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Histoires du sport automobile

TARGA FLORIO E LE CORSE SICILIANE


Invité §sho727jx
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Invité §bep134Bm

SCUSATEMI, CAPISCO CHE IO LA TARGA "DEI TEMPI D'ORO" NON L'HO MAI VISTA (MA SE SONO QUI E' PERCHE' NE SENTO IL FASCINO)....

dai vosti post precedenti in merito al pubblico, agli incidenti e a Ciuti, emerge una grande amarezza, come se fosse stato quell'incidente a decretare la fine della Targa....ma vi rendete conto che la gara aveva perso validità mondiale da quattro anni? Vi rendete conto che i discorsi dei protagonisti, già nel '72 e nel '73, ne recitavano il "de profundis"? Vi rendete conto che, con tutto l'amore che nutriamo per lei, la Targa per come si svolgeva era già un bellissimo fossile vivente? ma davvero avreste preferito andare avanti (per quanto, poi...) con una gara nazionale, esclusivo appannaggio dei privati per lo più locali (CON TUTTO IL RISPETTO PER ARMANDO FLORIDIA ED AMPHICAR CHE DIMOSTRAVANO DI ANDARE FORTE ANCHE ALTROVE)? Non era meglio un passaggio "pilotato" da velocità a rally mondiale? Tanto, la pericolosità ed il pubblico non sarebbero cambiati, ma il prestigio del nome Targa Florio forse non sarebbe stato infangato così tanto...

 

 

Mi sia consentito dissentire su qualcosa:

 

Ad onore del vero la 24 ore di Le Mans non ha più validità mondiale da molti anni.

 

Certo con gli occhi che non hanno visto la Targa , cresciuti a F1 e televisione, la Targa può anche apparire un fossile vivente, ma gli occhi di chi ha visto e vissuto la Targa, con tutto il rispetto possibile, le attuali corse di automobile sembrano mummie che camminano, velocissime, senza volto ma sempre e comunque mummie!!

 

Ma delle corse attuali cosa ricorderete: la scuola marinata per le prove, le punzonature, i sapori, gli odori, il freddo, il caldo, il rumore, la nottata prima della Targa, il ritorno tra le strade della campagna siciliana, o piuttosto nulla di tutto questo????

 

Per quanto riguarda poi i piloti locali privati ricordo che il professionismo al 100% è relativamente recente e non diffuso come lo è oggi: allora moltissimi piloti di primo piano, in realtà, durante la settimana avevano impegni molto lontani dalle gare di automobili, primo fra tutti Vaccarella.

 

Non dimentichiamo infine che, in Italia ed all'estero, quando un "pilota locale affermato alla Targa Florio" andava a correre il rispetto che lo circondava era incredibile.

 

 

Ultimo dissenso, ma forse il più importante :

 

IL FORUM DELLA TARGA FLORIO HA DIMOSTRATO CHE IL PRESTIGIO DI QUELLA GARA E' RIMASTO TALMENTE ALTO CHE I PILOTI SI RIFIUTANO DI PARTECIPARE ALLE PENOSE "COSUZZE" DI RECENTE ORGANIZZATE NEL SUO NOME.

 

SE C'E' (E PURTROPPO C'E',... ED E' TANTO) QUALCOSA D'INFANGATO NON E' CERTO IL PRESTIGIO DELLA TARGA.

 

NOI TUTTI SAPPIAMO COS'E', DOV'E' E CHI E'.

 

.

beppe

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Invité §ran085xF

SCUSI..MI RIVOLGO A LEI..SI PROPRIO LEI..MA FORSE NI FICIMO A DOCCIA NSIEMULA!!!!!!!!!!!!!!!!!

E SI CARO GIOVANNI QUELLA DI SALVO ERA PICCOLA...PICCOLA...............

 

FETENTONE DI UN BEST ASPETTAVO TE..............

 

Ilario Bandini (Villa Rovere, 18 aprile 1911 – Forlì, 12 aprile 1992) è stato un pilota automobilistico, imprenditore e costruttore automobilistico italiano.

 

 

 

Ilario Bandini nasce da Sante e Dora Fabbroni in Bandini agricoltori a Villarovere, nei pressi di Forlì, il 18 aprile 1911. Finite le scuole elementari inizia a lavorare come meccanico e tornitore in un'officina forlìvese. A venticinque anni parte per l'Eritrea, colonia italiana, dove mette a frutto l'esperienza accumulata riparando camion e facendo trasporti egli stesso da Decamerè ad Asmara. Tornato in Italia nel 1939, con i profitti risparmiati, apre nel centro di Forlì un'autorimessa affiancata da un'attività di noleggio di autovetture con e senza autista.

 

Ilario e il fratello Gualtiero con il primo mezzo di locomozione costruito.Nello stesso anno inizia a gareggiare come motociclista partecipando al circuito di Faenza, al circuito di Lugo di Romagna e alla corsa di Imola. Nel 1940 partecipa alla sua prima Mille Miglia con una Fiat Balilla Coppa d'oro. Durante la seconda guerra mondiale, per far fronte alla carenza di combustibile per uso civile, dota le sue auto di impianti a gasogeno. Nel 1946, rimontando la Fiat 1100, che aveva tagliato e nascosto alle requisizioni tedesche, modifica il telaio e lo schema sospensivo. La carrozzeria in alluminio è opera del torinese Rocco Motto; nasce così la prima automobile Bandini.

 

La prima Bandini.Nel 1947 partecipa al circuito di Asti al volante di una Cisitalia D46 ed è secondo di categoria nella Predappio-Rocca delle Camminate con la 1100 sport.

 

Dopo aver realizzato una seconda Bandini 1100 partecipa alla Mille Miglia del 1949 con una nuova Bandini 1100 con carrozzeria siluro e parafanghini tipo moto. il motore è sempre un Fiat elaborato e modificato nella distribuzione (doppio albero a cammes in testa) DOHC di derivazione Alfa Romeo.

 

Seguono altre gare come il circuito di Senigallia, Ferrara, Modena, Bari, Pescara e il giro dell'Umbria dove assapora il gusto della prima vittoria di classe.

 

Agli inizi degli anni cinquanta, mentre in Italia Ilario Bandini diventa concessionario Alfa Romeo e poi Lancia le prime Bandini arrivano negli Stati Uniti d'America dove in mano ai piloti Dick Gent e Bob Said iniziano i primi successi e sono apprezzate le doti di leggerezza e stabilità dei telai brevettati in tubi in acciaio speciale a sezione ellittica.

 

L'importatore italoamericano Tony Pompeo pensò che quei telai, già vincenti con motori Fiat e Siata nella categoria fino a 1100 e fino a 1500 potessero risultare ancora più competitivi nella categoria fino a 750 cm³ equipaggiati di motori Crosley.

 

Ilario li modifica nella lubrificazione, nella cilindrata, nella distribuzione, nei cinematismi e li installa su telai di soli 18 kg di peso a cui sono applicate le carrozzerie di Motto che aveva compreso bene lo stile Bandini. Entrambi "cultori" dell'essenzialità e della praticità senza rinunciare però alle sinuosità delle forme e al rispetto dei regolamenti. Nacque così la Bandini 750 sport siluro.

 

Queste vetture dotate di fari a scomparsa possono correre nella categoria sport o corsa semplicemente togliendo i parafanghini tipo moto.

 

Le esportazioni aumentano, le Bandini guadagnano il rispetto e il successo nelle corse oltreoceano e con esso copertine e servizi sui giornali specializzati, due Bandini vengono esposte a Chicago nel 1952, una 750 sport siluro viene esposta nel 1953 al Madison Square Garden di New York, mentre Hassan con Clark partecipano alla 12 ore di Sebring (prima prova del campionato mondiale sport) dopo essere arrivato terzo alla sei ore di Vero Beach, primo a Sowega (Georgia) e secondo (recuperando il tempo perso per una foratura) a Bryanfan.

 

La prima serie dei motori bialbero.Le Bandini vengono pensate in un angolo del garage e costruite nell'altro avvalendosi della collaborazione di una decina di persone di fiducia e del fratello Aurelio; ma è lo stesso Ilario a curarne ogni aspetto, dalla definizione all'ultimo dettaglio, dal disegno alla realizzazione al collaudo in strada, in pista o al banco prova. Dal 1953 anche le carrozzerie vengono prodotte autonomamente mentre i motori Crosley subiscono una radicale trasformazione adottando una nuova testata DOHC con trasmissione del moto a ingranaggi. I carburatori Weber sostituiscono adesso i Dell'Orto. Bielle, pistoni, albero motore, coppa dell'olio; del Crosley resta ormai solo l'ottimo basamento in alluminio a cinque supporti di banco.

 

Nonostante gli impegni, è Bandini stesso che coglie le prime soddisfazioni in gare in circuito (Chieti, Senigallia, Bari) e la prima vittoria della 750 alla corsa in salita Bologna-Raticosa del 1952.

 

Nel 1953 il regolamento italiano impone che i parafanghi siano integrati con la carrozzeria, la Bandini si adegua e Ilario partecipa alla Mille Miglia (prova valida per il mondiale sport, come Sebring), si ritira a Forlì mentre è sempre nei primi tre a Salerno, Ascoli Piceno, Teramo, Macerata, Senigallia, Circuito di Montenero (Livorno) e sulla salita della Consuma (Bologna); sarà quarto a fine anno nel campionato italiano sport 750 c.c.

 

Bandini con una 750 sport siluro.Alla Mille Miglia va meglio a Bondi che finisce ottenendo un ottimo nono posto di categoria su 69 partenti. Altri equipaggi parteciperanno fino all'edizione del 1957 (Zanini-Vitali, Tinazzo-Sintoni, Falli-Pacitti, Camisotti-Sintoni e Garavini) per un totale di 13 partecipazioni. In particolare nella terz'ulitma edizione l'equipaggio Rusconi-Sintoni si ritirerà per un incendio dopo il rifornimento di Firenze; avevano ragggiunto Roma con l'ottimo tempo di 7h:35':30" più di un'ora in meno del tempo di due anni prima.

