Aller au contenu
Logo Caradisiac      

Téléchargez nos application

Disponible sur App Store Disponible sur Google play
Publi info
Histoires du sport automobile

I PILOTI DELLA TARGA FLORIO


Invité §ami463nV
 Partager

Messages recommandés

Invité §ran085xF

Intervista a Nino "Ninni" Vaccarella

faccia a faccia con il "preside volante", re della Targa e pilota Ferrari

 

Nino Vaccarella, il “Preside Volante”, 78 anni ben portati, palermitano doc, diciannove anni di gare con quattro partecipazioni in F1 e tre affermazioni alla Targa Florio. E’ considerato uno dei migliori specialisti di sempre nelle corse stradali. Lo abbiamo intervistato e ci ha svelato il suo rapporto con l’automobilismo, con Enzo Ferrari, i suoi rimpianti, il ricordo dei piloti dell’epoca e l’affetto dei tifosi siciliani.

 

Che ricordo ha della Targa Florio, cosa ha rappresentato questa gara per Lei e per la Sua Sicilia?

«La Sicilia è stata sempre una terra di grandi tradizioni e la Targa Florio ne fa pienamente parte. Per i siciliani era tutto. Un mitica leggenda, una festa di popolo. Una gara difficilissima, piena di insidie, con curve a salire e scendere, lente e veloci, con diversi tipi d’asfalto. La gente partiva presto dalle case e piantava le tende, accendeva i falò e cucinava aspettando il passaggio dei bolidi. La Targa, per i siciliani, ha rappresentato anche una rivincita sociale, la vittoria di una terra stupenda che a volte è anche un pochino maltrattata e gestita male dai politici».

 

Quante edizioni ha disputato? Ha mai incontrato il patron della Targa Vincenzo Florio?

«Credo di aver perso il conto delle gare disputate alla Targa ma in tutto avrò partecipato almeno 15 volte. Ricordo che solo una volta incontrai Vincenzo Florio; era il 1958 quando partecipai per la prima volta con l’auto del mio debutto sportivo, la Lancia Aurelia 2500. Ero un pilota esordiente, un giovane debuttante e dunque Florio, non mi disse nulla, mi ignorò. Purtroppo quella fu l’ultima Targa per lui, morì qualche mese dopo, il 6 gennaio del 1959».

 

Qual è l’edizione che ricorda con più emozione?

«La Targa che ricordo con più emozione è indubbiamente quella della prima vittoria. Il primo amore non si scorda mai. Ma ci sono tanti ricordi: la vittoria mi era già sfuggita agli inizi della mia carriera, nel 1960, quando ero a bordo della Maserati Birdcage in coppia con Maglioli. Per la prima volta quell’anno mi sentii un pilota internazionale. Eravamo in testa con quattro minuti e più di vantaggio sugli squadroni Ferrari e Porsche. Stavamo sbaragliando piloti del calibro di Von Trips, Gendebien e Mairesse. Poi purtroppo si ruppe il serbatoio della benzina. Fu una rottura insolita e sfortunata, il serbatoio strisciò sull’asfalto e si bucò. Ricordo poi con grande piacere il 1965. Per me è stato l’anno più bello perché finalmente, in coppia con Lorenzo Bandini, riuscii a vincere questa magica corsa. La Targa era una gara unica perché si correva in mezzo alla gente».

 

Che rapporto aveva con la gente, con i tifosi siciliani?

«Il pubblico era a contatto con le macchine, con i piloti, non c’erano barriere come ora in F1. Eravamo tutti in mezzo alla gente e questa era la cosa più bella. Eravamo amati, abbracciati e nelle pause i bimbi si facevano le foto nelle macchine. Era uno sport affascinante, umano, spettacolare e di esempio. I siciliani sapevano commuoversi e quindi esprimevano tutta la loro passione. Mi ricordo che i miei compagni e colleghi piloti rimanevano sbalorditi dall’affetto del pubblico. Mi invidiavano perché nei miei confronti c’era una passione che in altre parti del mondo era rara. Graham Hill, ad esempio, mi raccontava che in Inghilterra, in perfetto stile inglese, il pubblico batteva semplicemente le mani, senza scomporsi troppo. In Sicilia invece per me la gente letteralmente impazziva, ancor di più quando sono diventato il pilota da battere. Capitava che se mi ritiravo, il pubblico se ne andava a casa. E’ stata una bellissima storia d’amore».

 

Lei ha vinto per tre volte la Targa: nel 1965, 1971 e 1975. Ha colto anche un terzo posto nel 1962 e 1970. Poteva vincere di più nella corsa di casa?

 

«Si, ci sono stati parecchi episodi sfortunati. Credo che avrei potuta vincerla almeno otto volte. Ho avuto ritiri come quello citato del ’60 quando si ruppe il serbatoio. Nel ’67 con la Ferrari P4 davo due minuti al giro a tutti ma all'ingresso di Collesano per un eccesso di foga urtai un marciapiede deformando i cerchi. Anche nel ’66 potevo vincere. Il mio compagno di allora Lorenzo Bandini uscì di strada andando a sbattere contro un pilota palermitano. Anche nel 1968 con l’Alfa 33 ero in testa con parecchi minuti di vantaggio. Ma durante il suo turno di guida il mio compagno Schultz andò a sbattere».

 

Quali erano le difficoltà di questa competizione?

«Devo premettere che il campionato sport prototipi in quegli anni (ndR ’60-’70), secondo me, è stato più importante e difficile della F1. Si correva su strada e con vetture di cilindrata maggiore. All’epoca consideravo le F1 come dei go kart, molto leggere e più facili da guidare. Erano infatti solo 1500 di cilindrata contro le 3 o 4 litri delle turismo».

