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Histoires du sport automobile

TARGA FLORIO E LE CORSE SICILIANE


Invité §sho727jx
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Invité §bep134Bm

E continuo a parlare di Giro di Sicilia...; il primo amore non si scorda mai !

 

Come accennato in precedenza, uno dei ricordi che più mi è rimasto impresso è...stranamente, quello delle minuscole Iso Isetta (236 cc)...con quel caratteristico rumore di scooter smarmittato che, tra lo stupore di tutti, sfrecciavano (si fa per dire) impertinenti a quasi 90 km/h tra tanti bolidi di cilindrata dieci volte superiore !

Sembravano piccole astronavi piovute chissà da dove, con quella incredibile forma a uovo di cui si stentava a capire quale fosse il fronte o il retro...!

 

Il modello definitivo fu presentato in anteprima alla stampa all'inizio del mese di aprile del 1953, mentre la presentazione ufficiale avvenne il 22 aprile dello stesso anno al Salone di Torino. Come già accennato, erano pochi gli aggiornamenti rispetto all'ultimo prototipo. Tra i più significativi vi erano l'accensione a spinterogeno ed il piantone dello sterzo solidale con la portiera anteriore per facilitare l'ingresso e l'uscita degli occupanti. La reazione del pubblico fu di grande stupore, di fronte a questa vettura dalla forma simile ad una cabina di elicottero o di aliante. Pur rimanendo nell'ambito delle microvetture e condividendone la naturale semplicità, la Isetta sembrava quasi futuristica e distava anni luce dalle microvetture dell'epoca, troppo fumettistiche rispetto ad essa. Rispetto alle principali concorrenti, la Isetta vantava anche prestazioni di tutto rispetto, riuscendo ad arrivare ad una velocità massima di 85 km/h.

La commercializzazione cominciò nell'autunno dello stesso anno, ma le cose, fin dall'inizio non andarono bene dal punto di vista commerciale: la piccola vettura non riusciva a vendere, erano ben pochi gli esemplari che trovavano un acquirente. Si pensa che tale scarso esito commerciale in Italia era dovuto al prezzo, di poco inferiore a quello della Topolino. Allo scopo di dimostrare le doti dinamiche dell'Isetta, la vettura fu fatta partecipare ad alcune edizioni della Mille Miglia e Giro di Sicilia, dove ottenne anche alcuni risultati di rilievo.

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la Isetta di Montorio

 

https://aws-cf.caradisiac.com/prod/mesimages/336526/1955 iso-stragliotto.jpg

la Isetta di Stragliotto

 

:jap::jap::jap:

 

 

Io le Isetta in corsa le ho viste alla Mille Miglia in quel di Roseto degli Abruzzi, affacciato dalle 4 del mattino dal cancello del giardino di un albergo sito lungo l'Adriatica.

L'anno era il 1954 (lo so con precisione perchè l'anno dopo ho visto la Mille Miglia passare da Roma).

 

beppe

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Invité §luc766xj

DOMANIA ALLE 9 TUTTI A MONTE PELLEGRINO PER IL 1° AUTOSLALOM CONCA D'ORO

 

 

Oggi pomeriggio ho fatto un salto alle verifiche ed ho incontrato parecchi forumisti: Manulik, Fofaus, Otrebor, Targa 1967, Madè Jr. che ho conosciuto ed a cui va il mio "in bocca a lupo" x la gara.

Nn ci siamo incontrati ma mi hanno detto essere presente anche Matteo Cuma62.

Anche uno stand di Sicilia Motori con il Direttore Pennica.

 

 

Luciano

 

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Invité §enz203HF

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Caro Shortleg ,

 

hai cominciato "le danze" del 1952 , temo vedremo poche foto nuove , semprecchè il nostro segugio Ranocchio non ci porti qualcosa delle sue , o Madè Jr. non abbia qualche foto paterna agnoniata... purtroppamente non ho foto dell'archivio Scafidi , navigheremo pertanto con materiale sconosciuto , fermo immagini e foto dell'archivio Cappellani .

 

Comincio il mio contributo , postando la cronaca del 1952 tratta dal libro di Gianfranco Mavaro "Targa Florio - Cronache di un mito."

 

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Neanche la benzina ferma Bonetto

Eclatante successo di squadra della Lancia cbe piazza tre vetture ai prími posti

 

Coerente alla sua filosofia di vero sportivo, Florio rifiuta anche per questa edizione il pagameno di qualunque forma di ingaggio per i piloti.

 

Nonostante parecchi conduttori e titolari di scuderie non condividano questa sua posizione, il fascino della Targa Florio ed il suo elevato montepremi finiscono per avere la meglio. La presenza delle Case è ridotta alla sola Lancia, scesa in Sicilia con le Aurelia 2000 GT di Bonetto, Valenzano e Anselmi, alla quale si oppongono le private Ferrrari dì Bracco e Giletti, l'Osca di Cabianca, la Talbot 4500 del francese Levegh e la vittoriosa Frazer Nash del 1951 guidata da Cortese. Bracco, con la potente ed impegnativa 4100 cc, ripete l'exploit dell'anno precedente balzando subito al comando con un tempo sul giro già inferiore al record . Le strade delle Madonie sono state ampiamente rivedute ed è per questo motivo che molti piloti scenderanno sotto al vecchio limite. Cabianca, con la piccola Osca di 1350 cc lo segue precedendo le tre lancia. Levegh, che transita in settima posizione, si ferma ai box per il suriscaldamento del motore e sarà costretto più terdi al ritiro. Bracco non conclude neanche il secondo giro e così Cabianca balza al comando con Bonetto alle calcagna staccato di quasi tre minuti e, dietro, Cortese, Valenzano e Giletti.

Nonostante il largo margine sugli inseguitori, Cabianca aumenta ancora il ritmo ed al terzo giro stabilisce il nuovo record. Alle sue spalle, a quasi sette minuri, cè ora Cortese, mentre Bonefto, vittima di una foratura, è solo quarto a nove minuti dal leader.

 

A metà corsa, oltre alla prevista sosta ai box di Cabianca, si registra la rimonta di Bonetto che recupera la terza piazza ai danni del compagno Valenzano, per poi andare ad occupare, al termine del quinto giro la seconda posizione a quasi otto minuti da Cabianca, terzo è Cortese tallonato da Valenzano, Anselmi, e Mathieson (Ferrari).

Ad un giro dalla fine il primo colpo di scena. Al temine del veloce rettilineo di Bonfornello si rompe un semiasse dell'Osca di testa eper Cabianca la gara finisce lì. Bonetto si insedia al comando con poco più di due minuti Cortese e con maggiori distacchi su Valenzano, Anselmi, Terigi, con la piccola Erminì 1100 e Mathieson.

Le sorprese non sono finite poiché Bonetto si accorge di non aver sufficiente benzina per raggiungere il traguado.