 

Nel 1954 alla produzione della sport siluro (biposto) si affianca quella della formula 3 (monoposto) che alle peculiarità delle vetture Bandini associa un motore potenziato fino a 73 h.p. a 9000 giri e, per abbassare il baricentro, Ilario rovescia il differenziale e lo unisce ad una scatola di rinvio che accoglie l'albero di trasmissione;

 

La seconda serie dei motori 750 c.c..più tardi (1957) sarà dotata di freni a disco sulle quattro ruote. Con questa vettura, Bandini giunse secondo al circuito di Forlì valido per il campionato italiano. Alla stessa gara partecipa anche nella categoria sport, (con la biposto) ma è costretto al ritiro quando occupa la terza posizione. Vince però la Consuma, ed è terzo alla salita Compiano Vetto d'Enza. Insieme alle corse, allo sviluppo e alla produzione e al lavoro di autorimessa e concessionaria, Ilario fonda il "Gruppo sportivo Bandini".

 

In America intanto, nel campionato SCCA (Sports Car Club of America), James Riley, Jim Pauley autore di una rimonta dal 24° al 3° posto a Bridgehampton), Sheldon Morril, Henry Rudkin (quattro primi e tre secondi posti in sette gare, vicecampione statunitense HM nel '54) continuano a calcare costantemente i gradini del podio nella classe FM e HM in gare nazionali e internazionali

 

Ilario Bandini al Circuito di Forlì con la formula 3.su circuiti e su strada: 50 miglia di MacDill (Florida), 100 Miglia di Offutt, Thompson, Watkins Glen International, Bridgehampton (NewYork), Milwaukee, Wilmont, Cumberland (Maryland), Elkhart Lake, FairChild Park, 12 ore di Sebring e molte altre.

 

Nel 1955 Dave Michaels con la sua Bandini-Offy 1625 cm³ nella classe EM (fino a 2000 cm³) vince a WatckinsGlen combattendo ad armi pari con Ferrari Monza, Maserati, Cunningam, e Ferrari Mondial di maggiore cilindrata; secondo a Thompson (per 2/10" ) fa registrare il record della pista che rimarrà imbattuto per oltre un anno e mezzo. Nella categoria H-M fino a 750 cm³ Dolph Vilardi vince il campionato statunitense totalizzando 6000 punti battendo concorrenti che pilotavano, Crosley special, Renault, Giaur, Panhard, Siata, Nardi ed altre special. L'anno successivo vede ancora le vittorie di Rudkin a Berverly, di Yares a Watkins Glen, di Michaels a Thompson (FM e assoluto) a Bryanfan di Bob Major e di Tom O'Brien che con motore Alfaromeo (di cui diverrà pilota ufficiale), vinse la classe 2000 cm³. Nello stesso periodo, una 750 sport siluro viene dotato da David Uihlein di motore MG 1250 cm³, ottenendo in una stagione: due vittorie, due secondi posti un quarto e un solo ritiro.

 

Nel 1957 la Bandini si migliora monopolizzando la categoria con Melvin Sachs 3600 p.ti campione SCCA HM, piazzando secondo Rudkin (che per questa stagione ha montato motore Saab) 3200 p.ti, sesto Gordon Wright 1800 p.ti, settimo George Tipsword 1400 p.ti e decimo Jack Connoly 1000 punti. La popolarità è tale che perfino un pluripremiato "autore emerito" come William F. Nolan, scrittore e sceneggiatore, sceglie una Bandini siluro come fulcro per la sua novella "Across the old man and into Bandini".

 

In Italia, Ilario prepara un telaio che accolga un motore Maserati e una formula tre con motore Osca testimoniano la rete di ottimi rapporti commerciali. Mentre un telaio con meccanica Bandini viene "vestito" da una carrozzeria Zagato e una vettura viene approntata per Alex Raymond, disegnatore del celeberrimo Flash Gordon. La Bandini GT, Berlinetta Zagato del 1955 vincerà il concorso d'eleganza di Rimini nel 1957, prima di volare anch'essa in America. Correrà a Sebring e a Daytona nel 1960 (Paul Richardson, scuderia Racemaster).

 

Bandini GT a Daytona.A Predappio Bandini su Bandini ottiene la vittoria assoluta nel 1955 e nel 1956; anno in cui è terzo assoluto (primo di classe alla Bologna-S.Luca, terzo alla Consuma, primo alla Compiano Vetto d'Enza e primo al Campionato tra Automobil Club della regione Emilia-Romagna (aeroautodromo di Modena).

 

Nel 1957, debutta l'aggiornamento della 750 sport: la nuova Bandini 750 sport internazionale "saponetta". La concezione strutturale e i principi ispiratori sono i medesimi della vettura che ha dato così tante soddisfazioni. Cambiano le dimensioni (carreggiate, altezze da terra..) viene modificata la sospensione posteriore e il motore riceve un'ulteriore evoluzione (cambia particolarmente la testata, ridotta in dimensioni e migliorata in prestazioni) la carrozzeria, ancora Bandini, ha le dolci linee di una saponetta: appunto il nome con cui viene identificata. In seguito, la stessa vettura ospiterà motori prima 850 c.c. con distribuzione mista a catena e ingranaggi e una diversa pompa dell'olio (il cui progetto risale al 1955) e poi sarà laboratorio per il motore 1000 c.c., nato sulla base dell' 850.

 

Mentre un esemplare partecipa alla Mille Miglia con Garavini e un altro con Camisotti-Sintoni, Ilario Bandini vince la Bologna-S.Luca e giunge settimo alla gara inaugurale dell'autodromo di Vallelunga. Un'altra saponetta corse con Massimo Bondi alla Trento-Bondone. Nel '58 la "saponetta" vince a Predappio-Rocca delle camminate (secondo Achille Galassi su Bandini), Compiano Vetto d'Enza, bissa il successo del '56 all'aerodromo di Modena. Mentre anche negli states le saponetta cominciano a vincere con James Eichenlaub primo a Cumberland e a Toronto, secondo a Thompson, terzo in Virginia e a WatckinsGlen (NewYork), e le vittorie di Gene Parsons a Miami (Florida) e nella Congressional Cup (Washington); a fine anno saranno entrambi secondi nella classifica assoluta statunitense con quest'ultimo che dopo aver guidato la classifica fino a metà settembre vede sfuggirgli di mano il titolo a causa dell'impossibilità a partecipare alla gara a Watkins Glenn e fermato da un ritiro in Virginia. Altri piloti come Robert Samuelson e Jack Connolly si mettono in evidenza cogliendo ottimi risultati e gare avvincenti come quella di Galveston in cui Connolly, sul bagnato rimonta 22 posizioni in sei giri, fermato solo dalla rottura del serbatoio. In questo periodo Bandini sperimenta anche un motore desmodromico e la distribuzione mista catena/ingranaggi.

 

Bandini e Bondi con le "saponetta" durante un test al circuito di Modena.Il 1959 è l'anno in cui Bandini oltre ad ottenere le vittorie alla Compiano Vetto d'Enza (terzo assoluto), Trapani-Monte Erice, Predappio-Rocca delle camminate, secondo alla Trento-Bondone, terzo a Vallelunga e quarto alla Coppa st. Ambreus (circuito più anello alta velocità di Monza), debuttano a Cesenatico sia la Formula junior che il nuovo motore (il cui progetto è datato 1955) di 850 cm³ sul primo prototipo di Bandini a motore posteriore. Nella stessa gara Edoardo Govoni coglie il terzo posto con il 750 e lo stesso piazzamento lo ottiene alla Coppa Shell a Vallelunga.

 

La F.junior deve, per regolamento, montare un motore 1100 c.c. di derivazione di serie . La Bandini f. junior ha il motore Fiat montato anteriormente inclinato sull'asse longitudinale di 15°, freni a tamburo e la scatola del differenziale usata per la formula tre è stata ottimizzata al fine di rendere facile e veloce la sostituzione delle coppie di ingranaggi che determinano il rapporto finale. Fu immediatamente richiesta negli Stati Uniti, pochi mesi e uscirà il tipo a sospensioni indipendenti che tuttavia non bastò a colmare il divario con i telai inglesi che per primi spostarono il motore alle spalle del pilota. Si guadagna comunque, pubblicazioni su riviste specializzate, l'interesse di Juan Manuel Fangio, dell'importatore Biener che ne ordina subito cinque e la fiducia di piloti come Roger Ward e Neil Babbs jr impegnati in gare junior fino al 1964, ma è anche l'auto che vede impegnati tra gli altri: Roger Penske pilota, team manager e industriale americano e Rodger Ward vincitore di due 500 Miglia di Indianapolis e inscitto nella Hall of Fame.

 

L'importanza della nascita del motore 850 cm³ è invece costituita dal fatto che questo ha anche il monoblocco-basamento in un unico pezzo Bandini; è quindi il primo motore completamente Bandini e costituirà la base per i successivi 1000: carburatori (orizzontali e verticali), iniezione e turbo con intercooler. In questi anni appaiono sempre negli States, Bandini equipaggiate con motori Mercury, Saab, Offenhauser, MG, Osca, Alfa Romeo e Cadillac in versione dragster di sei litri di cilindrata.

 

Nel 1960 Ilario Bandini viene invitato a Daytona, dalla scuderia Racemaster impegnata nella celebre 500 miglia con con la saponetta e la berlinetta Zagato; Luckens, Richardson e Callanan i piloti. Bandini viene celebrato dalla televisione (CBS) con tutti crismi di una vera e propria "star". Riceve dal Sindaco le chiavi della città di Daytona. Accortosi che Ilario era stato fino a poco tempo prima impegnato nei suoi motori, lo stesso aggiunse alle formalità di rito: "...sono felice di dare questo riconoscimento ad un uomo che oltre alla testa sa usare anche le mani!".