 

Come si preparava alla gara?

«Mi allenavo molto e alla fine conoscevo il tracciato alla perfezione. Durante la gara in ogni momento sapevo dove mi trovavo, com’era la curva che stavo affrontando ed il suo raggio, e conoscevo naturalmente quello che sarebbe seguito: se un tratto veloce oppure un tornante. Alla Targa ho davvero percorso migliaia di giri; facevo una media di trenta giri all’anno e ho totalizzato, in tutta la mia carriera, circa 500 giri. Ogni tornata conta 72 chilometri, quindi facendo un breve calcolo ho percorso alla Targa la bellezza di 36.000 chilometri totali».

 

Quando era agli inizi aveva un pilota a cui si ispirava?

«Non ho avuto mai un punto di riferimento, anche se mi appassionai ai racconti dei duelli tra Nuvolari e Varzi che alla Targa, negli anni ’30, si erano affrontati più volte. In particolare ammiravo Achille Varzi che, come me, era molto pulito nella guida. Un pilota elegante, non si scomponeva mai e non si vedevano sbavature nella guida né curvature della testa. Rispetto all’irruenza di Nuvolari preferivo decisamente l’eleganza di Varzi».

 

Quali sono i piloti con cui ha legato di più e di chi ha avuto più stima?

«Credo che gli anni ’60 e ‘70 siano stati i più belli della storia dell’automobilismo. Si disputavano corse favolose del mondiale sport prototipi. A grandi campioni del passato si affiancavano grandi macchine come Ferrari P1, P2, P4, le Porsche 917 e 908, l’Alfa 33 e le Matrà. Ricordo che le Ford dovettero progettare una sei litri per battere le Ferrari. Insomma era un campionato stupendo e spettacolare. Tra i piloti di quell’epoca penso al compianto Lorenzo Bandini, con lui i rapporti erano buoni anche se disputavamo solo otto, nove gare all’anno e non era abbastanza per conoscerci bene. A causa del mio lavoro da preside, che mi valse il soprannome di “preside volante”, non avevo mai il tempo per stare con i colleghi oltre ai week end di gara. Certo, con Lorenzo eravamo amici ma c’era anche molto antagonismo tra noi. Ricordo anche Clay Regazzoni, un vero ardimentoso. Lui iniziava la carriera e io la finivo. Eravamo molto legati, abbiamo corso insieme anche a Le Mans. Ho gareggiato anche con molti campioni del mondo: Graham Hill, Joachim Rindt, John Surtess, Chris Amon. Ricordo con particolare affetto anche Willi Mairesse, che consideravo uno dei piloti più forti dell’epoca. Con il belga c’era una bella amicizia, aveva un carattere sanguigno come il mio. Poi c’era l’inglese Graham Hill, da lui ero più che rispettato. Ricordo che nella Targa Florio del ‘62 fu messo in un'altra macchina. Era più lento di me di ben cinque minuti al giro».

 

Non ha mai pensato alla F1? Ha qualche rimpianto?

«All’epoca non mi attirava la F1. Se avessi corso di più nella categoria forse, dico forse, azzardando un poco di presunzione, anche in F1 avrei potuto vincere un campionato del mondo. Tra l’altro in Ferrari non ho mai avuto la valorizzazione che meritavo, credo ci fossero dei direttori sportivi poco interessati. Eugenio Dragoni ad esempio agevolava molto Baghetti, o il milanese Giampiero Biscaldi. Putroppo in Ferrari c’è stato anche un periodo di esterofilia e di poca considerazione degli italiani, forse l’unico che ha avuto credito è stato il povero Lorenzo Bandini».

 

Che rapporto aveva con Enzo Ferrari?

«Ferrari aveva un carattere un po’ particolare, incuteva un certo timore, anzi un certo panico. A differenza di altri personaggi dell’epoca come Giovanni Agnelli che invece ti mettevano a proprio agio. Il rapporto con lui devo dire che mi è mancato, forse per queste mie fughe improvvise dovute al mio lavoro da preside. Anche se il Commendatore, secondo me, aveva l’handicap in quegli anni di non venire mai a vedere le gare. Se Enzo Ferrari fosse venuto in pista, visto che era un intenditore, si sarebbe reso conto chi era da valorizzare e chi no. Ma devo ammettere che a Maranello erano pochi i piloti insufficienti».

 

Vista la scarsa sicurezza dell’automobilismo dell’epoca ha mai pensato ai pericoli corsi? Si è mai sentito un sopravvissuto?

«Certo, si rifletteva molto quando morivano i nostri compagni, come Bonnier, Graham Hill. Si pensava ai pericoli ma poi la passione per correre faceva passare ogni timore. Indubbiamente le corse su strada erano corse difficilissime e molto pericolose. Anch’io ho avuto i miei incidenti; il più grave è stato al Nurburgring, il vecchio ‘Ring’ di 25 chilometri. E’ stato terribile. Sono arrivato lungo ad una curva a 200 chilometri all’ora. La vettura si è ribaltata tra gli alberi della foresta nera ed io sono rimasto sotto l’auto. La benzina mi colava addosso. E’ stato un miracolo che non sia partito il rogo. Me la cavai con una brutta frattura ad un braccio».

 

Ha mai avuto paura?

«La paura è fatta di attimi. Ho avuto paura quando a Monza nella curva sopraelevata mi si è rotto lo sterzo. Mi sono adagiato sul guardrail e ho strisciato per 400 metri fino a fermarmi. Poi continuai a correre, la passione ti faceva passare i pensieri su incidenti e rischi».

