TARGA FLORIO E LE CORSE SICILIANE

[Invité §TAR516zF]

"Ehi dico a te...ce l'hai con me ?".....

 

Lo sai bene Fofino,

 

io sono quello dei messaggi criptati..... tanto criptati che incendiano le tante code di paglia che bazzicano il topic....

 

 

In questo caso ce l'ho proprio con te e la tua combriccola, capace solo di uscire fuori solo dopo la pioggia.....

 

 

........dimenticavo che alla stessa famiglia dei gastropodi di cui sopra appartiene pure Targamaniac.... anche lui bisognoso di aria umida e fresca per uscire fuori.....

 

saluto...criptato

 

[Invité §TAR516zF]

 

Cari amici di Don Vincenzo Florio e del topic della Targa Florio,

bentrovati .

 

Il post dedicato alla Mini Cooper n.154 preparata dalla Downton alla Targa Florio del 1963 TARGA FLORIO E LE CORSE SICILIANE

 

 

...mi da l'occasione di di ricordare Rob Slotemaker e di introdurre un futuro post , nel quale potrete leggere il pezzo che ho scritto insieme a Guy Moll e a Paul-Henry su Bernard Cahier per il catalogo della mostra i Florio e la Targa.

 

 

Adriaan Robert Slotemaker Rob "Sloot" Slotemaker,

nato il 13 giugno 1929 a Batavia (Giacarta) , Indie Orientali Olandesi, cominciò a correre in auto all'età di 25 anni, nel 1954 partecipò al Rallye de Monte Carlo.

 

1954 Coupe des Alpes - Rob Slotemaker e Maurice Gatsonides su Triumph TR2

 

Nei primi anni '60 ha corso per la scuderia Standard-Triumph nei rally e nel Campionato mondiale Endurance: nel 1961 si classificò 11° assoluto alla 24 Ore di Le Mans su una Triumph TR4-S divisa con Les Leston,

 

1961 24 ore di Le Mans - Rob Slotemaker e Les Leston su Triumph TR4-S

 

nel 1964 si classificò 15° con Terry Hunter al Tour de France Auto su una Triumph Spitfire.

 

1964 Tour de France Auto - Rob Slotemaker e Terry Hunter su Triumph Spitfire

 

1964 24 ore di Le Mans - Rob Slotemaker e David Hobbs su Triumph Spitfire

 

Al volante di una Porsche 904GTS iscritta dal Racing Team Holland, Slotemaker è stato il vincitore nel 1964 della Coppa Intereuropa a Monza,

 

 

e con il suo compatriota Ben Pon è stato 7° alla 12 ore di Reims 12 Ore del 1964 e 4° assoluto nel 1965 alla 1000 km di Monza.

 

1964 12 ore di Reims - Rob Slotemaker e Ben Pon

 

Nel 1963 ha gareggiato in coppia con Bernard Cahier alla targa Florio con una Austin Mini Cooper della factory Downton classificandosi 25° assoluto.

 

1963 Targa Florio - Rob Slotemaker e Bernard Cahier su Austin Mini Cooper

 

Nel corso della sua lunga carriera ha corso con qualsiasi tipo di auto compresi dei prototipi come l'Alfa Romeo 33 / 2 e 33/2.5 con Teddy Pilette per il Team VDS con il quale ha ottenuto il 5 ° posto alla Targa Florio del '68.............

 

1968 Targa Florio - Rob Slotemaker e Teddy Pilette su Alfa Romeo 33/2

 

.......e il 6 ° posto alla 1000 Km di Spa -Francorchamps,............

 

1968 Spa - Rob Slotemaker e Teddy Pilette su Alfa Romeo 33/2

 

1968 Nurburgring - Rob Slotemaker e Teddy Pilette su Alfa Romeo 33/2

 

1968 Zeltweg - Rob Slotemaker e Teddy Pilette su Alfa Romeo 33/2

 

1968 Norisring - Rob Slotemaker e Teddy Pilette su Alfa Romeo 33/2

 

1968 1000 Km di Parigi - Rob Slotemaker e Teddy Pilette su Alfa Romeo 33/2

 

1968 24 ore di Le Mans - Rob Slotemaker e Teddy Pilette su Alfa Romeo 33/2

 

1969 24 ore di Le Mans - Rob Slotemaker e Teddy Pilette su Alfa Romeo 33/2

 

........e come la Porsche 908, con vetture Turismo e Gran Turismo come la Opel Commodore , la Chevrolet Camaro, la Porsche 911, la BMW 3.0CSL e l'Alfa Romeo GTA (con la quale è stato campione olandese turismo 1967 e 1968)..........

 

1968

 

1970 Zandvoort

 

Zandwoort

 

 

 

...monoposto come la Cooper - BMC Formula Junior iscritta dal Team Tyrrell nel 1964, la Brabam - Ford BT15 Formula 3 con la quale è arrivato 7 ° nel 1965 a Monaco , .............

 

 

 

1965 Zolder 1965 Rob Slotemaker su Daf Brabham Formula 3

 

...........Slotemaker ha anche guidato vetture come la Opel Kadett GTE, Ford Escort RS ............

 

 

...........e la bizzarra Daf Daffodil 850 Proto con la quale ha ottenuto uno straordinario 11°posto assoluto al Tour de Corse del 1966 o la DAF 55 con Rob Janssen, 17° alla Londra-Sydney Marathon del 1968 e le e Daf Variomatic che ha condiviso con Mike Beckwith nel 1966 e 1967.

 

1966 Coupe des Alpes - Rob Slotemaker e Frits Honhof su Daf 55

 

1966 Tour de Corse del 1966 - Rob Slotemaker su Daf Daffodil 850 Proto

 

1968 London-Sydney-Marathon Rob Slotemaker e Rob Janssen su Daf 55 Marathon

 

1971 Nurburgring - Rob Sloetemacker e Hans Deen su Daf 55

 

Slotemaker ha corso con successo nei rally , spesso al volante della BMW. Nel 1966 con Gorris ha ottenuto il 6 ° posto nel Rally di Monte Carlo con una BMW 1800, tre anni più tardi 7° sempre al Monte con Ferry van der Geest su una BMW 2002 . E' stato anche vincitore di classe nel Tulip Rally del 1968 sempre su BMW con Rob Janssen.

 

1969 Rally di Montecarlo - ob Slotemaker e Ferry van der Geest su BMW 2002

 

Nel 1966 , durante una prova con la Lotus - BRM Formula 1ebbe n brutto incidente per la rottura dui una sospensione.

Rob ha svolto un ruolo importante sullo sviluppo della carriera di Formula 1 di Jan Lammers

 

Rob Slotemaker e Jan Lammers

 

Slotemaker ha sempre preferito correre da dilettante, non diventando mai un driver professionista full-time professionista preferendo la sua attività di scuola guida anti-skid "Rob Slotemaker Driving School" a Zandvoort.

 

 

Per ironia della sorte è morto il 16 settembre 1979 nel corso del Trophy of the Dunes - Camaro Superstar Race proprio a Zandvoort , viitima di un paradossale incidente accaduto proprio a lui istruttore di guida anti-skid.

 

 

Rob mentre era alla guida di una Camaro ne ha perso il controllo slittando sull'olio lasciato dalla vettura di Michael Strauch . La sua vettura ha cozzato violentemente su una macchina di soccorso ferma ai bordi della pista, l'urto gli è stato fatale.

 

 

Una targa all'ingresso del circuito di Zandvoort ricorda il grande pilota olandese.