 

Bandini e una "saponetta" negli U.S.A..Visita la fabbrica Crosley a Cincinnati dove riceve la proposta di trasferire lì la sua azienda. Ma Ilario dopo aver assistito alla vittoria di Henry Rudkin a LimeRock preferisce tornare nella "sua" Forlì.

 

Dal medesimo anno in Italia sono impegnate le Bandini 750-850-1000 (tutti motori Bandini DOHC) F. Junior e 1000 a motore anteriore e posteriore.

 

Questo è il periodo di massima espansione della ditta Bandini. Un giornale dell'epoca riporta l'intenzione di pensare ad una vettura da formula uno, mentre trovano riscontro pratico la produzione di un prototipo di go-kart Bandini (con motore Parilla) e di un micro motorino che aveva la funzione di trasportare attrezzi e candele per fare un'assistenza rapida alle auto lungo il percorso di gara.

 

Ilario alla soglia dei cinquantanni continua a correre in circuiti conosciuti e in gare quali: Sassi-Superga, Aosta-Pila (secondo), Vergato-Cereglio e Cesenatico. A quest'ultima partecipano anche Guerino Lelli (quinto con la 750) Teodoro Zeccoli (ritirato per rottura di un manicotto dell'acqua con la mille) e Edoardo Govoni (ritirato per rottura del differenziale mentre era a ridosso dei primi due, con la 850) Giorgio Cecchini arriva terzo a Vallelunga con la 850 e Alberto Canali è terzo alla Salsomaggiore-Monte S. Antonio con la 1000 sport.

 

Mentre nel 1961 gli Stati Uniti plaudono la Bandini di Dave Lang (grazie a tre vittorie e un secondo posto che gli permettono di cogliere il terzo posto assoluto nella classe HM del campionato SCCA senza disputare le altre gare) che guida ancora le classifiche del campionato nazionale con venti punti di vantaggio sulle Osca inseguitrici, in Italia vengono abbandonati i motori di cilindrata inferiore al litro. Ilario partecipa con scarsa fortuna alla 4 h di Pescara (valida per il mondiale sport) insieme ad Alberto Canali, miglior sorte hanno Cecchini e Cesare Sangiorgi sesti classificati. Vince lui a Reggio Emilia è settimo a Salsomaggiore Terme-S.Antonio, quinto a Vallelunga e secondo a Predappio dove vince Cecchini anch'egli su Bandini 1000.

 

Ilario Bandini con un motore 1000 c.c..Cecchini invece è quarto a Salsomaggiore, costretto al ritiro per rottura della pompa della benzina quando era al comando ad Asiago e a Vallelunga dopo aver vinto la batteria, lo tradisce la frizione ad un giro dalla fine, è quarto alla Parma-Poggio di Berceto sesto al trofeo Shell di Vallelunga, terzo alla Trento-Bondone.Partecipa anche al giro di Sicilia. Corrono nello stesso anno anche Canali e Lelli con le formula junior.

 

Nel 1962 la Scuderia Bandini si unisce con la scuderia Arcangeli e Ilario corre con la mille a motore posteriore vince a Chieti (terzo assoluto) si ripete alla coppa Gallenga (Roma) e alla VInci-S.Baronto (terzo canali nella Junior), vince anche a Predappio e a Reggio Emilia mentre è quarto alla Bologna-Raticosa e a Vallelunga e giunge sesto alla Consuma. La Bandini di Giorgio Cechini prende la rivincita a Vallelunga (primo assoluto con giro più veloce), terzo alla coppa di Asiago, secondo al trofeo settecolli (Vallelunga) e quinto alla Bologna-Raticosa.

 

Nel 1963 nasce la Bandini 1000 GT con carrozzeria Corna, subfornitore di Zagato. A Predappio, Lelli arriva terzo e Cecchini vince ancora con la 1000 sport mentre Ilario giunge quinto alla Consuma (prova del mondiale sport) e al Trofeo Shell (Vallelunga).

 

Il 1964 è l'anno del quattro per Ilario che termina in questa posizione la Predappio-Rocca delle camminate (preceduto dalle Bandini di Cecchini e Benelli), stesso ordine anche alla Ascoli-Colle S. Marco. È quarto alla Trento-Bondone (valevole per il campionato europeo della montagna) preceduto ancora da Benelli e alla Coppa Fagioli a Osimo (preceduto da Cecchini). Benelli è terzo a Cuneo (Garessio-colle S.Bernardo), alla Coppa del cimino (Roma), secondo a Teramo e alla Bolzano-Mendola, mentre finisce nono a vallelunga e si ritira per rottura del cambio alla Targa Florio.

 

Bandini e Enzo Ferrari a Forlì nel 1964. Lorenzo Bandini premia Ilario Bandini.Alla premiazione di fine anno del campionato sociale della scuderia intervengono personalmente Lorenzo Bandini (omonimo ma non parente) ed Enzo Ferrari (assai restio ad uscire da Modena) a testimoniare la simpatia e la stima del "Drake" per Ilario Bandini.

 

Nel 1965 una versione della 1000 a motore posteriore (insolitamente gialla) vince con Benelli la salita di Predappio e la prima Castione Baratti (Parma) corre poi con Paganelli la Trento-Bondone e la Cesana Sestriere. Cecchini con la mille motore anteriore invece chiude secondo a Predappio e si ritira al circuito del Mugello. Benelli invece, arriva quinto al trofeo Esso a Vallelunga (ottavo Ilario Bandini) si ritira alla Targa Florio, coglie un terzo posto alla Vergato Cereglio e soprattutto riporta una Bandini sul palcoscenico iridato cogliendo un lusinghiero quarto posto alla prova valida per il titolo mondiale sul circuito stradale del Mugello.

 

Nonostante una Bandini sia rimasta inbattuta dal 1961 al 1963 nella divisione sud/ovest del campionato SCCA, con motori maggiorati a 850 cm³ guidata da Hugh Grammer e T. Hotchkiss avesse vinto in quest'ultimo anno nella categoria F. Junior a Sebring, dalla metà degli anni sessanta Ilario interrompe la produzione per gli Stati Uniti; la mancanza di adeguati finanziamenti, il cambiamento radicale dei regolamenti, crediti non riscuotibili, la concorrenza di grandi case costruttrici, misero in crisi molti costruttori italiani e Ilario per farne fronte si dedica esclusivamente alla produzione di alcuni prototipi destinati soprattutto a "gentlemen driver" italiani che corrano prinicpalmente in salita sotto assistenza diretta. Non rinuncia tuttavia, al miglioramento continuo sotto l'aspetto tecnico tanto che nel 1966 nasce una nuova Bandini mille a motore posteriore. Una barchetta con una nuova gradevolissima linea, un motore mille aggiornato, posizionato posteriormente e il cambio Colotti rappresentano le maggiori novità.

 

Gruppo motore-cambio della 1000 a motore posteriore.Questa vettura ha corso fino alla metà degli anni settanta quando viene donata da Bandini al Comune di Forlì che tuttora la custodisce.

 

Nel 1968 viene presentata al "Salone dell'auto sportiva" di Torino la Bandini berlinetta saloncino sfortunata al circuito del Mugello dello stesso anno: uscì di strada in prova e nel rimetterla a nuovo fu lievemente modificata nella parte anteriore della carrozzeria.

 

Una nuova Bandini sport prototipo 1000 nasce nel 1970 con l'insolita soluzione dei carburatori posti al centro della testata in posizione verticale. Dopo due anni la Bandini mille sport prototipo con la comparsa del primo elemento aerodinamico su una Bandini: un alettone posteriore.

 

Alla frusta di Dolcetti, Ghini, Benelli, Gatta, Ferrucci questi ultimi prototipi hanno vinto la Coppa Acqua Cerelia, la Camucia-Cortona,la Colle S. Bartolo (PU), la Gubbio-Madonna della Cima, la Coppa del Chianti (sottopeso di mezzo kilo) e colto innumerevoli piazzamenti: Trieste-Opicina, Bologna-Raticosa, Ascoli-colle S.Marco, Castione Passo della Presolana, Circuito del Mugello, Targa Florio, Magione e molte altre corse prevalentemente in salita su tutto il territorio nazionale.

 

Ilario negli anni settanta oltre a curare il restauro delle sue vecchie auto si preoccupa di proseguire lo studio delle nuove. Presenta nel 1980 la Bandini 1300 c.c. 16 valvole iniezione meccanica e accensione elettronica; dopo telai, motori e volanti, ora anche i cerchi in lega delle ruote sono fatti e portano la firma Bandini.

 

Ilario Bandini tra i motori Bandini.Nel 1975 Ilario è il trascinatore del Gruppo piloti Bandini che si era adoperato con successo nell'organizzazione di una fiera dedicata all'automobilismo. Fino al 1979 arrivano a Forlì la McLaren Formula 1 di James Hunt ('76) e la Ferrari di Niki Lauda ('77) oltre a decine di migliaia di visitatori. L'avventura si interrompe a causa della concomitanza con quella (oggi più nota come Motorshow ma nata nel 1976) di Bologna, che disponeva di locali molti più ampi e adeguati.

 

Ilario fu determinante anche nell'organizzazione della corsa in salita Predappio-Rocca delle camminate (Forlì) del 1978 che era stata interrotta dieci anni prima.

 

Il sindaco di Forlì premia Ilario BandiniA metà del 1981 riceve dall'Università di New York la laurea honoris causa in ingegneria meccanica, mentre una Bandini viene esposta al Museo Marconi di Los Angeles. Seguirono ulteriori gratificazioni come la medaglia d'oro del Comune di Forlì e la medaglia assegnatagli dal Comitato Olimpico Nazionale Italiano (CONI) "come giusto riconoscimento di tanti anni svolti a favore dello sport italiano".

 

Nel 1985 veste il casco un'ultima volta a Predappio per salire con la sua 1300 16 Valvole.

