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Histoires du sport automobile

TARGA FLORIO E LE CORSE SICILIANE


Invité §sho727jx
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Completata la mia ultima fatica.

Avrei desiderato completarla per il compleanno del Professore, ma non è stato possibile!

 

Si tratta di un kit Fisher 1/24 in resina, riproducente la Ferrari 512 M, a giudizio di Vaccarella la migliore Ferrari da lui guidata in corsa.

Il kit è un cosiddetto "curbside", cioè chiuso e privo di riproduzione della parte meccanica, se non in maniera molto semplificata per il retrotreno.

Tuttavia la linea, bellissima, della 512 M è stata molto ben catturata e fa la sua figura!

 

Intervenendo sulle decals, alcune autoprodotte, ho potuto ricavare la versione 24 ore di Le Mans 1971.

 

Lo so è un O.T., ma, trattandosi di una delle più importanti auto guidate da Vaccarella, penso che non lo sia proprio!!

 

E poi oggi VIVA LA FERRARI!!!!!!!!!!! :):):)

 

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Invité §ant842ti

WWWiva gli OT!

nino

p.s.: se son così.

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Invité §tri338xF

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Caro Piergiorgio SPLENDIDAAAA!!!!!

Quella Ferrari della "Escuderia" che alla 10^ ora era ancora in testa alla 24 Ore di Le Mans - ricordo - mi fece sognare (c'era un servizio telefonico di Autosprint che - di nascosto ai miei, stante i costi da interurbana - comunicava i risultati di gara) quando al mattino sentii alla radio del ritiro rimasi molto deluso.

Quella Ferrari poi corse, quell'anno, anche al Tour de France.

Complimenti Piergiorgio.

Ciao a tutti.

TRITONE

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Invité §sho727jx

Completata la mia ultima fatica.

..........................

 

 

Vaccarella - Juncadella... miii ch'è bella... :D

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SCOSATE...

avete discusso della GTO di Piper-Cantrell alla Targa '63... paragonandola ad una vettura che fu sicuramente di Piper, e che rappresenta una tipica GTO "versione inglese": guida a destra, doppia fila di feritoie sul cofano motore, ai lati della "bozza", e tre sfoghi d'aria dietro il passaruota anteriore, al posto dei soliti due...

La vettura n. 102 ha quantomeno la guida a sinistra...

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Invité §sho727jx

SCOSATE...

avete discusso della GTO di Piper-Cantrell alla Targa '63... paragonandola ad una vettura che fu sicuramente di Piper, e che rappresenta una tipica GTO "versione inglese": guida a destra, doppia fila di feritoie sul cofano motore, ai lati della "bozza", e tre sfoghi d'aria dietro il passaruota anteriore, al posto dei soliti due...

La vettura n. 102 ha quantomeno la guida a sinistra...

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La STOLIT-HANSA alla tua età è preoccupante caro dott. Bepvit...

Quella (abbiamo detto più volte) nella foto è la GTO di Bourillot-Borbon Parme nel '65...! di quella di Piper-Cantrell nel '63 non c'è alcun dogumendo... a meno di fantatarga e fantamodellino...

 

:o

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Invité §TAR516zF

Completata la mia ultima fatica.

Avrei desiderato completarla per il compleanno del Professore, ma non è stato possibile!

 

 

Bellissimissima,

 

Caro Spazzaneve conservala con cura. Se la manifestazione del 10 aprile andrà bene, da mercoledì 11 cominceremo (tutti quelli di buona volontà) a lavorare per l'ottantesimo compleanno di Ninio Vaccarella.

Sarà una cosa seria.

L'idea è nata a BepinoVit ed è stata raccolta da Targapedia Community.

Ne riparleremo dopo il dieci.... ange.gif.00f76d2ad98e79fa83d1125db7bd554a.gifange.gif.00f76d2ad98e79fa83d1125db7bd554a.gifange.gif.00f76d2ad98e79fa83d1125db7bd554a.gif

 

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Invité §TAR516zF

un paio di artwork a tema targa, potete trovarne altri qui

Bellissimissime saro, grazie jap.gif.2d92e765aedcee995e715a608cadbf2b.gifjap.gif.2d92e765aedcee995e715a608cadbf2b.gifjap.gif.2d92e765aedcee995e715a608cadbf2b.gif

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La STOLIT-HANSA alla tua età è preoccupante caro dott. Bepvit...

Quella (abbiamo detto più volte) nella foto è la GTO di Bourillot-Borbon Parme nel '65...! di quella di Piper-Cantrell nel '63 non c'è alcun dogumendo... a meno di fantatarga e fantamodellino...

 

Ahhhh...CHIEDO SCUSI....alex883.gif.c51da13f0efcce0255f63d9c95576b2c.gifalex883.gif.c51da13f0efcce0255f63d9c95576b2c.gifalex883.gif.c51da13f0efcce0255f63d9c95576b2c.gif

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Invité §TAR516zF

Buon vecchio Patre,

meno male che ci sei tu , meno male.... ange.gif.12ae8f4fca1496cbe861ef96606083e7.gifange.gif.12ae8f4fca1496cbe861ef96606083e7.gif

 

io sono troppo preso come sai dalle mille organizzazioni, tutto come previsto caro patre, tutto da rifare.... pfff.gif.7c6e17ddbf3849d56980861f06abc613.gifpfff.gif.7c6e17ddbf3849d56980861f06abc613.gif

 

meno male che c'è pronto il piano B.... ange.gif.12ae8f4fca1496cbe861ef96606083e7.gifange.gif.12ae8f4fca1496cbe861ef96606083e7.gif

 

Unica cosa certa il 5 aprile l'Abarth Cisitalia di Nuvolari

sarà a Palermo !

 

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Nota di servizio per gli amici del Forum :

Quanti intendono sicuramente partecipare alla manifestazione commemorativa sono pregati di mettersi in contatto con me.

 

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Invité §TAR516zF

Visto il grande fermento che anima queste pagine......

