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Histoires du sport automobile

I PILOTI DELLA TARGA FLORIO


Invité §ami463nV
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Invité §bep134Bm

E' un mese di notizie tristi, questo.

 

 

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mi piace continuare a ricordarlo così ; la indimenticabile coppia.

 

 

GUIDAVA LA SUA ABARTH 1000 BERLINA SUL MONTE ERICE QUASI DIRIGESSE UNA DANZA DI STELLE ......

 

...... MAI VISTA UNA SINFONIA SIMILE !!!!

 

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COSI' NEI NOSTRI CUORI

 

 

 

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Invité §bes888PR

La Targa Florio ; emozioni che non possono dimenticarsi.

 

 

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Ferdinando Latteri (sx.) ed Ignazio Capuano (dx.) alla partenza della mitica Targa Florio 1966 ; a ben guardare ci si rende conto che …… sono quasi dei ragazzi. La vettura è l’indimenticata Porsche 906-150 "Pegaso" soltanto da qualche giorno trasferita, su un carrello trainato da una vettura "di casa", da Stoccarda a Palermo ……

 

 

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Qualche tempo fa, con gli Amici del Gallego Historic Club, organizzammo una bella e lunga “discussione” sulla Targa, a casa loro ; Sant’Agata di Militello in Provincia di Messina.

 

 

Quelle sono zone che per la Famiglia Latteri rappresentano, da sempre, “le radici”.

 

 

Ricordo che, approssimandosi l’apertura di quella rassegna al Castello Gallego, insieme a Beppone45 si andò a fare una ultimativa “ricognizione” in loco per le cose che restavano da fare.

 

 

Quelli del Gallego, ad un certo punto, ci dissero : Il Professore Latteri è qui a Sant’Agata, per una riunione di lavoro ; non potete non andarlo a salutare.

 

 

Fù un imprevisto, ed era anche già un po’ tardi per il programmato ritorno a Palermo, ma ….. andammo.

 

 

Devo dire che dovemmo “sciropparci” quasi un’ora di dibattito ; il Professore Latteri presiedeva quella riunione in una locale sede di una Associazione di categoria di allevatori, a riguardo di tematiche comunitarie - sul comparto - in materia sanitaria ……

 

 

Alla fine, mentre Latteri continuava ad essere letteralmente accerchiato dai presenti, qualcuno lo avvicinò e gli disse : Professore, soltanto per un saluto da parte di questi due Amici che vengono da Palermo …

 

 

L’Amico del Gallego - tanto per focalizzare - gli disse anche : quelli dell’Associazione Targa Florio ….

 

 

Ci salutò con calore.

 

 

Beppone45 gli ricordò alcuni condivisi loro trascorsi di giovanili partite a calcio estive sulla spiaggia (un tempo libera) di Mondello ….. Lui annuiva …..

 

 

Ma allora Lei ci sarà ? , disse Beppone ; Certo ! , rispose Lui, voglio vedere la mostra ! E sorrideva.

 

 

Lo guardavo e, in quell’assedio dentro il quale ci era stato riservato un piccolo momento di condivisa privacy con la possibilità di stare seduti con un tavolo al centro, i suoi occhi si illuminarono letteralmente quando gli chiedemmo, a bruciapelo, in quel contesto, nel più classico dei “fuori tema”, alcune cose sulla GTO e sulla Carrera 6 di Targa 65 e 66 ……

 

 

Di Latteri avevo sempre sentito dire che …… aveva completamente girato pagina a proposito delle gare … che quasi non ne volesse più sentire parlare ; come fosse un capitolo della sua vita ormai completamente chiuso, anche per i ricordi … e invece … gli occhi brillavano.

 

 

Ci salutammo.

 

 

Dopo qualche giorno, all’inaugurazione stava lì ; appena arrivato fù costretto ad andare subito lì, per il convegno ….. tra i "relatori" (una volta tanto protagonisti), di Targa .....

 

 

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il fotografo, inavvertitamente, immortala l'attimo nel quale Ignazio Capuano, al momento seduto tra "il pubblico", scatta una foto a Ferdinando Latteri impegnato nel suo intevento; questa immagine è dedicata a loro due, con affetto.

 

 

 

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E se il suo compagno di Targa Ignazio Capuano, ad un certo punto, si “liberò” ........ il tempo utile per andarsi a guardare la sottostante mostra di foto -ancora non “ufficialmente” aperta - in tutta tranquillità ……

 

 

 

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Per Latteri non potè essere la stessa cosa, condizionato come era dal suo ruolo di “relatore/ospite” ; ma alla fine del convegno - protrattosi oltre i tempi stabiliti - mentre si congedava, sollecitato dalla sua signora, perché in terribile ritardo per una cena altrove, da amici …

 

….. nello scendere le scale dai piani superiori del Castello, sempre accerchiato da gente, andava dicendo: “Fatemi vedere la mostra delle foto, la mostra delle foto, assolutamente, prima di andare via …. “

 

 

Quelle parole, devo dire, mi colpirono davvero, per “come” vennero dette.

 

 

Fummo felici di accompagnarlo : andò - malvolentieri - di fretta, ma non mancò di apporre la sua firma, anche Lui, su quel manifesto ......

 

 

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...... prima di andare definitivamente via, ed io Vi giuro che i suoi occhi, davanti alle immagini di Targa Florio, brillavano nuovamente.

 

 

Mi pare che Compare Ranocchio scattò una foto, esattamente in quel momento, mi pare.

 

 

Ferdinando Latteri & Ignazio Capuano ; per me, la coppia dei cognati continua ancora insieme.

 

 

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Best54

 

 

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www.amicidellatargaflorio.com

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Invité §ami463nV

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TF 1967 - Porsche 911S - Cahier - Killy / Porsche S.E.

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Invité §ami463nV

Una "interpretazione" di scarico per 911R

 

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TF 1969 - Porsche 911R - Spoerry- Toivonen / Porsche S.E.

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Invité §ran085xF

Dedicato a Ferdinando Latteri

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Foto By Antonio Faulisi

 

 

La cronoscalata del prof. Pugacioff

 

di Giuseppe Valerio

Tra il 1964 e il 1969 Ferdinando Latteri, oggi Magnifico Rettore dell'Università di Catania, è stato un pilota di valore alla guida di Ferrari, Porsche e Alfa Romeo

 

10 agosto 2005) C'è una parte della storia di Ferdinando Latteri, oggi rettore dell'Università di Catania, primario ospedaliero, nonché uomo politico in vista nel panorama locale e nazionale, che davvero in pochi conoscono.

Nell'arco di anni compreso tra il 1964 ed il 1969 il Magnifico Rettore è stato un valentissimo pilota di auto da corsa, uno da titoloni sui giornali e contratti di collaborazione ufficiale con grandi case automobilistiche come Ferrari, Porsche e Alfa Romeo.

La passione del giovane Ferdinando per i motori non ha una data di nascita certa: «Era l'ambiente di quegli anni. Si respirava un'aria più leggera, diversa. Non c'erano esasperazioni e le corse erano molto popolari, dunque chi ne aveva la possibilità si cimentava con molti meno problemi di quanti non se incontrino oggi».