 

Ilario Bandini e il mille turbo.Ancora qualche anno per vedere l'ultima creazione: una Bandini Berlinetta 1000 turbo 16 V che ha terminato all'età di 80 anni, appena prima di spegnersi a Forlì il 12 aprile 1992.

 

A dieci anni dalla morte, la città di Forlì ne onora il ricordo intitolandogli una piazza.

 

Il Registro storico Bandini conserva la documentazione, la storia e dieci auto Bandini al fine di perpetrare il ricordo di una marca di automobili del passato che ha contribuito ad accrescere la fama delle auto italiane, ma soprattutto il ricordo di una persona che ha fatto della propria vita il mezzo per realizzare i propri sogni.

 

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Ilario_Bandini.jpg

 

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LA PRIMA BANDINI

 

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Bandini 1000 V sport prototipo, è un autovettura da corsa costruita nel 1970 dalla Bandini Automobili di Forlì.

Questa biposto sport affianca per molti anni le precedenti 1000/66 (di cui rappresenta l'evoluzione ma non la sostituzione), la Saloncino e la successiva 1000/72 sulle piste e corse in salita di tutta Italia. Alle caratteristiche oramai consolidate delle precedenti Bandini, si aggiunge la novità della testata completamente progettata da Ilario Bandini e realizzata in alluminio così come l'intero motore di 1000 cm³ di cilindrata. Questa prevede l'impiego di carburatori verticali Solex (da cui la V della sigla) posti ortogonalmente al piano originato dai due alberi a camme. Completamente nuova è la scelta della carrozzeria con una parte posteriore di sezione maggiore rispetto al resto della vettura originando grandi aperture per il vano motore; così come inediti sono i flap posti alle sue quattro estremità con chiara funzione aerodinamica.

 

 

Motore Bandini 1000 c.c. [modifica]

Il motore a carburatori verticali. Posizionamento: posteriore longitudinale, 4 cilindri in linea

Materiali e particolarità: doppio albero a camme in testa in lega d'alluminio a camera di scoppio e pistoni a cielo emisferico, distribuzione a catena con tenditore alberi a camme su cuscinetti a rulli, monoblocco e basamento a cinque supporti di banco in unica fusione e coppa dell'olio in lega d'alluminio, canne dei cilindri cromate e smontabili, bielle in alluminio.

Alesaggio: 68 mm

Corsa: 68 mm

Cilindrata: 987 cm³

Rapporto di compressione: 9:1

Alimentazione: 2 carburatori Solex doppio corpo

Potenza: 115 CV @ 8000 rpm

Lubrificazione: Carter umido con pompa a ingranaggi e filtro esterno,

Raffreddamento: forzato a liquido con pompa centrifuga comandata da puleggia e cinghia, radiatore verticale, all'avantreno

Cambio e frizione: Colotti 5 marce sincronizzate + RM, frizione monodisco a secco

Accensione e impianto elettrico: bobina e distributore-ruttore sulla testa, batteria 12 V e dinamo

 

 

SIGNO' BEST...NON SONO TARGA!!!!!!!!!!!!!!!!!MA ADESSO SE VUOLE NE PUO SAPERE DI PIU' SU QUEL SIGNOR

BANDINI...........

 

 

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Invité §ran085xF

DIMENTICAVO

 

IL GRANDE LORENZO CHE PREMIA ILARIO

 

Ilario_e_lorenzo_Bandini.jpg

 

 

 

DIMENTICAVO ANCHE QUESTA......

 

LASSA NPACI U FRANCISI................ALTRIMENTI METTE PARIGI SUTTASUPRA..PI CIRCARI STA BANDINI.........

:jap::jap::jap::jap::jap::jap:

 

CIAO ENZONE :jap::jap::jap::jap::jap:

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Invité §bes888PR

Benemerito Forum ......

 

se ha avuto ed ha la capacità ..... in qualche modo ..... di riportare alla memoria di oggi vetture stranissime e molto particolari che hanno corso alle NOSTRE MITICHE Targa Florio ..... fra quelle "più recenti" ...... penso alla Costin Nathan 1969 .... alla Bandini del 1972 .... ed a molte altre ancora .....

 

dalle foto degli archivi di Enzo poi, ...... soprattutto degli anni 50 ..... sono saltate fuori vetture incredibili ......

 

Veramente difficile, penso, ( anche da Parigi :lol: ) trovare altre immagini di quella Bandini 1000 SP del 1972 ..... speriamo ...... in ogni caso .... una curiosità penso di essermela "tolta" ...... al 99,99% era proprio di quell'arancione della presentazione a Forlì.

 

Carmelo

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Invité §enz203HF

[quotemsg=14997126,14326,503366..........forse nemmeno il parigino ............ "ci potè " !...........

 

 

Cher Camelò

 

J'ai seulement trois photographies de la Bandini , ces photo sont dejà été vu dans le topic....

 

Je n'ai pas probleme a poster ces phots ....

 

bandini-1000-.jpg.b6b21bed18366bd942620635e23eece8.jpg

bandini-1000--(2).jpg.a861cd85313ecec9f60f543548c3551e.jpg

 

la troisieme c'est la meme qui tu as posté

 

excuse-moi , mais maintenant je travaille pour la photogallery de Targapedia e le raisonnè 1954/72 ...

 

bonne dimanche.... :jap::jap::jap::jap:

 

Enzomanzò :sol::sol::sol:

 

 

 

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Invité §bes888PR

Io lo conosco ...... io lo conosco ....... occorre accendergli il fuocherello sotto il ............ e Lui esce le foto ... esce le foto .....

 

GRAZIE ....... GRAZIE ...... anzi .. GRAZIE ' FANTASTICHE ..... ora si che sono SODDISFATTO !

 

Carmè

 

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Invité §33v601Zy

SCUSI..MI RIVOLGO A LEI..SI PROPRIO LEI..MA FORSE NI FICIMO A DOCCIA NSIEMULA!!!!!!!!!!!!!!!!!

E SI CARO GIOVANNI QUELLA DI SALVO ERA PICCOLA...PICCOLA...............

 

FETENTONE DI UN BEST ASPETTAVO TE..............

-------------------------------------------------------------------------------------------------

Salvo ...... siamo a Natale, non puoi dare del Fetentone al Sig. Best, però la cosa sta assumeno dei contorni strani, io mi comincio a preoccupare .. amici lo siete sicuramente, ma la doccia assieme ? No è Peccato.

 

Ho trovato tre foto che non so se già conosciute comunque sono di Targa e quindi ..

Un abbraccione. giovanni.p

 

1960.jpg

1968.jpg

1973.jpg

 

Ci sentiamo prima di Natale ??

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Invité §ran085xF

CARMELONE...LA SECONDA FOTO DI ENZO ....SPLENDIDA SI VEDE NA 500...INCREDIBILE......MI DOMANDO MA DOVE

LE PRENDE!!!!!!!!!!!!!!!

 

NON STUZZICARLO...PIU' E LASCIALO IN PACE.........TRANQUILLO A PARIGI.............

 

ENZONE MA IL TEMPO COMEEEEEEEEEEEEE'...IO RICORDO LA NEVE.............

RANOcchio-sprdo.jpg

ENZONE SONO DIETRO IL LOUVRE.....SALUTAMELO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

 

 

 

 

 

 

 

 

GIOVANNI SE PUOI DOMANI FATTI SENTIRE..............

 

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Mi sia consentito dissentire su qualcosa:

PER BEPPE45:

 

Ad onore del vero la 24 ore di Le Mans non ha più validità mondiale da molti anni.

 

Certo con gli occhi che non hanno visto la Targa , cresciuti a F1 e televisione, la Targa può anche apparire un fossile vivente, ma gli occhi di chi ha visto e vissuto la Targa, con tutto il rispetto possibile, le attuali corse di automobile sembrano mummie che camminano, velocissime, senza volto ma sempre e comunque mummie!!

 

Ma delle corse attuali cosa ricorderete: la scuola marinata per le prove, le punzonature, i sapori, gli odori, il freddo, il caldo, il rumore, la nottata prima della Targa, il ritorno tra le strade della campagna siciliana, o piuttosto nulla di tutto questo????

 

Per quanto riguarda poi i piloti locali privati ricordo che il professionismo al 100% è relativamente recente e non diffuso come lo è oggi: allora moltissimi piloti di primo piano, in realtà, durante la settimana avevano impegni molto lontani dalle gare di automobili, primo fra tutti Vaccarella.

Non dimentichiamo infine che, in Italia ed all'estero, quando un "pilota locale affermato alla Targa Florio" andava a correre il rispetto che lo circondava era incredibile.

 

FORSE NON MI SONO SPIEGATO BENE....

 

LA 24H DI LE MANS NON HA PIU' VALIDITA' MONDIALE DA MOLTI ANNI, MA LE CASE CONTINUANO A FARE MACCHINE APPOSTA PER VINCERLA, PERCHE' DA SOLA VALE UN MONDIALE: E PERCHE'? PERCHE' QUESTO NON E' SUCCESSO ANCHE CON LA TARGA? PERCHE' LE MANS ERA UN TRACCIATO CHE CON ALCUNE MODIFICHE (CHE SECONDO ALCUNI LO HANNO SNATURATO) E' POTUTO RESTARE SOSTANZIALMENTE LO STESSO, E GLI ORGANIZZATORI DELL'AUTOMOBILE CLUB DE L'OUEST HANNO SAPUTO MANTENERE ALTO L'INTERESSE DELLE CASE....

AL RALLY DI MONTECARLO POTRANNO PURE TOGLIERE VALIDITA' MONDIALE, MA RESTERA' SEMPRE IL RALLY DI MONTECARLO E CHI LO VINCERA' NE FARA' SEMPRE MOTIVO DI VANTO E DI MARKETING....