 

Senza forzare il ritmo e spegnendo perfino il motore nelle discese. riesce ad arrivare nel luogo dove. a cìrca sette chilometri dal traguardo, sì era fermata l'Osca di Cabianca.

Ignaro del ritiro di Correse, avvenuto a Caltavuturo per la roftura di un fusello della Frazer Nash, Bonetto preleva in tutta fretta dal serbatoio dell'Osca qualche litro di benzina che però non basta per tagliare il traguardo. L'Aurelia 2000 si arresta ad una cinquantina di metri della linea d'arivo.

Quell'interminabile distanza. per giunta in salita, viene percorsa da Bonetto con l'aiuto del motorino di avviamento, mentre Vincenzo Florio ettende con la bandiera a scacchi di decretare il successo della squadra Lancia. protagonista di una tripletta .

 

2009 ANNO DI VINCENZO FLORIO

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Invité §kin388MD

PER DON FLORIO.

 

Caro Antonio Catanzaro, su Facebook il Museo Targa Florio di Collesano ha pubblicato delle foto tra le quali una scannerizzazione dell’articolo uscito sul Giornale di Sicilia del 25 marzo u.s. relativo all’incontro che avete avuto presso l’A.R.S sulla situazione di Floriopoli. Ebbene, leggendo detto articolo ho potuto constatare con costernazione che non sei stato citato, malgrado tra i presenti tu fossi, senza ombra di smentita, una delle persone più competente ed innamorata della targa Florio. Ancora uno schiaffo, senza effetto alcuno, nei confronti di chi non certo per denaro, o per alterigia o per presunzione, continua ad impegnarsi per la divulgazione della storia della Targa Florio, a difendere strenuamente ciò che rimane dei fasti di un tempo, vedi Floriopoli, e soprattutto, nei confronti di chi brilla di luce propria, prodotta dalla sua conoscenza e da tutto quello che è riuscito ad accumulare in una vita di ricerche, approfondimenti ed impegno economico che lo hanno portato a mettere su il 1° museo sulla Targa Florio. Anche se non è quello ufficiale è il più conosciuto ed apprezzato in tutto il mondo, ne sono dimostrazione la sua continua attività e contatti con persone di tutto il mondo, soprattutto giornalisti, che di Antonio Catanzaro e Targa Florio scrivono apprezzandone il suo operato. Evidentemente la storia vera stenta ad arrivare a Palermo, ma non è un problema, si va avanti, anche perché al Sig. Antonino Catanzaro è arrivato un bell’aiuto, concreto e non fatto di parole e fumo. Qualcuno potrà storcere il naso, ma dovrà farsene una ragione (anche se constato che non si arrendono e gli attacchi alla diligenza continuano) il museo del Sig. Catanzaro Antonino, per capirci quel signore che brilla di luce propria, si trasferisce a Campofelice di Roccella dove, grazie al sottoscritto ed alla sensibilità del Sindaco Vasta e dell’Ass.re Battaglia si sono reperiti i locali necessari allo scopo. Contratto di locazione firmato e registrato all’Agenzia delle Entrate di Cefalù. Arredi in arrivo settimana prossima. In questo museo troveranno allocazione oltre che l’enorme mole di cimeli di proprietà del Sig. Catanzaro, la mia biblioteca personale che consta di circa 300 libri che trattano l’automobilismo sportivo degli anni ’50, ’60 e ’70, oltre tre enciclopedie, calendari, modellini 1:43 e riviste dell’epoca, il tutto sarà a disposizione di chi vorrà approfondire la conoscenza della storia della Targa Florio e dell’automobilismo sportivo del secolo scorso. In ultimo, sarà cosa di poco conto, ma tengo a precisare che quando verrete a trovarci al NOSTRO museo a Campofelice di Roccella sarete accolti con un abbraccio e guardati negli occhi, non certo dall’alto in basso.

Venturella Antonino ( www.targaflorio-1906-1977.it )

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p.s.: del giornale di Sicilia del 25 marzo ho letto soltanto l'articolo pubblicato su facebook.

Qualora nello stesso giornale si facesse menzione del Sig. Catanzaro, anche in altro articolo,

sono disposto a chiedere scusa per quanto sopra detto.

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Invité §tar315jc

Buona serata a tutti.

Ecco il tributo dovuto al diorama di targa 43 (Gianni Petta)

 

http://www.duegieditrice.it/modelliauto/default.asp

 

 

Caro Umberto, ho aspettato sino ad oggi che uscisse in edicola Modelli Auto, per commentarlo, ma almeno quì a Palermo ancora non è arrivato.

Quindi prima di passare per maleducato, voglio ringraziarti per l'interesse dedicato al mio diorama, che poi significa passione per la gara ideata da Don Vincenzo. Non ti nascondo che mi piacerebbe esporre il diorama ad una delle tante manifestazioni che si tengono a Novegro, ammesso che sia possibile. Chissà! Per il momento di nuovo GRAZIE. Gianni Petta

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Invité §sho727jx

.................................

il museo del Sig. Catanzaro Antonino, per capirci quel signore che brilla di luce propria, si trasferisce a Campofelice di Roccella dove, grazie al sottoscritto ed alla sensibilità del Sindaco Vasta e dell’Ass.re Battaglia si sono reperiti i locali necessari allo scopo. .....

 

Venturella Antonino ( www.targaflorio-1906-1977.it )

https://aws-cf.caradisiac.com/prod/mesimages/559892/gds 25 3 09.jpg

 

 

Scusa Antonino (Venturella non Catanzaro...) non avertela a male..., ma questa notizia l'ho già letta più volte e parecchi mesi fà !

Non che mi riguardi, infondo sono affari di Don Florio, ma questa storia mi ricorda...al lupo...al lupo...!

Spero (per lui) che questa volta sia quella definitiva..., l'accendiamo ?

 

Quanto alla non menzione dell'altro Antonio (Don Chisciotte)...che vuoi, non ha nemmeno partecipato alle selezioni di Grande Fratello...! Può fare notizia la presenza di Antonio Catanzaro...signor nessuno...semplice e inguaribile appassionato di Targa Florio ?

 

E quanto a quell'articolo... sarà patrimonio culturale...lo è già per legge...!!!

(Decr. leg.vo n. 42/04, art. 10, comma 1)

 

:non::non::non:

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Invité §sal428LJ

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In fondo potrebbe essere pertinente, postar foto generiche di automobilismo, quando la finalità protebbe anche esser la scusa, per invogliar grandi cultori della nostra Targa Florio, ad incontrarsi, discutere scambiarsi opinioni, progettare insieme. Un' ottima scusa per incontrare nuovi interlocutori, o magari altri conosciuti virtualmente o via e-mail.

Il confronto fisico ed il guardarsi negli occhi. Tra Sabato e Domenica, alla falde del nostro "monte" o tra i suoi tornanti, abbiamo (per chi c' era) discusso di solo Targa...incorniciati dal lacerante rombo di macchine strane e profumati dal "ciavuru di macchini i cursa, anche se...povere".

