosciuti le 212 Export telaio ch.0086E e 340 America telaio ch0030MT ricevettero da Fontana un "vestito" quasi identico caratterizzato dai fianchi scavati e da generose prese d'aria in entrata ed uscita realizzate nei parafanghi anteriori e posteriori per favorire il raffreddamento dei freni a tamburo. Tutta la carrozzeria era stata realizzata per diminuire il peso complessivo, priva del cofano posteriore con ruota di scorta e serbatoi "a vista". Le due auto nel corso della loro vita agonistica (1952-1958) subirono vari rimaneggiamenti con modifiche riguardanti soprattutto la parte anteriore ed i cofani.

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Dietro richiesta del collezionista Rino Relamuto, io ed il solito Alfonso Marchetta abbiamo realizzato praticamente ex novo le due versioni base e le successive modifiche, da quella in carrozzeria con ancora la carrozzeria non verniciata all'utima che corse nelle gare americane. giacchè le basi in kit (Provence Moulage ed Hifi), ormai introvabili, già presenti presentano infatti numerosi e grossolani errori, errori presenti ed "ereditati" anche in alcuni "speciali" , nati dalla scarsa documentazione reperita dagli artigiani che le realizzarono più di venti anni fa.

 

Ancora una volta mentre io ed Alfonso abbiamo curato la realizzazione dei master e delle resine, per le belle ruote a raggi abbiamo utilizzato quelle di Sprint43 (Eros Pellanda), gli accessori (fari, volanti, tappi benzina...) di Tron e le decals appositamente disegnate e realizzater da SZ Models (Jimmy Simone Jimmy Zamolo) .

 

Nei prossimi post vi racconterò i singoli modelli realizzati.

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Le foto pubblicate oggi mostrano una panoramica dei "pezzi unici" appena realizzati per il collezionista che le ha richieste, ma AlvinModels ha in progetto una serie limitatissima e su ordinazione per quanti fossero interessati.

 

info: wlatargaflorio@gmail.com

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Invité §tar315jc

Come ho sempre sostenuto in queste pagine, l’argomento modellismo relativo all’automobile in tutte le sue diverse sfaccettature, alla fine è sempre ben gradito. Tenendo banco e alimentando l’interesse sul forum.

 

Approfittando dell'unico "Bar dello Sport" aperto, alla faccia del virus, prendendo spunto dal bel modello di 595 di Enzo. Posto alcune immagini del modellino della mia versione di Abarth 695 SS realizzata qualche annetto fa.

Per essere più precisi nel 1967. Questo è l'anno riportato nelle foto, ma il modellino l'acquistai anni prima, attorno al 1963.64 alla Standa di Via Roma angolo via Divisi. ricordo ancora il prezzo: 600 lire.

 

Il modellino in questione prodotto dalla Pocher di Torino è di plastica. Del tipo Moplen. Un materiale che non si presta ad essere lavorato ne tanto meno carteggiato. Il colore originale era celeste, di una tonalità molto vicina al blu Francia delle Gordini.

 

Sul fondo non è riportata la scala di riduzione, rapportando le misure della vettura vera e il modellino ne viene fuori un bel 1-14.

La motivazione che mi indusse all'epoca all'acquisto fu proprio la quasi perfetta riproduzione e la notevole somiglianza con la vera 500.

Ricordo che in quegli anni era molto difficile trovare in commercio un decente e somigliante modellino della 500 e della 600. Oggi a più di 50 anni grazie alla tecnologia odierna possiamo ammirare il bel risultato dell'Italeri in scala 1-12.

 

Ovviamente non ho foto del modello prima dell'elaborazione ne tanto meno dell'Work in progress.

Le prime due foto ritraggono il modellino alla sua prima rielaborazione, ma non ricordo con precisione l’anno. Ma sicuramente prima del 1967.

Non rappresenta nessun modello esistente, puro esercizio modellistico.

La Pocher come del resto altri produttori, realizzò l’interno con un sottile preformato che abbozzava appena la forma dei sedili e del cruscotto, che ricostrui ex novo utilizzando ingenuamente il “Pongo”, usato anche per realizzare il motore.

 

 

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Data l'ora continuo domani, impegni permettendo

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Invité §TAR516zF

Mini Targa Florio - AlvinModels

Targa Florio - Giro di Sicilia 1950

La Maserati A6 GCS "monofaro" relativa all'edizione del 1950 che io ed Alfonso Marchetta abbiamo realizzato, è la vettura n.426 di P.Palmieri e M.Melani.