IL GRANDE NURBURGRING E' OGGI UNA PISTA DI PROVA E PER GARE TURISMO DI SERIE, MA LA VALIDITA' MONDIALE L'HA PERSA POCO DOPO LA TARGA, NEGLI ANNI '70...E OGGI LA PISTA "MONDIALE" E' UN'ALTRA (SENZ'ANIMA...)

SPA E' STATO ACCORCIATO E "CASTRATO"....

TUTTO MOLTO TRISTE, MA INEVITABILE, SE NON SI VOLEVA LA MORTE DELLE GARE AUTOMOBILISTICHE: I "VALORI" DEL CORAGGIO E DELLO SPREZZO DEL PERICOLO OGGI HANNO VALENZE E APPLICAZIONI DIFFERENTI...

ORA RISPONDIMI PER FAVORE: CHE SPERANZE AVEVANO GLI ORGANIZZATORI DI UNA CORSA PER VETTURE SPORT CON POTENZE CHE ALLA FINE ARRIVAVANO A SFIORARE I 500 CV E CHE PASSAVANO FRA I MURI DELLE CASE DEI PAESI, CHE SFIORAVANO ROCCE E DIRUPI, PER MANTENERE IL BLASONE, IL PRESTIGIO, E PERCHE' NO, L'"APPEAL" ECONOMICO PER CASE E SPONSOR DELLA LORO (NOSTRA) GARA?

LE POSSIBILITA' ERANO DUE: O UN NUOVO AUTODROMO PERMANENTE, CON VIE DI FUGA, SERVIZIO MEDICO D'ECCELLENZA, TRIBUNE LONTANE DALLA PISTA ECC., ECC. O UN RALLY MONDIALE, TUTTO SU ASFALTO, DA CREARE COME EVENTO UNICO E PARTICOLARE IN UN MONDIALE DI SPECIALITA' CHE PROPRIO IN QUEGLI ANNI ABBANDONAVA IL VOLTO UN PO' SCIALBO DELLA "REGOLARITA'" E DELLA "RESISTENZA", PER ASSUMERE I CONNOTATI DELLA NUOVA VELOCITA' SU STRADA (E LE VETTURE CHE LANCIA, FIAT E AUDI AVREBBERO COSTRUITO DI LI' A POCO LO DIMOSTRANO, COME LO DIMOSTRA L'IMMEDIATO SUCCESSO CHE EBBERO LE PORSCHE CARRERA NEGLI EVENTI SU ASFALTO..)

POICHE' L'AUTODROMO ERA LA SOLUZIONE PIU' DIFFICILE E PIU' LONTANA DALLO SPIRITO DELLA CORSA ORIGINARIA, IL RALLY (MONDIALE DA SUBITO) ERA LA GIUSTA STRADA, SECONDO ME. INVECE SI E' TENACEMENTE PERSEVERATO L'ACCANIMENTO TERAPEUTICO SU UN MALATO TERMINALE, PERDENDO A POCO A POCO DI LIVELLO E PRESTIGIO (UN CONTO E' IL PRESTIGIO DEI LIBRI DI STORIA, UN CONTO QUELLO CHE MANTIENI NELLA REALTA')CERTE TUE NOTAZIONI ROMANTICHE SONO ASSOLUTAMENTE CONDIVISIBILI: IO NON HO MARINATO LA SCUOLA, MA HO DISERTATO LEZIONI ALL'UNIVERSITA' E HO MESSO A REPENTAGLIO IMPORTANTI ESAMI PER SEGUIRE LE GESTA DI ANDRUET, CERRATO ECC., E MI RICORDO L'ATMOSFERA IRRIPETIBILE DI PRESENZIARE ALLE VERIFICHE E DI ANDARE IN GIRO PER LE MADONIE DI NOTTE E DI GIORNO AD APPOSTARSI....I TEMPI CAMBIANO, IN MEGLIO O IN PEGGIO E' DIFFICILE DIRLO (IN QUESTO CASO IN PEGGIO), E NON VOLERE RENDERSENE CONTO E' SOLO AUTOLESIONISTICO: OGGI UN GRANDE RALLY MONDIALE CON FLORIOPOLI RECUPERATA COME CENTRO NEVRALGICO SAREBBE L'OPTIMUM E SI POTREBBE TIRARE DIETRO ANCHE LE RIEVOCAZIONI STORICHE, LE MOSTRE FOTOGRAFICHE E QUANT'ALTRO....ANCHE SE MANCHEREBBE SICURAMENTE L'ATMOSFERA AMATORIALE E L'ODORE DEL RICINO BRUCIATO...I RICORDI SONO PARTE INTEGRANTE DELLA NOSTRA VITA, MA NON SI PUO' VIVERE SOLO DI QUELLI....

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Invité §bes888PR

A ME LA "TARGA" PIACEVA COSI' ........ CON FLORIOPOLI COSI'

 

1972%20-%20Floriopoli%20-%20panoramica%20-%20A2.jpg

 

1972%20-%20Floriopoli%20-%20panoramica%20-%20A3.jpg

 

1972%20-%20Floriopoli%20-%20panoramica%20-%20A4.jpg

 

1972%20-%20Floriopoli%20-%20panoramica%20-%20A5.jpg

 

QUELLA ERA FLORIPOLI 1972

 

Carmè

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Invité §bes888PR

La Bandini quella ?

 

E perchè no ? MINK ! siamo passati da una vettura quasi fantasma ... alla possibilissima identificazione del suo colore ... ( ARANCIONE ) ora alla sua possibile parziale identificazione A COLORI ......... in Targa.

 

Perchè alla fine nemmeno abbiamo detto ( testi sacri ) che quella Bandini viene data tra le "in entry list only" .... ergo ..... la si potè vedere "facilmente" soltanto ai box di Floriopoli per le verifiche e le punzonature ...... è possibile sia uscita per le prove "allavancandosi" subito ( foto Enzo ) Avete altre fonti ? altri "testi sacri" ?

 

Carmè

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Invité §sho727jx

Caro Pino,

 

ERRATA CORRIGE!!!!!!!!!!!

 

Eccoti la Ferrari 312 P di Merzario-Munari e l'Alfa 33TT33 di Galli-Marko con le cifre dei numeri di gara opportunamente modificate.

.............................................

 

Spero che adesso vadano bene così!!

 

Un caro saluto

 

Piergiorgio

 

 

audio45.gif.323e57a34e1acaa122ad52b0cf806034.gifaudio45.gif.323e57a34e1acaa122ad52b0cf806034.gif

 

:jap::jap:

 

 

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Invité §sho727jx

Piuttosto ho quasi pronta l'Abarth 2000 SP di Pam-GiBi, n. 94 Targa 1970, appena pronta posto le foto.

 

 

Caro Pino e caro Enzo ( Il Parigino!!)

 

Eccovi, per l'inserimento in Targapedia, le foto del modello dell'Abarth 2000 sp da edicola, versione Targa 1970 Pam-GiBi, modificato da me nelle seguenti parti:

................................................................

Ciao e buona domenica

 

Piergiorgio

 

 

 

Ottimo lavoro Piergiorgio, prese naca, tergi...; una sola curiosità: il sedile blu ?

 

:jap::jap:

 

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Invité §sho727jx

SCUSATEMI, CAPISCO CHE IO LA TARGA "DEI TEMPI D'ORO" NON L'HO MAI VISTA (MA SE SONO QUI E' PERCHE' NE SENTO IL FASCINO)....

dai vosti post precedenti in merito al pubblico, agli incidenti e a Ciuti, emerge una grande amarezza, come se fosse stato quell'incidente a decretare la fine della Targa....ma vi rendete conto che la gara aveva perso validità mondiale da quattro anni?

...............................................

 

 

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:jap::jap:

 

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Invité §bes888PR

Cari Signori ......

 

la Targa 1972 con le mani spezzate ................

 

1972%20-%20Floriopoli%20-%20Munari%20-%20B1.jpg

 

Una cosa le agili HF ..... una cosa il 312 ........ ; per il resto ........ senza parole.

 

Best54

Carmelo

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Invité §ran085xF

come perdere una gara dopo 792km..........circa 10000curve...e sorridere...

altri tempi.....!!!!!!!alla fine per 17" secondi........Spazza fai vedere questa foto a Nanni

 

33.JPG7..jpg

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Invité §ran085xF

Carmelone...amici....guardate che bella foto ci arriva da cerda!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

 

 

scansione0036.jpg

quella macchina tanto cara a Carmelo e zio Toti sutera....dietro l'osella n°7

 

:jap::jap::jap::jap:

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Invité §hig022wY

Cari Signori ......

 

la Targa 1972 con le mani spezzate ................

 

...OMISSIS...

 

 

Racconta di più questa bellissima immagine che mille libri.. :jap::jap::jap::jap::jap::jap:

 

Ciao

 

Higgins

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Ottimo lavoro Piergiorgio, prese naca, tergi...; una sola curiosità: il sedile blu ?

 

Caro Pino,

 

ovviamente non possiamo conoscere il colore del sedile di Pam, nè, purtroppo, possiamo ormai chiederglielo, tuttavia il colore dei sedili del modello di origine non mi era piaciuto, sul fascicolo che accompagna il modello in edicola ho trovato la foto che posto sotto in cui la 2000 SP ha il sedile guida blu e quello passeggero nero...l'idea mi è piaciuta!

Dimenticavo ho sostituito i fari di origine, invero orribili, con dei faretti Tron, non so se si era notato.

 

scansione0025.jpg.37f76fed9411ab4057e01825f9401adf.jpg

 

Ciao a presto

 

Piergiorgio

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Riguardo al "pezzo" postato da Ranocchio sulla "diversità" e "simpatia" della Targa: assolutamente d'accordo, ma...