Star davanti al camper di Sicilia Motori col Darione Pennica e la sua ospitalità, parlar di Targa con GianFranco Mavaro, seduti su un muretto con GF. Pucci a parlar di storie di Targa o del grande Antò Pucci, che ci aspetta quando vogliamo a casa di Gianfranco a Sferracavallo (per ora risiede lì, perchè a Calcarelli c' è troppo freddo) e "Dulcis in fundo"...fare da "balia" ad un nostro nuovo amico del forum Targa (RosarioLoCiceroMadèjr) che esordiva...s.m.

 

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Invité §BEP872Kp

 

Caro Beppe911 ,

...

se proprio hai spazio sulla tua bella Porsche puoi sempre ( o anche ) mettere l'adesivo di www.targapedia.com .

se sei intenzionato , contatta Cuma.

 

Un saluto a tutti sono stato fuori e ho visto che il forum corre...ecco perche' rispondo in ritardo.. saro' ben

felice di apporre il logo Targapedia...me lo procurero'..poi la macchina e' la stessa con cui ha vinto Gianfranco Cunico

lo scorso anno e quindi siamo in piena storia di Targa ..seppure in gare diverse...Con l'occasione posto due foto da me scattate alla Targa 62 e quindi liberamente utilizzabili della Carrera Abarth

 

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Invité §don503WG

Caro Kinnunen

Purtroppamente come si dice qui, io non ho una tessera politica in tasca, ( e mai ne avrò) chi ha fatto l'articolo lo ha fatto dietro dettatura di chi? posso solo dirti che una persona che credevo amico e vicino alle mie idee me lo sono visto in un angolino alla Regione, lo salutato e lo presentato all'On Lentini, l'amico mi ha dato la mano ma poi se ne tornato nell'angolino dove si trovava, forse la mia presenza non gli era gradita, come per dire che non mi ha c.........o, io e l'on Lentini ci siamo guardati negli occhi e ci siamo capiti, Lui ha fatto l'articlo sul giornale La Sicila, dove anche li non mi menziona, ha fatto un inervento che non voglio commentare.

Che vuoi che ti dica, a dirti la verità che non mi si menzioni francamente io me ne fotto altamente, mi farò dare la registrazione di quella conferenza e poi dirò quante volte è stato detto il mio neme e quante volte il suo, cosa ho detto e proposto io e cosa ha detto lui.

Caro Kinnunen io non mi fermo, aspetto risposte dalla Regione, ufficiosamente mi è stato detto qualcosa di positivo c'è, ma non dico nulla se non ho informazioni sicure.

 

E' stai tranquillo che se ci saranno informazioni positive ho il mio piccolo merito, la gloria non mi interessa.

 

Li ci sono andato da appassionato e per gli interessi degi appassionati, quelli sinceri e non interessati.

 

Per la settimana prossima dovrei fare un altro intervento ma anche li ho problemi quì sto anticipando qualcosa senza prima aver parlato con gli interessati, quindi mi limito a parlare.

 

Ripeto io non cerco la gloria ne quattrini, agisco solo per l'amore della cosa che amo di più, la Targa Florio e la storia dei Florio, le speculazioni sportive e politiche sono lontane da me.

 

Quanto prima mi trasferirò a Campofelice e ringrazio il Sindaco Vasta per quello che ha fatto e per quello che farà cosi come ringrazio L'assessore Battaglia e Te olre che tuo Zio Tommaso a cui và sempre la mia riconoscenza per avermi dato l'onore di averlo come amico, lui è una grande persona, uno che come si parla di Targa si mette a piangere, non uno che chiede contributi per fare garette o altro.

 

Non è il Giornale di Sicilia o La Sicilia che non mi calcolano, posso dirti che io sono sulle migliori guide turistiche europee, di me hanno parlato giornali di tutto il mondo, ultimo Panorama la rivsta americana che presenta la Porsche Boxser e se vai a leggere cosa scrive e come mi descrivono Cerda mi dovrebbe fare un monumento, invece sono uno straniero sconosciuto in casa prorpia.

 

Ma io vado avanti, solo chi non fà nulla non sbaglia, io voglio fare tante cose magari sbagliate ma le voglio fare, fra tante qualcuna giusta mi riuscirà.

 

Oggi sono venuto in possesso di alcuni cimeli, li ho salvati in tempo, ringrazio chi me li ha dati e chi ha sudato per vincerli.

 

Ho la coppa della 1° Cefalù Gibilmanna vinta dal mio amico Pietro Lo Piccolo ( il panellaro) che DIO lo protegga dove si trova e che Lui protegga noi e ci illumini.

 

Caro Kinnunen il resto è solo aria fritta, tutti parlano tutti criticano tutti sono depositari della verità assoluta, tutti sono contro tutti per emergere e figurere e lucrare, ma chi ha fatto un cazzo per la Targa FLorio? chi ci ha messo i propri risparmi? chi si è giocato la faccia? chi ha speso il suo tempo e l'entusiasmo per dire cosa ha fatto il Cavaliere Florio?

 

Per stasera mi sono sfogato il resto alla prossima.

Ciao Antonio

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Invité §don503WG

Caro Kinnunen

A Palermo alla Regione fra le altre cose ho detto, a chi interessa la Targa Florio? chi sono quelli che giornalmente cercano informazioni?

ho letto i nomi dei paesi che questo mese hanno visitato il mio sito, sito privato e non ufficiale, sito non pubblicizzato, ebbene guarda tu stesso chi è entrato, certo non saranno migliaia ma guarda a quali nazioni interessa sapere della targa Florio:

 

Italia Andamento 479 55,25

Stati Uniti d'America 110 12,69

Germania 55 6,34

Regno Unito 49 5,65

Francia 30 3,46

Paesi Bassi 26 3,00

Australia 10 1,15

Canada 10 1,15

Giappone 9 1,04

Svizzera 8 0,92

Spagna Andamento 6 0,69

Messico Andamento 4 0,46

Bulgaria Andamento 4 0,46

Repubblica Ceca 4 0,46

Polonia Andamento 4 0,46

Ungheria Andamento 4 0,46

Belgio Andamento 3 0,35

Austria Andamento 3 0,35

Brasile Andamento 3 0,35

Sud Africa 3 0,35

Svezia Andamento 3 0,35

India Andamento 3 0,35

Romania Andamento 3 0,35

Unione Europea 2 0,23

Portogallo 2 0,23

Norvegia Andamento 2 0,23

Argentina 2 0,23

Hong Kong 1 0,12

Colombia Andamento 1 0,12

Giordania 1 0,12

Cina Andamento 1 0,12

Isole Cayman 1 0,12

Kazakistan 1 0,12

Lettonia Andamento 1 0,12

Malta Andamento 1 0,12

Cile Andamento 1 0,12

Malesia Andamento 1 0,12

Israele Andamento 1 0,12

Indonesia 1 0,12

Nuova Zelanda 1 0,12

Albania Andamento 1 0,12

Arabia Saudita 1 0,12

Grecia Andamento 1 0,12

Federazione Russa 1 0,12

Danimarca 1 0,12

Egitto Andamento 1 0,12

Slovacchia 1 0,12

Tunisia Andamento 1 0,12

Turchia Andamento 1 0,12

Finlandia Andamento 1 0,12

Venezuela 1 0,12

Isole Vergini (Stati Uniti) 1 0,12

Non definito 1 0,12

 

Karzachistan? Turkia? Slovacchia? li ci sono appassionati, Cina ma non c'è lacenzura su internet li?