 

 

[Invité §TAR516zF]

Rob Slotemaker : appendice modellistica

 

Spark 1/43 : 1961 24 ore di Le Mans - Triumph TR4-S

 

Spark 1/43 : 1964 24 ore di Le Mans - Triumph Spitfire

 

Spark 1/43 : 1965 Rally Montecarlo - Triumph Spitfire

 

Provence Moulage 1/43 : 1968 Targa Florio - Alfa Romeo 33/2

 

Best 1/43 : 1968 24 ore di Le Mans - Alfa Romeo 33/2

 

Best 1/43 : 1969 24 ore di Le Mans - Alfa Romeo 33/2

 

Trofeu 1/43 : 1969 Rally di Montecarlo - BMW 2002

 

M4 1/43 : 1970 Zandvoort - Alfa Romeo GTAM

 

[Invité §TAR516zF]

 

Prossimamente le retrospettive degli altri due olandesi volanti della Targa Florio :

 

Gijs Van Lennep e Toine Hezemans

 

[Invité §sho727jx]

 

 

adesso anche a colori...

[Invité §emi856gb]

johnplayerspecial very special thanks for your posting photo

[Invité §sal428LJ]

Per Gianni era così!!

1964 Porsche 904 n° 86 Antonio Pucci Colin Davis 1° assoluti.

https://aws-cf.caradisiac.com/prod/mesimages/483212/TF64_904_86.jpg1..jpg

la vedremo mai una foto reale??

Andrea

 

 

Anche per me.....

[Fofaus]

 

https://aws-cf.caradisiac.com/prod/mesimages/504077/pucci forum.jpg1..jpg

Anche per me.....

 

Salvo, ma come? Prima mi stracci i mar...volevo scrivere: mi solleciti con veemenza l'uscita dell'Alfa GTA e poi quando la stampo e lo comunico a tutto l'universo virtuale, tu, non mi dici niente?

Non me l'aspettavo da te!

Piccolo inciso: ho già venduto un paio di scocche, altre me ne hanno richiesto da altri forum, ma qua...niente?

 

[Invité §sal428LJ]

Salvo, ma come? Prima mi stracci i mar...volevo scrivere: mi solleciti con veemenza l'uscita dell'Alfa GTA e poi quando la stampo e lo comunico a tutto l'universo virtuale, tu, non mi dici niente?

Non me l'aspettavo da te!

Piccolo inciso: ho già venduto un paio di scocche, altre me ne hanno richiesto da altri forum, ma qua...niente?

 

 

:jap:

[Fofaus]

[Invité §TAR516zF]

..... ho già venduto un paio di scocche, altre me ne hanno richiesto da altri forum, ma qua...niente?....

 

in epoche...sospette .... un nostro comune amico è stato scacciato dal Sacro Tempio del Forum e della Targa Florio per molto...ma molto ...ma molto meno..... ***

 

 

...........peraltro ella mi pare recidivo a tal proposito.....

 

.......che per caso si sente immune.... o aspetta che il parlamento italiano vari l'ultima leggina all'uopo ? ? ?

 

 

 

*** Ciao Giuseppe , un saluto da tutti gli amici di questo topic.

[Invité §gul026Kg]

manulik, sei sempre u megghiu!

p.s. sono veramente contento che l'altra piantina del forum: i piloti della targa florio, stia germogliando, quasi quasi mi iscrivo pure io, poi inondo in maniera compulsiva di foto questo nuovo topic e poi le cancello improvvisamente, cosi' , per vedere l'effetto che fa...che ne dite, lo faccio? tanto amo la targa, quindi posso farlo, posso riempire qualsiasi topic di immagini supprimeeeeeeeeeeeeeee', alla faccia della coerenza...

[Invité §TAR516zF]

Caro Gulfy...

 

ma dov'è che ti devi iscrivere ? Sei già iscritto e registrato.. ! ! ! ! .

 

Però se hai tutto questo tempo a disposizione ti consiglio di usarlo per fare e scrivere cose più intelligenti....

 

.........un esempio ?

 

 

Come quando nel periodo Natalizio tu .... e qualche migliaio.... si migliaio di amici... da tutte le parti del mondo... isole comprese....(parlo della Nuova Zelanda ovviamente...) ...

 

 

.....avete mandato le Christmas Card al Presidente della Provincia di Palermo, proprietaria di Floriopoli, Giovanni Avanti .....

 

 

..a presto ....

 

[Fofaus]

in epoche...sospette .... un nostro comune amico è stato scacciato dal Sacro Tempio del Forum e della Targa Florio per molto...ma molto ...ma molto meno..... ***

 

https://aws-cf.caradisiac.com/prod/mesimages/798180/cacciata_mercanti_tempio.jpg

 

...........peraltro ella mi pare recidivo a tal proposito.....

 

.......che per caso si sente immune.... o aspetta che il parlamento italiano vari l'ultima leggina all'uopo ? ? ?

 

 

https://aws-cf.caradisiac.com/prod/mesimages/493723/logo.jpg

https://aws-cf.caradisiac.com/prod/mesimages/798180/ANNO-DI-FLORIPOLI4.jpg

 

*** Ciao Giuseppe , un saluto da tutti gli amici di questo topic.

 

Mi accodo ai saluti per Giuseppe, anche se ci siamo sentiti la scorsa settimana.

 

Con me ci possono sempre provare...

La mia risposta ancora echeggia nella vallata di Sclafani, Cuma m'è testimone...

[Invité §sho727jx]

 

Riprendiamo il discorso sul Giro di Sicilia 1928... che è meglio...

 

Entriamo quindi nel merito di quella corsa su strada che ai primi di maggio rivide la quarta edizione del Giro, praticamente sempre sullo stesso percorso, ma con la variante stavolta del prologo sulle Madonie, cosa che non sarà ripetuta nelle altre tre edizioni successive.

 

I documenti e le foto che sto per mostrarvi sono tratte da Rapiditas e dal libro "il mitico Giro di Sicilia" di Pino Fondi; non credo esistano altre pubblicazioni che testimonino quell'evento.

 

 

 

 

 

 

 

la quarta edizione del Giro di Sicilia sarebbe direttamente partita dalle tribune di Cerda e, dopo una

tornata completa del Circuito delle Madonie, avrebbe preso il via con direzione Cefalù, Patti, Messina, Giarre, Catania, Siracusa, Avola, Modica, Ragusa, Comiso, Licata, Agrigento, Mazara del Vallo, Marsala, Trapani, Palermo. A Palermo il traguardo d'arrivo era posto nel Parco della Favorita.

Il percorso complessivo era di km 1038. La data di svolgimento della corsa venne fissata all'8-9 maggio

1928, con partenza alle ore 16 dalle tribune di Cerda il giorno di sabato otto.

 

ELENCO DEI PARTENTI

 

2 PIAGGIA Fiat 509

4 ZAGAMI Fiat

8 FEDERICO Fiat 509

10 PALADINO Fiat 509

12 CESARINI Fiat

14 TRANCHINA Fiat

16 MAGISTRI Alfa R.1,5

18 GASPARIN Alfa R.1,5

20 MORRA Fiat 501

22 CARNAZZA Diatto

24 FRANCESCONI OM

26 SCHERMI Diatto

28 FLOREALE Bianchi

30 RADICE Lancia Lambda

32 MANGANO Lancia Lambda

34 STRAZZA Lancia Lambda

38 SILLITTI Bugatti

40 MOCCIARO Auburn

 

 

LA CLASSIFICA FINALE

 

1° MAGISTRI A.R. km/h 63,281

2° FLOREALE Bianchi

3° MOCCIARO Auburn

4° TRANCHINA Fiat

5° MORRA Fiat

6° FEDERICO Fiat

7° PALADINO Fiat

8° CARNAZZA Diatto

9° PIAGGIA Fiat

 

Questo il racconto-cronaca della corsa di Pino Fondi

 

Quel quarto Giro di Sicilia, per la verità, non conseguì il successo di adesioni che Florio sperava.