 

...io sono (qui si capisce poco) soprattutto un motociclista, con una passione smisurata e trascorsi agonistici (spero di postare qualcosa su "non solo Targa")...ancora adesso un bel misto mi intriga da morire...uno come me (che tra l'altro ha tentato pure una cronoscalata, mai disputata per uno spaventoso "frontale" in prova -libera- con un'altra moto), non può non sentirsi affascinato dalla più vecchia corsa di moto del mondo, che è già stata "gemellata" alla Targa su questo Forum, e cioè il Tourist Trophy sull'isola di Man, nel canale d'Irlanda...60 km di giro dell'isola, dal livello del mare al tratto montano a oltre 600m d'altitudine (dove spesso c'è nebbia...): prove all'alba per non intralciare il traffico, attraversamento di paesi con le balle di paglia e gli "air fence" sui muri delle case, che spesso si trovano in fondo a clamorose "staccate", ma soprattutto una media pazzesca, perchè il circuito non è per nulla lento: figuratevi che con tutto un tornantino da prima, i migliori della Supebike girano poco sotto i 210 kmh di media perchè i tratti "a manetta "sono veramente tanti e lunghi, spesso sotto filari di alberi che filtrano la luce del sole e perdono foglie...uno dei paesi si attraversa in leggera piega di sesta piena...

Oltre alle varie gare (una settimana..) c'è anche il Mad Sunday, la Domenica Pazza: un tratto del circuito viene chiuso e chiunque con una moto, una tuta e un casco può gettarsi a perdifiato, sobrio, ubriaco, o fatto che sia...

Grande fascino, certo, atmosfera d'altri tempi e da uomini veri: quando si parla della pericolosità del circuito, i "duri" rispondono: "throttle goes both ways", e cioè "l'acceleratore si può aprire o chiudere (traduzione libera)", che c'è di meglio?

La validità mondiale come GP d'Inghilterra è finita nel '73 per rifiuto dei piloti di punta (Agostini in testa, che pure vi ha vinto più volte), la gara è comunque gettonatissima, anche da non inglesi: a parte gli specialisti britannici, vi sono una quantità di semplici amatori che vogliono dire almento una volta nella vita "io c'ero"...le Case ufficiali si tengono fuori, perchè non è "politically correct" partecipare, ma passano sotto banco i kit e i pezzi a importatori e concessionari...

Il bilancio in vite umane è spaventoso, quasi tutto a carico dei piloti (le moto fanno meno danno sul pubblico, che peraltro sta fuori dalle zone proibite): le statistiche ufficiali parlano, credo, di oltre 150 morti tra prove e gara dal 1906, ma non si tiene conto di prove libere e del Mad Sunday, che è un vero macello... e senza contare le invalidità permanenti...

Corsa "diversa", corsa anzi "unique"...corsa "simpatica"? forse per alcuni, ma secondo voi è accettabile tutto questo? secondo me no...negli anni '60 una 500 da Gran Premio aveva si e no 70 cv, con freni a tamburo e gommine che oggi fanno sorridere su un 125 stradale...oggi una 600 sportiva di serie ha 120-130 cv, può montare gomme commerciali con caratteristiche che avrebbero fatto felice un pilota ufficiale di 15 anni fa, e passa i 260...

Ecco, secondo me continuare la Targa per com'era, ammesso che fosse stato possibile, l'avrebbe trasformata in un TT a 4 ruote, con la differenza che lì a pagare sarebbe stato quasi solo il pubblico, e quando a morire sono gli spettatori, l'opinione pubblica insorge...purtroppo molto più che per un pilota..

 

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Invité §bep134Bm

Mi sia consentito dissentire su qualcosa:

PER BEPPE45:

 

OGGI UN GRANDE RALLY MONDIALE CON FLORIOPOLI RECUPERATA COME CENTRO NEVRALGICO SAREBBE L'OPTIMUM E SI POTREBBE TIRARE DIETRO ANCHE LE RIEVOCAZIONI STORICHE, LE MOSTRE FOTOGRAFICHE E QUANT'ALTRO....ANCHE SE MANCHEREBBE SICURAMENTE L'ATMOSFERA AMATORIALE E L'ODORE DEL RICINO BRUCIATO...I RICORDI SONO PARTE INTEGRANTE DELLA NOSTRA VITA, MA NON SI PUO' VIVERE SOLO DI QUELLI....[/b]

 

 

Ti sei spiegato benissimo, "OGGI UN GRANDE RALLY MONDIALE CON FLORIOPOLI RECUPERATA COME CENTRO NEVRALGICO SAREBBE L'OPTIMUM" ..... ma anche il Grande Capo Sealth, nel 1855, aveva capito più o meno le stesse cose e, da selvaggio qual'era, le aveva scritte al Presidente degli Stati Uniti d'America.

 

Quindi preferisco risponderti affidandomi alle parole del capo indiano (compatiscilo, è solo un selvaggio) per cercare di spiegarti il mio punto di vista sulla Targa ma, alla fine, non ti preoccupare, perchè....."Anche così, mediteremo sulla vostra offerta di comprarci la terra. Non sarà facile, perché questa terra è sacra per noi." e tutto sarà a posto.... forse.

 

----------------------------------------------------------------------------

 

Lettera inviata nel 1855 dal Capo Sealt (Seattle) della Tribu’ Duwanish al presidente degli Stati Uniti, Franklin Pierce.

 

Il grande capo di Washington ci manda un messaggio per farci sapere che desidera comprare la nostra terra. Ci manda anche parole di fratellanza e di buona volontà. Lo ringraziamo di tutto questo, sappiamo che non ha bisogno della nostra amicizia. Però vogliamo considerare la sua offerta, poiché nel caso in cui non lo facessimo, ugualmente l'uomo bianco si prenderebbe la Terra distruggendoci con le sue armi da fuoco.

 

Però: Chi può comprare o vendere il cielo o il caldo della terra?Per noi questa idea è molto strana. Ne la freschezza dell'aria, ne la brillantezza dell'acqua sono nostri. Come potrebbe qualcuno comprarli?

 

Comunque anche in questo caso cercheremo di prendere una decisione.

 

Le miei parole sono come le stelle: eterne, mai si estinguono. Dovrebbe sapere che ogni zolla di questa terra è sacra per il mio popolo. Qualunque foglia di abete, qualunque granello di sabbia, qualunque nebbia nella profondità del bosco, qualunque raggio in mezzo agli alberi, qualunque insetto che svolazza, sono sacri per la nostra cultura e l'esperienza del mio popolo. La resina che esce dagli alberi è sacra nella memoria della mia gente.

 

I morti dei bianchi dimenticano la terra dove sono nati quando scompaiono per vagare fra le stelle. I nostri, al contrario, mai si allontanano dalla terra, perché lei è la madre di tutti noi. Siamo parte di lei, e il fiore profumato, il cervo, il cavallo, l'aquila maestosa, sono nostri fratelli. Le scarpate delle montagne, i prati umidi, il corpo sudato del puledro e l'uomo..., tutti appartengono alla stessa famiglia.

 

Per questo, quando il grande capo di Washington ci ha informato che voleva comprare la nostra terra, esigeva da noi più di quanto potevamo dargli. Il grande capo vuol farci sapere che pretende darci un luogo dove vivere tranquilli. Lui sarebbe nostro padre e noi i suoi figli. Però questo sarà mai possibile un giorno?

 

Dio deve amare il vostro popolo e abbandonare i suoi figli rossi. Lui ha mandato macchine per aiutare l'uomo bianco nel suo lavoro, e con loro aiuto l'uomo bianco ha costruito grandi città. Lui fa in modo che la vostra gente sia, giorno dopo giorno, più numerosa.

 

Presto invaderete la terra come fiumi che straripano sin dalla sorgente della montagna, cadendo come una improvvisa pioggia. Il mio popolo invece è come una corrente deviata, senza ritorno.

 

No, noi siamo una razza diversa. I nostri figli non giocano insieme ai vostri e i vostri anziani non raccontano le stesse storie dei nostri. Dio vi è favorevole, e noi ci sentiamo orfani. Anche così, mediteremo sulla vostra offerta di comprarci la terra. Non sarà facile, perché questa terra è sacra per noi.

 

Ci sentiamo felici in questi boschi. Ignoro il perché, però il nostro modo di vivere è diverso al vostro. L'acqua cristallina, che scorre nei ruscelli e nei fiumi non è solo acqua, è anche il sangue dei nostri antenati. Se gliela vendiamo dovrebbe ricordare che è sacra per insegnarlo ai vostri figli.. Di fatto, i fiumi sono nostri fratelli. Ci liberano dalla sete, spingono le nostre canoe e ci procurano alimenti. Qualunque immagine riflettono le chiare acque del lago sono il ricordo di vicende passate e memoria della mia gente. Il gorgoglio dell'acqua è la voce del padre di mio padre.

 

Così è, padre bianco di Washington: i fiumi sono nostri fratelli. Se vi vendiamo la nostra terra lo dovrete sempre ricordare e insegnare ai vostri figli che i fiumi sono nostri fratelli, e quindi anche i vostri e dovrete trattarli con lo stesso amore con il quale si tratta un fratello.

 

E' comunque evidente che l'uomo bianco non capisce il nostro modo di essere. Per lui è indifferente una terra dall'altra perché non la vede come sorella, ma come una nemica. Quando già la possiede la disprezza e l'abbandona. Lascia dimenticata la tomba dei suoi padri senza che questo lo faccia soffrire. Saccheggia la terra dei suoi figli ed ugualmente le è indifferente. Tratta a sua madre - la Terra - e a suo fratello - il firmamento - come oggetti che si comprano, si usano e si vendono come qualsiasi cosa inutile che fa parte del suo mondo.

 

Continuando così, l'uomo bianco manderà alla rovina la terra, lasciando dietro di se soltanto deserto: La mia gente sempre si è tenuta lontana dall'ambizione dell'uomo bianco, così come la nebbia del mattino nei monti si allontana dal sole nascente.

 

Però le ceneri dei nostri antenati, le loro tombe, sono terra santa, e per questo queste colline, questi alberi, questa parte del mondo è a noi sacro.