Latteri esordisce nel 1964 ma già in un anno è capace di ottenere una sensazionale vittoria nella cronoscalata del Montepellegrino: «Conoscevo quella strada - spiega il Rettore - centimetro per centimetro perché l'avevo percorsa in allenamento migliaia di volte. Quelle che non conoscevo erano le mie potenzialità. In quell'occasione mi fu chiaro, davvero senza presunzione, di potere guidare una macchina al limite, con un approccio da professionista».

A quella edizione della Montepellegrino partecipava, in veste di favorito, anche Nino Vaccarella che a quell'epoca era già un campione celebrato in tutto il mondo per avere trionfato in competizioni importantissime come la 24 ore di Le Mans, la 12 ore di Sebring, la Targa Florio o la 1000 Km. del Nurburgring. Latteri fu capace, non solo di battere il campione palermitano, ma anche di stabilire il nuovo record della corsa, fatto che diede molto lustro e soprattutto credibilità alla sua prestazione.

Non tutti però si entusiasmavano per le partecipazioni alle gare dell'astro nascente. In particolare donna Concetta, la mamma, da una parte soffriva molto per questo stato di cose e sperava che il figlio smettesse. D'altra parte era però molto orgogliosa dei suoi risultati, tanto che la custode storica di tanta memoria è stata proprio lei che ancora oggi conserva fotografie e ritagli di giornali che celebravano le imprese del figliolo.

A garantire, in parte, l'anonimato e per far stare un po' meno in apprensione la madre, Latteri fece la scelta - molto comune all'epoca - di correre sotto pseudonimo. Ecco che, spulciando gli elenchi di partenza delle principali gare, passa quasi sempre inosservata la presenza di Pugacioff o di Codones, sotto le spoglie dei quali si nascondeva proprio il professor Latteri.

«Era una moda, meglio una goliardia, molto in voga - ci spiega il Rettore - ma che era testimone del clima idilliaco che si respirava a quei tempi. Sì, davvero c'era un clima più sereno, forse anche nella società in generale...».

Dopo quell'exploit alla Montepellegrino, la carriera di Latteri sembra non conoscere più ostacoli: grazie alle sue ormai conclamate doti di guida, riesce a ottenere la fiducia di importanti team manager che lo fanno correre da pilota ufficiale: «Io avevo scelto il filone-Ferrari e infatti mi venne affidata anche una speciale Dino a 6 cilindri, ultra-leggera, per le prove del campionato della montagna, mentre mio cognato, nonché amico fraterno, Ignazio Capuano, anch'egli pilota piuttosto noto, preferiva le Porsche».

In questa maniera i due "cognati volanti", nelle gare che potevano disputare in coppia, ebbero modo di dividere il sediolino di vetture oggi ricercatissime dai collezionisti di tutto il mondo: ad esempio la Porsche 906 con cui disputarono la Targa Florio del 1966 o la Ferrari Dino 206.

Latteri però è rimasto sempre piuttosto schivo riguardo questo suo passato da gran pilota: «Non amo guardare al passato - spiega - visto che nella mia vita ho potuto fare tante cose. Quella è stata una fase della mia storia molto eccitante, se volete, forse irripetibile, ma è stata - appunto - soltanto una fase. Quando ho deciso di smettere, nel 1969, non ho avuto rimpianti, avevo altri traguardi, altri impegni». Ci pensa meglio, il Rettore e dopo un attimo confessa ad alta voce più a se stesso che al suo interlocutore: «In verità, quella di smettere con le corse è stata una scelta di vita personale, dolorosissima però. Va bene così, comunque».

 

 

 

 

 

 

 

Mi pare che Compare Ranocchio scattò una foto, esattamente in quel momento, mi pare.

 

Carmelo..ricordo quel momento...Latteri stava firmando il manifesto della Pegaso...non ebbi il "coraggio" di scattare quella foto...ricordo la sua semplicita'.. e il suo stupore nel rivedersi in alcune fotografie per lui inedite..ricordo sua moglie che mi chiese con molta discrezione .. se era possibile fargli avere quelle fotografie ... alla fine il saluto cordiale con la promessa di rivederci in altre manifestazioni.... :jap::jap::jap:

Onore a un vero manico.....anche lui adesso e' vicino a Don Vincenzo e a tutti quei campioni che hanno onorato

la Magica "Cursa"

:jap::jap::jap::jap:

 

 

 

 

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Invité §ami463nV

L’occasione è triste, ma è giusto riproporre, in onore ed a ricordo di Ferdinando Latteri, un post di quasi un anno fa :

 

 

VOI C’ERAVATE ? VOI NE AVETE SENTITO PARLARE ?

 

LATTERI CHE BATTE VACCARELLA …..

 

 

L’anno era il 1965 …… e vorrei parlare di Nino Vaccarella e di Ferdinando Latteri .... notoriamente ( anche ) piloti di Targa Florio ...... ma l’argomento non è esattamente la “Targa Florio” .....

 

Quello che segue, quindi, è un clamoroso “fuori tema” ......

 

 

* * *

 

 

Ancorchè, in quei palermitani anni sessanta, fossi ancora “ragazzino” …… tuttavia la mia fortuna era quella di avere, vicini, i “grandi”, che ……. con i loro discorsi mi tenevano informato sui “rumors” dell’ambiente ……

 

Mi piace, quindi, parlare - oggi - di “qualcosa” che ricordo, in quella ormai lontana Palermo del 1965, fece davvero molto SCALPORE.

 

Fù “qualcosa” di cui si parlò ……. sulle cronache sportive dei giornali locali ….. ma soprattutto se ne parlò - davvero per mesi e mesi - nell’ambiente dell’automobilismo sportivo palermitano ; ed ognuno a dire la sua .......

 

A volte, per un pilota, salta fuori “la gara perfetta”, senza errori, mirabilmente condotta anche oltre l’insuperabile soglia del 100%, e magari anche con un pizzico di fortuna …….

 

Bene, quell’occasione si concretizzò nel mese di giugno del 1965 ; la cornice fù la mitica ed oggi non più esistente Cronoscalata del Monte Pellegrino a Palermo, …….

 

 

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…… il protagonista fù quel “Fefè” - pardon - Ferdinando Latteri, e l’antagonista fù il mitico “Professore” Nino Vaccarella …..

 

 

Ma questa forse dimenticata storia sportiva palermitana “epocale” la faccio raccontare ad altri ; io - come già detto - nel 1965 ero veramente troppo “ragazzino” …..

 

 

Antefatto : alla Cronoscalata del Monte Pellegrino del 1965 Lillo Adamo, allora noto Concessionario Alfa Romeo in Palermo, iscrisse, davvero a sorpresa, una TZ - dichiarata ufficiale Autodelta - affidata al grande Nino Vaccarella ……

 

 

(quello che, ora, segue è tratto da una Pubblicazione della Scuderia Pegaso-Marathon - Novembre 1966)

 

 

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“ …… FERDINANDO LATTERI …….. omissis …….. Così, pian piano, sono venuti fuori nomi altrimenti sconosciuti: l'anno scorso c'è stato l’exploit di Ferdinando Latteri, quest'anno quello di Ignazio Capuano, il pilota che gli sportivi palermitani hanno già ribattezzato « l'uomo Carrera ».