 

Cosa pensa della cancellazione della Targa? Era ormai diventata troppo pericolosa?

«Si sapeva già da qualche anno che la Targa era al suo ciclo finale, anzi è stata tenuta in vita dalla dirigenza dell’Automobile Club di Palermo perché la Mille Miglia e tutte le gare su strada erano già state eliminate. Penso che sia stato giusto cancellarla, era davvero troppo pericoloso, soprattutto per il pubblico. I piloti che sono arrivati dopo, gli ultimi che ho incontrato come Jackie Ickx, si spaventavano a vedere il tracciato. Ricordo che in Ferrari mi chiesero di fargli capire la direzione della strada. Feci fare ad Ickx un giro in macchina con me; dopo qualche chilometro mi disse: “Ma è pazzesco, dobbiamo davvero correre in questo circuito?’’. Si correva ancora negli anni ’70 ma si sapeva che la Targa era diventata troppo pericolosa. Proprio come gli storici circuiti ora banditi dalle corse, come il vecchio Nurburgring, o Spa».

 

Cosa è stato per lei l’automobilismo?

«Nella mia vita l’automobilismo è stato tutto, oggi debbo dire che mi dispiace non essermi dedicato completamente alle corse visto che è stata la mia unica grande passione. Facevo infatti il pilota solo al 50%. Lavoravo come preside a tempo pieno ed alle prove dedicavo molto meno tempo dei miei compagni o avversari. Nonostante ciò ottenevo ottimi risultati: facevo delle pole position, dei tempi notevoli nelle sessioni di prova e vincevo su ogni pista. Quando parlano di me si ricorda solo la Targa Florio, questo mi dà molta gioia e soddisfazione perché quello che è successo in Sicilia con 700/800 mila spettatori non è accaduto in nessuna altra parte del mondo. Le mie piste preferite, però, erano altre; quelle veloci, come Spa, Monza, Nurburgring. Mi spiace che il Commendatore non l’abbia recepito. Anche se credo che siano stati direttori sportivi poco capaci a non fargli recepire le mie possibilità. E’ un peccato non aver avuto la considerazione che pensavo di meritare».

 

La Targa è stata poi trasformata in un rally, le dispiace vedere ora le tribune di Cerda in uno stato di abbandono?

«Fino agli anni ‘80 la Targa Florio è rimasta comunque viva come gara di rally. Vi hanno gareggiato dalla fine degli anni ’70, poi ’80 e anche i primi anni ’90 i campioni del mondo rally dell’epoca. Poi i palermitani hanno deciso di mollare l’Aci, i presidenti che sono venuti non hanno più gestito l’evento con la dovuta accortezza. E’ difficile paragonare la Targa dei rally con quella degli anni ‘60 o ‘70 ma anche il rally ha avuto il suo seguito, con decine di migliaia di spettatori che accorrevano per assistere alle varie prove speciali».

 

Professore, quindi dopo gli anni ’70, i riflettori sulla Sicilia del motore si sono spenti.

«Credo che la Targa, dal 1973, abbia perso gran parte del suo fascino. Senza la validità mondiale non era ormai più la passerella dell’automobilismo internazionale di prima. Anche le favole hanno un epilogo».

 

intervista di Filippo Bellantoni. Tratto dal volume "Tra polvere e bulloni: la Targa Florio", di Aldo Ferrara, Ezio Zermiani, Filippo Bellantoni e Gino Bove

 

Lien vers le commentaire
Partager sur d’autres sites

  • Réponses 12K
  • Créé
  • Dernière réponse

Participants fréquents à ce sujet

Participants fréquents à ce sujet

Invité §ran085xF

Immagine83.jpg.5ecd34547b1bb50aecd7d08779914a9a.jpg

Ravetto

334.jpg.009c868c8b2dd1f8bfa450858cd33374.jpg

Ferlaino Taramazzo

425.jpg.7d87c310c58fe19568b140e5743011a7.jpg

 

fonte foto Actualfoto/ Bologna

Lien vers le commentaire
Partager sur d’autres sites

Invité §ami463nV

1185.jpg.e9b0f7c39218e5148d764baa60cd85c4.jpg

 

 

TF 1973 - attraversamento paese di Cerda - Chevron B21 Ford - Nesti - Morelli

 

 

2129.jpg.b8000c5fbc718b024d871974e2db35c0.jpg

 

 

 

micro9631138.jpg.a1f051e42be1d43a85f9619e16ab8e8a.jpg

www.amicidellatargaflorio.com

Lien vers le commentaire
Partager sur d’autres sites

Invité §ami463nV

1186.jpg.0d5bfd8378b25c175390a876d07e4a0a.jpg

 

2131.jpg.de70569ad6d5a3421b51e570f348961a.jpg

 

 

 

 

382.jpg.b5ffa979e6687154f8d340f8b2392145.jpg

 

457.jpg.ee185b133039747e19399a9a2bc62139.jpg

 

 

 

 

micro9631139.jpg.276a87c37c9ce71c6d2994a13a695957.jpg

www.amicidellatargaflorio.com

 

 

Lien vers le commentaire
Partager sur d’autres sites

Invité §ami463nV

1187.jpg.c665f6771f6983821530a867e512b208.jpg

 

TF 1970 - PROVE - i piloti privati locali provano con le Zagato arancio della palermitana "RIOLO"

 

2132.jpg.c92cbf731bc61eca838e36d3fbc6ac58.jpg

 

 

 

micro9631140.jpg.a4aa3c400d32ae1dae1985e4b59ef805.jpg

www.amicidellatargaflorio.com

Lien vers le commentaire
Partager sur d’autres sites

Invité §bep134Bm

RICORDO CHE DOMANI RICORRE L'ANNIVERSARIO DELLA MORTE DEL CAV. VINCENZO FLORIO.