 

Non lo so, però il nostro modo di essere è molto differente dal vostro. Chissà, forse perché sono quello che voi chiamate "selvaggio" e per questo non capisco niente.

 

La vista delle vostre città ferisce gli occhi della mia gente. Chissà forse perché il "pellerossa" è un selvaggio e non lo comprende. Non esiste il silenzio nelle città dei bianchi, non c'é nessun luogo dove si possa udire il crescere delle foglie in primavera e il ronzio degli insetti. Non c'é nessun luogo tranquillo nelle città dell'uomo bianco.

 

Talvolta sarà perché sono quello che voi chiamate "selvaggio" e per questo non comprendo queste cose...

 

Il rumore delle vostre città è un insulto per l'udito della mia gente ed mi chiedo: che genere di vita vive l'uomo bianco da non essere capace di ascoltare il grido solitario della gazza o il dialogo notturno delle rane nello stagno? Il mio popolo può ascoltare il soave sussurrio del vento sulla superficie del lago, e l'odore dell'aria limpida dell'alba e profumata a mezzogiorno per l'aroma dei pini.

 

L'aria ha un grande valore per noi, tutte le cose contribuiscono allo stesso scopo: gli animali, gli alberi, gli uomini, tutti insieme. L'uomo bianco sembra non darle importanza all'aria che respira, simile ad un uomo morto già da parecchi giorni, soffocato dal proprio odore. Però se vi venderemo la nostra terra non dimenticate che abbiamo una infinita stima dell'aria, che l'aria condivide il suo spirito con la vita intera. Il vento ha dato ai nostri padri il primo alito, e riceverà l'ultimo.

 

 

E il vento anche favorirà la vita dei nostri figli. E se vi venderemo la nostra terra, dovrete proteggere l'aria come un tesoro e proteggere la terra come un luogo dove anche l'uomo bianco sappia che il vento soffia soavemente sull'erba nella prateria.

 

Quando l'ultimo uomo della mia gente sarà scomparso, quando la sua ombra sarà solo un lontano ricordo in questa terra - anche allora - questa terra e questi boschi saranno popolati dallo spirito della mia gente, perché noi amiamo questi luoghi allo stesso modo con il quale un bambino ama il battito del cuore di sua madre.

 

Se decidessi dunque di accettare la vostra offerta, dovrei mettere alcune condizioni: che l'uomo bianco consideri gli animali di questa terra come suoi fratelli. Sono quello che voi chiamate "selvaggio" e non comprendo il vostro modo di vivere, però ho visto migliaia di bisonti morti, in putrefazione al sole della prateria. Morti colpiti dai proiettili, senza ragione, al passaggio di una carovana.

 

Io sono un selvaggio e non posso comprendere come una macchina fumante - il cavallo di ferro - può essere più importante del bisonte, il quale noi cacciamo solo per sopravvivere.

 

Che cos'é l'uomo senza animali? Se tutti gli animali scomparissero l'uomo anche morirebbe nella solitudine del suo spirito. Quello che gli succede agli animali prima o poi gli succederà anche all'uomo. Tutte le cose sono strettamente legate ed unite fra di loro.

 

Dovete insegnare a vostri figli quello che noi abbiamo insegnato ai nostri: che la Terra è nostra madre, qualunque cosa succede alla Terra succede anche ai figli della Terra. Se gli uomini sputano sulla Terra, sputano su se stessi. Noi sappiamo che la Terra non appartiene all'uomo, bensì è l'uomo che appartiene alla Terra.

 

Questo lo sappiamo molto bene. Entrambi sono uniti, come il sangue che unisce la stessa famiglia. L'uomo non ha creato la vita, è solo una parte di essa. Se cerca di sciogliere questo intreccio, scioglie se stesso. No, il giorno e la notte non possono vivere insieme.

 

Dovrete insegnare ai vostri figli che il suolo che sta sotto i loro piedi contiene le ceneri dei nostri. Affinché rispettino la Terra, ditegli che la Terra contiene le anime dei nostri antenati. I nostri morti continuano a vivere dentro le dolci acque dei fiumi, e ritornano, nuovamente, con l'arrivo della soave primavera, e le loro anime vanno con il vento che soffia, sfiorando la superficie del lago.

 

Consideriamo dunque la possibilità di che l'uomo bianco compri la nostra terra. Però il mio popolo si domanda: Cos'é che veramente vuole l'uomo bianco? Come si può comprare il cielo, o il calore della Terra, o la velocità dell'antilope? Come faremo a vendere tutto questo e come farete voi a comprarla? Forse pensate di fare della Terra ciò che volete, solo perché firmeremo un pezzo di carta? Se noi non possediamo la freschezza dell'aria, ne lo splendore dell'acqua, come farete voi a comprarlo?

 

Forse potrete comprare i bisonti quando già avrete assassinato l'ultimo?. Considereremo l'offerta. Sappiamo che se non la venderemo, lo stesso verrà l'uomo bianco e si approprierà della nostra Terra.

 

Sappiamo una cosa che forse un giorno l'uomo bianco scoprirà: il nostro Dio è il vostro Dio. Potete pensare che lui vi appartenga, allo stesso modo nel quale pensate di possedere la nostra Terra. Però non è così. Lui è il Dio di tutti gli uomini e la sua compassione è uguale per l'uomo bianco che per l'uomo rosso.

 

Considereremo la vostra offerta di andare a vivere in una riserva. Vogliamo vivere fuori dal vostro mondo e in pace. Non importa dove passeremo il resto dei nostri giorni. I nostri figli vedranno i loro padri vinti e sottomessi. I nostri guerrieri svergognati. Dopo la sconfitta passeranno i loro giorni nella sofferenza, e abbandoneranno i loro corpi al mangiare e all'alcool. Non importa dove passeremo il resto dei nostri giorni. Non ne restano molti da vivere.

 

Solo alcune ore - un paio di inverni - e non sopraviverà nessun figlio della grande stirpe che in tempi lontani aveva vissuto su questa Terra, e che ora in piccoli gruppi vivono dispersi nei boschi, gemendo sulla tomba del proprio popolo. Un popolo che un tempo fu tanto forte e tanto pieno di speranza come il vostro.

 

Però perché rattristarsi per la sparizione di una nazione? Le nazioni sono composte da uomini. E' così. Gli uomini appaiono e scompaiono come le onde del mare. Nemmeno l'uomo bianco, con il quale Dio passeggia e parla con lui come fosse un amico, è immune al destino comune alle cose. Dopo tutto, chissà se diventeremo fratelli. Vedremo...

 

Anche i bianchi scompariranno, e chissà se prima di un'altra stirpe.

 

Continuate a contaminare e corrompere il vostro destino e una di queste notti morirete affogati nella vostra sporcizia. Questo si..., camminerete verso l'estinzione circondati di gloria e spalleggiati dalla credenza in un Dio che vi da potere sulla Terra e sopra gli altri uomini. Quando tutti i bisonti se ne saranno andati, i cavalli selvaggi saranno stati domati, l'angolo più segreto del bosco invaso dal rumore della moltitudine, e la visione delle colline sia macchiata dai pali e dai fili del telegrafo, quando sparisca il suo spessore e l'aquila si estinguerà, dovremo dire addio al cavallo veloce e a la caccia.

 

Sarà la fine della vita e l'inizio di un'altra. Per un motivo che non comprendo, Dio vi ha concesso il dominio sugli animali, i boschi e i pellerossa. Chissà forse potremmo comprenderlo se sapessimo cos'é che sogna l'uomo bianco, che ideali offre ai suoi figli nelle lunghe notti d'inverno, e che visioni si presentano nella sua immaginazione, o quello che gli aspetta nella giornata di domani.

 

Però noi siamo "selvaggi": I sogni dell'uomo bianco ci sono vietati.

 

E proprio perché sono per noi occulti, noi continueremo a seguire il nostro cammino. Prima di tutto, consideriamo il diritto che ogni essere umano ha di vivere con lui desidera, anche se fosse molto diverso a quello di suo fratello. Non è molto quello che ci unisce.

 

Considereremo la vostra offerta... Se accettiamo è solo per assicurarci la riserva che ci avete promesso. Chissà se lì potremmo finire i pochi giorni che ci restano, vivendo a modo nostro.

 

Quando l'ultimo pellerossa di questa Terra sarà scomparso e il suo ricordo sarà l'ombra di una nube sulla prateria, ancora resterà vivo lo spirito dei miei antenati in questi confini e questi boschi. Loro hanno amato questa terra, come il neonato ama il battito del cuore di sua madre. Se arriveremo a vendere la nostra Terra, amatela - come noi la abbiamo amata -. Proteggetela - come noi l'abbiamo protetta - e conservate il ricordo di questa terra come ve la abbiamo lasciata.

 

Dov'é l'immenso bosco? Scomparso! Che è successo all'aquila? Scomparsa! Così finisce la vita e solo ci rimane di cercare di sopravvivere.

 

Capo Seattle (1855)

 

 

 

 

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la Targa 1972 con le mani spezzate ................

 

 

Caro Carmelo la Targa ha spezzato anche questa Alfa Gta della Monzeglio Corse.

Potete aiutarmi a risalire al pilota? Purtroppo non si legge il numero. In gara ha corso un'Alfa con gli stessi colori con il numero 76.

Ho scattato la foto il giovedì mattina prima della corsa. Quel giorno dovevano svolgersi le prove ufficiali, rimandate poi al sabato per lo sciopero dei VV.FF..

L'incidente, se non ricordo male è avvenuto fra Scillato e Collesano, l'auto era conciata male come si vede e sul volante ricordo bene che vi erano tracce di sangue, per cui il pilota, forse con le cinture slacciate, avrà urtato con il viso lo sterzo.

 

L'Alfa incidentata il giovedì

GTA-Forum.jpg.37d316fa4f370748a00b218b85f8f745.jpg

 

L'Alfa in corsa la domenica

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In attesa di vostre notizie, vi auguro una buonanotte

 

Piergiorgio

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Invité §sho727jx

..........................