 

 

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« Fefè » - questo il nome « ufficiale » di Latteri, figlio di un notissimo chirurgo - non ha ancora 21 anni, studia medicina, ed ha una Dino ……

 

 

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Nella foto : Cronoscalata Trapani - Monte Erice / L'edizione del 1967 - corsa il 27-08-67 sul tracciato di km 6,670 - fu vinta da Ferdinando Latteri su Ferrari Dino 206S con il tempo di 4′ 08″ 4, alla media di 96,666 km all'ora

 

 

…….. ed un carnet sul quale gli amici dicono che stanno segnati i nomi di dieci gare italiane «difficili», che il giovane ha giurato di vincere.

 

L'anno scorso si è limitato a superare Ninni Vaccarella - il miglior pilota siciliano, in senso assoluto, vincitore della Targa Florio, ……

 

 

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di Le Mans, ……

 

 

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di una 1000 km. del Nurburgring - ……..

 

 

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…….. nella folle scalata al Monte Pellegrino, abbassando il vecchio record della corsa, detenuto dallo stesso Vaccarella, incappato, in quell'occasione, in un ....... testa-coda in uno degli insidiosi tornanti dell'impegnativo tracciato.

 

Lasciato il posto di guida del suo Ferrari GTO - sul quale spiccavano le gialle sigle della scuderia Pegaso/Marathon - Latteri disse: «Vaccarella aveva una macchina meno potente della mia, altrimenti avrei visto soltanto la polvere ».

 

 

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Nella foto (repertorio) : Ferdinando Latteri 1° assoluto della XVI Coppa della Sila, con la sua GTO.

 

 

« Fefè» guarda a Vaccarella come ad un maestro da seguire, da ascoltare e da imitare, fin dove gli sarà possibile. In quel tale carnet di cui si parlava sta infatti scritto anche Le Mans.

 

Ha poco tempo per «provare» Latteri: vuole fare il chirurgo e rispettare una inveterata tradizione di famiglia: ma quando lo studio glielo consente si può sentire il rombo di un motore che fende la notte sotto i pini secolari del più bel promontorio di Sicilia, al Pellegrino, dove le ragazze lo hanno chiamato per nome mille volte, e dove ha colto la vittoria più bella, Latteri prova cento volte la stessa curva ad «S ».

 

Sino a quando l'alba non gli ricorda altri impegni.

 

Più tardi ci sarà un'altra notte ed un'altra prova …. “.

 

 

* * *

 

Ma voi lo immaginate lo spettacolo che si offrì agli sportivi presenti in quella Cronoscalata del 1965 ? Tra i partecipanti ….. il navigatissimo Nino Vaccarella, ma con una piccola TZ ufficiale …. e la giovanissima promessa Ferdinando Latteri, ma con una potente GTO 3000 cc., privata …….

 

 

Alla fine : 1^ assoluta la GTO di Latteri ; 2^ assoluta e 1^ di classe la TZ di Vaccarella.

 

 

Galeotto fù il ....... testacoda ? Avrebbe diversamente vinto Vaccarella, nonostante il piccolo TZ ? Ecco perchè dopo quella gara, a Palermo, di discusse per mesi interi .......

 

E non chiedetemi lo scarto tra i due tempi ……… sennò : “che piacere c’è ?”

 

 

 

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www.amicidellatargaflorio.com

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Invité §bep134Bm

 

GAETANO STARRABBA

 

Issu de la noble famille Starrabba di Giardinelli dont le palais est toujours debout à Palerme, Gaetano est un authentique prince sicilien, ce qu’illustre son portrait au profil d’empereur romain.

Les Starrabba sont influents en Sicile depuis des siècles où leurs empreintes sont nombreuses, particulièrement dans la ville de Pachino qu’un premier Gaetano de la lignée a fondée en 1760, au sud de l’île.

 

Au moment où débute notre histoire, dans les années cinquante, la mode n’est plus de fonder des villes, aussi l’héritier occupe-t-il ses après-midi au volant d’une Maserati 2 L sport dont la musique chatouille les oreilles des ouvriers agricoles. Désireux de laisser à son tour une trace dans l’histoire, il décide de courir avec l’auto et l’engage en 1955 à la Targa Florio, première de ses onze participations à l’épreuve sicilienne, laquelle fut fondée par un de ses parents, Francesco Starrabba di Giardinelli.

 

La Maserati est remplacée l’année suivante par une plus racée Ferrari 500 Testa Rossa spyder qui participe à une dizaine de courses italiennes, à Naples, en Sardaigne, à Bari, à Pescara, à Rome, en Calabre et à Messine.

 

Suivre son emploi du temps au long de sa carrière montre la répugnance du prince à franchir les frontières de son pays (il ne semble pas qu’il l’ait fait dans le cadre de la course automobile) et l’historique de ses acquisitions témoigne d’un même nationalisme puisque toutes ses autos, à part quelques rares Porsche et sa Lotus 18 de F1, furent italiennes.

 

Muets en 1957, les registres trahissent en 1958 un nouvel achat du prince, non pas une Isetta mais une autre Ferrari 500 Testa Rossa qu’il aligne à la Targa Florio et avec laquelle il y signe son meilleur résultat, 7e en compagnie de Franco Cortese. La Ferrari court encore l’année d’après, à la Targa notamment où elle abandonne, puis Gaetano s’en sépare pour s’abriter sous les bannières privées de l’Ecurie Serenissima en 1960, pour qui il dispute la Targa sur une Osca MT14, et de Segesta en 1961, dont la Porsche 718 qu’il partage avec Cavaliere casse avant le départ.

 

Le règlement fixant à 1500 cm3 la cylindrée de la formule un y attire à l’aube des années soixante nombre d’amateurs, séduits par la relative rusticité de ces nouvelles mécaniques. Starrabba est de ceux-là. Il acquiert une Lotus 18 sur laquelle il monte – fierté nationale oblige – un Maserati quatre cylindres au lieu du Climax simple et éprouvé que tout le monde préfère. Il l’engage au GP d’Italie 1961 où la nature hybride de sa Lotus focalise davantage l’attention que son 30e temps, à plus de 21 secondes de Wolfgang von Trips, en pole. Il aura néanmoins la chance d’en sortir vivant, lui.

Sa curieuse auto est vue dans toute l’Italie entre 1961 et 1963 à travers une série de courses hors-championnat, ainsi est-il 6e à Syracuse et 5e au Grand Prix de Rome 1963.