 

L'APPUNTAMENTO E' AL CIMITERO DI SANTA MARIA DI GESU PER RENDERE OMAGGIO ALLA MEMORIA DEL GRANDE SPORTIVO CHE HA OFFERTO AL MONDO L'IMMAGINE DI UNA SICILIA POSITIVA NELLA SUA ASSOLUTA ORIGINALITA'.

 

LA TARGA FLORIO NON APPARTIENE ALLA STORIA DELL'AUTOMOBILISMO, DEI PILOTI E DELL'AUTOMOBILE, MA LA TARGA E' -"EX PLURIBUS IN UNUM" - LA STORIA DELL'AUTOMOBILISMO, DEI PILOTI E DELL'AUTOMOBILE.

 

QUEL CHE E' VENUTO DOPO E' LA STORIA CERTAMENTE DELL'AUTOMOBILE E DELLA TECNOLOGIA MA, ALTRETTANTO CERTAMENTE, E' POCO LA STORIA DEI PILOTI E POCO QUELLA DELL'AUTOMOBILISMO SPORTIVO.

 

...... PER COMPLETARE, NON DIMENTICHIAMO CHE PALERMO, CITTA' IMMEMORE E CAPACE DI INTITOLARE UNA SUA STRADA PERFINO AL TACCHINO, HA EREDITATO IL PRESTIGIOSO PATRIMONIO IMMATERIALE TARGA FLORIO MA SI RIFIUTA, CON MESCHINERIE, DI ONORARE IL SUO BENEFATTORE.

 

"Questi non hanno speranza di morte,

e la lor cieca vita è tanto bassa,

che 'nvidïosi son d'ogne altra sorte.

 

Fama di loro il mondo esser non lassa;

misericordia e giustizia li sdegna:

 

non ragioniam di lor, ma guarda e passa".

 

 

beppe

 

------------------------------------------------------------

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

 

E(X) PLURIBUS UNUM

 

E pluribus unum era il motto sul primo stemma statunitense

 

La locuzione latina E pluribus unum è il motto nazionale originario degli Stati Uniti d'America che in italiano significa, "Tra molti, uno", ("Out of many, one").

 

La frase si riferisce all'integrazione delle tredici Colonie indipendenti che fecero parte di quelli che diventeranno Stati Uniti d'America in una unica nazione unita. Ha assunto nel tempo un significato addizionale, data la natura pluralistica della società statunitense conseguente al fenomeno dell'immigrazione.

 

Il motto venne scelto dal comitato che doveva decidere lo stemma statunitense, nel 1776, all'inizio della Rivoluzione Americana. Fu Pierre Eugene DuSimitiere a suggerire E pluribus unum come motto. Nel 1956, In God We Trust venne aggiunto come ulteriore motto nazionale. Si trovano entrambi sulle banconote e sulle monete statunitensi.

 

 

Lien vers le commentaire
Partager sur d’autres sites

Invité §ran085xF

456397854949abacc24bo.jpg.de2602831656352e14164301eb7eac41.jpg

 

4563979103fef7faac08o.jpg.0953b759296e8586ed5667bba8530bdc.jpg

 

4564610670281ddc7001o.jpg.b94d983c021a5631db7f8f6a2814e036.jpg

 

456461038829ab99c4e2o1.jpg.4086d8f28c17d808e1fa11b2c4f485c4.jpg

Dicono che alla guida ci sia Vincenzo Florio....1907

Lien vers le commentaire
Partager sur d’autres sites

Invité §sho727jx

RICORDO CHE DOMANI RICORRE L'ANNIVERSARIO DELLA MORTE DEL CAV. VINCENZO FLORIO.

 

L'APPUNTAMENTO E' AL CIMITERO DI SANTA MARIA DI GESU PER RENDERE OMAGGIO ALLA MEMORIA DEL GRANDE SPORTIVO CHE HA OFFERTO AL MONDO L'IMMAGINE DI UNA SICILIA POSITIVA NELLA SUA ASSOLUTA ORIGINALITA'.

 

.......................

 

 

CVD... era da anni che non ricevevo inviti a pranzo..., e per giunta fuori città...

sono profondamente contrariato per non poter essere domani con voi; si vede che continuerò le mie visite privatamente...

 

:jap::jap:

 

Lien vers le commentaire
Partager sur d’autres sites

Invité §sho727jx

...............

Dicono che alla guida ci sia Vincenzo Florio....1907

 

 

non credo... perchè non c'era...

a meno che non sia una inedita foto in prova su un'altra vettura, ma non in corsa nel 1907

Più probabile Giaconia su De Dion nel 1909...

 

:??::??:

 

Lien vers le commentaire
Partager sur d’autres sites

Invité §TAR516zF

Fantastiche Ranocchio,

alcune non sono inedite ma per fortuna sono pulite da sovraimpressioni (fastidiose e non so in questo caso quanto leggittime) e ad una risoluzione certamente maggiore di quanto avevamo.

Mi permetto di aggiungere le didascalie sempre utili nella ricerca della verità storica.

Sicuramente le fotografie appartengono tutte alla seconda edizione della Targa Florio, quella del 1907.