 

Sono al 55/100 di Italia e il 45 per 100 Stranieri questo lo detto ai Sig Politici e a Mavaro, la targa interessa più agli stranieri che a noi questo si vuol capire o no?

A "noi" Italiani interessa altro, i picciuli.

Ciao Antonio

 

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Invité §BEP872Kp

Alla fine sono qui .

Mi presento, sono Cata, italoargentina, " fanciulla " del 1958

 

 

Benvenuta Cata fanciulla argentina ...anche se in ritardo perche' fuori sede per lavoro...Sono contento perche' oltre che di Targa e Porsche sono un cultore del Tango Argentino.....

 

 

A presto

Beppe

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Ritorno al 67 e precisamente alla Porsche 911( S? T? ) di Killy-Cahier , di cui mi sto costruendo il modello partendo da una volgare base edicolosa

Ho alcuni dubbi riguardanti precisamnete:

- innanzitutto la #46 guidata da Killy e Cahier era una 911S o 911T?

- i paraurti e le ghiere dei fari sono neri o cromati : la prima foto nn sembra dar luogo a dubbi, ma vista in TV qualche dubbio mi resta

- sedile del passeggero: era un vero e proprio sedile o un similsedile messo per far presenza? Le cinture sembrano non esserci ( che coraggio che avevano....)

- sul cofano attorno alla targa anteriore oltre ai ganci fermacofano tipo 850 Abarth ci sono quattro quadrati neri e due T nere rovesciate: che cosa sono?

 

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Invité §sho727jx

Ritorno al 67 e precisamente alla Porsche 911( S? T? ) di Killy-Cahier , di cui mi sto costruendo il modello partendo da una volgare base edicolosa

............................

 

 

 

Ciao 512, vedo che sei al lavoro...ma vogliamo vedere i ...frutti !

 

La 911 dovrebbe essere una S, ma in caso contrario che differenza ti fa ?...

 

Paraurti più che cromati erano quelli tradizionali dello stesso colore della carrozzeria e fascia di gomma.

Su Targapedia troverai tutte le foto !

 

Per i sedili e cinture non ho idea, ma non penso discostasse molto dalle dotazioni di serie...come tutta la vettura.

 

Quanto a quei quadrati, potrebbero essere gli alloggiamenti dei fari supplementari chiusi.

A quei tempi queste vetture venivano usate spesso nei rallies.

 

buon lavoro :jap::jap:

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Invité §tri338xF

TARGA FLORIO 1971

 

Verifiche e gara della Porsche 914 "Brescia Corse" di Monticone

 

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Invité §cat115pj

Sezione ringraziamenti:

A :

 

Shortleg per le sue belle fiori e le bellissime foto dei miei “ paisanos “ (io ho conosciuto alcuni ).

 

Fofaus: che può tradurre miei orrori

 

Donflorio: benchè mi pare difficile avere foto inevite

 

Enzo: per la bellísima benvenuta e le splendide immagini del “ nostro “ ( de Best54 ed mio ) Ignazio.

 

Giuseppe Pitrone ed Madè Jr.: per la benvenuta ( che bella foto insieme a tua sorellina!!!! aaahh!!! Si puoi “ scanea “ la Motor del ’71).

 

Best54: “ fratello “ de lacrime, piangiamo allo stesso tempo a migliaia di chilometri benchè senza saperlo.

 

Tritone: per la foto del grande Oreste Berta ( geniale come tutti gli italiani!!!! ) ( parlano spagnolo???? )

 

Ypsilon1: per la sua benvenuta “ de cuore “

 

Speedwell57: per la foto ( avete ancora il casco ??? . Me ha affascinato la tua storia del viaggio di 1964, me sembra essere io al tuo posto!!!! )

 

Salvo Manuli: che bella pittura!!!! Mille grazie!!! Ho visto tu web , me affascina il tuo lavoro!!!

 

Beppe 911: grazie a te per la benvenuta , qualche giorno noi ballaremo “ Por una cabeza “

 

Targa 43: grazie, anche noi siamo molto vicini a l’Italia!!!!

 

Il Termitano: grazie a mi nonno Vincenzo, produttore di pezzi di ricambio per auto ed apassionatto dellaTarga.

 

Withaker: io aspetto che mi dica com’è quello che il tango ti ho cambiato la vita.

 

Mikimodels: grazie, mi affascina quella foto … si vede tanto bene suoi belli occhi Verdi!!!! Aveva pena nei suo sguardo!!!

 

Ranocchio 61: “ ragazzino “ che ha fatto possibile il contatto fra noi.

 

Aspetto non dimenticare nessuno, mi resta solo lasciarli un sentito ringraziamento per l’affetto che avete saputo demostrare.

 

Bacione.CataFerrari

 

:love::love::love::love:

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Invité §sho727jx

 

Su Internet ho trovato questo...; non so se era stato già postato...

 

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:jap::jap:

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Invité §emi856gb

Grande Made JR che macchina avevi che numero era la tua 205??

allora molto probabilmente sono passato davanti a Manuli dato che mi trovavo alla partenza, pochi minuti prima ho aspettato 2 ore dopo la prima curva nella gola tra le rocce poi ormai appallato (anche perchè alle 12 avevo un'appuntamento me ne sono andato).

Cmq negli slalom è cosi che si corre 1° manche si fa il tempo e poi si rischia.

Complimenti io stimo moltissimo tutti i piloti chiunque sia.

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Invité §ran085xF

ENNESIMA BELLA FIGURA....................

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PER CARITA' NIENTE CONTRO

P.ZZA ARMERICA SPLENDIDA CITTADINA SICILIANA

MA COME DICO PER LA FONDAZIONE CHE AZZO CI TRASI CON LA TARGA?

 

FACCIAMO SCAPPARE PROPRIO TUTTI..SIAMO BUONI SOLO PER QUESTO........

 

ANTONIO CHIDDICI...............

 

QUESTA GENTE CHE DOVEVA GIRARE QUESTO FILMATO ERA ANDATA A CERDA....A TROVARE ANTONIO...MA QUANDO HANNO VISTO LA SITUAZIONE..SONO SCAPPATI VIA......