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Questa Maserati si contraddistingueva per essere priva della caratteristica mascherina, per avere i due fari uniti da una staffa orizzontale e per avere una protezione, una sorta di grembiule che copriva ll'unione del parabrezza alla carrozzeria e si estendeva sino alle portiere.

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Ricordo che è stata utilizzata come base di partenza l'ottimo modellino che il caro Gabriele Guidetti ha ideato per la collezione Maserati 100 Years Collection) "ripensato" e "ristampato in resina". Le belle ruote a raggi sono di Sprint43 (Eros Pellanda), gli accessori di Tron e le decals sono di SZ Models (Simone Jimmy Zamolo).

La serie è limitata a 10 pz. info:wlatargaflorio@gmail.com

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Invité §tri338xF

COMPLIMENTI A GIANNI E A ENZO

Belle realizzazioni

Un pò di vecchia Targa Florio

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Invité §tar315jc

Continuo il resoconto dell’elaborazione dell modellino Abarth 695.

Qualche anno dopo rendendomi conto che il “Pongo” (barrette modellabili in vari colori a base di cera) non era l’ideale per realizzare motore e interni che cominciavano a cambiare forma, smontai il tutto e ricominciai d’accapo.

Rifeci l’interno, il cruscotto e il motore, utilizzando un nuovo materiale plasmabile nel frattempo messo in commercio, il “DAS,” un misto fra creta e argilla che in 24 ore si indurisce.

 

Una premessa: in quegli anni non c’era internet, non avevo libri sulle auto, avevo appena iniziato ad acquistare Quattroruote, non avevo un compressore ne tanto meno un aerografo e forse le bombolette di vernice erano ancora da venire. Per non parlare poi delle decals.

La verniciatura rigorosamente a pennello usando gli “Humbrol”.

Quindi è chiaro che il mio 695 SS non regge il confronto al 595 odierno.

 

 

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695  SS  1967-72  Pocher 1-14  Gianni  (13).jpg

Come anche le ruote, smontate quelle d’origine (esistono ancora) montai quelle che si vedono nelle foto utilizzando cerchi e pneumatici di una Lotus F1, più che un modellino, un giocattolo.

Ruote non proprio adatte… riproponendomi di sostituirli in futuro.

Anche le superfici vetrate le ho rifatte una ad una sagomando della plastica trasparente, l’originale era un unico pezzo sagomato di acetato o celluloide sottilissimo.

 

Dopo la mia breve esperienza nelle gare in salita, a metà degli anni 70, cambiando numero di gara, targa, aggiungendo la fascia verde pistacchio sul davanti

(un omaggio ad A. Pucci e alla sua Porsche 904) e qualche altro dettaglio, riconfigurai il modellino simile ma non uguale alla mia 500 Gr.2. Poi non è stato più toccato.

 

Non mi dilungo in altri particolari per evitare di essere noioso.

Le foto del resto parlano da sole, lo scatto risale al 2013. chi lo desidera può chiedere chiarimenti.

 

 

 

695  SS  1967-72  Pocher 1-14  Gianni  (3).jpg

 

 

695  SS  1967-72  Pocher 1-14  Gianni  (1).jpg

 

 

Abarth 595.jpg

 

 

Curva del cancello.jpg

 

 

24 giugno 1972.jpg

 

Oggi rappresenta la capostipite di tutti i miei lavori modellistici.

 

Grazie per l’attenzione.

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Invité §sho727jx

Come ho sempre sostenuto in queste pagine, l’argomento modellismo relativo all’automobile in tutte le sue diverse sfaccettature, alla fine è sempre ben gradito. Tenendo banco e alimentando l’interesse sul forum.

 

Approfittando dell'unico "Bar dello Sport" aperto, alla faccia del virus, prendendo spunto dal bel modello di 595 di Enzo. Posto alcune immagini del modellino della mia versione di Abarth 695 SS realizzata qualche annetto fa.

Per essere più precisi nel 1967. Questo è l'anno riportato nelle foto, ma il modellino l'acquistai anni prima, attorno al 1963.64 alla Standa di Via Roma angolo via Divisi. ricordo ancora il prezzo: 600 lire.

 

Il modellino in questione prodotto dalla Pocher di Torino è di plastica. Del tipo Moplen. Un materiale che non si presta ad essere lavorato ne tanto meno carteggiato. Il colore originale era celeste, di una tonalità molto vicina al blu Francia delle Gordini.