456397854949abacc24bo.jpg.8fc0b38c71eb2094257a8cad946c2368.jpg

20A Benz - Fritz Erle

 

4563979103fef7faac08o.jpg.537513f4e12f6289127bc2b31d681652.jpg

8B Junior 28-40 hp 8,0 - Vittorio Gremo

10A Berliet - Victor Rigal

10B Berliet - Jean Porporato

la vettura della quale si intravede solo una parte del radiatore ed un numero 2 (forse una lettera A) dovrebbe essere la Aiax 24 hp di Bernard Caspar ritirata durante il 1° giro, una immagine anche se "rubata" assolutamente inedita di questa vettura che sinoad oggi mancava (neanche in Rapiditas è presente !)

 

4564610670281ddc7001o.jpg.062285056228a5039e53a7cc14389dbc.jpg

Pistavecchia - La partenza

 

456461038829ab99c4e2o1.jpg.c21cdd2a00aeb8fcd0c2253254efad6a.jpg

Dicono che alla guida ci sia Vincenzo Florio....1907

 

aggiunge Shortleg:

non credo... perchè non c'era...

a meno che non sia una inedita foto in prova su un'altra vettura, ma non in corsa nel 1907

Più probabile Giaconia su De Dion nel 1909...

 

Ti sbagli vecchio GPF,

 

http://www.targapedia.com/album_targa_florio/1906_1940/1907/TARGA%20FLORIO%201907%20-%20VARIE/slides/Tessera%20Tribune%20Coppa%20Vetturette%20(1).jpg

 

La De Dion fotografate partecipava alla "Corsa di Vetturette - Coppa Challenge" ed il nostro Don Vincenzo era iscritto in questa categoria proprio con una De Dion Bouton.

 

http://www.targapedia.com/album_targa_florio/1906_1940/1907/CORSA%20DI%20VETTURETTE%20COPPA%20CHALLENGE%201907%20-%20DE%20DION%20BOUTON/slides/4%20De%20Dion%20Bouton%20%20Vincenzo%20Florio%20(1).jpg

De Dion Bouton - Vincenzo Florio

 

In questa foto sempre del 1907 si distingue chiaramente Don Vincenzo con il siuo caratteristco cappello ed i baffi "impomatati". Se ingrandisci la foro postata da Ranocchio le immagini sono molto simili. Bella foto Ranò e soprattutto inedita, almeno per noi !

 

targapedia2012.jpg.7649c79c51a2c9e9e632fdd8c0de21d7.jpg

logo.jpg.9a0afd7155d45e66b306f0cd6d390ba9.jpg

Lien vers le commentaire
Partager sur d’autres sites

Invité §bes888PR

MILLENOVECENTOCINQUANTATRE

 

 

1189.jpg.18ca0574acd2049b733bf10c6cc6582a.jpg

 

 

 

2156.jpg.e7843be8df94968acf5b255183c70ce5.jpg

 

 

 

3115.jpg.e0d61b5b6b5aaf834b7ad200a554179b.jpg

 

 

 

491.jpg.9ae9ca4f6cc6c9236186d3824067528f.jpg

 

 

 

Best54

 

 

micro9631238.jpg.2909fe31a0636277847dab4a562987bb.jpg

www.amicidellatargaflorio.com

Lien vers le commentaire
Partager sur d’autres sites

Invité §bes888PR

Il tempo complessivo di Don Vincenzo Florio nel 1907 ? Lo abbiamo pure ...... :lol::lol::lol::lol:

 

 

Image1225.jpg.d2ba35773db91bfdceec88a0ab72ea53.jpg

 

 

456461038829ab99c4e2o1.jpg.2a498337feeb3833a76f155d8b06eb2b.jpg

 

 

Ma piuttosto ........ nessuno si è chiesto se Vincenzo Florio si era perso qualcosa di quella De Dion Bouton del 1907 che appare assolutamente ed incredibilmente “minimalista” ? :sol:

 

La risposta ce la da uno dei “GRANDI” della storia di Targa, A.F. Bradley :jap: :

 

 

“ ……. Poiché allora l'automobilismo rappresentava a un tempo un piacevole sport e un comodo mezzo di trasporto, la « vetturetta » non tardò molto a diventare una macchina da corsa e Vincenzo Florio, il quale a quanto pare passava la sua esistenza a partecipare, o a spingere il suo prossimo a partecipare, a qualsiasi forma di competizione, annunciò la sua prima gara per « vetturette », che si sarebbe svolta sul circuito siciliano nell'aprile del 1907, precedendo di pochi giorni la Targa Florio.

 

La Francia era la maggior produttrice di queste piccole vetture e le versioni da corsa - che corrispondevano alle nostre «sport» - venivano costruite soltanto da due o tre Case, tra le quali le più note erano la Sizaire-Naudin e la Peugeot.

 

Poiché la distanza e le spese necessarie per il trasporto delle macchine precludevano alla maggior parte di queste fabbriche d'inviare in Sicilia le loro vetture, Florio risolse il problema acquistando otto De Dion Bouton; ne avrebbe pilotata una egli stesso e convinse sette amici a mettersi al volante delle altre.

 

Bisogna ammettere che si trattava realmente di un'avventura pilotare vetturette di quel genere, che non erano state progettate per le corse, e metterle a confronto con le Peugeot e le Sizaire-Naudin su un circuito ritenuto anche dai grandi piloti il più difficile del mondo.

 

Quale concessione il percorso venne ridotto a due soli giri, mentre le grosse vetture partecipanti alla Targa Florio avrebbero dovuto effettuarne tre.

 

L'aerodinamismo non era ancora nato e le macchinette furono ridotte all'essenziale, tanto che la De Dion di Florio era praticamente un nudo chassis con due sedili.

 

Niente cruscotto, né cofano, mancavano i parafanghi, il pavimento non copriva tutto il fondo della macchina sicché, oltre alla pioggia che li bagnava dall'alto, pilota e meccanico ricevevano abbondanti spruzzi anche dal basso.