 

 

........ prima voglio farvi leggere la poesia di Roberto Roversi musicata da Lucio Dalla sulla Mille Miglia :

 

Partivano di notte

arrivavano di sera

lungo mille chilometri

di una fantastica carrera

quando facevano ritorno

il cielo scendeva basso

colpiva la terra al cuore come un sasso

 

poi il sole si spaccava contro il ferro dei gasometri

e dall'altro lasciava una riga rossa di sangue

sulla strada per kilometri mentre sul prato italiano

c'era la morte secca che falciava il grano

 

mille miglie di un anno ormai lontano

il giorno da le sue prime boccate

quando sulle strade verdi e in piano

urlano le grosse cilindrate

 

ultime partenze al mattino

quando l'alba non è ancora sfumata

zaffate di gomma e di polvere

tutta l'italia risvegliata

 

a Bologna Arcangeli è primo

a Roma Nuvolari prevale

mentre Arcangeli ha noie al motore

dietro una siepe di folla impazzita

 

a Terni dove c'è il rifornimento

passa Varzi e Nuvola è seconda

La polvere alza un lenzuolo dentro il vento

e copre questo scontro furibondo

Sudati i cofani sembrano saette

per le stanze di un castello antico

300 curve e la morte strida e gomme roventi e puzza di benzina

 

al secondo passaggio per bologna

l'Alfa di Varzi è ancora prima

ma l'insegue spietato nuvolari

che chiede strada con i fari

 

ora Nuvola è dentro al suo trionfo

mentre Varzi fantastico è secondo

Arcangeli Campari ritirati

tutti campioni famosi per il mondo

 

Partivano di notte

arrivavano di sera

dopo mille chilometri

di questa fantastica carrera

e nessuno poteva dire

se le macchine correvano

per ritornare o scomparire

 

Partono a notte fonda

coi fari accessi sull'onda

e i pioppi in lombarida

te li strappano via

 

sbruffi di polvere

zaffate d'olio

puzzo di benzina

per le strade di un'italia contadina

 

 

Una corsa epica fu

sul cuore verde di gesù

sul suo costato sporco d'amore

la mille miglia del '47

corsa spaccacuore e dura come non mai

vera crocefissione esecuzione d'orchestra

un'avventura di pioggia e di paura autentico massacro

antica festa macerie e case una vera tempesta

 

Nuvola Nuvolari sei una nuvola nera

dentro a un cielo sereno sfascio di primavera

a cielo aperto quando sbatti il martello sulla sorte

ma se cerchi la morte la tua morte non verrà

mantovano volante

vetro di biacca e di cuore

sulla Cisitalia mille e cento

se ne frega anche della vita

momento di chino

che corre per la vittoria

sbattevano gli alberi

mentre la corsa passava

l'italia aveva il cuore divorato

quando i campioni per i rettiffili

erano un baleno e si vedevano appena

 

 

Nuvola Nuvolari sei una nuvola bianca

dentro a un sereno cielo sfascio di primavera

a cielo aperto quando il sbatti il cucchiaio della sorte

ma se cerchi la morte la tua morte non verrà

la vettura era aperta come un delfino arpionato

poche lamiere il volante e le gomme

passano a bologna

come passa il vento

in un grande silenzio la gente il respiro tiene

Nuvolari e Carena arrivano secondi a Brescia

con due minuti di distacco,primo è biondetti sporco come un cane

per le strade padane sfrecciando a viso aperta

 

era un mare coperto con le erbe lunghe e amare

le macerie della guerra l'italia occhi divorati in terra

un urlo di motore per strappare la gente della case

voci luci colori....

 

il testo può riferirsi a qualsiasi corsa epica degli anni 50, dalla Mille Miglia appunto, alla Carrera Panamericana al "Nostro" Giro di Sicilia e proprio del Giro di Sicilia vi parlerò nel prossimo post , prendendo spunto da un articolo che ho scritto per il numero di Aprile di Sicilia Motori.

 

TARGAPEDIA-NUVOLARI-2.jpg

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Invité §TAR516zF

“Cari amici! Voi ormai conoscete le mie intenzioni sul futuro della Targa Florio. Ebbene, io ho proprio deciso di farla correre intorno alla nostra Isola. Così oggi nasce la nuova Targa Florio che chiameremo Giro di Sicilia.”

Vincenzo Florio, settembre 1911

"Chers amis! Vous savez maintenant mes intentions sur l'avenir de la Targa Florio. Eh bien, j'ai décidé de la faire courir autour de notre île. Donc, voici la nouvelle Targa Florio que nous appelons Giro di Sicilia "

Vincenzo Florio, Septembre 1911

 

http://www.amicidellatargaflorio.com/1/images/280_0_1657437_210564.jpg

Il Giro di Sicilia

 

parte prima

Dopo la Targa Florio del 1907, corsa sulle strade del Grande Circuito delle Madonie, non a caso definita “La Trionfale” per il successo internazionale ottenuto, le successive edizioni videro una sensibile riduzione degli iscritti e dell’interesse dei costruttori, varie le cause tra le quali la tragedia del terremoto di Messina, lo stato disastroso delle strade, il montepremi più contenuto.

 

Après la Florio 1907 Targa, dans le "Grande Circuito delle Madonie", n'est pas un hasard appelé "La Trionfale" pour le succès international, les éditions ultérieures ont constaté une réduction significative de ses membres et les intérêts des fabricants, diverses les causes, y compris la tragédie du tremblement de terre à Messine, l'état désastreux des routes, les prix plus petits.

 

http://www.targapedia.com/album_targa_florio/1906_1940/1910/TARGA%20FLORIO%201910%20-%20VARIE/slides/Partenza%20%281%29.jpg

 

poche le auto allineate per la partenza della Targa Florio del 1910.....

Fu dopo la conclusione dell’edizione del 1911 che Vincenzo Florio decise un radicale cambiamento nella formula della sua gara. Nell’estate dello stesso anno, durante un “viaggio” da Termini a Cefalù sulla sua Mercedes compagnia dell’amico Guido Airoldi, si rese conto dell’incredibile ed ormai anacronistico stato delle strade siciliane, adatte a carretti e a muli più che all’automobile divenuto ormai il mezzo di locomozione di un futuro più che prossimo …. presente.

 

C'était après la conclusion de l'édition 1911 que Vincenzo Florio a décidé un changement radical dans la formule de sa course. Dans l'été de cette année, au cours d'une «voyage» de Termini à Cefalu sur sa Mercedes avec son ami Guido Airoldi, il s'est rendu compte de l'état incroyable et anachronique des routes de la Sicile, adapté pour des charrettes et de mulets que de l'automobile qui est devenue le moyen de locomotion d'un avenir plus que prochain .... présent.