 

Sul fondo non è riportata la scala di riduzione, rapportando le misure della vettura vera e il modellino ne viene fuori un bel 1-14.

La motivazione che mi indusse all'epoca all'acquisto fu proprio la quasi perfetta riproduzione e la notevole somiglianza con la vera 500.

Ricordo che in quegli anni era molto difficile trovare in commercio un decente e somigliante modellino della 500 e della 600. Oggi a più di 50 anni grazie alla tecnologia odierna possiamo ammirare il bel risultato dell'Italeri in scala 1-12.

 

Ovviamente non ho foto del modello prima dell'elaborazione ne tanto meno dell'Work in progress.

Le prime due foto ritraggono il modellino alla sua prima rielaborazione, ma non ricordo con precisione l’anno. Ma sicuramente prima del 1967.

Non rappresenta nessun modello esistente, puro esercizio modellistico.

La Pocher come del resto altri produttori, realizzò l’interno con un sottile preformato che abbozzava appena la forma dei sedili e del cruscotto, che ricostrui ex novo utilizzando ingenuamente il “Pongo”, usato anche per realizzare il motore.

 

 

fiat 500 gr-2  scala 1-14  (2).jpg

 

 

fiat 500 gr-2  scala 1-14  (1).jpg

Data l'ora continuo domani, impegni permettendo

 

 

Altri tempi che sembrano oggi lontanissimi...

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Invité §sho727jx

Continuo il resoconto dell’elaborazione dell modellino Abarth 695.

Qualche anno dopo rendendomi conto che il “Pongo” (barrette modellabili in vari colori a base di cera) non era l’ideale per realizzare motore e interni che cominciavano a cambiare forma, smontai il tutto e ricominciai d’accapo.

Rifeci l’interno, il cruscotto e il motore, utilizzando un nuovo materiale plasmabile nel frattempo messo in commercio, il “DAS,” un misto fra creta e argilla che in 24 ore si indurisce.

 

Una premessa: in quegli anni non c’era internet, non avevo libri sulle auto, avevo appena iniziato ad acquistare Quattroruote, non avevo un compressore ne tanto meno un aerografo e forse le bombolette di vernice erano ancora da venire. Per non parlare poi delle decals.

La verniciatura rigorosamente a pennello usando gli “Humbrol”.

Quindi è chiaro che il mio 695 SS non regge il confronto al 595 odierno.

 

 

695  SS  1967-72  Pocher 1-14  Gianni  (5).jpg

 

 

695  SS  1967-72  Pocher 1-14  Gianni  (2).jpg

 

 

695  SS  1967-72  Pocher 1-14  Gianni  (14).jpg

 

 

695  SS  1967-72  Pocher 1-14  Gianni  (13).jpg

Come anche le ruote, smontate quelle d’origine (esistono ancora) montai quelle che si vedono nelle foto utilizzando cerchi e pneumatici di una Lotus F1, più che un modellino, un giocattolo.

Ruote non proprio adatte… riproponendomi di sostituirli in futuro.

Anche le superfici vetrate le ho rifatte una ad una sagomando della plastica trasparente, l’originale era un unico pezzo sagomato di acetato o celluloide sottilissimo.

 

Dopo la mia breve esperienza nelle gare in salita, a metà degli anni 70, cambiando numero di gara, targa, aggiungendo la fascia verde pistacchio sul davanti

(un omaggio ad A. Pucci e alla sua Porsche 904) e qualche altro dettaglio, riconfigurai il modellino simile ma non uguale alla mia 500 Gr.2. Poi non è stato più toccato.

 

Non mi dilungo in altri particolari per evitare di essere noioso.

Le foto del resto parlano da sole, lo scatto risale al 2013. chi lo desidera può chiedere chiarimenti.

 

 

 

695  SS  1967-72  Pocher 1-14  Gianni  (3).jpg

 

 

695  SS  1967-72  Pocher 1-14  Gianni  (1).jpg

 

 

Abarth 595.jpg

 

 

Curva del cancello.jpg

 

 

24 giugno 1972.jpg

 

Oggi rappresenta la capostipite di tutti i miei lavori modellistici.

 

Grazie per l’attenzione.

 

 

Bella e naif... ! Ricordo le scritte e i numeri con le R41...; ne ho conservate ancora tante...