 

Une démarche sportive inhabituelle le voit passer de la F1 à la F3 en 1964, au volant d’une Giannini-Brabham, encore un de ces assemblages bizarroïdes sur lequel les archives restent relativement muettes. De retour en catégorie sport, il s’engage avec l’Ecurie Pegaso en 1965 et 1966. Il y conduit des Ferrari 250 GTO et LM à la Targa Florio évidemment, en compagnie de Clemente Ravetto. Ses résultats n’étant guère de nature à bouleverser nos lecteurs, passons à 1967 alors qu’il quitte l’équipe espagnole et aligne à sa chère Targa Florio une Dino 206 qu’il est incapable de faire démarrer.

 

La Scuderia Brescia Corse héberge le prince en 1968 et lui confie une Porsche Carrera 906 qu’il amène à la 21e place des 1000 km de Monza, faisant équipe avec Everardo Ostini. Les deux hommes sont ensuite à la Targa où la 906 abandonne.

 

En 1969 l’attend une désillusion cruelle : Ostini lui préfère un autre équipier pour courir la Targa Florio. Ç’eût été sa 12e participation. Etre évincé d’une course qui passe sous ses fenêtres et dont sa famille règne sur les terres depuis le XVIIIe siècle lui est insupportable ; le prince Gaetano Starrabba di Giardinelli part sans se retourner.

 

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Invité §bep134Bm

S.O.S. .............. TATRA

 

LA TARGA FLORIO HA DATO IL SUO NOME A DIVERSE AUTOMOBILI, COME LA FRAZER NASH E LA PORSCHE 911 TARGA, A TESTIMONIANZA DELL'IMMENSO PRESTIGIO CHE ACQUISIVA UNA VETTURA CAPACE DI VINCERE LA PROPRIA CATEGORIA IN QUELLA MITICA GARA.

 

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TRA QUESTE VETTURE RICORDIAMO LA TATRA, IL CUI NOME DERIVA DAI MONTI TATRA.

 

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LA TATRA È UN'AZIENDA COSTRUTTRICE DI AUTOVEICOLI DI KOPŘIVNICE, REPUBBLICA CECA. LA COMPAGNIA FU FONDATA NEL 1850 COME NESSELSDORFER WAGENBAU-FABRIKSGESELLSCHAFT, FABBRICA DI CARRI E CARROZZE, E PRODUSSE LA PRIMA AUTO A MOTORE DELL'EUROPA CENTRALE NEL 1897, LA PRÄSIDENT.

 

NEL 1919 CAMBIÒ IL NOME IN TATRA.

 

LA TATRA È LA TERZA PIÙ ANTICA AZIENDA COSTRUTTRICE DI AUTOMOBILI DEL MONDO, DOPO LA DAIMLER MERCEDES-BENZ E LA PEUGEOT.

LA PRODUZIONE DI AUTOMOBILI DI SERIE È CESSATA NEL 1999, MA L'AZIENDA ANCORA PRODUCE UNA GAMMA DI CAMION 4X4, 6X6, 8X8 10X10 E 12X12.

 

LA VERSIONE TARGA TARGA FLORIO ERA MOLTO DIVERSA DAI MODELLI DI PRODUZIONE DI SERIE. IL MOTORE E LA CARROZZERIA ED IL TELAIO ERANO STATI MOLTO MODIFICATI.

 

I CILINDRI ERANO STATI COSTRUITI CON UNA LEGA SPECIALE, CHE CONSENTIVA IL FUNZIONAMENTO ANCHE IN CONDIZIONI DI CALORE ESTREMO.

IL MOTORE MODIFICATO AVEVA CIRCA 30 CV (22 KW) A 5000 GIRI (LA VERSIONE STANDARD ERA CIRCA LA METÀ).

LA VETTURA AVEVA ANCHE IL CONTAGIRI E, A DIFFERENZA DELLA VERSIONE DI PRODUZIONE, L'ASSALE ANTERIORE ERA SIMILE A QUELLO DEI TATRA 17 CON SEMIASSI OSCILLANTI (VERSIONE STANDARD AVEVA UN UNICO ASSALE ANTERIORE RIGIDO).

 

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LA CARROZZERIA, REALIZZATA IN COMPENSATO DI LEGNO, RICORDAVA IL DISEGNO DI UN AEREO DELL'EPOCA MENTRE IL SOLO IL COFANO ANTERIORE ERA REALIZZATO CON LAMIERA DI ALLUMINIO.

IL PESO DELLA CARROZZERIA ERA DI CIRCA 25 KG MENTRE L'INTERA VETTURA PESA 560 KG.

 

LA MACCHINA ERA IN GRADO DI RAGGIUNGERE VELOCITÀ FINO A 120 KM / H (75 MPH) (QUASI IL DOPPIO DELLA VERSIONE STANDARD) E QUINDI ERA STATA EQUIPAGGIATA CON FRENI MAGGIORATI.

 

PER FACILITARE IL RIFORNIMENTO DEL CARBURANTE IL SERBATOIO, CON UNA CAPACITÀ DI 75 LITRI, ERA STATO POSTO DIETRO I SEDILI POSTERIORI.

 

A SUO VANTAGGIO, NELLE COMPETIZIONI, LA TATRA 12 NON AVEVA BISOGNO DI SOSTE PER IL CAMBIO DI REFRIGERANTE ESSENDO IL MOTORE RAFFREDDATO AD ARIA.

 

LA FABBRICA CONSEGNAVA LE VETTURE CON PARAFANGHI, CHE DI SOLITO VENIVANO TOLTI PER LA GARA.

 

LE VETTURE TARGA FLORIO HANNO PARTECIPATO A MOLTE GARE.

 

NEL 1925 LA TATRA 12 HA PRESO PARTE ALLA TARGA FLORIO, ED IN SEGUITO I MODELLI SPORTIVI NE HANNO PRESO IL NOME.

 

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(Fonte epocauto)

 

LE DUE AUTO PARTECIPANTI, GUIDATE DA FRITZ HUCKEL E KAREL SPONER, SI CLASSIFICARONO PRIMA E SECONDA NELLA CATEGORIA DI SOTTO 1100 CC. HUCKEL AVEVA BATTUTO IL RECORD DELLA CIRCUITO DI 26 MINUTI E SPONER L'AVEVA ABBASSATO DI 21 MINUTI

 

ANCHE FRITZ HUCKEL E KAREL SPONER ..... "SONO STATI RE PER UN GIORNO"

 

beppe

 

 

 

 

 

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Invité §bes888PR

Ciao Fulvio ; ho trovato su internet questa immagine di scarico che viene riferito ad una 911R ( senza indicazione di anno ) Che te ne pare ?

 

 

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* * *

 

" Ho qualche dubbio che appartenga ad una 911R, perchè, generalmente, l'attacco alla "tromba" od una marmitta tipo "Mitter", molto utilizzata in quel periodo, avveniva tramite un unico tubo. In pratica, il 3 in 1 era posto molto più a monte dell'uscita. Quello della foto, potrebbe appartenere più ad una biposto "sport/prot.". Poi ..... tutto è possibile !

 

Ciao.

Flv .... "

 

 

:jap::jap:

 

 

 

 

Storica 1993 - Fulvio Lauricella

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Storica 1994 - Fulvio Lauricella

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Best54

 

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Invité §bes888PR

TOBLERONE 1973

 

 

Riprendo un recente post per …… “allungarlo” …..