Caro Carmelo la Targa ha spezzato anche questa Alfa Gta della Monzeglio Corse.

Potete aiutarmi a risalire al pilota? Purtroppo non si legge il numero. In gara ha corso un'Alfa con gli stessi colori con il numero 76.

...........................................

In attesa di vostre notizie, vi auguro una buonanotte

 

Piergiorgio[/quotemsg]

 

Strano, ma nei database non risulta altra Alfa Monzeglio oltre la n°76...e quella sembra avere una numerazione che inizia col 7 ! L'unico numero che manca della seie 70 alla partenza sarebbe il 73.

Non è che sia invece la stessa macchina n°76 incidentata e poi riparata ?

 

:jap::jap:

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Invité §enz203HF

......"Continuate a contaminare e corrompere il vostro destino e una di queste notti morirete affogati nella vostra sporcizia. Questo si..., camminerete verso l'estinzione circondati di gloria e spalleggiati dalla credenza in un Dio che vi da potere sulla Terra e sopra gli altri uomini. Quando tutti i bisonti se ne saranno andati, i cavalli selvaggi saranno stati domati, l'angolo più segreto del bosco invaso dal rumore della moltitudine, e la visione delle colline sia macchiata dai pali e dai fili del telegrafo, quando sparisca il suo spessore e l'aquila si estinguerà, dovremo dire addio al cavallo veloce e a la caccia. ....

.......Dov'é l'immenso bosco? Scomparso! Che è successo all'aquila? Scomparsa! Così finisce la vita e solo ci rimane di cercare di sopravvivere.

 

 

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Grande Capo Beppe,

 

ancora una volta mi sorprendi e mi commuovi ....

 

come mi sorprende e mi commuove quanto pensato e scritto dal Capo Seattle centocinquantatré anni fa .

 

Pensieri e parole drammaticamente attuali , purtroppo non pensate nè dette dagli uomini piccoli che credono di possedere questo mondo.

 

Come mi sorprende e mi commuove questo topic , unico e fantastico , dove un gruppo di persone con la scusa di parlare di Targa Florio , impara a

 

stimarsi reciprocamente pagna dopo pagina , giorno dopo giorno .

 

Come è bello questo Topic !

 

Enzo

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Invité §sho727jx

 

Grande Beppuccio..., altro che barchette...! Queste righe sono scolpite nella roccia del tempo,...indelebili...!

 

Che mal di cuore...! Siamo davvero piccoli, meschini, vuoti, presuntuosi e...insignificanti !

 

:jap::jap:

 

 

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CARO BEPPE45...

 

LE PAROLE DEL GRANDE CAPO SONO MAGNIFICHE E TRISTEMENTE PROFETICHE DEI TEMPI CHE STIAMO VIVENDO......

 

....TI RINGRAZIO PER IL MOMENTO DI RIFLESSIONE...

 

....MA, TORNANDO AL NOSTRO ARGOMENTO, QUALE E' LA CONCLUSIONE? MEGLIO RICORDARE SOLTANTO I TEMPI ANDATI E CONSEGNARE ALL'OBLIO E ALLA ROVINA LA GARA E CIO' CHE LE E' LEGATO (FLORIOPOLI), PERCHE' NULLA POTRA' ESSERE COME PRIMA, O FARE QUALCOSA PER ANDARE AVANTI?

 

...e poi, a questo punto, secondo la filosofia del grande capo, molto male avrebbe fatto Don Vincenzo a promuovere la costruzione di strade e a portare l'automobile coi suoi rumori e il suo inquinamento (l'odore del ricino bruciato....) in quel paradiso della natura che sono le Madonie....qualcuno avrebbe potuto fare gli stessi pensieri a proposito di questo giovanotto ambizioso e presuntuoso che pretendeva di portare il progresso in tranquille contrade dove il silenzio e la natura regnavano sovrani...perchè alterare quei delicati equilibri?....ma proprio da quest'alterazione, da questa "violenza" se vogliamo interpretare il pensiero del grande capo, è nata quella cosa di cui oggi noi parliamo, e che tanti dolci e struggenti ricordi ti evoca....ma forse, prima di te, qualche vecchio madonita, al passare dei bolidi, al vedere la folla, avrà pensato maliconico a com'era tranquilla la sua vallata prima di quella barbarie....e allora? allora tutto è soggettivo....ognuno decide quando è ora di fermarsi a ricordare senza più guardare al presente e al futuro (come il grande capo....)

 

Grazie comunque per la possibilità di confrontarci su questi temi di grande profondità e delicatezza...

 

Un abbraccio

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....un'altra piccola riflessione....abbiamo citato la 24h di Le Mans...nata negli anni '20, ci correvano le vetture da turismo, le "torpedo" con le capotes alzate, e parte del tracciato era in terra battuta....negli anni '50 ci fu l'epopea delle Jaguar "D" e delle Ferrari Testarossa, con imprese indimenticabili (e con la tragedia del '55)....negli anni '60 ci fu all'inizio il dominio Ferrari e poi la saga Ford...negli anni '70 la Porsche e la Matra...quanti ricordi, quante imprese...oggi a Le Mans ci girano le astronavi a 4 ruote, gli equipaggi sono formati da tre, quattro, certe volte anche da cinque piloti, spesso con nomi poco conosciuti, il rettilineo delle Hunaudières non esiste più....non c'è più validità mondiale da decenni, ma nessuno dice che Le Mans è finita, che tanto vale ricordare i bei tempi ecc., ecc. E parallelamente è nata la Le Mans Classic, uno dei più belli e prestigiosi festival di auto da corsa d'epoca del mondo....

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Invité §ran085xF

BEPPE...DISCORSI CHE NON FANNO UNA PIEGA.............PERO' MI SA' CHE CI SIAMO DIMENTICATI

 

CHE I 72 KM SONO TUTTE STRADE APERTE ALLA VIABILITA'!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

 

E CHE SIAMO IN SICILIA.................

 

RICORDIAMO....L'AEREOPORTO CHE DOVEVA ESSERE PRONTO PER ITALIA 90!!!!!!!!!!!!!!

 

IO CREDO CHE NOI PIU' DI QUELLO CHE STIAMO..FACENDO..NON POSSIAMO!!!!!!!!!!!!!!

 

PRIMA VEDIAMO COME FINISCE LA STORIA DI FLORIOPOLI..............POI FORSE SI POTREBBE

 

PARLARE DI FUTURO!!!!!!!!!!!!MA QUALE FUTURO???????????????

 

 

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Invité §ran085xF

DA INTERNET

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Rolf Stommelen, Helmut Marko e Vic Ellford. Praticamente i 'Led Zeppelin' delle vetture Sport.

 

COSI' LI CHIAMANO SEMPRE SU INTERNET!!!!!!!!!!!!!

 

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Invité §don503WG

Rifare la gara per 72 Km è impossibile per tanti milioni di motivi.

L'unica cosa che si può fare è organizzare delle rievocazioni organizzate per bene.

 

Il problema Floriopoli si può risolvere solo se si attua il progetto dell'ing.Cajanni presentato anni fà e bocciato dall'ACI Palermo.

 

Il Rally se incentivato può rappresentare il futuro e la continuità, grazie al lavoro svolto dal ing. Mavaro oggi è a livelli accettabili.

 

L'Eco Targa se si fà con la collaborazione delle case costruttrici e con l'apporto di quei privati che producono mezzi e sistemi innovativi potrà essere la Targa del Futuro, ma ci vuole anche un circuito dove sperimentare queste auto, non dimentichiamo che l'automobilismo del domani è con l'eletreicità e con l'energie alternative.

Ma il tutto si deve fare in modo intelligente e in palio ci vogliono molti soldi così come fece nel 1906 il Cav. Florio.

 

Per atuare ciò servono organizzatori seri e capaci, gente che nel sangue abbia la passione per l'automobilismo e per l'innovazione, non gente a caccia di soldi o furbi del momento.

 

Ma tutto ciò io credo sia utopia quì non realizeremo mai nulla di positivo siamo in fondo Siciliani, gente solo capaci di fare chiacchere e farci del male a noi stessi, aspettaiamo gli altri che ci risolvino i nosri problemi, siamo gente che ama essere protagonista e speculatori del momento, sempre in prima fila dove c'è da mangiare e lucrare.

 

In fondo io sono stato fortunato la Targa lo vista, lo vissuta ora la racconto, i iovani avranno altro da tramandare.

 

Comunque è Natale dai siamo più buoni non ci pigliamo di collera, davanti a noi ci sono problemi più seri, tanta gente non arrifa a fine mese e noi parliamo di Automobilismo, meglio dare una mano al prossimo solo così saremo in pace con noi stessi.

Auguri e Buon Natale a Tutti

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Strano, ma nei database non risulta altra Alfa Monzeglio oltre la n°76...e quella sembra avere una numerazione che inizia col 7 ! L'unico numero che manca della seie 70 alla partenza sarebbe il 73.

Non è che sia invece la stessa macchina n°76 incidentata e poi riparata ?

 

 

Caro Pino,

 

sono in ferie per una settimana, così sono tranquillamente a casa a dare un'occhiata al Forum.

Quanto all'Alfa Gta della Monzeglio io penso che domenica avrà corso un'auto di scorta.

Quella incidentata era conciata troppo male, aveva urtato quasi frontalmente lo spigolo di un muretto con conseguenze devastanti sull'avantreno. La sospensione era tutta strappata. Mi sembra molto difficile che abbiano potuto rimetterla in sesto in 48 ore!!

Più tardi posterò alcune foto 1972 di concorrenti minori, spero vi piacciano.

Anch'io dirò qualcosa si ciò che penso della Targa, della sua pericolosità, del suo passato e dell'...eventuale futuro.

 

Un caro saluto

 

Piergiorgio

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