Da qui la folgorante idea di inventarsi una gara che avrebbe percorso il periplo dell’isola …. su strade ancora da costruire!

D'où l'idée brillante d'inventer une course qui serait le tour de l'île .... sur routes encore à construire!

 

 

http://www.targapedia.com/album_targa_florio/1906_1940/1912/TARGA%20FLORIO%20-%201%20GIRO%20DI%20SICILIA%201912%20-%20MERCEDES/slides/19%20Mercedes%2060%20hp%20%20V.Florio%20-%20G.Airoldi%20%283%29.jpg

 

Giro di Sicilia 1912 - La Mercedes di Vincenzo Florio e Guido Airoldi, compagni di viaggio e di gara Clemente Ravetto e Nino Sofia

Don Vincenzo si convinse infatti che per rilanciare la sua Targa e rendere un servizio alla sua Sicilia era necessario persuadere gli amministratori locali e nazionali a costruire strade adatte alle automobili, e per ottenere questo scopo si sarebbe avvalso pure della “influente” pressione esercitata dalle case costruttrici.

Don Vincenzo est convaincu que pour relancer sa Targa et pour rendre un service à sa Sicile était nécessaire de persuader les autorités locales de construire de routes nationales appropriées pour les voitures, et à cet effet aurait également utilisé les "influents" pressions des constructeurs automobiles

 

Grande sognatore ma anche uomo concreto quale egli era, espose il progetto ai suoi amici di sempre nella sede del Comitato Panormitan : Guido Airoldi, Lucio Tasca Bordonaro, i principi Petrulla e Vannucci, i marchesi De Seta e della Motta, il barone Cammarata, i cavalieri Licata di Baucina, Buonocore e Fecarotta . Ottenuto l’assenso iniziarono i difficili incontri con le autorità competenti per convincerle sulla necessità di ammodernare la rete viaria.

Contemporaneamente tutti i maggiori giornali italiani si resero disponibili a pubblicizzare la nuova corsa ed ancora una volta dalla Francia otteneva l’appoggio incondizionato de “l’Auto” e de “l’Agence Rapide” per lanciare il neonato Giro di Sicilia.

Furono contattati tutti i comuni siciliani interessati e si creò una rete capillare di squadre incaricate a dare assistenza ai corridori, ad illuminare le strade durante la notte e a indicare la direzione durante il giorno.

Grand rêveur mais aussi un homme pratique qui il était, a expliqué le projet à ses anciens amis du Comité Panormitan: Guido Airoldi, Lucio Tasca Bordonaro, les princes Petrulla et Vannucci, les marquis De Seta et Motta, le baron Cammarata, le Chevaliers de Baucina Licata, Buonocore et Fecarotta. Obtenu le consentement a commencé les difficiles rencontres avec les autorités pour les convaincre de la nécessité de moderniser le réseau routier.

Dans le même temps tous les grands journaux italiens sont mis à la disposition pour faire connaître la nouvelle race et de nouveau de la France a obtenu le plein soutien par "Auto" et "l'Agence Rapide" pour annoncer à tout le monde le nouveau-né Giro di Sicilia

Ils ont été contactés tous les municipalités siciliennes et ils ont crées un réseau d'équipes responsables de la fourniture d'une assistance pour les coureurs, pour éclairer les rues la nuit et pour indiquer la direction pendant la journée.

 

Tutto era ormai pronto: il primo Giro di Sicilia, valevole per la settima Targa Florio, sarebbe partito il 25 maggio del 1912 dal cortile del Palazzo del Duca di Villarosa (oggi piazza Ungheria) a Palermo, per dirigersi verso Termini Imprese, Cefalù, Pattì, Messina, Giardini, Acireale, Catania, Lentini, Siracusa, Avola, Noto, Spaccaforno, Comiso, Vittoria, Palma di Montechiaro, Porto Empedocle, Mazara, Marsala, Trapani e arrivo al capoluogo isolano. 965 chilometri da percorrere in una unica tappa in un tempo previsto di 24 ore circa.

 

http://www.modelfoxbrianza.it/diorami/TargaFlorio/girosicilia_1080.jpg

 

in bianco il primo tracciato lungo complessivamente 965 Km, in nero il tracciato degli anni 50 aumentato a 1088 Km

Tout était prêt: le premier Giro di Sicilia, valable pour la septième Targa Florio, allait quitter le 25 mai 1912 chez la cour du Palazzo del Duca di Villarosa di (aujourd'hui Place Hongrie) à Palerme, et se dirigea vers Termini Imerese, Palermo, Patti , Messina, Giardini, Acireale, Catania, Lentini et Siracusa, Avola, Noto, Spaccaforno, Comiso, Vittoria, Palma di Montechiaro, Porto Empedocle, Mazara, Marsala, Trapani et l'arrivée à la capitale insulaire. 965 kilomètres à parcourir en une seule étape dans un temps prévu de 24 heures.

http://www.targapedia.com/album_targa_florio/1906_1940/1913/TARGA%20FLORIO%20-%202%20GIRO%20DI%20SICILIA%201913%20-%20VARIE/slides/Palazzo%20Villarosa%20%282%29.jpg

 

http://www.targapedia.com/album_targa_florio/1906_1940/1913/TARGA%20FLORIO%20-%202%20GIRO%20DI%20SICILIA%201913%20-%20VARIE/slides/Palazzo%20Villarosa%20%281%29.jpg

 

Giro di Sicilia 1913 : tutte le auto pronte nel cortile del Palezzo del Duca di Villarosa pronte per la partenza

 

Una vera sfida senza alcun precedente a riguardo. Ancora una volta dalla mente del “Cavaleri” era scaturita una idea innovativa, che avrebbe sfidato il tempo e che sarebbe stata da esempio per altre manifestazioni. Mai nessuno prima aveva pensato una gara così lunga ed impegnativa per piloti e mezzi.

Un véritable défi sans précédent à cet égard. Encore une fois l'esprit de "Cavaleri" avait conduit à une nouvelle idée, qui aurait défié le temps et serait un exemple pour d'autres événements. Jamais personne n'avait pensé après une course si longue et exigeant pour les pilotes et les voitures

La storia dimostra che ancora una volta Vincenzo Florio aveva immaginato il futuro … realizzandolo !