 

Il conduttore professionista Naudin e Florio, il dilettante, si sferrarono battaglia in mezzo alla pioggia, al fango, al vento e alla nebbia e la vittoria andò al francese, che precedette l'avversario di sedici minuti, dopo quasi otto ore di corsa. ….. “ …..

 

 

In fondo stiamo soltanto parlando dei dimenticati precursori delle ben più mitiche ecotarghe .....

 

 

19071.jpg.9352c1d095baf69b3197b05b8da64346.jpg

 

 

Best54

 

 

micro9631238.jpg.091bd7718236ed335a8d87905adce981.jpg

www.amicidellatargaflorio.com

Lien vers le commentaire
Partager sur d’autres sites

Invité §ami463nV

1965

 

2133.jpg.099e564b7c3375f50af20175f5c5db1c.jpg

 

 

2011

 

11881.jpg.6cbfa38ed51514bfe76a297fa4b94e8d.jpg

 

 

 

micro9631140.jpg.16e3138713d5290ebbe838459e721a4c.jpg

www.amicidellatargaflorio.com

Lien vers le commentaire
Partager sur d’autres sites

Invité §sho727jx

Ti sbagli vecchio GPF,

.............................

 

 

Come sai, oltre alla Lufthansa, cè anche la Stolithansa... :lol: avevo la stessa foto archiviata... e pure correttamente... :non:

 

è che pultroppamente, le vetturette non venivano cac... calcolate nell'ordine di partenza della Targa perchè era un'altra co®sa...

 

:)

 

Lien vers le commentaire
Partager sur d’autres sites

Invité §bes888PR

Cosa da levarci ( no lavarci ) mano ....... prima Bradley, ora Owen ..... ;);)

 

diamoci una bella sterzata ....... qualcuno per favore parli di ecotarga.

Lien vers le commentaire
Partager sur d’autres sites

Invité §bep134Bm

Cosa da levarci ( no lavarci ) mano ....... prima Bradley, ora Owen ..... ;);)

 

diamoci una bella sterzata ....... qualcuno per favore parli di ecotarga.

 

 

 

 

 

QUANT'E' BELLA L'ECOTARGA

 

CHE SI CORRE A PETRALIA

 

CHI VUOL ESSER LIETO SIA

 

DEL RALLY NON V'E' CERTEZZA

 

Lien vers le commentaire
Partager sur d’autres sites

Invité §bes888PR

Spettacolare ritornello ..... ma il tragico problema, caro Beppone, è che ridiamo ironicamente davvero in pochi .......

 

* * *

 

leggo una rivista del Luglio 1949

 

 

1190.jpg.6ad8d10e974fcf4924d1cf8c811d3955.jpg

 

 

2157.jpg.8b1c10c01e213c8c94430aec81cef7e4.jpg

 

 

3116.jpg.37416fdb95e0b84e0b421db7f5aba421.jpg

 

 

Best54

Lien vers le commentaire
Partager sur d’autres sites

Invité §bes888PR

RICORDO CHE DOMANI RICORRE L'ANNIVERSARIO DELLA MORTE DEL CAV. VINCENZO FLORIO.

 

L'APPUNTAMENTO E' AL CIMITERO DI SANTA MARIA DI GESU PER RENDERE OMAGGIO ALLA MEMORIA DEL GRANDE SPORTIVO CHE HA OFFERTO AL MONDO L'IMMAGINE DI UNA SICILIA POSITIVA NELLA SUA ASSOLUTA ORIGINALITA'.

 

beppe

 

[/color]

 

 

* * *

 

1191.jpg.24ae9e500d2aa6289e4792d37b91a7f9.jpg

 

 

 

2158.jpg.eb1de5586f17be668e40843033441ac3.jpg

 

 

 

3117.jpg.c3a64b716ba95124f910f272033068e5.jpg

 

 

 

492.jpg.14a53ac7c2d66ee7d56eca40f3be1a71.jpg

 

 

 

Best54

 

 

micro9631238.jpg.e3998b4bb4ee16ab7a9e10e9a72f46c2.jpg

www.amicidellatargaflorio.com

Lien vers le commentaire
Partager sur d’autres sites

Invité §tar315jc

Intervista a Nino "Ninni" Vaccarella

... Anch’io ho avuto i miei incidenti; il più grave è stato al Nurburgring, il vecchio ‘Ring’ di 25 chilometri. E’ stato terribile. Sono arrivato lungo ad una curva a 200 chilometri all’ora. La vettura si è ribaltata tra gli alberi della foresta nera ed io sono rimasto sotto l’auto. La benzina mi colava addosso. E’ stato un miracolo che non sia partito il rogo. Me la cavai con una brutta frattura ad un braccio».

 

Quella brutta frattura al braccio, era talmente brutta, raccontata il professore a pranzo in casa di Manuli, che appena rientrato a Palermo i medici volevano amputarglielo, La Ferrari messa al corrente organizzo un ponte aereo per portarlo in una clinica del Nord e salvare l'arto.[/b

 

E' vero quando Vaccarella si ritirava il suo pubblico perdeva interesse alla gara, ritirandosi dal circuito per dedicarsi alla scampagnata e chi lo poteva fare se nè tornava sconsolato a casa.

La cosa mi dispiaceva 2 volte, per il suo ritiro e perchè vedevo sguarnire il circuito.