Soltanto diciotto vetture, suddivise in sei classi, si presentarono alle tribune di Cerda per la partenza.

Le strade erano un po' migliori che nel 1912; tuttavia,ancora ben lungi dal potersi definire delle carrozzabili

per automobili.

La Lancia era l'unica marca che partecipava ufficialmente e lo faceva con due recentissime versioni

Lambda VIII serie di 2570 cc affidate a Gildo Strazza e Gigi Radice. Le due Lambda e i loro piloti erano

appena reduci dalla partecipazione alla Mille Miglia di poco più di un mese prima. Strazza e Radice si erano

classificati rispettivamente terzo e nono assoluti. Il primo era uno stradista assai combattivo e tenace,

mentre il secondo si destreggiava con molta disinvoltura sui tracciati tortuosi.

Le due Lancia Lambda, che correvano nella classe 3000, partivano dunque con i favori del pronostico.

Nella stessa classe figuravano la Bugatti 2300-compressore del siciliano barone Amedeo Sillitti, la Bianchi tipo 20 di Giuseppe Floreale e la più anziana Lancia Lambda 11Iserie 1926 di Carmelo Mangano.

Nella classe 2000 c'erano la OM Sport di Girolamo Francesconi del tipo Mille Miglia 1927, le due Diatto tipo 30 e la precedente tipo 26 del catanese Ottavio Schermi.

 

Le macchine che potevano insidiare seriamente le due Lancia ufficiali erano, invece, le due Alfa Romeo 1500 Sport 6 cilindri nella classe sino a 1500 cc di Carlo Gasparin e Costantino Magistri.

Assai agili e maneggevoli in curva, esse ben si adattavano ad un percorso tortuoso come quello siciliano.

Si erano ben comportate alla Mille Miglia di quell'anno tanto che una di esse, la sola che montasse il compressore, vinse nettamente con Giuseppe Campari.

Le due rosse "anguille del Portello" erano state inviate alla filiale Alfa Romeo di Palermo assai per tempo. Titolare dell' Alfa Romeo palermitana era Carlo Gasparin, eccellente meccanico ed esperto collaudatore.

Il palermitano Costantino Magistri, meccanico di doti naturali, era invece un guidatore dal temperamento impetuoso. Spesso spavaldo ma assai generoso, era un combattente di razza. Dunque, in quel quarto Giro di Sicilia, l'effettivo confronto per la vittoria era fra Lancia Lambda e Alfa Romeo 1500 Sport.

Nella classe 1100 facevano corsa a sé le Fiat 509 nuove di fabbrica, delle quali quella del conte Giovanni Federico aveva già disputato e vinto il Giro Sociale di Sicilia.

Le macchine partivano con il distacco di tre minuti l'una dall'altra a cominciare dalle ore sedici. La prima

era la Fiat 509 delle sei in gara nella classe 1100, guidata dal palermitano barone Peppino Piaggia. Le strade delle Madonie, in qualche tratto, erano ricoperte da veli di fanghiglia per le pioggie dei giorni prima. Non era agevole destreggiarsi su quel fondo scivoloso. Quando la corsa prese il via, però, le due agili Alfa di Gasparin e Magistri sembrarono trovarsi a loro agio. Esse presero un chiaro sopravvento sulle due Lambda di Radice e Strazza, più potenti delle Alfa ma meno maneggevoli sulle tortuosità madonite. Radice era attardato e stentava a mantenere

la quarta posizione.

Ancor più lontano era Strazza; e siccome non era pilota da retrovia reagì per recuperare. Lo faceva, però, spesso con eccessiva intemperanza rischiando il fuori strada con derapate acrobatiche. Nel corso di una di esse, arrivò scomposto in una curva nascosta piombando con le ruote anteriori su uno

strato di fanghiglia. Disgraziatamente per lui, uno schizzo di mota gli si proiettò contro il viso colpendolo ed oscurandogli gli occhialoni. Strazza perse completamente la visibilità e la padronanza del veicolo. Il quale si girò su se stesso urtando in parte il radiatore e un parafango. Pilota e meccanico restarono fortunatamente incolumi. La Lambda riprese la sua corsa, ma non era più in grado di marciare con la stessa cadenza di prima.

Intanto, le due Alfa di Gasparin e Magistri si piazzavano prima e seconda assolute a 47 secondi di distacco l'una dall'altra nel "Giro delle Madonie" di km 108. Terza era la Bugatti di Sillitti, quarta la Lambda di Radice, quinta la Bianchi tipo 20 di Floreale.

 

Conclusa la tornata madonita, i corridori riprendevano il via per il Giro di Sicilia vero e proprio dalle tribune

di Cerda secondo l'ordine di classifica dopo i primi 108 km. In testa scattava Gasparin, seguito da Magistri, Sillitti, Radice, Floreale, Francesconi e via via tutti gli altri. L'ultimo era Strazza fortemente attardato per l'incidente. Il Giro entrava ora nel vivo con il tratto da Cerda a Messina. Magistri attaccava subito, senza tanti complimenti mentre nel tratto fra Cerda e Messina Gasparin, che si trovava in seconda posizione, dovette improvvisamente ritirarsi per la rottura di una balestra.

Radice, invece, con la sua Lambda più veloce sui tratti meno impegnativi, recuperava il tempo perduto prendendo

il suo posto. Aveva così inizio un duello Alfa-Lancia che si faceva vibrante. Radice dava il massimo per acciuffare l'imprendibile Magistri, ma quest'ultimo rubava in curva ciò che ilprimo guadagnava sul veloce.

Nel frattempo si faceva sera e le macchine accendevano i fari. La corsa entrava nella sua fase notturna.

Le sciabolate dei fari illuminavano insufficientemente e la ghiaia sui cigli delle curve si intravedeva soltanto

quando le macchine stavano per mettervi le ruote sopra. Ciò nonostante, Magistri non si arrendeva affatto.

Così, al controllo di Messina, arrivava alle ore 21,15' con un vantaggio sul suo immediato rivale di circa mezz' ora.

Nel frattempo, Strazza avanzava a fatica. Arrivato a S. Agata di Militello,un principio di surriscaldamento

convinse il pilota lombardo che era ormai impossibile proseguire. Si fermò definitivamente, si tolse il berrettino

e lo scagliò via con stizza.

Nel cuore della notte, sul tratto da Messina a Catania, più veloce del precedente, la Lambda di Radice guadagnava terreno nei confronti della meno potente 1500 Alfa di Magistri. Il distacco si riduceva

a 14 minuti. Ancora inferiore esso era a Siracusa, dove raggiungevai 10 minuti. La differenza di cavalli

fra il motore Lambda 2570 cc e il motore Alfa 1485 cc si faceva sentire tutta sui tratti filanti.

A Ragusa il vantaggio di Magistri era di 9 minuti. Ora, egli attaccava con il motore che ululava al massimo

dei giri sulle ghiribizzose strade che conducevano verso Agrigento. Era in piena azione e stava per affrontare una semicurva dal fondo sassoso quando l'improwiso scoppio del pneumatico posteriore sinistro fece caracollare paurosamente il suo veicolo.