 

:love:

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Invité §sho727jx

Questa bella Ferrari Dino 196 S ( # 0790) alla Targa Florio del '64 (Terra-Toppetti) ha una storia gloriosa: nasconde infatti il telaio della 246 SP che vinse la Targa del '61; poi nel '63 fu convertita in 196 e corse anche la Targa del '63 con Lualdi e Bini.

 

 

1964 ferr Terra-Toppetti 1.jpg

 

 

1964 ferr terra topp 3.jpg

 

 

Modificando profondamente una base di edicola (mod.330 P '65)

 

 

wip 002.jpg

 

ho riprodotto quella Dino che dovette ritirarsi al 7°giro

 

 

 

wip 007 002.jpg

 

forando il metallo, modellando lamierino e plasticard, e tanto stucco...

I particolari da modificare sono risultati più di quello che la base mostrava a prima vista; perfino il pannello di chiusura verticale posteriore

 

 

terra-toppetti 003.jpg

 

 

 

 

 

terra-toppetti 008.jpg

 

 

terra-toppetti 010.jpg

terra-toppetti 007.jpg

 

 

terra-toppetti 022.jpg

 

 

terra-toppetti 021.jpg

 

:jap::coucou:

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Invité §tri338xF

Bella Storia Gianni.

Trovate su, fonti aperte, del web

ATF 24.jpg

 

 

 

ATF 74 Arena.jpg

 

 

ATF 73 AMS.jpg

 

 

ATF 73 312.jpg

 

 

 

ATF 73 1X.jpg

 

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Continuo il resoconto dell’elaborazione dell modellino Abarth 695.

Qualche anno dopo rendendomi conto che il “Pongo” (barrette modellabili in vari colori a base di cera) non era l’ideale per realizzare motore e interni che cominciavano a cambiare forma, smontai il tutto e ricominciai d’accapo.

Rifeci l’interno, il cruscotto e il motore, utilizzando un nuovo materiale plasmabile nel frattempo messo in commercio, il “DAS,” un misto fra creta e argilla che in 24 ore si indurisce.

 

Una premessa: in quegli anni non c’era internet, non avevo libri sulle auto, avevo appena iniziato ad acquistare Quattroruote, non avevo un compressore ne tanto meno un aerografo e forse le bombolette di vernice erano ancora da venire. Per non parlare poi delle decals.

La verniciatura rigorosamente a pennello usando gli “Humbrol”.

Quindi è chiaro che il mio 695 SS non regge il confronto al 595 odierno.

 

 

695  SS  1967-72  Pocher 1-14  Gianni  (5).jpg

 

 

695  SS  1967-72  Pocher 1-14  Gianni  (2).jpg

 

 

695  SS  1967-72  Pocher 1-14  Gianni  (14).jpg

 

 

695  SS  1967-72  Pocher 1-14  Gianni  (13).jpg

Come anche le ruote, smontate quelle d’origine (esistono ancora) montai quelle che si vedono nelle foto utilizzando cerchi e pneumatici di una Lotus F1, più che un modellino, un giocattolo.

Ruote non proprio adatte… riproponendomi di sostituirli in futuro.

Anche le superfici vetrate le ho rifatte una ad una sagomando della plastica trasparente, l’originale era un unico pezzo sagomato di acetato o celluloide sottilissimo.

 

Dopo la mia breve esperienza nelle gare in salita, a metà degli anni 70, cambiando numero di gara, targa, aggiungendo la fascia verde pistacchio sul davanti

(un omaggio ad A. Pucci e alla sua Porsche 904) e qualche altro dettaglio, riconfigurai il modellino simile ma non uguale alla mia 500 Gr.2. Poi non è stato più toccato.

 

Non mi dilungo in altri particolari per evitare di essere noioso.

Le foto del resto parlano da sole, lo scatto risale al 2013. chi lo desidera può chiedere chiarimenti.

 

 

 

695  SS  1967-72  Pocher 1-14  Gianni  (3).jpg

 

 

695  SS  1967-72  Pocher 1-14  Gianni  (1).jpg

 

 

Abarth 595.jpg

 

 

Curva del cancello.jpg

 

 

24 giugno 1972.jpg

 

Oggi rappresenta la capostipite di tutti i miei lavori modellistici.

 

Grazie per l’attenzione.

 

 

ciao Gianni :hello: :hello:

 

superbe :bien: :bien: :bien:

.