ASSURDO A FLORIOPOLI AVEVANO LA STRUTTURA..E SONO ANDATI VIA.....

ENNESIMO SCIPPO ALLA NOSTRA STORIA E TRADIZIONE.........

LA COLPA DI CHI E'?

 

CHE VERGOGNA........E' TUTTO SQUALLIDO.......LA VICENDA FLORIOPOLI RISPECCHIA IN PIENO IL NOSTRO ESSERE

"SICILIANI"

 

MA PER FAVORE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

 

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comparse in pausa davanti l'hotel Villa Romana di Piazza Armerina.

 

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Invité §bes888PR

Targa Florio 1952

 

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targaflorio1952paladino.jpg

 

Pierre Eugène Alfred Bouillin con la sua Talbot T 26GS n.86 (ritiro/motore), e vicini a lui Vincenzo Florio ed il nipote Vincenzo Paladino.

 

Pierre “Levegh” , vero nome Pierre Eugène Alfred Bouillin (Parigi, 22.12.1905 - Le Mans 11.06.1955) è stato un pilota automobilistico francese.

Prese il nome "Levegh" in memoria di suo zio, un pioniere della guida che morì nel 1904. Levegh è principalmente ricordato per l'incidente nel quale persero la vita, oltre a Levegh stesso, 82 spettatori della 24 Ore di Le Mans del 1955.

 

Shortleg aveva già postato quella immagine del 1952 …. leggermente tagliata …. Ma io mi dico … chissà se quella Talbot "aereonautica" ...... a quella Targa Florio 1952 era pure celeste ….

 

1.jpeg25..jpg

 

2.jpeg21..jpg

 

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Carmè

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Invité §sho727jx

.................................

 

QUESTA GENTE CHE DOVEVA GIRARE QUESTO FILMATO ERA ANDATA A CERDA....A TROVARE ANTONIO...MA QUANDO HANNO VISTO LA SITUAZIONE..SONO SCAPPATI VIA......

ASSURDO A FLORIOPOLI AVEVANO LA STRUTTURA..E SONO ANDATI VIA.....

ENNESIMO SCIPPO ALLA NOSTRA STORIA E TRADIZIONE.........

LA COLPA DI CHI E'?

 

CHE VERGOGNA........E' TUTTO SQUALLIDO.......LA VICENDA FLORIOPOLI RISPECCHIA IN PIENO IL NOSTRO ESSERE

"SICILIANI"

 

MA PER FAVORE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!![/quotemsg]

 

 

Caro Salvocchio, non hai letto bene l'articolo !

Il film è ambientato negli anni 20..., mentre la nostra attuale Floriopoli è nelle condizioni sfavillanti e moderne degli anni 70...! Per questo hanno preferito andare da un'altra parte...troppo complicato... :non::non::non:

 

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fino alla nausea... :cry::cry::cry::cry::cry:

 

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Invité §sho727jx

................................

Shortleg aveva già postato quella immagine del 1952 …. leggermente tagliata …. Ma io mi dico … chissà se quella Talbot "aereonautica" ...... a quella Targa Florio 1952 era pure celeste ….

 

https://aws-cf.caradisiac.com/prod/mesimages/503366/1.jpeg25..jpg

 

https://aws-cf.caradisiac.com/prod/mesimages/503366/2.jpeg21..jpg

 

https://aws-cf.caradisiac.com/prod/mesimages/503366/3.jpeg18..jpg

 

 

Carmè[/quotemsg]

 

 

No, non credo, penso fosse del classico azzurro o blu Francia !

 

Comunque ben tornato Carmè, finalmente qualcuno con cui dialogare... questi week end in città...

 

come cantava Celentano in "Azzurro"...neanche un prete per chiaccherar...

 

 

solitudine.jpg.8a3a2aa708d29b63ea5aaf61ac543780.jpg

 

appunto...mink, ventazzo di oggi...!

 

:ange::ange::ange:

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Invité §bes888PR

Hello, Pino ....... bentrovato ..... MINK ! ma le hai viste le foto postate da Manulik ? Me lo avevano detto che queste gare alla MontePellegrino ( ? ) erano un pò strane ...... ma non pensavo ..... chi i machini facianu scuncirtari ! :sol::sol: Carmè

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Invité §sho727jx

Hello, Pino ....... bentrovato ..... MINK ! ma le hai viste le foto postate da Manulik ? Me lo avevano detto che queste gare alla MontePellegrino ( ? ) erano un pò strane ...... ma non pensavo ..... chi i machini facianu scuncirtari ! :sol::sol: Carmè

 

 

 

E già Carmè, ormai ci siamo...ridotti alle gimkane...per quattro gim...gatti ! Giusto per divertirsi...

 

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Montepellegrino '67 Nanni Galli

 

:non::non::non:

 

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Invité §bes888PR

IMAGE0001.JPG57..jpg

 

Ha ragione Enzo ....... altro che 1973 ....... ( dove si vince facile .... moooolto facile ) ..... col 1952 il gioco si fa veramente duro ............

 

Una "cartolina turistica" per la bella Sicilia del 1952 ..... e per la sua Targa Florio ....... una cartolina che è un concentrato dei soliti "strereotipi" della Sicilia ..... ma è lo stesso bella.

 

Carmè

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Invité §ran085xF

L'ARTICOLO DEL GDS..POSTATO DA ANTONIOO VENTURELLA IERI

Immagine.JPG143..jpg

che non ci sia minimamente traccia del nome di Antonio...non mi scandalizza.....del resto abbiamo sempre scritto

che altri si sarebbero presi il merito dell'eventuale salvataggio di Floriopoli...

 

io penso che se la Regione Siciliana..interverra' veramente...sara' una piccola vittoria di Antonio Donchisciotte

e dei pochi appassionati..che risiedono in questo Forum...che hanno avuto il merito..di risvegliare qualche coscienza.

 

cosa penso della politica e dei politicanti penso sia chiaro......quindi mi auguro che al piu' presto si sappia qualcosa di preciso...anche se radiofloriopoli...dice che la cosa dovrebbe andare a buon fine...resta da capire quanti secoli ci vorranno per ripristinare il tutto..e ridare la cittadella del caro Donvincenzo agli appassionati della "CURSA"

 

credo che una volta riqualificata l'area..si possa trovare un accordo con il privato l'ACPA e le istituzione...per

fare di Floriopoli quello che fanno in tutte le parti del mondo......

 

ma ahime' sento gia' parlare di tanti progetti.........spero soltanto di non assistere all'ennesima farsa Siciliana

HPIM3050.jpg

leggete bene amici....esiste un'altra fondazione onlus con conto corrente

 

Da ranocchio tritauccelli...e' tutto..............