Sarebbe certamente finito contro i paracarri se Magistri, con abili tocchi di controsterzo, non lo avesse

dominato raddrizzandolo sino ad arrestarlo. A questo punto, pilota e meccanico scesero di macchina per provvedere alla sostituzione della ruota danneggiata. Si vedeva ben poco per il profondo buio della notte.

Tuttavia, il meccanico riuscì a sistemare il crik sotto l'assale del veicolo. Per somma beffa, però, il congegno

non funzionò. Era bloccato. Magistri imprecava, mentre i secondi trascorrevano inesorabili. C'era da

impazzire! Ma il meccanico, assai paziente, dopo aver passato del lubrificante sul congegno riuscì a

farlo funzionare. Finalmente la macchina si poteva sollevare dal suo lato posteriore sinistro e la ruota

veniva sostituita. Magistri tirava un sospiro di sollievo e ripartiva con rabbiosa determinazione. La sosta

era costata cinque, o forse sei minuti. Quando raggiunse il controllo di Agrigento erano le ore 4,16' del mattino di domenica.

"Stai attento che Radice ti è vicino!" gli disse un commissario di gara, ma non gli specificò il distacco perché il lancista doveva ancora arrivare. Magistri ripartì sgommando come una furia. I fari della sua Alfa fendevano il buio ancora fitto con una luce che sembrava più spettrale che materiale per un uomo che lottava per vincere su se stesso più che sul suo avversario. Quando la Lambda di Radice raggiunse il controllo di Agrigento erano le 4,42' del mattino. Il lancista chiese ad un commissario a che ora era passato Magistri. "Lei, ora, è a soli 4'25"!" gli disse

questi con fredda precisione senza comunicargli, però, l'ora di passaggio dell'awersario.

Radice riprese la sua corsa più euforico che mai. La strada verso Trapani si faceva ora in qualche tratto più tortuosa e assai ingannevole. E la notte cominciava a morire per lasciar posto al nuovo giorno che

stava per nascere. La Lambda di Radice era lanciatissima.

 

Alla fine di un tratto ripido al pilota si presentò una curva stretta. La macchina strusciò su un paracarro con violenza. La cinghia stringicofano, per l'urto, si mollò dalla sua sede e il cofano si aprì.

Contemporaneamente, lingue di fuoco si levarono dal vano motore probabilmente per un ritorno di fiamma.

Il veicolo si arrestò. Radice e il meccanico balzarono fuori. Il pilota afferrò il cuscino dal suo sedile e

riuscì a soffocare le fiamme menando colpi furiosi sul motore. Quando tutto fu finito, gli si strinse il cuore a

guardare la sua macchina ormai mal ridotta.

Sconsolato si rese conto che la sua corsa era ormai terminata prima ancora di concluderla ad oltre tre quarti di percorso. Magistri, intanto, continuava la sua rombante marcia infilando con disinvoltura le curve verso Trapani. Da li transitava alle ore 7,09', quando il sole cominciava ad apparire timidamente nel cielo terso. Ormai nessuno poteva minacciarlo. Il secondo posto di Radice era ora di Floreale, che guidava la 2 litri Bianchi tipo 20, staccatissimo con oltre un'ora di svantaggio. Dal canto suo, Sillitti, dopo Agrigento aveva abbandonato con il motore ormai letteralmente fuori uso.

Alle ore 8,50' 1O" esattamente, Magistri arrivava a Palermo, tagliando trionfalmente il traguardo posto

sul rettifilo del Real Parco Favorita. Aveva impiegato 16 ore 29'10" a compiere l'intero percorso di km

1038, marciando alla media di km/h 63,281. Una media esaltante per un veicolo da turismo di serie di

media cilindrata su strade in buona parte sterrate.

Per l'Alfa Romeo era un successo assai significativo, che ebbe un notevole peso nella conquista del

mercato non soltanto siciliano. Quando Magistri scese di macchina venne portato in .trionfo dai suoi

amici e dai numerosi spettatori accalcati lungo i viali del Parco Favorita.

 

Sotto l'aspetto della prestazione meccanica, a parte quella eccellente dell'Alfa Romeo spider 1500 Sport,

la rivelazione più esaltante di quel "Giro" fu la piccola Fiat 509. Tutti i modelli di questa serie che militavano

nella classe 1100 erano arrivati al traguardo in perfetto ordine di funzionalità. Il primo di essi, quello del palermitano Pippo Tranchina, si classificò quarto assoluto. AI secondo posto di classe si piazzò quello del conte Giovanni Federico, che era stato tormentato da problemi di gomme.

Nella classe 1500, a parte l'Alfa di Magistri, una prestazione di notevole rilievo fu anche quella dell'anziana

e sempre valida Fiat 501 pilotata da un tenace Morra, che era terminato quinto assoluto.

Di notevole entità anche la corsa della potente americana Auburn di Santi Mocciaro, finita terza assoluta.

Dopo quella edizione del 1928, il Giro di Sicilia venne accolto con favore dall'industria automobilistica nazionale e ciò malgrado l'esiguo numero di partenti.

Esso veniva riconosciuto come circuito di prova ideale per le vetture di serie.

 

TO BE CONTINUED

 

 

[Invité §cum834Wc]

Mi accodo ai saluti per Giuseppe, anche se ci siamo sentiti la scorsa settimana.

 

Con me ci possono sempre provare...

La mia risposta ancora echeggia nella vallata di Sclafani, Cuma m'è testimone...

 

 

 

Sì sì..certifico io ...il giovanotto ha profanato la valle dello Sclafani da gran professionista...ancora gli ovini del luogo non riescono a prendere coscienza dell'accaduto...

 

Anche noi ..io e il povero 50 special...siamo increduli di fronte a cotanta potenza...!!

 

 

Complimenti...

 

 

Messaggino per

 

 

 

 

 

Ruotine Bugatti ..ok..??

 

 

[Invité §TAR516zF]

 

Riprendo a raccontare del 1963,

una edizione a dir poco epica con quel finale roccambolesco che abbiamo riletto grazie al racconto di Speedwell57

TARGA FLORIO E LE CORSE SICILIANE

 

Per riprendere la storia dall'inizio ho trovato uno scritto dell'amico collesanese Nino Colombo , che tante volte ho invitato nel nostro topic... ci riproverò il 4 marzo quando festeggeremo insieme il Professore Vaccarella, intanto vi propongo il PDF di Nino pubblicato su www.targa-florio.net , un interessantissimo punto di vista collesanese della Targa Florio 1963 :

 

"...........Come suo solito anche questa edizione lasciava prefigurare un’avvincente battaglia. Ed altrettanto come suo solito la Targa riservò la sua sorpresa. In sede di verifiche sportive uno dei protagonisti l’idolo locale Nino Vaccarella veniva escluso perché non aveva il possesso della patente che gli era stata ritirata qualche mese prima per un incidente stradale verificatosi a Pescara qualche anno prima....

 

Come ormai sappiamo il commissario che fermò il Preside Volante fu proprio Igino Patamia , nonno del nostro Higgins....

 

...Naturalmente fu tanto lo stupore della stampa e di tutti i partecipanti poiché Vaccarella aveva preso parte alla gara di Sebring in America a marzo. Col senno del poi il Prof. Vaccarella ammise candidamente la sua leggerezza poiché se ne avesse parlato per tempo in Ferrari sicuramente avrebbe ricevuto la sua patente e partecipare alla sua Targa con una Ferrari che rappresentava il sogno della sua vita. Grandissima era l’aspettativa e grandissima fu la nostra delusione di sportivi nell’apprendere dell’esclusione del nostro beniamino...