 

 

Una delle vetture che restarono particolarmente nella memoria, per chi si ritrovò al parco chiuso delle prove di Targa Florio 1973 ……. fù la

 

908/3 “Toblerone” .......

 

 

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Confesso che, a distanza di anni, quando iniziai a ritrovare le prime foto di quella vissuta 908/3 “Toblerone”, che poi non corse in gara, mi domandai cosa fosse quella 24 Ore di Feuille d’avis ….. a prima botta pensavo potesse trattarsi di una gara ( una 24 ore, poi ….. ! ).. e invece ….

 

 

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La "une" du quotidien 24 heures le 7 février 1973

 

 

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Erede della Feuille d'avis de Lausanne,

 

 

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fondata nel 1762 e diventata quotidiano nel 1872, 24 heures dedica ampio spazio all'attualità internazionale e ai reportage, una formula che lo ha reso il quotidiano più venduto in lingua romanza.

 

 

E, guarda caso, quella “Toblerone” era iscritta dalla Porsche Club Romand.

 

 

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* * *

 

 

Aggiungo :

 

 

Sui veri motivi per i quali da 908/3-013 “Toblerone” poi non corse in gara se ne sono dette tante, anche di “cattive” ; ufficialmente ebbe noie al motore …… nel corso delle prove …..

 

Ma …. quella “Toblerone”, che girò in prova …. che tempi fece ?

 

 

Se la fonte non ha preso un abbaglio il suo miglior tempo fù 42’, 30’’.600 …

 

 

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Ed a questo punto può essere utile una comparazione con questo altro documento …….

 

 

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Di quella “Toblerone” abbiamo anche altre tracce nella stagione 1973

 

 

Al Nurburgring del 27.5.1973

 

 

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Alla 24 Ore di Le Mans del 10.6.1973

 

 

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Al Norisring del 24.6.1973

 

 

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Best54

 

 

 

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www.amicidellatargaflorio.com

 

 

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Invité §bep134Bm

L’occasione è triste, ma è giusto riproporre, in onore ed a ricordo di Ferdinando Latteri, un post di quasi un anno fa :

 

 

VOI C’ERAVATE ? VOI NE AVETE SENTITO PARLARE ?

 

LATTERI CHE BATTE VACCARELLA …..

 

 

L’anno era il 1965 …… e vorrei parlare di Nino Vaccarella e di Ferdinando Latteri .... notoriamente ( anche ) piloti di Targa Florio ...... ma l’argomento non è esattamente la “Targa Florio” .....

 

.................................. *

 

Ma voi lo immaginate lo spettacolo che si offrì agli sportivi presenti in quella Cronoscalata del 1965 ? Tra i partecipanti ….. il navigatissimo Nino Vaccarella, ma con una piccola TZ ufficiale …. e la giovanissima promessa Ferdinando Latteri, ma con una potente GTO 3000 cc., privata …….

 

 

Alla fine : 1^ assoluta la GTO di Latteri ; 2^ assoluta e 1^ di classe la TZ di Vaccarella.

 

 

Galeotto fù il ....... testacoda ? Avrebbe diversamente vinto Vaccarella, nonostante il piccolo TZ ? Ecco perchè dopo quella gara, a Palermo, di discusse per mesi interi .......

 

E non chiedetemi lo scarto tra i due tempi ……… sennò : “che piacere c’è ?”

 

 

 

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www.amicidellatargaflorio.com

 

 

..... MA DI "DISCUSSIONI" TRA LA GTO E LA TZ CE NE FU ANCHE UN'ALTRA NELLA CORSA IN SALITA S.STEFANO-GAMBARIE (REGGIO CALABRIA) DOVE L'AGILE TZ 1 DI PIPPO SIRUGO (PILOTA DI AVOLA) RIUSCI' A BATTERE LA GTO DI FERDINANDO LATTERI.

 

PER ONORE DEL VERO, PER LE SUE CARATTERISTICHE, LA CORSA IN SALITA S.STEFANO-GAMBARIE CON I SUOI TORNANTI STRETTISSIMI NON SI PRESTAVA AFFATTO ALLE CARATTERISTICHE DELLA GTO.

 

beppe

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Invité §ami463nV

Quando i palermitani mietavano vittorie …..

 

1969

 

24 Agosto – 8^ Ascoli – Colle S.Marco

 

1^ Coppa Paolino Teodori

 

Per ricordare la memoria dello stimato e sportivissimo presidente dell’ Automobile Club di Ascoli Piceno, fu dedicata a Paolino Teodori l’ 8^ edizione della cronoscalata Ascoli – Colle S. Marco.

 

^^^^^^

 

Sul nome del vincitore di questa edizione non vi furono dubbi fin dalle prove ufficiali: “Codones” (Ferdinando Latteri), su Ferrari 206S, era salito con l’eccezionale tempo di 5’19”7 alla media di 115,102 Km/h. e tutto lasciava prevedere per la gara un tempo ancora migliore.

 

Il giorno della gara però avvenne l’imprevisto e Autosprint n. 33-34/69 scrisse:

 

 

“ … tutto era andato per il meglio per Codones e già, stando alle sommarie rilevazioni cronometriche fatte poco prima del traguardo, si poteva presumere che la Ferrari sarebbe riuscita a salire attorno ai 5’10” promessi dal suo pilota.

 

Però poco prima del suo transito, sulle ultime curve del tracciato, una vettura della classe 1000 prototipi aveva sparso una notevole quantità d’olio a causa della rottura di un pistone.

 

Attimi di vera apprensione dato che era il momento della Ferrari di Codones, il quale piombava con estrema decisione sulla esse finale, forse sottovalutando le segnalazioni e lo stato del fondo stradale.

 

Riusciva a correggere ottimamente una prima sbandata, ed entrava velocissimo nell’ultima curva.

 

Resosi conto che la sua vettura stava “partendo”, il pilota ha cercato di richiamarla con una violenta accelerata, ma non riusciva ad evitare un lungo e fortunoso testacoda che aveva termine a non più di 20 metri dal traguardo.

 

La 206 si era fermata di traverso con la coda contro le balle di paglia e il motore si era spento.

 

In uno strano silenzio si sentiva il motorino di avviamento ronzare e dopo circa 15 secondi finalmente il motore si riaccendeva e Codones poteva percorrere, con un “prima” rabbiosa, quei pochi metri che lo separavano dalla vittoria e dal record, nonostante tutto, migliorato.”

 

 

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La sequenza dello spettacolare testacoda di “Codones”: nonostante tutto, vincerà la gara stabilendo il nuovo record

 

 

http://www.gsacascoli.org/teodori/amarcord/1969.htm

 

 

OMAGGIO A FERDINANDO LATTERI

 

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www.amicidellatargaflorio.com

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Invité §bep134Bm

Quando i palermitani mietavano vittorie …..