 

L'histoire montre qu'une fois de plus Vincenzo Florio avait imaginé l'avenir ... s'en rendre compte!

Nel 1912 Snipe aveva impiegato 24 ore e 35’ per percorrere 965 km alla media di 42 Km/h circa, solo due anni dopo Ceirano percorreva lo stesso percorso in 16 ore e 51’ abbassando la media a 62 Km/h :

 

En 1912, Snipe avait passé 24 heures et de 35' à voyager 965 km à une moyenne de 42 Km/h environ, seulement deux ans après Ceirano parcouru le même chemin en 16 heures et 51' par l'abaissement de la moyenne à 62 Km/h:

 

le strade in Sicilia cominciavano ad essere una realtà !

 

Les routes en Sicile ont commencées à être une réalité!

 

Quattordici anni dopo il Giro nasceva la Mille Miglia :

Quatorze ans après le Giro est né la Mille Miglia:

 

la formula della gara era quella giusta

 

la formule de la course était la bonne

La storia del Giro di Sicilia può essere divisa in quattro periodi cronologici :

1912-1914, 1928-1931, 1948-1950 e 1951-1958 per un totale di diciotto edizioni.

 

Le edizioni del ‘12-’14 e del ’48-’50 furono valide per l’assegnazione della Targa Florio.

 

L'histoire ddu Giro di Sicilia peut être divisé en quatre périodes chronologiques:

1912-1914 , 1928-1931 , 1948-1950 et 1951-1958 pour un total de dix-huit éditions.

 

Les éditions de la '12 '14-'48 et '50-étaient valables pour l'attribution de la Targa Florio.

 

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Continua - Continue

 

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Invité §sho727jx

Buon vecchio Patre,

meno male che ci sei tu , meno male.... ange.gif.6949050e7141059e9165b3bc2fcea638.gifange.gif.6949050e7141059e9165b3bc2fcea638.gif

 

 

 

 

Capisco che si sono nuovamente splalancate le porte alle nostre iniziative... e dietro queste porte, un bellissimo muro di gomma che ti ricaccia indietro e con aria dolente ti invita elegantemente ad annà a fanculo... e sarà per una prossima volta...!

Mi chiedo quando commissarieranno anche Provincia e Regione..., o meglio ancora quando recinteranno l'intera isola con alto filo spinato, la chiuderanno con un bel cancello liberty a chiave e butteranno la chiave in quello stretto... che aspetterà il ponte (il ponte dei sospiri 2) per altri 50 anni almeno...?

Meno male che ci sono io...? Io non faccio altro che ombra nelle belle giornate di sole, nient'altro... e conviene stare là a fare solo ombra, è inutile tentare di fare qualcos'altro che non sia qualche inciucetto o intrallazzo politico di cui è bene tenere all'oscuro il cittadino.

Non scopro certo l'acqua calda...; ripasso a me stesso una lezione che il torpore spesso tende a far dimenticare; nulla di nuovo e di bello all'orizzonte..., anzi, andiamo a peggiorare...!

C'è da scappar via..., anche perchè ancora una volta, tra munnizza e fetor..., proprio non si resistehttp://forum-auto.caradisiac.com/static/icones/smilies/non.gif :(

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Invité §TAR516zF

.... per la serie : "ne spuntano sempre di nuove".....

Targa Florio 1973

 

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Porsche 911 Carrera RSR Grd F.Quist - Jurgen Zink

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Invité §TAR516zF
Invité §sho727jx

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Chi è? sembra una Urania...

Dagli elenchi e dal numero di gara (non leggibile completamente) per me potrebbe essere Messina su Giaur n°109 al Giro del '54

 

:??::??:

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Invité §TAR516zF

http://magazine.ferrari.com/it/wp-content/themes/ferrarimag/images/ferrari-magazine-logo-it.png

 

http://magazine.ferrari.com/it/files/2011/07/Nino-Vaccarella.jpg

 

UN PRESIDE MOLTO SPECIALE

 

Quando non era al volante della Ferrari nelle prove del Campionato del Mondo, dirigeva la sua scuola a Palermo. Nino Vaccarella ci fa capire quanto fosse diverso essere piloti circa trent’anni fa

Sono in molti a credere che ad aver fatto grande la Ferrari, nel mondo intero, siano state quelle gare di durata, disputate con macchine biposto, sport o prototipi a seconda dei periodi e dei regolamenti, che sapevano ricordare da vicino le vetture stradali destinate ai clienti del Cavallino. 24 ore di Le Mans, Targa Florio, 12 ore di Sebring e 24 ore di Daytona, 1000 chilometri del Nurburgring, di Spa e di Monza, solo per citarne alcune, restano nei ricordi di chi ha avuto la fortuna di vivere quel periodo di sfide tra costruttori. Già, perché quelle corse si disputavano tra “marche” in quanto i piloti, obbligati ad alternarsi alla guida per via della lunga durata, non erano protagonisti assoluti come in Formula 1. “Per capire quanto il pubblico fosse vicino a questo genere di corse, voglio ricordare un episodio che può sembrare quasi irriverente” ricorda Nino Vaccarella, Nini per gli amici, uno dei più forti piloti dell’epoca, citando la Targa Florio della quale fu più volte grande protagonista. “Dopo la mia vittoria del 1965 con la Ferrari 275P2 il sindaco di Collesano, uno dei paesi attraversati dalla gara, mi diede la cittadinanza onoraria. Nella domenica fissata per la cerimonia c’era anche la processione della Madonna, un evento di grande devozione cui tutta la cittadina prendeva parte. La processione che seguiva la statua della Madonna portata a spalla stava passando proprio nel momento in cui sono arrivato io. Non ho creduto ai miei occhi: la gente ha cominciato a gridare, Vaccarella! Vaccarella! Mi sono venuti attorno e perfino quelli che portavano la statua l’hanno posata a terra per potermi festeggiare. Ero imbarazzato, una cosa incredibile!”. Anche considerando che Nino era diventato il simbolo di tutti i siciliani, un episodio del genere fa capire come questo genere di corse sapesse richiamare decine e perfino centinaia di migliaia di spettatori. Si pensi a Le Mans, ugualmente vinta da Vaccarella, in coppia con Jean Guichet, un francese “era bravissimo, mi dava la macchina perfettamente in ordine alla fine dei suoi turni di guida e poi avevo un altro vantaggio, non dovevo neppure seguire la gara dal box perché mi bastava sentire l’urlo del pubblico francese ad ogni giro, quando lui, pilota francese, passava sul rettilineo”. Le Mans, ancora oggi, raduna un pubblico che fa invidia alla Formula 1. Un pubblico che, da sempre, partecipa all’evento ubriacandosi di rumore, stanchezza ed eccitazione.