 

alla guida della 250 P durante le prove sembra di riconoscere Nino Vaccarella. Questa potrebbe esssere l'unica foto fino ad ora trovata del "Preside Volante" alla Targa del 1963...

 

...Che il professore era entrato nel cuore di noi sportivi collesanesi era dettato dalle partecipazioni magistrali degli anni precedenti oltre che da un episodio da cui ha inizio il “legame affettivo e sportivo” con Collesano e tutti i suoi cittadini.

Per preparare al meglio la Targa Enzo Ferrari ad aprile aveva mandato un muletto, la 246P, per effettuare dei collaudi. In uno di questi giri di ricognizione nella discesa che porta a Collesano (a Portella Croce distante qualche chilometro dal paese), la Ferrari prese fuoco nel vano motore ed il Professore scese dalla vettura per spegnere le fiamme, cosa che gli riuscì con l’aiuto di alcuni contadini che si trovavano nei pressi. Arrivata in un baleno la notizia in paese tutti quanti noi corremmo sul luogo ivi compresa la guardia municipale di Collesano Totò Giorgi. Questi portò con sé una bottiglietta di aranciata per far si che il professore si dissetasse....

 

Nino Vaccarella, alla sua sinistra Toto Giorgi ed alla sua destra Ernesto Venturella

 

...Quel gesto umile, molto apprezzato da Vaccarella fu l’inizio di un rapporto di amicizia sincera e genuina che si trasmise a tutta quanta la popolazione di Collesano. Zio Totò come lo chiamavamo noi ragazzi era un Uomo semplice, generoso, paterno, grande sportivo ed appassionato di motori.

Acceso tifoso della Ferrari e nello stesso tempo sostenitore dei valori patriottici e in particolare siciliani, vedeva in Nino Vaccarella quel riscatto, se non addirittura la rivincita del sud contro il nord, della Sua, Nostra Terra di Sicilia. Con Totò Giorgi ed altri amici-tifosi trascorrevamo l’inverno a parlare dei propositi di vittoria di Vaccarella e della Ferrari e soprattutto della gara regina del Mondiale Marche: la Targa Florio.....

 

un gruppo di tifosi posano insieme al loro beneamino , tra di loro in divisa Totò Giorgi ed Ernesto Venturella

 

...Di Nino Vaccarella conservava tutte le riviste, i giornali, le foto e soprattutto le cartoline che il Professore gli spediva dalle varie piste del mondo. Grazie alla generosità della famiglia Giorgi parte di questa documentazione mi è stata donata ed assieme ad altri cimeli da me raccolti nel tempo fanno parte della mia collezione personale......

continua....

 

Nino Vaccarella con un gruppo di tifosi tra i quali si riconosce Ernesto Venturella ed un giovane Giacinto Gargano

 

Questo la pagina tratta da "Il Preside Volante" dove lo stesso Vaccarella ricorda l'episodio di cui scrive Nino Colombo:

 

"...Tra i numerosi presenti si presentava al mio cospetto una guardia municipale, che gentilmente mi offriva una aranciata per dissetarmi. Si chiamava Salvatore Giorgi, Totò per gli amici ed era venuto per aiutarmi e conoscermi,

mio segreto estimatore ed appassionato sostenitore dei valori siciliani. Un vero Siciliano, che dava inizio ad un affettuoso rapporto di amicizia, che doveva estendersi, a macchia d'olio, tra me e l'intero paese di Collesano. Timido, riservato, tifoso della Ferrari e di Nino Vaccarella nei confronti del quale nutriva una fervente passione e stima sportiva, che trasmetteva calorosamente a tutti i suoi amici...."

 

e a proposito della vittoria del 1965 il Professore ricorda :

 

"....La festa di premiazíone che ricordo con indelebile memoria e con intensa commozione fu quella svoltasi a Collesano, dove il Sindaco mi invitò per festeggiare la bella vittoria e ringraziarmi con tutti i concittadini. Arrivai in paese un pomeriggio della settimana seguente la corsa e notai che c'era in corso la processione della Madonna protettrice, una festa molto sentita dai Collesanesi. Appena sceso dalla macchina e riconosciuto dai più focosi sostenirori richiamai l'interesse della folla, che mi applaudiva, con la fermata della processione e con i Collesanesi che mi issavano sulle loro spalle e mi portavano in trionfo fino al Municipio, con mio grande imbarazzo per la poco rispettosa interruzione. Ero attorniato dai più appassionari, Totò Giorgi commosso, con le lacrime agli occhi, trascinatore della passione popolare, Nello Raimondo suo caro amico, Gino Testaiuti, titolare di una rosticceria, che quando passavo dal paese mi offriva le sue gustose arancine, Franco Pizzillo impiegato dei telefoni di Stato, che provvedeva a telefonarmi quando correvo all'estero per avere notizie immediate, Michele Gargano, autista dell'autobus per Cefalù, che si fermava quando io provavo per salutarmi ed avere notizie della corsa, Nino Dispenza mio ex alunno, anche lui bravo impiegato dei telefoni di Stato e buona forchetta nelle varie occasioni gastronomiche,

Totò Panzarella, il Dr. Colombo e tanti altri con i quali si doveva creare un incredibile rapporto di stima ed amicizia, con puntuali cene, soprattutto durante le Feste di Natale per lo scambio degli auguri.

Intanto il Sindaco Professore Cellino apriva la cerimonia con un commovente discorso, ricco di elogi e gratitudine e mi veniva attribuita la cittadinanza onoraria, con la consegna di una bella medaglia d'oro, tra gli applausi della folla, che veniva invitata a lasciare prudentemente la sala che oscillava pericolosamente.

 

 

All'uscita tutto il paese mi aspetrava per tributarmi ancora tutta Ia gratitudine e venivo sommerso dagli abbracci e dalle strette di mano, con le solite richieste di autografi e fotografie.

Si concludeva a tarda sera una delle giornate più intense e commoventi della mia attività sportiva e diventavo il beniamino dei Collesanesi èd il simbolo dello sport automobilistico siciliano............

 

Targa Florio 1967 - durante i giorni precedenti la gara Nino Vaccarella e Lodovico Scarfiotti si fermano nel bar di Collesano con il solito gruppo di appassionati tifosi.

 

Parte delle foto che lo illustrano sono tratte a loro volta da www.targaflorio-1906-1977.it di Antonino Venturella, le altre sono state già viste sul nostro topic, soppresse ed ora nuovamente disponibili per i nostri amici e lettori.

 

Concludo invitandovi al prossimo post sul 1963 sempre raccontato attraverso le pagine di Nino Colombo.

 

Collesano : il quadro in maiolica che ricorda la vittoria del 1965

 

[spazzaneve]

 

https://aws-cf.caradisiac.com/prod/mesimages/798180/172.jpg

https://aws-cf.caradisiac.com/prod/mesimages/798180/172 (4).jpg

https://aws-cf.caradisiac.com/prod/mesimages/798180/172 (2).jpg

le uniche tre fotografie, raccolte sino ad ora, che documentano la partecipazione alle prove di Nino Vaccarella

 

 

 

Caro Enzo,

 

a me sembra che in tutte e tre le foto alla guida della 250 P ci sia Willy Mairesse e non Vaccarella, guarda il casco, in particolare la visiera, e, comunque, nella prima foto a colori si riconosce proprio il volto del belga e non del Professore.