 

1969

 

24 Agosto – 8^ Ascoli – Colle S.Marco

 

1^ Coppa Paolino Teodori

 

Per ricordare la memoria dello stimato e sportivissimo presidente dell’ Automobile Club di Ascoli Piceno, fu dedicata a Paolino Teodori l’ 8^ edizione della cronoscalata Ascoli – Colle S. Marco.

 

........................

La sequenza dello spettacolare testacoda di “Codones”: nonostante tutto, vincerà la gara stabilendo il nuovo record

 

 

http://www.gsacascoli.org/teodori/amarcord/1969.htm

 

 

 

OMAGGIO A FERDINANDO LATTERI

 

https://aws-cf.caradisiac.com/prod/mesimages/798085/micro963137.jpg

www.amicidellatargaflorio.com

 

 

CON QUESTA STORIA INFINITA CHE VA DALLA TARGA FLORIO AI PILOTI SICILIANI, OGGI MI RACCONTANO CHE IL MIO FUTURO E'

 

L'ECOTARGA....

 

.................ROBA DA USCIRE PAZZI !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

 

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Mm'aggi' 'a curà, mm'aggi' 'a curà.

'Mmiez'a 'sta capa,

na cosa pesante pesante mme sento.

Mi fermo qua, mi fermo là

e, a squarciagola,

mi metto a contare

da uno a trecento.

 

(Mi devo curare, mi devo curare. Nella testa, una cosa pesante pesante mi sento. Mi fermo qua, mi fermo là e, a squarciagola mi metto a contare

da uno a trecento.)

 

E' pazzo 'o 'ì.

E' pazzo 'o 'ì.

'A gente dice: Fuíte, fuì'.

 

(E pazzo vedi. E' pazzo vedi. La gente dice: scappa, scappa.)

 

Il viso del folle

l'ho fatto per te.

Il grugno del pazzo

lo tengo per te.

Ho venduto trecento carrozze,

ho venduto trecento palazzi.

'A faccia d' 'o pazzo

l'ho fatta per te.

 

( Il viso del folle l'ho fatto per te. Il grugno del pazzo ce l'ho per te. Ho venduto trecento carrozze, ho venduto trecento palazzi. 'A faccia del pazzo

l'ho fatta per te.)

 

Comme mme pesa 'sta capa, nèh.

Comme mme pesa 'sta capa, nèh.

Aíza.

Ched'è?

Aíza.

Ched'è?'

 

A capa mme pesa, gué.

 

(Come mi pesa questa testa, neh. Come mi pesa questa testa, neh. Alza. Che c'è? Alza. Che c'è. La testa mi pesa, gué.)

 

Mm'aggi' 'a curà, mm'aggi' 'a curà.

Oggi il dottore

mi ha detto: "Mio caro, vuje state 'nguajato.

Guardáte qua, toccáte qua".

E, aret' 'a capa,

na specie 'e na palla

'e tennis ha truvato.

 

(Mi devo curare, mi devo curare. Oggi il dottore mi ha detto: "Mio caro, voi siete messo male. Guardate qua, toccate qua". E, dietro la testa, una specie di palla da tennis ha trovato.)

 

E' tosta 'a 'ì.

E' tosta 'a 'ì.

 

Ah, comm'è tosta 'sta palla 'e tennì.

 

(E' dura vedi. E' dura vedi. Ah, com'è dura la palla da tennis.)

 

Il viso del folle

l'ho fatto per te.

'A capa cu 'a palla

'a tengo pe'tté.

Ho venduto tre quadri e uno schizzo,

quattro penne di struzzo e un arazzo.

'A faccia d' 'o pazzo

l'ho fatta per te.

 

(Il viso del folle l'ho fatto per te. La testa con la palla ce l'ho per te. Ho venduto tre quadri e uno schizzo, quattro penne di struzzo e un arazzo. 'A faccia del pazzo l'ho fatta per te.)

 

Comme mme pesa 'sta capa, nèh.

..............................................

(Come mi pesa questa testa, neh.)

.............................................

 

Mm'aggi' 'a curà, Mm'aggi' 'a curà.

Ih, che mm'hê fatto

o donna perversa, bugiarda e spergiura.

Che pòzzo fà? Che pòzzo fà?

Se mi suicido,

vedendomi morto,

mme metto paura.

 

(Mi devo curare, mi devo curare, Ah, cosa mi hai fatto o donna perversa, bugiarda e spergiura. Che posso fare? Che posso fare? Se mi suicido,

vedendomi morto, mi impaurisco.)

 

Mm'aggi' 'a sparà.

"Nun te sparà".

'A gente dice che è meglio a campà.

 

(Mi devo sparare. "Non ti sparare". La gente dice che è meglio vivere.)

 

Il viso del folle

l'ho fatto per te.

Allora mo campo

ch'è meglio pe'mmé.

Mo mme magno na sarda e na pizza,

na scamorza e na capa 'e merluzzo.

'O pranzo d' 'o pazzo

lo faccio per te.

 

(Il viso del folle l'ho fatto per te. Allora adesso vivo che è meglio per me. Ora mangio una sardina e una pizza, una scamorza e una testa di merluzzo.

Il pranzo del pazzo lo faccio per te.)

 

Comme mme pesa 'sta capa, nèh.

 

(Come mi pesa questa testa, neh.)

.............................................

 

Ched'è? Ched'è?

'Sta capa, 'sta capa, 'sta capa

mme pesa a me. Che c'è? Che c'è?

 

(Questa testa, questa testa, questa testa pesa a me.)

 

VOGLIO RICORDARE NINO TARANTO, GRANDISSIMO ARTISTA RICCO D'UMANITA'.

 

 

 

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Invité §ami463nV

A volte viene da fermarsi a pensare, un pò :

 

"UNA VOLTA" c'erano giovani siciliani che andavano in giro a gareggiare, vincendo ; a volte le loro vetture potevano anche essere quelle vetture sport che allora andavano per la maggiore e che avrebbero finito per rappresentare, decenni e decenni dopo, tappe miliari della STORIA del migliore automobilismo sportivo di tutti i tempi.

 

Anche quella storia del testacoda a pochi metri dal traguardo .... pare più una storia epocale, romanzata, piuttosto che una storia di cronaca sportiva.

 

Beato chi c'era, allora, anche da semplice spettatore, ed idiota chi lavora, scientemente, per cancellare tutte le memorie di questo tipo.

 

Per non parlare della VERA storia a motivo di quello speudonimo "CODONES" ; è una storia troppo intrisa di siciliano sfottò ..... per poterne parlare su queste pagine.

 

 

:sol::sol::sol::sol::sol::sol::sol::sol::sol:

 

 

* * *

 

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" ....... Non esiste una cultura siciliana, ma esiste una profonda sfumatura siciliana che arricchisce la vita del nostro paese e che dev'essere salvata e compresa da tutti ..... "

 

Eugenio Montale, 'Il Mondo', 7 luglio 1945

 

http://reportagesicilia.blogspot.com/

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Invité §bep134Bm

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TRA I PILOTI DELLA TARGA FLORIO UN POSTO "SPECIALE" E' RISERVATO A JEAN GUICHET.