 

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Invité §bes888PR

Caro Pino ....... ho saputo di quella GIM-KANA ... e pensavo .... a quando le cronoscalate con le SCALETRIX ? :sol: Te le ricordi ? Carmè

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Invité §ilm173bX

 

 

 

Caro Pino, mentre tu postavi il tuo ricordo messinese del Giro io stavo rileggendo una parte riveduta e corretta di un mio ricordo reso noto a pagina 215 e scritto per Krazycat che non conosceva la nostra competizione.

Rifacendomi alla seconda parte meno didascalica e più emotiva ho pensato di riscrivere con questo tono, ampliando alquanto, la parte iniziale. La dedico a te e a questa magnifica realtà che è il Forum, sperando di farti cosa gradita. Spero altrettanto di riuscire ad emozionare gli altri amici. Leggendo la nuova scrittura a mio figlio, giudice severo, mi son dovuto fermare un paio di volte …!

 

 

 

 

 

LA VIGILIA E IL PASSAGGIO DEL GIRO

 

 

 

- Paolo, svegliati è ora …su, si fa tardi!

con queste parole mia madre mi svegliava la domenica mattina, poco dopo l’alba per prepararmi ad assistere al passaggio del Giro.

Superato il primo momento di doloroso, sconsolato distacco dal sonno e dal calduccio delle coperte, lentamente recuperavo una fase intermedia tra sonno e veglia. Gli occhi ancora chiusi, a mezzo letto, le braccia e le mani impegnate a spogliarmi del pigiama e a rivestirmi.

- Paolo si fa tardi, cominciano a passare le prime macchine, guarda che papà non ti può accompagnare più!

La seconda chiamata materna suonava come un allarme indicante pericolo. Le gambe finalmente reagivano e l’operazione di lavarmi e vestirmi si consumava con rapidità. Niente colazione, via in macchina. Qui era già posizionato il resto della truppa. Papà alla guida e i miei fratelli già ai loro posti. Partenza quasi in orario.

Il Giro di Sicilia nelle attese di noi ragazzini degli anni cinquanta aveva lo stesso valore del Natale o del giorno dei morti, sempre pieni di doni e di tregue momentanee con gli adulti. Tante erano le cose che ci ammaliavano: la partecipazione massiccia della gente, che si assiepava festosa lungo le strade, sui marciapiedi; la presenza di polizia, di carabinieri, di persone dell’organizzazione, con la fascia al braccio che correvano di qua e di là a sistemare le balle di paglia e qualche rara transenna; il coinvolgimento, per noi, di papà, persona severissima, come medico, sul percorso, pronto ad intervenire in caso di bisogno. Le nostre menti in ebollizione ci facevano apparire quell’evento come qualcosa di speciale, importante, ma anche insolito e festoso, se riusciva a catalizzare l’attenzione di tutto il paese, di tanta gente curiosa e sorridente… e richiedeva anche la presenza di papà !

 

La preparazione alla gara avveniva in modo graduale. Già nei giorni precedenti la corsa giungevano via via notizie sui partecipanti, (piloti e marche) che si sarebbero intrecciate inevitabilmente con i commenti e i pronostici. Almeno per noi era un gioco per riempire il tempo dell’attesa, un modo di far salire la febbre. A volte, anzi spesso, le informazioni si traducevano in “ panzanate incredibili”, ma a noi ragazzi piaceva crederci. Montavano insieme e in egual misura, attesa ed eccitazione che trovavano poi a tavola, specie la sera, quando anche gli adulti erano più rilassati e più disponibili, il modo di trasmettersi e manifestarsi senza ritegno: ferraristi contro i tifosi Lancia o Maserati. Discussioni infinite che tra noi più piccoli si concludevano puntualmente con sberleffi reciproci, nell’esaltata difesa che ognuno disponeva dei propri idoli. Qualche volta interveniva nostro padre per sedare incipienti tumulti e ci raccontava di aver assistito da bambino alle prime edizioni del Giro, che, lì da noi a Comiso, passava di pomeriggio e le macchine scendevano da Ragusa in direzione di Vittoria Gela Agrigento! Allora le strade non erano asfaltate e chi si ostinava ad assistere alla competizione tornava a casa coperto di polvere. Babbo ci ricordava anche i nomi dei piloti del tempo: Nazzaro, Lancia, Bordino e alla nostra domanda di rito chi fosse il più bravo, dava sempre risposte precise, su cui poi noi producevamo altrettante considerazioni o per meglio dire fantasiosi sproloqui. Tuttavia la sua grande capacità di affabulatore consisteva nel farci “vedere e vivere” quelle corse, inserendovi tanti piccole annotazione di costume…. Era un andar indietro nel tempo, bordeggiare gli inizi del secolo “tumultuoso” e a noi, sicuri di vivere nel dopo di tutte le guerre, (oggetti di tanti altri racconti), sembrava invece di approdare nel paese delle meraviglie….

 

Finalmente si arrivava alla vigilia, conoscendo già i nomi dei partecipanti, almeno di quelli che avrebbero puntato alla vittoria assoluta e la formulazione dei” pronostici – baruffe” raggiungevano il massimo livello. Io era tifoso di Taruffi, mio fratello di Maglioli. Io delle marche italiane, lui, dispettoso, della Vanwall, che naturalmente non c’entrava niente col Giro e con le vetture sport. Ma il suo era solo il gusto di essere dispettoso e di creare sconcerto e ansia in me che ero più piccolo.

Così arrivava la sera della vigilia! si cenava prima, si andava a letto più presto, per essere in grado di sopportare l’insolita alzataccia.

Col fresco pungente del mattino d’aprile si raggiungeva la nostra postazione: il balcone di nonna Stella. Lì io ero preso in consegna dai parenti. Sul balcone mi aspettava la seggiola col giornale “la Sicilia” e una ricca matita. Papà prima di andar via mi affidava il compito di segnare tutti i concorrenti che nell’arco della gara sarebbero passati. Un modo come un altro di tenermi occupato, e impedirmi di progettare probabili fughe, (Nel genere ero qualcuno!). Ma ero anche un grande insubordinato e alla fine dei passaggi delle 500, avevo già mollato giornale e matita (giustamente!) per godermi la gara, quando non mi attrezzavo per rapide sortite in strada……….

Cominciava tra la colazione e una merenda lo spettacolo fascinoso del Giro.

 

Per noi i piloti arrivavano fin lì davanti ai nostri occhi, sbucando dalla notte ingannevole e fredda, eroicamente, già provati da lunghe ore di corsa. A noi si presentavano per pochi attimi, sia che fossero milanesi, o torinesi, o romani, o palermitani, noti o sconosciuti, e racchiudevano in quei passaggi veloci e fuggevoli, vere apparizioni; in quei numeri di gara appena intravisti, la loro avventura, la storia di quelle lunghe ore fatte di speranze, di coraggio, spesso di bravura sublime, ma chissà anche di paure, di ansie, di delusioni. Era tutto lì il fascino di quell’andare quasi allo sbaraglio per strade difficili, quasi ignote ! Una metafora della vita?