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COMPLIMENTI A GIANNI E A ENZO

Belle realizzazioni

Un pò di vecchia Targa Florio

ATF 1965 Ferrari250LM-Bettoja.jpg

ATF bridge.jpg

 

 

ATF O TT.jpg

 

 

ATF Stommelen.jpg

 

 

 

Caro Lillo,

non so dove hai trovato la foto di Stommelen sulla 33TT3 '71 ma a scattarla sono stato io il mercoledì pomeriggio pre gara a Floriopoli!

Il negativo è gelosamente custodito a casa mia! :lol: :lol:

 

Alfa33TT3-3bis.jpg

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Invité §tri338xF

Caro Piergiorgio in questi giorni di domiciliazione necessaria, come si potrà comprendere, si è costretti a smanettare sul computer. La ricerca sul web sulla vecchia Targa Florio mi porta su svariati siti. Credo che la immagine di Stommelen sia su uno dei tanti siti facebook o instagram di musei, piloti, semplici appassionati anonimi da dove - essendo fonti aperte - riporto le immagini sul forum. Vedrò di risalire al sito dove ho trovato la foto e vedo se posso indicarti la fonte.

 

Intanto ho trovato pure queste :

ATF 65.jpg

ATF child.jpg

 

 

ATF Fer House.jpg

 

 

ATF Nicodemi.jpg

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Invité §TAR516zF

Caro Piergiorgio in questi giorni di domiciliazione necessaria, come si potrà comprendere, si è costretti a smanettare sul computer. La ricerca sul web sulla vecchia Targa Florio mi porta su svariati siti.

 

 

Caro Lillo, se vai su Targapedia le trovi tutte.... e quando possibile con tanto di crediti fotografici ........

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Invité §tri338xF

[h1]

[/h1][h1]Grand Prix Fashions[/h1]

 

tumblr_n98hvbSm9f1slfnhho1_500.jpg

 

 

More Targa Florio geek chic, with Rolf Stommelen. It’s 1971.

My dad wore that style of glasses until about 1997.

(Source: forum-auto)

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Invité §TAR516zF

Mini Targa Florio - AlvinModels

 

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Targa Florio - Giro di Sicilia 1951

La quarta ed ultima Maserati A6 GCS "monofaro", relativa all'edizione del 1951 che io ed Alfonso Marchetta abbiamo realizzato, è la vettura n.26 di I.Bernabei e T.Pacini.

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Questa Maserati conserva la configurazione originale, con la caratteristica mascgherina ed il faro centrale, mentre ai lati del cofano motore sono presenti due prese d'aria carenate.

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Ricordo che è stata utilizzata come base di partenza l'ottimo modellino che il caro Gabriele Guidetti ha ideato per la collezione Maserati 100 Years Collection) "ripensato" e "ristampato in resina". Le belle ruote a raggi sono di Sprint43, gli accessori di Tron e le decals sono di SZ Models.

La serie è limitata a 10 pz. info:wlatargaflorio@gmail.com

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Invité §tri338xF

Caro Enzo conosco che su Targapedia Tu hai fatto un lavoro enciclopedico. Davvero bello.

E' che non riesco ad allontanarmi dal questo Bar dello Sport e che quindi posto quello che trovo.

Non c'è bisogno di spiegare che il web è un grande mare e tutti quanti pubblicano tutto.

La pubblicazione, tranne quando è indicato un copyright chiaro e con indicazione di tutti dati di riserva, sul web rende il tutto una fonte aperta. Senza dire che la riserva potrebbe valere ove se ne traesse un profitto economico mentre la reiterazione della pubblicazione con le stesse modalità "free" della fonte non è che un "rimando" della pubblicazione.

 

Ho trovato pure questa :

 

ATF73 DDA.jpg

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[h1]

[/h1][h1]Grand Prix Fashions[/h1]

 

https://66.media.tumblr.com/18 [...] o1_500.jpg

 

 

More Targa Florio geek chic, with Rolf Stommelen. It’s 1971.

My dad wore that style of glasses until about 1997.

(Source: forum-auto)

 

 

 

Caro Lillo,

nessun problema per la foto, il mio era un intervento celatamente scherzoso!

Piuttosto continua nella tua opera di divulgatore di immagini Targa, non importa se alcune non sono inedite, speriamo di raggiungere presto la mitica pagina 2000, traguardo davvero eccezionale per questo Forum!