 

LA DOMANDA PER IL DOTT. BEST E' LA SEGUENTE:

 

"CHE COSA MI SA DIRE DI UN 5° POSTO A LE MANS DEL PROFESSORE SU UNA MATRA ?????"

 

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JEAN GUICHET (NE A MARSEILLE, LE 10 AOUT 1927) EST UN ANCIEN ENTREPRENEUR ET PILOTE AUTOMOBILE. IL A NOTAMMENT GAGNE LES 24 HEURES DU MANS EN 1964 ET RESTE LE SEUL PILOTE AMATEUR QU'ENZO FERRARI AIT REGULIEREMENT SOLLICITE POUR CONDUIRE LES VOITURES DE SPORT ET LES PROTOTYPES DE LA SCUDERIA FERRARI AUX COTES DE SES PILOTES PROFESSIONNELS. A PARTIR DE 1970, AVEC LA COLLABORATION DE JEAN TODT, IL ENGAGE SOUS SON NOM DES PEUGEOT PEUGEOT 504 GROUPE 1 DANS LES GRANDS RALLYES AFRICAINS : BANDAMA, MAROC, SAFARI... CES PEUGEOT 504 PRIVEES ETAIENT EN FAIT CONÇUES PAR UNE EQUIPE DU BUREAU D’ETUDE DE PEUGEOT A SOCHAUX AFIN DE PREPARER L'ENGAGEMENT DE VOITURES OFFICIELLES A PARTIR DU RALLYE DU BANDAMA EN DECEMBRE 1973.

 

JEAN GUICHET AUX 24 HEURES DU MANS

JEAN GUICHET A PARTICIPE A TREIZE REPRISES AUX 24 HEURES DU MANS ENTRE 1956 ET 1975. SON PALMARES MANCEAU COMPREND TROIS PODIUMS (VICTOIRE EN 1964, DEUXIEME PLACE EN 1962 ET TROISIEME PLACE EN 1961), UNE CINQUIEME PLACE EN 1969) ET NEUF ABANDONS.

 

APRES DEUX PARTICIPATIONS SANS RESULTATS EN 1956 ET 1957 SUR GORDINI, IL REVIENT EN 1960 AU VOLANT D’UNE FIAT ABARTH 850 AVANT D’ENTAMER UNE SERIE DE SEPT PARTICIPATIONS CONSECUTIVES AVEC FERRARI MARQUEES PAR LA VICTOIRE DE 1964 OU IL PARTAGEAIT LE VOLANT D’UNE FERRARI 275 P AVEC LE SICILIEN NINO VACCARELLA. LES DEUX COEQUIPIERS ONT EMPORTE L'EPREUVE A LA MOYENNE DE 195,63 KM/H DEVANT LES DEUX AUTRES FERRARI 330 P DES EQUIPAGES GRAHAM HILL-JOAKIM BONNIER ET LORENZO BANDINI-JOHN SURTEES.

 

EN SEPTEMBRE 1968, IL PARTAGE LE VOLANT D’UNE ALPINE RENAULT OFFICIELLE AVEC JEAN-PIERRE JABOUILLE MAIS ILS SONT CONTRAINTS A L'ABANDON A LA 16E HEURE SUR PANNE ELECTRIQUE. EN 1969, IL RETROUVE NINO VACCARELLA ET SE CLASSE 5E AU VOLANT D’UNE MATRA MS 630. LA FERRARI 512 S QU’IL PROJETAIT D’ENGAGER AVEC REGIS FRAISSINET EN 1970 NE SERA PAS RETENUE PAR LES ORGANISATEURS.

 

IL REVIENT AU MANS UNE DERNIERE FOIS EN 1975 POUR PILOTER AUX COTES DE SAM POSEY ET DE HERVE POULAIN, LA BMW 3.0 CSL QUE CE DERNIER, COMMISSAIRE PRISEUR PARISIEN, AVAIT FAIT PEINDRE PAR LE SCULPTEUR ALEXANDER CALDER. UNE RUPTURE DE CARDAN DE TRANSMISSION MET FIN A LEUR COURSE AU BOUT DE NEUF HEURES.

 

 

Les 13 participations de Jean Guichet aux 24 Heures du Mans

1956 : Gordini T 15 S n°15, Manzon, Guichet (abandon, moteur).

1957 : Gordini T 24 S n°18, Guelfi, Guichet (abandon, moteur).

1960 : Fiat Abarth 850 S n°50,Guichet, Condrillier (abandon, embrayage.)

1961 : Ferrari 250 GT n°14,Noblet, Guichet (3e).

1962 : Ferrari 250 GTO n°19,Guichet, Noblet (2e).

1963 : Ferrari 330 LM n°9,Guichet, Noblet (abandon, circuit d’huile).

1964 : Ferrari 275 P n°20,Vaccarella, Guichet (1er).

1965 : Ferrari 330 P2 n°20,Guichet, Parkes (abandon, batterie).

1966 : Ferrari 330 P3 n°21,Bandini, Guichet (abandon, moteur).

1967 : Ferrari 330 P3/4 n°22,Muller, Guichet ( abandon, fuite huile).

1968 : Alpine A 220 n°29,Guichet, Jabouille (abandon, panne électrique).

1969 : MATRA SIMCA MS 630 N°32, VACCARELLA, GUICHET (5E).

1975 : BMW 3.0 CSL n°93, Guichet, Posey, Poulain (abandon, transmission).

 

PALMARES INTERNATIONAL EN SPORT ET PROTOTYPES

1961

3ème des 24 Heures du Mans, avec le belge Pierre Noblet, Ferrari 250 GTO de ce dernier.

1962

10ème des 12 Heures de Sebring, avec l’italien Alfonso Thiele, Fiat Abarth 850 officielle.

3ème de la Coppa Maifredi, Circuito des Garda, Italie, Fiat Abarth 1 000.

9ème DE LA TARGA FLORIO, AVEC L’ITALIEN ALFONSO THIELE, ALFA ROMEO GIULIETTA.

7ème des 1 000 km du Nürburgring, avec le belge Pierre Noblet, Ferrari 250 GTO de ce dernier.

2ème des 24 Heures du Mans, avec le belge Pierre Noblet, Ferrari 250 GTO de ce dernier.

4ème des Trophées d’Auvergne, Ferrari 250 GTO personnelle.

4ème des 1 000 km de Paris, avec le belge Pierre Noblet, Ferrari 250 GTO personnelle.

1963

2ème des 1 000 km du Nürburgring, avec le belge Pierre Noblet, Ferrari 250 GTO de ce dernier.

1er du Tour de France automobile avec le français Jean Behra, Ferrari 250 GTO.

1964

2ème des 500 km de Spa-Francorchamps sur Ferrari 250 GTO/64, [scuderia Filipinetti].

2ème des 1 000 km du Nürburgring, avec l’anglais Mike Parkes, Ferrari 250 GTO/64 de l'équipe officielle Ferrari.

1ER DES 24 HEURES DU MANS AVEC LE SICILIEN NINO VACCARELLA, FERRARI 275 P DE L'EQUIPE OFFICIELLE FERRARI.