Il Giro partiva da Palermo a mezzanotte e un minuto. L’ora di partenza dei concorrenti era il numero di gara, come avveniva anche alla Mille Miglia. Ciò consentiva agli spettatori di calcolare il tempo impiegato dal concorrente dalla partenza fin al loro punto di osservazione.

Partivano di notte, lasciando che si liberasse il fascino di quella sfida titanica e giungesse come emozione, come brivido, fra gli spettatori ammirati e in trepidazione per loro: i “ragazzi” del Giro.

Da Palermo verso Trapani e via incontro a Sciacca, Agrigento e poi verso Caltanissetta e ancora su per Enna e di nuovo giù per Gela e la costa mediterranea e di lì, lanciatissimi, attraversavano le provincie orientali di Ragusa, Siracusa, Catania, Messina e ,superato colle San Rizzo, a perdifiato lungo tutta la riva tirrenica in un continuo serpeggiare sulla vecchia statale113, inseguendo curve , ponti, dossi, passaggi a livello fino a Palermo, dove veniva tagliato il traguardo alla fine di 1088 lunghissimi chilometri.

 

Nel ’57 la gara cominciò col passaggio di tre Isetta 001, 002, 003. Erano macchinine molto buffe eppure a metà percorso, dove eravamo noi, erano ancora davanti a tutti! Poi venivano le turismo con le topolino e le 500 “c” . La colonna sonora della mattinata consacrata alle macchine da corsa era composta da assolo di crescente potenza delle vetture concorrenti, intercalati dal rumoreggiare della folla, che ad ogni nuovo passaggio esprimeva con coloritissime espressioni il proprio commento ora favorevole ora meno nei confronti del funambolo o del pasticcione di turno.

Qualche botto ogni tanto si verificava proprio all’imbocco dell’ultima curva, prima che affrontassero la salita che portava verso Ragusa. L’impressione era strana: infatti la prima cosa che si verificava era la disintegrazione delle balle di paglia, che ricadendo coprivano la macchina. Sembrava di stare piuttosto in una stalla di animali o in un pollaio!

Quell’errore di guida assolutamente imperdonabile, aveva il senso di una gaffe, un che di ridicolo, specie se a raddrizzare la curva era il conduttore di una serissima 1100 E, che tutto era tranne una macchina da corsa. Allora i commenti erano salaci e pareggiavano in sonorità il botto.

 

Per noi la parte più esaltante della corsa, consisteva nell’attesa e nella individuazione dei segni premonitori che avvertivano del sopraggiungere delle “vere” auto da corsa: le sport. L’abitato si sviluppava sui primi pendii dei monti Iblei. Noi eravamo in centro, quindi in posizione elevata rispetto alla pianura poco distante, da dove giungevano i concorrenti, dopo aver percorso i lunghi rettilinei tra Vittoria e Comiso. Dal nostro punto di osservazione, era quasi immergersi nella corsa, il saper cogliere i primi “segni”, i primi indizi che annunciavano l’arrivo dei grandi piloti e delle loro “furie”.

I primi suoni erano quasi indistinti; piccoli segnali ambigui, insignificanti: un brevissimo ronzio. Venivano dal fondo della pianura, poi si replicavano ma con maggiore intensità, però ancora non era certa la loro natura: troppo brevi e di difficile interpretazione. Finalmente superati gli ostacoli naturali che impedivano al suono di giungere fino a noi chiaro e distinto e soprattutto per un tempo sufficientemente lungo, la sequenza assumeva connotati più netti: Stava sopraggiungendo un concorrente…. pochi istanti ancora per capire dove questi si trovasse con la sua macchina… poi quel crescendo assumeva sempre più i caratteri del suono cupo e lacerante di un motore tirato allo spasimo e si potevano decifrare attraverso le sue variazioni di intensità le manovre corrispondenti. Per un attimo spariva ancora e subito riemergeva perentorio regalandoci una scalata secca di marce: finalmente era chiaro che il pilota fosse sulla strettissima “esse” che scavalcava la ferrovia, alla fine dei lunghi rettilinei, e si apprestasse ad entrare in paese. Restavamo col fiato sospeso in attesa trepida dell’esplosione. Sembrava quasi che la frenata e il necessario rallentamento, che in quel punto imponeva l’andamento della strada, fosse la causa di una rinuncia, mal sopportata, all’acuto, e che macchina e conduttore si ripromettessero di ristabilire subito il corretto rapporto col silenzio da loro lacerato, stracciato, annientato. Rabbiosamente imboccavano la curva che precedeva l’ingresso nell’abitato e lì le “ire di dio” si scatenavano tutte con un crescendo di intensità che sapeva di antichi rancori repressi nel loro spietato e repentino liberarsi e dilagare. E di nuovo la sequenza delle marce a salire: seconda, terza, quarta…

 

Letteralmente indemoniata la macchina di turno aggrediva in pieno la salita verso la piazza, svoltava prima a sinistra e poi a destra, stampando in modo indelebile nelle nostre menti le variazioni sonore che la tortuosità del tracciato imponeva, quindi imboccava la via Conte di Torino pavimentata con selci levigatissimi, che tuttavia non rallentavano la sua corsa.

Il rombo a quel punto non ci raccontava solo le cambiate imperiose che il maestro alla guida ingiungeva al bolide, ma rimbalzando sulle facciate delle case, infilandosi come onde in tempesta nelle stradine laterali, giungeva a noi per diverse vie dividendosi, moltiplicandosi. Non sapevamo più se si trattasse di una sola macchina o di due o di tre. Eravamo come aggrediti dal quel vortice mostruoso e brutale e la nostra resa era totale. Vibrava tutto: I vetri delle finestre, e la bocca dello stomaco; la gente ondeggiava per strada in attesa dell’”evento”. Tutto concorreva a suscitare in noi un urlo liberatorio, che coincideva con l’apparizione finale della sport. Tenuta a bada dal suo conduttore, piegato sulla sua destra, imitato dal secondo, percorreva l’ultima curva in seconda marcia e di nuovo riallineatasi aggrediva la salita che portava fuori verso i monti di Ragusa con rinnovati e rabbiosi furori, fino a sparire in alto, al culmine della rampa.

Questo accadeva quel giorno, in pieno contrasto con la quotidiana colonna sonora fatta dalle rare macchine e dai più frequenti passi cadenzati di asini e muli che tiravano i carretti sulle basole delle strade; dalle voci dei venditori ambulanti che a passo d’uomo percorrevano le vie vendendo le loro mercanzie, annunciandosi con cantilene che enumeravano e decantavano frutta e verdura o sale o ricotta fresca. Il Giro passava di domenica ed era la festa di tutti. E tutti indossavano l’abito buono per assistere a quel memorabile spettacolo! Era il materializzarsi di un sogno.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Invité §sho727jx

 

Comunque...tanto per parlare.... consueto piccolo OT post F1...