 

Io approfondirei l'argomento!!

 

Ciao,

 

Piergiorgio

[Invité §sho727jx]

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le uniche tre fotografie, raccolte sino ad ora, che documentano la partecipazione alle prove di Nino Vaccarella

 

 

 

Caro Enzo,

 

a me sembra che in tutte e tre le foto alla guida della 250 P ci sia Willy Mairesse e non Vaccarella, guarda il casco, in particolare la visiera, e, comunque, nella prima foto a colori si riconosce proprio il volto del belga e non del Professore.

 

Io approfondirei l'argomento!!

 

Ciao,

 

Piergiorgio

 

 

 

Nella terza per me è senz'altro Mairesse, così come nella seconda; nella prima forse...è Vaccarella

 

Il bello che quella vettura era iscritta per Surtees e Parkes...

qualche tempo fà quella girandola di situazioni alla Ferrari l'avevo infatti definita "il più grande casino organizzato" !

 

[Invité §tar315jc]

 

Certamente!!!

La 48° Targa Florio fù la prima gara cui assistetti di persona, la prima volta di vedere, sentire, e toccare dal vero le auto da corsa che fin da bambino mi avevano attratto e affascinato, tramite qualche foto e qualche rara volta che mio padre mi portò al foro Italico per vedere l'arrivo del giro di Sicilia. Da quella argentea 904 con la banda VERDE PISTACCHIO poi, rimasi letteralmente stregato,

tanto, che otto anni dopo, alla mia prima gara (30° Montepellegrino 1972) in onore di quella 904 e del suo pilota, verniciai di VERDE PISTACCHIO una fascia nella parte inferiore del muso della mia 500 gr. 2.

Ed ha riprova vi posto anche la foto della scatola di montaggio della Porsche 904 della Revell che la illustra con quella tinta

Che gara quella 48° Targa Florio ! Gianni

[Invité §TAR516zF]

......

a me sembra che in tutte e tre le foto alla guida della 250 P ci sia Willy Mairesse e non Vaccarella, guarda il casco, in particolare la visiera, e, comunque, nella prima foto a colori si riconosce proprio il volto del belga e non del Professore.

Io approfondirei l'argomento!!

 

 

Grazie per l'attenzione prestatami caro Piergiorgio

In effetti credo proprio di avere preso la "classica cantonata" , che ho provveduto a correggere esclusivamente per non creare confusione a chi si troverà a leggere il post, costruito con criterio narrativo.

 

 

Come ben osserva Shortleg nella prima potrebbe veramente essere Vaccarella. Così lo riconoscemmo in tanti nelle prime pagine del topic quando constatammo la rarità della foto ... ricordi ?

 

Ma le altre ritraggono quasi certamente lo sfortunato Willy Mairesse, i cui successi in Tarega non gli servirono certo a dargli serenità.

 

Mi ha tratto in inganno il casco argento con la striscia centrale nera, uguale a quello che indossava Vaccarella nello stesso periodo. Ma la visierina nel caso del Professore era in tinta con il casco, quella di Willy era bianca.

 

Willy Mairesse - 1963 Monaco

 

Nino Vaccarella - 1965 Monza

 

Nino Vaccarella - 1964 Nurburgring

 

Nino Vaccarella - 1963 Sebring

 

[Invité §TAR516zF]

Permettetemi un OT.... che poi riesce comunque a rimanere nel tema della Targa Florio come avrete modo di leggere.

Approfittando della giornata libera dal lavoro ho ripreso il lavoro di scansione delle mie riviste automobilistiche per la Biblioteca di Targapedia...

 

.... ho così ritrovato sul n.4 del 1994 di AutoCapital due articoli cercati per tanto tempo.... il primo riguarda Guido Crepax , è dedicato ad Elbeto e a Manulik , e con l'occasione permette di colorare ancora di più il nostro topic...

 

 

".....Guido Crepax, sceneggiatore e disegnatore di Valentina, prima di dedicarsi prevalentemente al suo personaggio di maggior successo ha disegnato auto e uomini dell'ambiente delle competizioni.

 

 

Cominciò per la Shell, disegnandone le tavole pubblicitarie che poi venivano pubblicate su Quattroruote e Auto Italiana .....

 

 

 

 

 

 

e realizzando nel 1960 un libro di formato ridotto, "Trecento all'ora" , che raccontava cosa c'è dietro un'auto da corsa.

 

 

 

 

 

Parallelamente all'impegno per la Shell, Guido Crepax illustra le copertine dei libri che le bolognesi Edizioni Calderini dedicano all'automobile.

Per Cesare Perdisa, pilota per diletto e proprietario della Calderini, firma "Una vita con le corse" di Giovanni Canestrini nel 1962,

 

 

"Come diventare pilota da corsa di Stirling Moss" nel'63 e "II romanzo della Targa Florio" di A. F. Bradley nel'65.

 

 

Disegna anche alcune copertine di Velocità, la rivista di Perdisa diretta da Athos Evangelisti.

 

 

 

Verso la fine degli anni 60, quando Valentina è già una realtà, offre la sua matita per la Dunlop creando Dunlopella, protagonista di una campagna pubblicitaria dell'epoca.

 

 

Fu proprio disegnando le automobili, soprattutto per la Shell, che Crepax si segnalò all'attenzione degli addetti ai lavori. E furono proprio quei disegni a costringerlo, in un certo senso, a trovare qualcosa di nuovo da fare: Valentina...."

Tratto da un articolo di Luca Delli Carri - AutoCapital 4.1994

 

 

 

[Invité §emi856gb]

Intanto vi presento due foto sulla Targa Florio per un grande simulatore per PC, se riescono a finire questo tutto il mondo conoscera la Targa Florio, dato che è un gioco utilizzatissimo

[Invité §TAR516zF]

Intanto vi presento due foto sulla Targa Florio per un grande simulatore per PC, .......

 

Ti dirò di più caro Emifisa...

 

sto aiutando Edgardo Carrero, l'artist 3d che sta lavorando su questo simulatore per la realizzazione dell'elicottero dell'Esercito italiano che veniva usato negli anni 60 alla Targa Florio

 

 

siamo pertanto alla ricerca di foto dell'elicottero... passate voce......

 

Queste altri fantastici 3D che Edgardo mi ha mandato per il nostro topic ...

 

 

[Invité §TAR516zF]

un pensiero dall'Argentina per il topic da parte di dottcisitalia.

 

 

Foto conosciuta ma sempre emozionante da vedere .

 

1930 Achille Varzi sull'Alfa Romeo P2..... un quadro più che una foto !

 

dottcisitalia & enzomanz

[Invité §sho727jx]

Ti dirò di più caro Emifisa...

 

sto aiutando Edgardo Carrero, l'artist 3d che sta lavorando su questo simulatore per la realizzazione dell'elicottero dell'Esercito italiano che veniva usato negli anni 60 alla Targa Florio

.....................

 

 

Siete sempre in sei...?

 

Capirai perchè tra Otto e Barnelli ho scelto di chiamarti OTTO...

 

Bellissimo il servizio su Crepax, molte cose le sconoscevo...

 

Fantastica quella foto di Alessandro (Varzi '30)...; non l'avevo mai vista così nitida...!

 

[bepvit]

Favoloso il simulatore.....ma perchè...perchèeeeeeee.....il casco integrale...perchèeeeeee?........