:love: :love:

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Questa bella Ferrari Dino 196 S ( # 0790) alla Targa Florio del '64 (Terra-Toppetti) ha una storia gloriosa: nasconde infatti il telaio della 246 SP che vinse la Targa del '61; poi nel '63 fu convertita in 196 e corse anche la Targa del '63 con Lualdi e Bini.

 

 

:jap::coucou:

 

 

Caro Pino,

ho visto la tua versione della Dino 196 sp e mi sono detto: ecco come complicarsi la vita!

Infatti la strada che hai scelto, arrivare alla 196 partendo dalla carrozzeria della 250/330P, è la più complicata e di dubbia riuscita perchè la P era nettamente più larga della 196/246. Forse sei stato indotto a questa scelta dalla apertura frontale assai simile fra le due auto.

Io ho scelto una strada diversa, sono partito dalla 196 del 1962 della Art Model e ho modificato la presa d'aria frontale lavorando di fresa e stucco. Il resto del lavoro è stato agevole perchè la versione 1962 differiva da quella del 1963 e 1964 sostanzialmente per il muso, per il resto le auto erano pressocchè identiche.

Ripubblico alcune foto del mio lavoro, precisando che la mia 196 è quella ufficiale del 1963:

 

IMG_8048.jpg

 

IMG_8191.jpg

 

IMG_8195.jpg

 

IMG_8200.jpg

 

IMG_8219.jpg

 

IMG_8225.jpg

 

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IMG_8279.jpg

 

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IMG_8281.jpg

 

 

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Invité §tri338xF

Caro Piergiorgio non ci è voluto molto a risalire al sito dove avevo trovato la foto di Stommelen. Non essendo un archivista di immagini, non ricordo nemmeno le pubblicazioni precedenti (ecco spiegato la non "ineditezza" di alcune foto). Ho però semplicemente riclicccato : Stommelen in Targa florio pictures.

Ho collocato, come faccio usualmente, il mouse su "immagini" e dopo un pò di smanettamento sono riuscito a (ri)risalire alla fonte.

 

Per intanto ho trovato queste :

 

ATF 73 AMS.jpg

ATF 75 Gero.jpg

 

 

ATF Ab.jpg

 

 

ATF Chvrn.jpg

 

 

ATF Fl.jpg

 

 

ATF Galmozzi.jpg

 

 

ATF Ipe.jpg

 

 

ATF Santa Lucia garage.jpg

 

 

ATF Toblerone con cam.jpg

 

 

ATF73 blu.jpg

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Invité §tri338xF

 

 

ATF 68 Munari - Pinto.jpg

 

 

ATF X.jpg

 

 

ATF Zag.jpg

 

 

ATF52.jpg

 

 

ATF65 Flam.jpg

 

 

 

ATF65 Lat-Cap.jpg

 

 

 

 

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Invité §TAR516zF

Off Topic modellistico, ma tornerò a raccontare di modellini Targa Florio. è una promessa....ed una minaccia....

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Dietro richiesta del collezionista Rino Realmuto, io ed il solito Alfonso Marchetta abbiamo realizzato praticamente ex novo una serie di Ferrari Sport che hanno corso nel 1957, alcune sono assolutamente inedite, almeno a mia memoria, come la "prima" 250 Testarossa (la 0666 57) , realizzata da Scaglietti su un telaio 290 MM, in pratica il prototipo della mitica Testarossa che avrebbe cambiato "pelle" nelle versioni successive....

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la 335 S Ponton Fender di Stirling Moss (0674 57) ....

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...la 335 S Ponton Fender (0700 57) di Collins-Hill e la 625 TR (0672 MDTR) di Von Neuman.

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Ancora una volta mentre io ed Alfonso abbiamo curato la realizzazione dei master e delle resine, per le belle ruote a raggi abbiamo utilizzato quelle di Sprint43, gli accessori (fari, volanti, tappi benzina...) di Tron e le decals appositamente disegnate e realizzate da SZ Models

Nei prossimi post vi racconterò i singoli modelli realizzati.

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Le foto pubblicate oggi mostrano una panoramica dei "pezzi unici" appena realizzati per il collezionista che le ha richieste, ma AlvinModels ha in progetto una serie limitatissima e su ordinazione per quanti fossero interessati.

info: wlatargaflorio@gmail.com

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Invité §ant842ti

Prima ricevevo la notifica dei nuovi post su Virgilio ... pensavo vi foste fermati. Invece scopro tante belle cose. Grazie a tutti! Specie ai modellisti, senza però trascurare la grande passione di Lillo Ariosto. Ben trovati!

nino

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