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“Alla Florio arrivavo con le mani piagate a furia di cambiare”

 

E come non ricordare i veri e propri accampamenti, nella Foresta Nera, attorno all’interminabile circuito dell’Eifel, il famoso vecchio Nurburgring, dove i piloti rischiavano di essere distratti, nella guida, dal profumo che arrivava fino a loro dalle grigliate di wurstel e salsicce fatte a bordo pista?

La Ferrari ha vinto 13 Titoli Mondiali sport prototipi ed ha partecipato a questo campionato dal 1953 al 1972 con automobili che hanno lasciato, coi loro nomi e sigle, un segno indelebile: Testa Rossa, 330P, P4, 312PB, Dino 246 sport, 512M e via di seguito. Allora ci si può chiedere perché questa leggenda sia finita. La risposta è, tutto sommato, semplice e figlia dei nostri tempi: lo sport è progressivamente diventato “schiavo” delle leggi dello spettacolo televisivo. Una gara di 1000 chilometri o 24 ore è impossibile da trasmettere in TV ottenendo quelle ormai famose audience e share che comandano gli investimenti pubblicitari. Il pubblico sulle piste, anche se numerosissimo, è stato beffato dalle nuove leggi introdotte con l’arrivo degli sponsor e dello spettacolo televisivo. Il format della Formula 1 è apparso subito come più naturalmente adatto a queste esigenze e, progressivamente, ha “scavato il terreno sotto ai piedi delle gare di durata”. Già, perché da una stagione in cui le gare delle monoposto e quelle delle vetture sport si alternavano, di domenica in domenica, utilizzando gli stessi piloti ed offrendo, quindi, al pubblico gli stessi idoli in versione diversa, con una ventina di eventi in tutto nell’arco dell’anno, si è passati ad un calendario della Formula 1 che occupa, praticamente, l’intera stagione togliendo spazio a piloti e campionati alternativi.

“Erano macchine stupende” ricorda Vaccarella “la Ford aveva dovuto fare una sette litri per cercare di batterci, e noi avevamo un motore di 4000 cc. Erano macchine con una grande tecnologia che arrivava rapidamente alla vetture di serie. Penso al progresso dei fari, per le gare notturne, dei tergicristallo. E poi il cambio manuale, la frizione. Alla Florio arrivavo con le mani piagate a furia di cambiare. Tenevo praticamente sempre una sola mano sul volante! E il progresso dei freni a disco? Fantastici! Quelle delle gare di durata erano e sono rimaste le macchine più belle del mondo. E per noi piloti correre era una grande avventura. Allora c’era il rischio, quello vero: si moriva. Ma questo ti metteva in una condizione speciale, più umana: eri amico dei tuoi colleghi, andavi volentieri in mezzo al pubblico, restavi una persona normale. Felice ma normale. C’era un calore, un modo diverso di stare insieme. E poi, in corsa, dovevi inventare le cose, in certi momenti. A Le Mans, quando arrivavi a 300 all’ora e ti trovavi due macchine lente che si sorpassavano e ti chiudevano la strada, oppure alla Florio, dove correvi a cronometro e dovevi andare a caccia del tuo avversario. Nel 1967, quando ho corso con la P4, era partito davanti a me Phil Hill, Campione del Mondo, con la Chapparal col suo alettone che si muoveva. A un certo momento ho cominciato a sentire il suo odore, non la vedevo ma sentivo l’odore della macchina davanti che stavo raggiungendo. Poi l’ho vista e ho cominciato ad avvicinarmi. Dovevo decidere dove passare, su quelle strade non era facile. Puntai su un curvone veloce dopo Cerda, sapevo che lì c’era spazio. E fu così. Passai e me ne andai subito, Hill non provò neppure a seguirmi”.

 

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Tra i pregi di questo tipo di gare, c’era la vera internazionalità, intesa come copertura territoriale di quello che era il mondo industriale e sportivo tra gli anni ‘50 e ‘70: si correva, infatti, dall’Argentina al Messico, con l’incredibile Carrera Panamericana che superava, per ardimento e rischio, le stesse Mille Miglia e Targa Florio, per poi passare al Nord America, con le grandi classiche 12 Ore di Sebring, e 24 ore di Daytona, per finire con l’Europa con le piste più difficili e famose. In Europa, fino al 1957, anno del tragico incidente di De Portago e Nelson, era valida per il Titolo mondiale anche la massacrante Mille Miglia.

 

Senza ombra di dubbio le due classiche americane di Sebring e Daytona, hanno contribuito non poco all’affermazione della Ferrari su quel mercato. Basti pensare che a Sebring, una pista ricavata da un aeroporto, con un fondo pessimo dovuto ai raccordi tra tratti in cemento ed altri asfaltati, la Ferrari ha vinto ben 12 volte. Basti pensare a Daytona, col suo micidiale tratto sopraelevato che ha falcidiato cuscinetti e sospensioni per anni, teatro del clamoroso successo del 1967 con tre Ferrari in parata proprio a casa di quella Ford che, coi suoi motori da 7000 cc, aveva dovuto alzare bandiera bianca proprio di fronte al suo pubblico.

“In quelle gare si doveva avere un grande rispetto per la macchina e il compagno era determinante: ci voleva affiatamento e rispetto per l’altro. Guai farsi la guerra, sarebbe andato a scapito del risultato. Io mi trovavo bene con tutti. Con Bandini abbiamo fatto una fantastica vittoria alla Florio, così come con Scarfiotti al Nurburgring tanto che ci rimasi male quando mi dissero che a Le Mans avrei corso con Jean Guichet che non conoscevo. Invece trovai il compagno ideale: veloce, regolare e perfetto con la macchina. Facemmo 24 ore senza un problema”. Sentire Vaccarella parlare di gare dove la velocità pura prevale sull’estro delle strade strette della sua Sicilia, sembra strano. “No, io ero pilota da circuiti veloci e auto con tanti cavalli. Però la mia associazione alla Florio ha finito col far credere che fossi soltanto uno stradista. Ma non era assolutamente vero, anche se le gare erano quasi tutte su strada”.