2ème du Tour de France automobile avec Michel de Bourbon-Parme, Ferrari 250 GTO.

1965

1er des 1 000 km de Monza avec l’anglais Mike Parkes, Ferrari 275 P2 de l'équipe officielle Ferrari.

1er des 12 Heures de Reims avec le mexicain Pedro Rodrigues, Ferrari 365P2 du North American Racing Team.

2ème des 1 000 km du Nürburgring, avec l’anglais Mike Parkes, Ferrari 275 P2 de l'équipe officielle Ferrari.

1966

2ème DE LA TARGA FLORIO, AVEC L’ITALIEN GIANCARLO BAGHETTI, FERRARI DINO 2006S DE L'EQUIPE OFFICIELLE FERRARI. 6ème des 1 000 km de Spa-Francorchamps, avec l’anglais Richard Attwood, Ferrari Dino 206S de l'équipe officielle Ferrari.

1967

3ème des 24 Heures de Daytona, avec le pilote mexicain Pedro Rodrigues, Ferrari P3/P4 du N.A.R.T.(North American Racing Team)

1968

10ème des 1 000 km de Monza, 2ème en catégorie Grand Tourisme, avec le pilote et skieur français Jean-Claude Killy, Porsche 911T de l’équipe officielle Porsche.

26ème des 1 000 km du Nurbürgring, 3ème en catégorie Grand Tourisme, avec le pilote et skieur français Jean-Claude KILLY, Porsche 911T de l’équipe officielle Porsche.

1969

5ème DES 24 HEURES DU MANS, AVEC LE PILOTE ITALIEN NINO VACCARELLA, MATRA MS360, EQUIPE OFFICIELLE MATRA ELF.

 

 

 

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Invité §ami463nV

Quali sono i piloti con cui ha legato di più e di chi ha avuto più stima?

 

 

«Credo che gli anni ’60 e ‘70 siano stati i più belli della storia dell’automobilismo.

 

Si disputavano corse favolose del mondiale sport prototipi.

 

 

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Le Mans 1969 – n.32 Matra Simca MS 630 Ecurie Matra Elf / Vaccarella - Guichet

 

 

A grandi campioni del passato si affiancavano grandi macchine come Ferrari P1, P2, P4, le Porsche 917 e 908, l’Alfa 33 e le Matrà.

 

 

Ricordo che le Ford dovettero progettare una sei litri per battere le Ferrari.

 

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Insomma era un campionato stupendo e spettacolare.

 

Tra i piloti di quell’epoca penso al compianto Lorenzo Bandini, con lui i rapporti erano buoni anche se disputavamo solo otto, nove gare all’anno e non era abbastanza per conoscerci bene.

 

 

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A causa del mio lavoro da preside, che mi valse il soprannome di “preside volante”, non avevo mai il tempo per stare con i colleghi oltre ai week end di gara.

 

Certo, con Lorenzo eravamo amici ma c’era anche molto antagonismo tra noi.

 

 

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Ricordo anche Clay Regazzoni, un vero ardimentoso.

 

Lui iniziava la carriera e io la finivo.

 

 

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Eravamo molto legati, abbiamo corso insieme anche a Le Mans.

 

Ho gareggiato anche con molti campioni del mondo: Graham Hill, Joachim Rindt, John Surtess, Chris Amon.

 

 

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Ricordo con particolare affetto anche Willi Mairesse, che consideravo uno dei piloti più forti dell’epoca.

 

Con il belga c’era una bella amicizia, aveva un carattere sanguigno come il mio.

 

Poi c’era l’inglese Graham Hill, da lui ero più che rispettato.

 

Ricordo che nella Targa Florio del ‘62 fu messo in un'altra macchina.

 

Era più lento di me di ben cinque minuti al giro».

 

 

 

 

Foto di Marc Le Beller ; tratte da:

http://picasaweb.google.com/Marcstarter/24HeuresDuMans1969#

 

 

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Invité §ami463nV

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“ ….. La Coppa Nissena è una competizione automobilistica che si tiene ogni anno a Caltanissetta.

 

È una gara del tipo cronoscalata ed è una prova valida per il Campionato Italiano velocità montagna e Trofeo della Montagna.

 

La lunghezza del percorso è di 4904 metri e la pendenza media è del 4,19%.

 

…. omissis …….

 

Negli anni sessanta la gara diventa prova valida per il Campionato Nazionale Velocità conduttori, categoria Turismo, e del Trofeo della Montagna.

 

Dal 1968, con la Ferrari Dino 206 del vincitore Latteri, si apre l'era dei prototipi … “

 

 

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http://it.wikipedia.org/wiki/Coppa_Nissena

 

 

 

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Invité §ran085xF

Giornata bruttissima..vento forte e mare molto incacchiato...quindi usiamo il pc e la chiavetta.....

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Invité §ami463nV

Ferrari Dino 196S L. Scarfiotti (chassis #0804) during Trento-Bondone Hillklimb 1962

 

 

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E’ lo stesso telaio di Targa Florio 1962, con configurazione del muso leggermente diversa

 

 

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TF 1962 - Ferrari Dino 196 SP - Baghetti - Bandini / Ferrari SEFAC

 

 

 

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Invité §don503WG

Classico giornale e la famosa Dino pilotata dal grande e indimenticato Pietro Lo Piccolo, domenica alla Termini Caccamo una coppa sarà assegnata alla memoria di Ferdinando Latteri 1° vincitore della Termini Caccamo recentemente scomparso

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Invité §ami463nV

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TF 1970

 

 

continuarne a parlare ..... in ogni modo ed occasione ....

 

 

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contributo di Antonio Catanzaro - Museo Cerda

 

 

 

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contributo di Antonio Catanzaro - Museo Cerda

 

 

 

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contributo di Antonio Catanzaro - Museo Cerda

 

 

* * *

 

 

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guida sicura - iniziativa collaterale a "Ricordi di Targa Florio" al Castello Gallego

 

 

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Invité §bes888PR

Vic Elford, Huschke Von Hanstein e David Piper si difendono, al mare, dalla calura del sole siciliano di Targa Florio 1968 …..

 

 

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…… e se stanno al fresco, sulla battigia in cemento del “Kalura” di Cefalù.

 

 

E’ una immagine, irrituale, che ripropongo, dono degli Amici di Stoccarda di Porsche Werkphoto…..

 

 

Qualcuno, giorni fà, nell’occasione di una :sol: “ricorrenza” :sol: , mi ha fatto un piccolo dono.

 

Un cappellino per ripararmi dal sole ….. di Cefalù ….. non mi mancherà …..

 

 

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I “sogni”, comunque, restano sempre gli stessi.

 

 

Qualche settimana di ferie senza PC ed internet ; una bella disintossicazione per poi riprendere a ….. parlare di Targa ….

 

 

Buone ferie a tutti gli appassionati di Targa.

 

 

Best54

 

 

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Invité §ami463nV

HAPPY HOUR MARTINI

 

dalla Targa Florio 1973 ..... in poi

 

 

 

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