[Invité §emi856gb]

perchè chi ha fatto il mod (vettura aggiuntiva o serie aggiuntiva scaricablie) non ha pensate a mettere il vestiario dell'epoca, il mod che usano sopra la pista esiste da parecchio, ci sono tanti mod di autostoriche, di cui uno con i prototpi quelli che hanno corso la Targa, infatti in sto mod c'è pure la 908 azzuro rossa di Rendeman con scritto nella scheda tecnica, livrea 1970 Targa florio con i due piloti posizione etcc...

 

ecco la macchina e mod in questione. Come vedi chi guida ha i soldini e si è comprato megaschermo e super volante

 

http://www.rfactorcentral.com/detail.cfm?ID=1970%20World%20Sports%20Car%20Championship

http://www.virtualr.net/wp-content/gallery/561/grab_051.jpg

[Invité §sho727jx]

 

Continuiamo il racconto del Giro di Sicilia 1928 con un altro documento che riproduce il quadro dei tempi di passaggio e a seguire la galleria fotografica (disponibile) delle vetture partecipanti

 

 

 

 

 

 

 

I PARTECIPANTI

 

 

n°2 Piaggia manca foto

 

n°4 Zagami manca foto

 

n°8 Federico manca foto

 

n°10 Paladino manca foto

 

n°12 Cesarini manca foto

 

n°14 Tranchina manca foto

 

n°20 Morra

 

 

 

n°16 Magistri (la vettura è la stessa, ma qui Magistri è in coppia con Gasparin alla Coppa Messina)

 

n°18 Gasparin manca foto

 

 

 

n°22 Carnazza manca foto

 

n°26 Schermi

 

 

 

n°24 Francesconi

 

 

 

n°28 Floreale manca foto

 

 

 

n°30 Radice

 

n°32 Mangano manca foto

 

n°34 Strazza

 

 

 

n°38 Sillitti manca foto

 

 

 

n°40 Mocciaro

 

Si conclude qui il 4° Giro di Sicilia

 

 

 

[Invité §sho727jx]

....................

ecco la macchina e mod in questione. Come vedi chi guida ha i soldini e si è comprato megaschermo e super volante

 

http://www.rfactorcentral.com/detail.cfm?ID=1970%20World%20Sports%20Car%20Championship

http://www.virtualr.net/wp-content/gallery/561/grab_051.jpg

 

 

Da brividi il vecchio Nurburgring anche se nella versione attuale; quasi irriconoscibile rispetto al tracciato degli anni '60, identico, ma con sede stradale più stretta, senza delimitazioni di cordoli, dossi e pendenze molto più accentuati..., tremendo...!

Quando nel '75 Lauda girò con la 312 T in 6'58" (!!!) il tracciato non era come nella simulazione, ma quasi simile a quello degli anni '60...! Ancora mi domando come fece a realizzare quell'incredibile tempo !

Altrettanto devo dire di Merzario che qualche anno dopo (credo '72) con un'Abarth 2000 girò in 7'22"... record di categoria ! Da ricordare ancora, per non andare a tempi remoti, altre due strepitose performance con acqua e nebbia di Stewart e Regazzoni...

Questione di palle...? direi proprio di si !!!

 

[Invité §TAR516zF]

 

Riprendo a raccontare del 1963,

 

proponendovi quanto l'amico Nino Colombo pubblicato su www.targa-florio.net che seguì l'edizione dal paese madonita di Collesano.

 

......La gara si svolse sotto un cielo azzurro la mattina del 5 maggio 1963. La Ferrari attaccò subito tanto che alla fine del primo giro si trovava in testa con Scarfiotti .....

 

 

....seguito da Parkes .....

 

 

......mentre la Porsche di Bonnier era terza tallonata ......

 

 

.......da Bandini con la Dino.

 

 

L’entusiasmo di noi sportivi durò appena un giro poiché la Ferrari di Scarfiotti cominciò ad accusare noie meccaniche tanto da costringerlo al ritiro nel terzo giro. Prese il comando l’altra Ferrari di Parkes che girava con costanza sui 40 minuti mentre si avvicinava minacciosamente la Porsche di Bonnier che era seconda cui nel frattempo era salito Abate.

Quest’ultimo, mano a mano che guidava, prendeva dimestichezza con la macchina e rosicchiava tutto il vantaggio accumulato da Parkes che nel frattempo aveva ceduto il volante a Mairesse.

 

 

Purtroppo John Surtess non si trovava a suo agio sul circuito delle Madonie e fini la sua corsa su un terrapieno a Granza sotto Caltavuturo.

 

 

Tantissima era la delusione sui volti di noi tutti sportivi. Cosi Abate e la Porsche prendevano il comando della corsa con appena 55 secondi di vantaggio su Bandini con la Dino a sua volta in pieno recupero.

 

 

Al cambio turno dei piloti un’incandescente bagarre si apri tra la Porsche di Bonnier e la Ferrari Dino su cui era salito Scarfiotti essendo ferma la tre litri che gli era stata affidata al primo giro.

Con la esclusione di Vaccarella il ds Dragoni doveva giostrare nei turni con 5 piloti su tre vetture. ....

 

 

E la nostra speranza si riaccese quando al settimo giro Scarfiotti con una guida aggressiva staccò un tempo eccezionale 40’33” che lo portò al comando della corsa, mentre Bonnier non andava oltre il tempo di 42’19” a causa di problemi al cambio. Come era ovvio tutti gli spettatori al passaggio della Ferrari Dino esultavano di gioia ed a Collesano lungo l’attraversamento dell’abitato furono approntati dei cartelli improvvisati che inneggiavano alla prodezza del beniamino “ Lulù” come affettuosamente chiamavamo Scarfiotti.

 

 

Quando cominciavamo a pregustare la vittoria ecco un’altra sorpresa in casa Ferrari che dava suspense alla gara. Il DS Dragoni a sorpresa nel cambio turno piloti degli ultimi due giri appiedò Lorenzo Bandini ed al suo posto fece salire Willy Mairesse.

 

 

Dalle tribune la voce si sparse lungo il circuito con una velocità incredibile e sui nostri volti calò la preoccupazione poiché era nota l’irruenza del belga e ciò faceva temere per una uscita di strada che pregiudicasse una vittoria tutta italiana, di piloti e macchina, che si stava profilando.

 

 

Mairesse nel corso del nono giro guidò con irruenza tanto da consolidare il primo posto..........

 

 

.....ma l’imprevisto della Targa era in agguato. Infatti nel corso del decimo ed ultimo giro un violento acquazzone si abbatte sulle vetture di testa quando erano in prossimità di Collesano.

La Ferrari di Mairesse era aperta e fu colpita in pieno dalla pioggia e dal vento rallentando l’andatura. Ciò non fu sufficiente perché a causa della strada viscida la Ferrari nella discesa di Collesano verso Campofelice urtò un paracarro facendo saltare i ganci del cofano posteriore che si apri all’incontrario e non staccandosi dalla carrozzeria si trascinò sino all’arrivo .

 

 

Invece la Porsche di Bonnier era una berlinetta cioè chiusa e quindi il pilota non patì più di tanto della caduta della pioggia e ciò gli permise di continuare con una certa lena piombando sul traguardo mantenendo appena 11 secondi di vantaggio su Mairesse......

 

 

....che gli permisero di vincere per la seconda volta la Targa Florio.