Gianni

Lien vers le commentaire
Partager sur d’autres sites

Invité §bes888PR

post del 31.05.2010

 

 

Nino Vaccarella

 

 

vaccarella.jpg.16000bd36c95070893eb0f4ae7c4aca3.jpg

 

 

" ....... Il mondo lo ha conosciuto, apprezzato, ammirato per la sua bravura, la sua costanza, il suo non cedere mai anche davanti a un gravissimo incidente, a Nurburgring nel 1963 – era un venerdì 17 – dove si maciullò il braccio destro ma fortunatamente uscì dall’abitacolo della vettura per il resto del corpo illeso e – fortuna davvero grande – senza che l’automobile prendesse fuoco (era una Ferrari 250 P) .... ".

 

 

1963.jpg2..jpg.1eb00458475c316b291fdf1014c04025.jpg

 

 

Documento splendido, Compare Ranocchio ...... quella foto dell'incidente del Nurburgring 1963 mi pare di averla vista, di recente ..........

 

 

N2.jpg.622d0c6656d79c690480919c9d0b2aed.jpg

 

 

I militari addetti alla sicurezza lungo il pericolosissimo Nurburgring ...... , ha raccontato il Professore, vennero da me; ne sentivo le voci, mentre si avvicinavano. La mia Ferrari si era fermata a ridosso di un grosso albero e per tirarmi fuori da lì ...... mentre ero inzuppato di benzina che mi cadeva addosso dal serbatoio danneggiato ...... utilizzarono una delle ruote volate via per tenere sollevata la vettura quel tanto che bastò per .......farmi uscire da quella trappola. Fu poi direttamente il Drake che mi mandò a farmi operare dal chirurgo italiano "luminare" di allora, che Lui conosceva personalmente ; recuperai l'uso del braccio e della mano ..... anche se non più veramente al 100% .....

 

 

4.jpg39..jpg.ce3eb3af398787d26854a7613e437113.jpg

 

 

Best54

 

 

micro.jpg88..jpg.065d37f05c6ebfe1449073970ef8d569.jpg

www.amicidellatargaflorio.com

Lien vers le commentaire
Partager sur d’autres sites

Invité §M_C865bB

Intervista a Nino "Ninni" Vaccarella

faccia a faccia con il "preside volante", re della Targa e pilota Ferrari

 

Nino Vaccarella, il “Preside Volante”, 78 anni ben portati, palermitano doc, diciannove anni di gare con quattro partecipazioni in F1 e tre affermazioni alla Targa Florio. E’ considerato uno dei migliori specialisti di sempre nelle corse stradali. Lo abbiamo intervistato e ci ha svelato il suo rapporto con l’automobilismo, con Enzo Ferrari, i suoi rimpianti, il ricordo dei piloti dell’epoca e l’affetto dei tifosi siciliani.

 

...........Quando era agli inizi aveva un pilota a cui si ispirava?

«Non ho avuto mai un punto di riferimento, anche se mi appassionai ai racconti dei duelli tra Nuvolari e Varzi che alla Targa, negli anni ’30, si erano affrontati più volte. In particolare ammiravo Achille Varzi che, come me, era molto pulito nella guida. Un pilota elegante, non si scomponeva mai e non si vedevano sbavature nella guida né curvature della testa. Rispetto all’irruenza di Nuvolari preferivo decisamente l’eleganza di Varzi».................

 

intervista di Filippo Bellantoni. Tratto dal volume "Tra polvere e bulloni: la Targa Florio", di Aldo Ferrara, Ezio Zermiani, Filippo Bellantoni e Gino Bove

 

 

nel commentare questa intervista gentilmente riportata, gli sportivi Galliatesi e i soci del ns.club sono onorati di leggere che Nino Vaccarella Campione di sport e signorilità, è stato ispirato dal "signore del volante"

 

" l' eleganza è un dono, antico e moderno in una cornice senza tempo"

 

vorrei inoltre aggiungere

 

" l'eleganza non è farsi notare, ma farsi ricordare "

 

Un caro saluto a "Ninni"

Ambrogio

Lien vers le commentaire
Partager sur d’autres sites

Invité §ran085xF

Paul-Henri Cahier scrive Targa Florio 1960

374097101504932309364955259564941054120949530498n.jpg.17e9bb0405e49c44b324a49a00b85d06.jpg

P.Hill - Taffy

Lien vers le commentaire
Partager sur d’autres sites

Invité §bep134Bm

 

 

 

QUEST'ANNO NEL CIMITERO DI S. MARIA DI GESU' NON ERAVAMO POCHI ED E' STATA ANCHE OFFICIATA UNA MESSA IN SUFFRAGIO DEL CAV. VINCENZO FLORIO.

 

E' UN PICCOLO MA IMPORTANTE RISULTATO PERCHE', NON SOLO DIMOSTRA CHE IL RICORDO DI QUELLO CHE LUI HA SAPUTO CREARE NON SI E' ANCORA SPENTO MA, FA SPERARE, CHE PRIMA O POI LA MESCHINITA' DI QUALCUNO (ANZI NO, DI PIU' DI QUALCUNO) VERRA' SCONFITTA.

 

.... E DA DOMANI SI RICOMINCIA .... HASTA A LA VICTORIA, SIEMPRE !!!!!

 

beppe

 

 

 

 

 

 

"LE COSE CHE HO IMPARATO DALLA VITA"

 

di Paulo Coelho

 

Ecco alcune delle cose che ho imparato nella vita:

 

-Che non importa quanto sia buona una persona, ogni tanto ti ferirà.

E per questo, bisognerà che tu la perdoni.

-Che ci vogliono anni per costruire la fiducia e solo pochi secondi per

distruggerla.

-Che non dobbiamo cambiare amici, se comprendiamo che gli amici cambiano.