Allora c’è da chiedersi perché un pilota così veloce e costante non sia arrivato alla Formula 1. “Me lo sono chiesto anch’io. E credo di avere la risposta. Quando nel 1963 ho potuto firmare il contratto con la Ferrari – mi avevano già fatto l’offerta nel ‘62 ma io ero vincolato da un contratto con la Scuderia Serenissima del Conte Volpi di Misurata – era un giorno terribile a Maranello. C’era freddo e nebbia, una cosa che noi siciliani non possiamo neppure immaginare. L’ingegner Ferrari mi chiese di venire a vivere lì per poter fare prove ed essere a disposizione. Forse in quel momento sbagliai. Gli dissi che la responsabilità di mandare avanti la mia scuola, a Palermo (Vaccarella, come vedremo, era proprietario di una importante scuola privata ereditata dal padre prematuramente scomparso), mi rendeva difficile accettare. Ferrari si limitò a dirmi: non importa, la chiameremo quando dovrà guidare in gara. E così fu. Ma mi è sempre rimasto il dubbio che quella decisione mi abbia precluso la strada della Formula 1 e di una carriera più completa. L’unica volta che mi ha dato l’occasione di pilotare una monoposto è stato al Gran Premio D’Italia, a Monza, nel 1965 con la vettura dell’anno prima, la 8 cilindri. Surtees e Bandini, però, avevano le 12 cilindri e, anche se in prova fui più veloce di due decimi rispetto a Surtees che l’anno prima guidava la mia macchina, non mi bastò per farmi arrivare in squadra. Devo anche dire che quelle Formula 1 di appena 1500 cc non erano nel mio stile. Io amavo le macchine con molti cavalli e le piste difficili e veloci, come Spa o Le Mans, per esempio”.

 

“In quelle gare si doveva avere un grande rispetto per la macchina e il compagno era determinante”

Conoscendo Enzo Ferrari, è molto facile che quella scelta abbia segnato il destino di pilota di Vaccarella.

Ripercorrendo la sua storia si capisce come il mondo sia cambiato. Oggi i piloti si formano da ragazzini, sempre a ruote scoperte, prima coi Kart e poi con le formule addestrative. Allora si arrivava arrampicandosi alle opportunità che si sapevano creare, soprattutto se si veniva da una terra lontana, come la Sicilia. “Ho cominciato con la Fiat 1100 di papà, con una gara in salita. Poi ho comprato una Lancia Aurelia B20, 2500cc, preparata da Gioachino Vari, e ho cominciato a fare dei bei risultati. In Sicilia iniziavo a farmi un nome e un nobile palermitano, il Barone Cammarata, che aveva comprato una Ferrari Testa Rossa 2000, la 500TRC, mi propose di comprarla. Costava carissima. Ero tentato, ma prima decisi di andare a Modena. Lì venni ricevuto dal commendator Orsi, allora proprietario della Maserati, che mi disse della disponibilità di un’ottima occasione: si trattava di una 200S sport che apparteneva ad un pilota cliente, Adolfo Tedeschi, che l’anno prima aveva vinto il Campionato Italiano. Mi ripresero in acconto anche l’Aurelia e il prezzo fu molto più interessante di quello della Ferrari. Non era andata male. Così la caricai in treno e la portai in Sicilia. Con quella macchina cominciai a vincere davvero tutto, in salita ma anche in pista. Ho fatto due stagioni, il 1959 ed il ‘60, vincendo praticamente ovunque, prima al sud Italia e poi, dopo la provocazione della stampa che diceva che non avevo il coraggio di misurarmi coi piloti del nord, anche a nord!” E la scuola? “La seguivo aiutato da mia sorella. Il papà era morto e toccava a noi. Ma io gli parlavo, dal podio, ad ogni vittoria. Gli dicevo, a lui che aveva detto che non sapevo guidare perché avevo fatto troppi danni alle macchine di famiglia, vedi papà che Nino sa guidare, e vince! A quel punto ebbi la grande occasione: Guerrino Bertocchi, il vero factotum della Maserati, mi propose di correre la Florio sulla nuova Bird Cage 2890, della scuderia americana Camoradi, in coppia con un pilota celebre come Umberto Maglioli, tra l’altro vincitore della Carrera Panamericana. Io la Florio la conoscevo curva per curva, avevo cominciato ad andarci da ragazzo, in treno, a vederla e poi andavo a girare continuamente per imparare quei 72 chilometri incredibili. Partì Maglioli e mi diede la macchina, dopo due giri, con 2’40” di ritardo dalla Porsche di Bonnier che era in testa. Io raggiunsi Bonnier e gli diedi ulteriori quattro minuti e quaranta. Un sogno. Poi la macchina improvvisamente si spense. Avevo sentito dei rumori dietro, come qualcosa che strisciava in terra, in certi punti. Avevo rotto il serbatoio ed ero senza benzina. Gli spettatori provarono a darmene un po’, ma non andai lontano. Disdetta!”.

 