 

Considerato che ormai la F1 vive in funzione della TV, garantendo spettacolo e soprattutto chiarezza nei riguardi del telespettatore..., dopo aver abolito o reso invisibili i numeri di gara delle vetture, adesso hanno pensato bene per rendere più incerta ed attraente la visione, di far correre i piloti con i caschi uguali...!

Non è fantastico ?...semplicemente...geniale !!!

Mio nonno diceva..."teste gloriose"...

 

:non::non::non: (al peggio non c'è fine...)

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Grazie per per far rivivere in me tanti ricordi belli de mio nonno djools47.gif.a4a0405fce585a62917298506593dd71.gifdjools47.gif.a4a0405fce585a62917298506593dd71.gif

 

 

Anche se in ritardo, benvenuta a Cataferrari58 da parte di Spazzaneve!!

 

Riposto volentieri alcune mie foto di Ignazio Giunti per te,

 

buonanotte

 

Piergiorgio

 

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Invité §don503WG

La Fondazione con banca a Termini è sempre la Fondazione di Roma, ma chi scrive l'articolo e anche scarsamente documentato, sarà bravo in altri campi.

Donchisciotte come purtroppamente dicete voi rimane in attesa di notizie certe per divulgarle e poi commentarle.

Oggi gradita visita a Cerda di un noto pilota e amico con seguito.

Buona notte a tutti Antonio

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Invité §kin388MD

.................................

il museo del Sig. Catanzaro Antonino, per capirci quel signore che brilla di luce propria, si trasferisce a Campofelice di Roccella dove, grazie al sottoscritto ed alla sensibilità del Sindaco Vasta e dell’Ass.re Battaglia si sono reperiti i locali necessari allo scopo. .....

 

Venturella Antonino ( www.targaflorio-1906-1977.it )

https://aws-cf.caradisiac.com/prod/mesimages/559892/gds 25 3 09.jpg

 

 

Scusa Antonino (Venturella non Catanzaro...) non avertela a male..., ma questa notizia l'ho già letta più volte e parecchi mesi fà !

Non che mi riguardi, infondo sono affari di Don Florio, ma questa storia mi ricorda...al lupo...al lupo...!

Spero (per lui) che questa volta sia quella definitiva..., l'accendiamo ?

 

Quanto alla non menzione dell'altro Antonio (Don Chisciotte)...che vuoi, non ha nemmeno partecipato alle selezioni di Grande Fratello...! Può fare notizia la presenza di Antonio Catanzaro...signor nessuno...semplice e inguaribile appassionato di Targa Florio ?

 

E quanto a quell'articolo... sarà patrimonio culturale...lo è già per legge...!!!

(Decr. leg.vo n. 42/04, art. 10, comma 1)

 

:non::non::non:

 

 

Caro Shortleg,

l’accendiamo e di certezza, non soltanto di speranza. Spero lei capirà che allestire una cosa del genere non è proprio semplice come comprare un pacchetto di sigarette o andare in pizzeria.

Poi il famoso “nemo profeta in patria” calza sempre bene a chiunque voglia fare qualcosa. La mia fortuna da appassionato sta nella stima che il Sindaco ed il suo entourage nutrono nei confronti della mia persona e della mia grande passione. Ma le assicuro che niente è semplice, anche in considerazione dell’impegno economico che tutto ciò comporta per un piccolo paese. Vede, a Campofelice di Roccella ci sono molti appassionati, ma non lo sono tutti a tal punto da giustificare un impegno ed una spesa da far gravare sulla collettività. Ciò diventa più grave in considerazione del triste momento economico che stiamo attraversando, periodo che porta molti cittadini meno fortunati di altri a venire a chiede un contributo economico al Comune e, quindi, capirà che ci vuole molta cautela nello spendere le risorse collettive in una direzione piuttosto che in un’altra. Il comune di Campofelice di Roccella considera questo museo parte integrante del piano di recupero della storia e della tradizione della comunità.

Relativamente al lupo, sarò anche un agnellino, ma non fesso.

Provi ad immaginare se Antonino Catanzaro non fosse la persona seria e per bene che è, e si fosse fatto abbindolare dal lupo, che figura avrebbe fatto il sottoscritto con la propria amministrazione comunale dopo gli impegni economici e gli atti formali che ha fatto porre in essere a quest’ultima per trasferire il museo a Campofelice di Roccella? Capisco che a lei senza dubbio non potrebbe interessare molto questo aspetto, ma non pretenda che io tratti la trave che mi arriva negli occhi come fosse un moscerino.

Tra l’altro, anche il questo blog ho notato un po’ di tempo fa con quale superficialità qualcuno vedeva di buon grado che il museo di Catanzaro confluisse in quello di Collesano. Come si fa a non capire che soltanto la sinergia di più forze e capacità può far ottenere i risultati migliori.

L’auspicio sarebbe avere il pieno coinvolgimento dei tre comuni maggiormente interessati dalla storia della Targa Florio, Campofelice, Cerda e Collesano. Trattandosi di piccoli comuni, da soli difficilmente avrebbero la forza di organizzare grandi cose ed ecco la necessità di sfruttare le giuste sinergie.

Qualcuno, ahimè, la pensa diversamente ed è convinto di essere l’ombelico del mondo…non è così.

Scusi lo sfogo, e chiudo simpaticamente sottolineando che, a differenza del suo “Spero (per lui)”, io ho la certezza per lui e per tutti quelli che hanno amato ed amano la Targa Florio, patrimonio dei SICILIANI, tutti inclusi e nessuno escluso.

Ogni azione concreta è un tassello aggiunto all'immortalita della Targa e del suo inventore.

 

Affettuosamente

 

Venturella Antonino ( www.targaflorio-1906-1977.it )

 

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Invité §sho727jx

 

 

Caro Pino, mentre tu postavi il tuo ricordo messinese del Giro io stavo rileggendo una parte riveduta e corretta di un mio ricordo reso noto a pagina 215 e scritto per Krazycat che non conosceva la nostra competizione.

Rifacendomi alla seconda parte meno didascalica e più emotiva ho pensato di riscrivere con questo tono, ampliando alquanto, la parte iniziale. La dedico a te e a questa magnifica realtà che è il Forum, sperando di farti cosa gradita. Spero altrettanto di riuscire ad emozionare gli altri amici. Leggendo la nuova scrittura a mio figlio, giudice severo, mi son dovuto fermare un paio di volte …!

.................

 

[/quotemsg]

 

 

Carissimo Paolo, starei ore ed ore a leggere i tuoi racconti...; scorrendo le righe era come se avessi chiuso gli occhi e avessi visto un film..., tanta la dovizia di descrizioni e particolari che anch'io avevo già visto quasi allo stesso modo tanti e tanti anni fà...proprio un film !

 

Grazie ancora Paolo !

 

P.S.: ma dalle tue parti, foto del Giro...nisba ?

 

:jap::jap:

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