-Che le circostanze e l'ambiente hanno influenza su di noi, ma noi siamo

responsabili di noi stessi.

-Che, o sarai tu a controllare i tuoi atti,o essi controlleranno te.

-Ho imparato che gli eroi sono persone che hanno fatto ciò che era

necessario fare, affrontandone le conseguenze.

-Che la pazienza richiede molta pratica.

-Che ci sono persone che ci amano, ma che semplicemente non sanno come

dimostrarlo.

-Che a volte, la persona che tu pensi ti sferrerà il colpo mortale quando

cadrai,è invece una di quelle poche che ti aiuteranno a rialzarti.

-Che solo perché qualcuno non ti ama come tu vorresti, non significa che

non ti ami con tutto se stesso.

-Che non si deve mai dire a un bambino che i sogni sono

sciocchezze:sarebbe una tragedia se lo credesse.

-Che non sempre è sufficiente essere perdonato da qualcuno. Nella maggior

parte dei casi sei tu a dover perdonare te stesso.

-Che non importa in quanti pezzi il tuo cuore si è spezzato; il mondo non

si ferma, aspettando che tu lo ripari.

-Forse Dio vuole che incontriamo un po' di gente sbagliata prima di

incontrare quella giusta, così quando finalmente la incontriamo, sapremo

come essere riconoscenti per quel regalo.

-Quando la porta della felicità si chiude, un'altra si apre, ma tante

volte guardiamo così a lungo a quella chiusa, che non vediamo quella che è

stata aperta per noi.

-La miglior specie d'amico è quel tipo con cui puoi stare seduto in un

portico e camminarci insieme, senza dire una parola, e quando vai via senti

che è come se fosse stata la miglior conversazione mai avuta.

-È vero che non conosciamo ciò che abbiamo prima di perderlo, ma è anche

vero che non sappiamo ciò che ci è mancato prima che arrivi.

-Ci vuole solo un minuto per offendere qualcuno, un'ora per piacergli, e un

giorno per amarlo, ma ci vuole una vita per dimenticarlo.

-Non cercare le apparenze, possono ingannare.

-Non cercare la salute, anche quella può affievolirsi.

 

-Cerca qualcuno che ti faccia sorridere perché ci vuole solo un sorriso

per far sembrare brillante una giornataccia.

-Trova quello che fa sorridere il tuo cuore.

-Ci sono momenti nella vita in cui qualcuno ti manca così tanto che

vorresti proprio tirarlo fuori dai tuoi sogni per abbracciarlo davvero!

-Sogna ciò che ti va; vai dove vuoi; sii ciò che vuoi essere, perché hai

solo una vita e una possibilità di fare le cose che vuoi fare.

-Puoi avere abbastanza felicità da renderti dolce, difficoltà a

sufficienza da renderti forte, dolore abbastanza da renderti umano,

speranza sufficiente a renderti felice.

-Mettiti sempre nei panni degli altri. Se ti senti stretto, probabilmente

anche loro si sentono così.

-Le più felici delle persone, non necessariamente hanno il meglio di ogni

cosa; soltanto traggono il meglio da ogni cosa che capita sul loro cammino.

-L'amore comincia con un sorriso, cresce con un bacio e finisce con un the.

-Il miglior futuro è basato sul passato dimenticato, non puoi andare bene

nella vita prima di lasciare andare i tuoi fallimenti passati e tuoi

dolori.

-Quando sei nato, stavi piangendo e tutti intorno a te sorridevano.

Vivi la tua vita in modo che quando morirai, tu sia l'unico che sorride

e ognuno intorno a te piange.

Lien vers le commentaire
Partager sur d’autres sites

Invité §sho727jx

 

 

QUEST'ANNO NEL CIMITERO DI S. MARIA DI GESU' NON ERAVAMO POCHI ED E' STATA ANCHE OFFICIATA UNA MESSA IN SUFFRAGIO DEL CAV. VINCENZO FLORIO.

 

beppe

 

 

 

qualcuno l'avrà fatta officiare sta messa... :??:

 

:jap:

 

Lien vers le commentaire
Partager sur d’autres sites

Invité §ran085xF

 

qualcuno l'avrà fatta officiare sta messa... :??:

 

:jap:

 

 

 

Credo sia stato Dario Pennica

Lien vers le commentaire
Partager sur d’autres sites

Créer un compte ou se connecter pour commenter

Vous devez être membre afin de pouvoir déposer un commentaire

Créer un compte

Créez un compte sur notre communauté. C’est facile !

Créer un nouveau compte

Se connecter

Vous avez déjà un compte ? Connectez-vous ici.

Connectez-vous maintenant
 Partager



Newsletter Caradisiac

Abonnez-vous à la newsletter de Caradisiac

Recevez toute l’actualité automobile

L’adresse email, renseignée dans ce formulaire, est traitée par GROUPE LA CENTRALE en qualité de responsable de traitement.

Cette donnée est utilisée pour vous adresser des informations sur nos offres, actualités et évènements (newsletters, alertes, invitations et autres publications).

Si vous l’avez accepté, cette donnée sera transmise à nos partenaires, en tant que responsables de traitement, pour vous permettre de recevoir leur communication par voie électronique.

Vous disposez d’un droit d’accès, de rectification, d’effacement de ces données, d’un droit de limitation du traitement, d’un droit d’opposition, du droit à la portabilité de vos données et du droit d’introduire une réclamation auprès d’une autorité de contrôle (en France, la CNIL). Vous pouvez également retirer à tout moment votre consentement au traitement de vos données. Pour en savoir plus sur le traitement de vos données : www.caradisiac.com/general/confidentialite/

×
  • Créer...