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Se non ci fu la vittoria, arrivò però la chiamata giusta, quella che ti trasforma da dilettante in professionista. In quegli anni un nobile veneziano, il conte Volpi di Misurata, aveva creato la Scuderia Serenissima che gareggiava anche in Formula 1, oltre che con le vetture sport, e che aiutava una Maserati ormai agli stremi a rimanere nelle corse. Vaccarella guidò diverse auto della Scuderia, tutte però mediamente competitive e, soprattutto, spesso fragili. Confermò però il suo talento, tanto da ricevere la fatidica telefonata da Maranello. “Se penso ai piloti di oggi, mi viene da sorridere. Arrivano e vanno via in elicottero, parlano sempre sotto gli occhi degli addetti stampa e di solito non dicono nulla che non sia scontato. Poi c’è troppa tecnologia, con le macchine rifatte per ogni diverso circuito, niente sorpassi e niente rischi. L’automobilismo è diventato uno sport disumanizzato. Se penso che il conte Volpi, alla domenica mattina, prima della gara, mi diceva, Vaccarella, vado a Messa, viene con me? Ma certo, Conte…come avrei potuto dirgli di no? Ve lo immaginate oggi Alonso o Massa che vanno a Messa con Domenicali prima del Gran Premio!”. Ride Nini. Ride pensando ai suoi begli anni, quelli del rimpianto di una Formula 1 mancata, ma anche dei grandi trionfi della Ferrari nelle gare del Campionato del Mondo Sport Prototipi. Un’avventura cominciata dalla Ferrari nel 1948, con la prima delle nove vittorie assolute alla 24 Ore di Le Mans, e finita nel 1973 negli anni del dominio della 312PB che, guidata da piloti come Andretti, Regazzoni, Ickx, Peterson, Merzario, Giunti, Redmann e Schenken concluse la sua carriera conquistando la 1000 chilometri del Nurgburgring del 1973. Da quel momento la Ferrari non ha più corso ufficialmente nelle gare di durata anche se, ancor oggi, nelle mani di team privati, è presente e protagonista. Negli ultimi anni sono da ricordare i successi assoluti, anche a Sebring e Daytona, della 333SP, e di classe, a Le Mans con la 550 Maranello e nei campionati internazionali GT2, con la F430. Una fiamma, quindi, che malgrado il volgere dei tempi, non si spegne e non si spegnerà.

 

Pubblicato su The Official Ferrari Magazine numero 12, marzo 2011

http://magazine.ferrari.com/it [...] -speciale/

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Invité §TAR516zF

Chi è? sembra una Urania...

Dagli elenchi e dal numero di gara (non leggibile completamente) per me potrebbe essere Messina su Giaur n°109 al Giro del '54

 

:??::??:

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Coppa Nissena, caro vecchio Barnelli, Coppa Nissena del 1949....

 

la Urania, oggi dell'amico Giovanni Veneruso che fu guidata dalla contessa Maria Teresa De Filippis. dal lontano 1949 sino ad oggi !

 

http://www.targapedia.com/album_targa_florio/1948_1968/1950/TARGA%20FLORIO%20-%2010%20GIRO%20DI%20SICILIA%201950%20-%20VARIE/slides/la%20Urania%20750%20S%20di%20M.De%20Filippis%20oggi%20%2810%29.jpg

 

Questa Urania è stata tra le vetture che hanno corso il Giro di Sicilia del 1950, probabilmente la vedremo a giugno insieme all'Abarth Cisitalia di Sergio Lugo al Giro di Sicilia del Centenario!

 

insiemeforeverOtto 57

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Invité §TAR516zF

http://magazine.ferrari.com/it/wp-content/themes/ferrarimag/images/ferrari-magazine-logo-it.png

 

FERRARI TRIBUTE TO TARGA FLORIO

Di Antonio Ghini, editor-in-chief del The Official Ferrari Magazine

 

E' ’ tornata a rivivere la Targa Florio, con un bell’evento dedicato ai ferraristi di tutto il mondo

 

Bisogna andare a vedere le tribune di Floriopoli, sulla strada statale che collega la costa a Cerda per avere una idea di cosa poteva essere la Targa Florio.

Le strutture abbandonate, la rudimentale corsia dei box diventata oggi uno spaccamento della strada, l’assenza di ogni altra cosa in un luogo sperduto richiamano alla mente quello che poteva essere il fascino per un pilota di affrontare strade anguste e pericolose lungo un percorso che si inerpicava sulle Madonie, attraversava paesi e villaggi e tornava verso il mare per dare un unico momento di riposo nel lungo rettilineo, quello di Buonfornello.

 

http://magazine.ferrari.com/it/files/2011/10/250-GT-Berlinetta-442x332.jpg

Ho avuto l’avventura nello scorso week-end di pilotare una Ferrari del 1957, la 250 GT Tour de France su quelle strade, e posso garantire che è difficile immaginare come Vaccarella, Merzario, Phill Hill, Gendebien e tanti altri campioni potessero portare delle Ferrari, Sport o perfino Prototipo, su quelle strade in una gara che durava qualcosa come 1.000 chilometri.

La Targa Florio infatti era valida per il Campionato del Mondo Sport Prototipi che obbligava a questa distanza pari a 13 giri di un percorso di oltre 70 chilometri di lunghezza. La cosa più incredibile è che questa gare sia cominciata addirittura nel 1906, quando le strade erano poco più che mulattiere e le automobili delle specie di carrozze che avevano perduto i cavalli.

Vincenzo Florio, famoso per il suo marsala ma anche proprietario di una società di navigazione molto potente, riuscì a convincere i piloti di allora a scendere nella sua Sicilia mettendo a disposizione le proprie navi l trasporto. Da allora la Targa Florio ha rivaleggiato con la 500 Miglia di Indianapolis come gara più antica. Una sfida che si è conclusa nel 1977 quando per ragioni di sicurezza la Florio è stata interrotta.

http://magazine.ferrari.com/it/files/2011/10/250-GT-Coupe-442x332.jpg

È stato bello quindi che sia toccato alle Ferrari riaprire la storia della Florio con l’evento Tribute to Targa Florio che ha visto al via vetture provenenti da tutto il mondo, e soprattutto all’arrivo l’entusiasmo paragonabile a quello del calore siciliano.

Senza ombra di dubbio l’Italia ha l’opportunità di offrire, tra le tante forme di turismo, anche quella della passione. La Targa Florio, oltre alle Mille Miglia, fa parte di questa opportunità e c’è da credere che il 2011 segni la ripresa della bella tradizione della corsa delle Madonie.

 

PUBBLICATO IN L'ANGOLO DEL DIRETTORE DA ANTONIO GHINI IL 08.10.2011

http://magazine.ferrari.com/it [...] ga-florio/

 

 

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Invité §TAR516zF

Nota post-post...... pfff.gif.834474ba332046d8cfc8a2a6bc8993d1.gifpfff.gif.834474ba332046d8cfc8a2a6bc8993d1.gif

Che il Direttore Antonio Ghini, tante volte ospite in Sicilia con la Ferrari oggi scriva :

 

"....Bisogna andare a vedere le tribune di Floriopoli, sulla strada statale che collega la costa a Cerda per avere una idea di cosa poteva essere la Targa Florio.

Le strutture abbandonate, la rudimentale corsia dei box diventata oggi uno spaccamento della strada, l’assenza di ogni altra cosa in un luogo sperduto...."

....continuando il suo post con parole sicuramente belle e sincere nei confronti della Targa Florio, potrebbe fare sperare ad un futuro diverso dallo squallore attuale.

 

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Perchè dietro tanta poesia cantata sui luoghi, dietro il quadro di Salvo Manuli, dietro i concorsi della Provincia di Palermo, dietro tutto questo...oggi c'è solo questo e nient'altro, nulla è cambiato.

 

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Invité §sho727jx

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Coppa Nissena, caro vecchio Barnelli, Coppa Nissena del 1949....

 

 

 

 

Ne ero quasi certo, ma quel numero... e poi pensavo fosse foto del Giro come le altre di Tritone...

Ecco perchè ce n'è altre che non riesco ad identificare...! perchè non si riferiscono al Giro...,azz !

 

Denghiu caro Otto

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Invité §sho727jx
Invité §sho727jx

Nota post-post...... pfff.gif.ff1e0e4301671c9739d88e9bad4738f0.gifpfff.gif.ff1e0e4301671c9739d88e9bad4738f0.gif

Che il Direttore Antonio Ghini, tante volte ospite in Sicilia con la Ferrari oggi scriva :

 

"....Bisogna andare a vedere le tribune di Floriopoli, sulla strada statale che collega la costa a Cerda per avere una idea di cosa poteva essere la Targa Florio.

Le strutture abbandonate, la rudimentale corsia dei box diventata oggi uno spaccamento della strada, l’assenza di ogni altra cosa in un luogo sperduto...."

....continuando il suo post con parole sicuramente belle e sincere nei confronti della Targa Florio, potrebbe fare sperare ad un futuro diverso dallo squallore attuale.

 

 

 

A posto siamo..., ora si che i responsabili del brandy... si affretteranno a restaurarlo...! E' così affascinante e suggestivo così com'è... FIN QUANDO NON CROLLERA' TUTTO...!

 

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Invité §otr331hx

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Coppa Nissena, caro vecchio Barnelli, Coppa Nissena del 1949....

 

la Urania, oggi dell'amico Giovanni Veneruso che fu guidata dalla contessa Maria Teresa De Filippis. dal lontano 1949 sino ad oggi !

 

http://www.targapedia.com/album_targa_florio/1948_1968/1950/TARGA%20FLORIO%20-%2010%20GIRO%20DI%20SICILIA%201950%20-%20VARIE/slides/la%20Urania%20750%20S%20di%20M.De%20Filippis%20oggi%20%2810%29.jpg

 

Questa Urania è stata tra le vetture che hanno corso il Giro di Sicilia del 1950, probabilmente la vedremo a giugno insieme all'Abarth Cisitalia di Sergio Lugo al Giro di Sicilia del Centenario!

 

insiemeforeverOtto 57

 

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Invité §otr331hx

Non c'è feeling tra me e la nuova diavoleria carà.

 

Al volante della Urania una giovanissima M.T. De Filippis non Messina.

 

Otrebor

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Invité §TAR516zF

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Cari amici vi propongo solo alcuni dei gioielli presenti al concorso di Eleganza di Amelia Island del 1912, come potete osservare non sono poche le splendie auto con i colori ed i numeri che le legano alla Targa Florio.

 

Porsche 907 - Elford/Maglioli Targa Florio 1968

Alfa Romeo 33tt3 - Marko/Galli Targa Florio 1972

Porsche 917 LH 1971

Porsche Carrera 6

 

Fiat Siata 8V

Cisitalia 202 SMM Spyder Nuvolari

Osca MT4 winner Sebring 1954

Ferrari 166 MM

 

Vic Elford è stato il Presidente Onorario del 17° Amelia Island Concours d'Elegance guidando durante la manifestazione la Porsche 908/3 di proprietà di Jerry Seinfeld.

 

Porsche & Vic Elford

Honoree

Vic Elford - Legendary Brit Was Gifted, Versatile & Very Fast !

Vic Elford è stato festeggiato durante il Seminario dei piloti di Endurance cui hanno preso parte altri nomi leggendari come Sam Posey, Hurley Haywood, Brian Redman, Jim Hall, Gerard Larrousse, Joe Buzzetta, David Hobbs e Derek Bell.

 

Soprannominato "Quick" Vic dai suoi contemporanei, Elford è stato uno dei piloti da corsa di maggior successo negli anni '60 e '70.

 

..... He still had more history to write. Elford’s legend was to be cemented at Italy’s famed Targa Florio road race with a performance that is still talked about with an almost religious reverence. Facing an 18-minute deficit due to a tire puncture on the opening lap, Elford stormed back in his Porsche 907 and set lap record after lap record in what is acknowledged as the most famous come-from-behind victory ever in the grueling Sicilian mountain race....

 

.....Aveva ancora molta storia da scrivere. La Legenda di Elford doveva essere cementata in Italia nella Targa Florio la famosa gara stradale con una performance che è ancora raccontata con una reverenza quasi religiosa. Di fronte ad un ritardo di 18 minuti a causa di una foratura al primo giro, Elford salito sulla sua Porsche 907 ha realizzato giri record dopo giri record vincendo così quella che è la più difficile gara delle montagne siciliane.....

 

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Il nostro amico giornalista Antonio Lombardi , ha contribuito ai festeggiamenti del grande Vic Elford, portando ad Amelia Island anche alcuni omaggi e ricordi dalla Sicilia (lui toscanaccio, ambasciatore e portacolori della nostra terra e della Sicilia negli USA, ma gli altri, oltre a farsi belli e a gonfiarsi come rane che fanno ?)

 

Ancora una volta l'arte del calzolaio di Cefalù Ciccio Liberto ha contribuito a ricordare la Targa Florio:

 

a quarant'anni dall'ultima Targa Florio, non è cosa da poco !

 

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Così scrive Antonio Lombardi :

 

"Vic si e' veramente commosso per la bella sorpresa organizzata con Ciccio e, di fronte a un gran pubblico, ha ricordato l'inizio della loro amicizia e tanti bei ricordi della Targa....."

 

Grazie Ciccio, e grazie Antonio jap.gif.51a40f2253f6c7c295b30c1fd09a253f.gifjap.gif.51a40f2253f6c7c295b30c1fd09a253f.gifjap.gif.51a40f2253f6c7c295b30c1fd09a253f.gif

 

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