 

 

Un presentimento di ciò che stava accadendo pervase tutti che assistavamo al passaggio da Collesano. Per seguire l’ultimo giro io con mio padre, mio zio ed altri sportivi fummo ospitati nella terrazza di un gentiluomo, sportivo collesanese, tale Lo Forti Alberto, possessore di vetture Lancia, la cui abitazione è allocata in Piazza Mazzini conosciuta come “carricaturi”, attraversata dalla corsa, e dalla quale terrazza si vede tutto lo stradale verso Campofelice e potemmo notare la differenza di velocità di gara sia della Ferrari che della Porsche. Quel brutto presentimento divenne amarezza e delusione alla notizia diffusa dalla radio della vittoria della Porsche. Peccato davvero. Comunque questo episodio insegnò alla Ferrari ed anche a tutte le altre squadre, che i cofani posteriori si dovevano aprire non più all’indietro ma sollevandosi verso l’alto in avanti.

Nino Colombo - www.targa-florio.net

 

Willy Mairesse commenta con Lorenzo Bandini e Lodovico Scarfiotti racconta come ha perso la corsa.... un militare dall'aspetto spettrale anche per effetto del flash e per la divisa bagnata tiene lontani i curiosi....

 

Joakim Bonnier festeggia con il compagno Carlo Maria Abate la sua seconda vittoria in Targa

 

Continua....

 

[Invité §bep134Bm]

L'Amico Ing. Giuseppe Genchi dell'Università di Palermo ha letteralmente "riportato in vita" un vero pezzo di storia tecnica automobilistica degli anni 50 che è anche - un pò - storia agonistica della nostre Targa Florio di un tempo ....

 

Una lodevolissima iniziativa per una città che brilla per ...... " l'eterno nulla ".

 

Best54

Carmelo

 

 

 

 

L'Amico Ing. Giuseppe Genchi dell'Università di Palermo ha letteralmente "riportato in vita" un vero pezzo di storia tecnica automobilistica degli anni 50 che è anche - un pò - storia agonistica della nostre Targa Florio di un tempo ....

 

Una lodevolissima iniziativa per una città che brilla per ...... " l'eterno nulla ".

Best54

Carmelo

 

 

 

 

QUESTO MOTORE FIAT 8V ERA MESSO IN UN ANGOLO NELLA SALA D'INGRESSO DEL LABORATORIO DI COSTRUZIONI STRADALI, ED E' UNA GIOIA VEDERLO NUOVAMENTE (MA QUESTA VOLTA IN CONDIZIONI ENORMEMENTE MIGLIORI) TRA I GIOIELLI DI UN PICCOLO "MUSEO" DELLA FACOLTA' D'INGEGNERIA.

 

GRAZIE ALL'ING. GENCHI UN PEZZO DI STORIA E' STATO SALVATO E VALORIZZATO.

 

--------------------------------

CON L'OCCASIONE MI PERMETTO DI FARE QUALCHE RIFLESSIONE A VOCE ALTA CHE RIGUARDA LA MIA PROFESSIONE.

 

MENTRE LA STORIA DEL PROGRESSO DELL'AUTOMOBILE, IN BUONA PARTE, E' STATA SCRITTA SULLE MADONIE, L'UNIVERSITA' SICILIANA, RIMASTA CHIUSA NELLA SUA TORRE D'AVORIO, NON HA SAPUTO COGLIERE LA GRANDE OPPORTUNITA' DI POTERE ESSERE, OGNI ANNO E PIU' VOLTE L'ANNO, A CONTATTO CON I MIGLIORI PROGETTISTI, COSTRUTTORI E PREPARATORI D'AUTOMOBILI ESISTENTI AL MONDO.

 

SONO INFATTI CONVINTO CHE, ALLORA, L'UNIVERSITA' AVREBBE POTUTO (MA ANCHE DOVUTO) TRARRE PROFITTO DALL'AMORE CHE PROGETTISTI, COSTRUTTORI E I PREPARATORI DI AUTOMOBILI (TUTTI INDISTINTAMENTE) NUTRIVANO NEI CONFRONTI DELLA TARGA FLORIO OFFRENDO LORO LA POSSIBILITA' D'INSEGNARE NELL'ATENEO QUALE RICONOSCIMENTO DEI MERITI CONQUISTATI SUI CAMPI DI GARA.

 

PRESUMO CHE, NEGLI ANNI 60/70, UN VIRGILIO CONRERO (MA COME LUI UN ENZO OSELLA O UN VITTORIO STANGUELLINI) SAREBBERO STATI FELICI, E FORSE ONORATI, DI POTERE INSEGNARE I LORO "SEGRETI" AGLI STUDENTI D'INGEGNERIA, COSI' COME AVVIENE NEI PAESI ANGLOSASSONI LADDOVE, NELLE UNIVERSITA', INSEGNA INNANZITUTTO CHI SA.

 

SOLO ALCUNE ORE DI LEZIONE, IMPARTITE DA QUEI MAESTRI DELL'ARTE, SAREBBERO STATE CERTAMENTE SUFFICIENTI PER COMPLETARE, CON LA PRATICA AL MASSIMO LIVELLO, LA FORMAZIONE TEORICA DEI NOSTRI INGEGNERI

 

VEROSIMILMENTE BISOGNA PERO' CONSIDERARE CHE, NON TUTTI I PROFESSORI (ALLORA COME OGGI) SAREBBERO STATI DISPOSTI A CONDIVIDERE LA CATTEDRA CON DEI SEMPLICI ARTIGIANI, ANCHE SE DI GENIO E QUINDI QUESTA IDEA MOLTO DIFFICILMENTE AVREBBE TROVATO SPAZIO.

 

OGGI RIMANE IL RAMMARICO PER AVERE MANCATO UNA GRANDE OPPORTUNITA' FORMATIVA ORMAI SVANITA .... ASSIEME ALLA TARGA FLORIO.

 

beppe

 

[Invité §bep134Bm]

 

https://aws-cf.caradisiac.com/prod/mesimages/574827/8vFIAT.jpg2..jpg

 

 

 

 

 

 

 

QUESTO MOTORE FIAT 8V ERA MESSO IN UN ANGOLO NELLA SALA D'INGRESSO DEL LABORATORIO DI COSTRUZIONI STRADALI, ED E' UNA GIOIA VEDERLO NUOVAMENTE (MA QUESTA VOLTA IN CONDIZIONI ENORMEMENTE MIGLIORI) TRA I GIOIELLI DI UN PICCOLO "MUSEO" DELLA FACOLTA' D'INGEGNERIA.

 

GRAZIE ALL'ING. GENCHI UN PEZZO DI STORIA E' STATO SALVATO E VALORIZZATO.

 

--------------------------------

CON L'OCCASIONE MI PERMETTO DI FARE QUALCHE RIFLESSIONE A VOCE ALTA CHE RIGUARDA LA MIA PROFESSIONE.

 

MENTRE LA STORIA DEL PROGRESSO DELL'AUTOMOBILE, IN BUONA PARTE, E' STATA SCRITTA SULLE MADONIE, L'UNIVERSITA' SICILIANA, RIMASTA CHIUSA NELLA SUA TORRE D'AVORIO, NON HA SAPUTO COGLIERE LA GRANDE OPPORTUNITA' DI POTERE ESSERE, OGNI ANNO E PIU' VOLTE L'ANNO, A CONTATTO CON I MIGLIORI PROGETTISTI, COSTRUTTORI E PREPARATORI D'AUTOMOBILI ESISTENTI AL MONDO.

 

SONO INFATTI CONVINTO CHE, ALLORA, L'UNIVERSITA' AVREBBE POTUTO (MA ANCHE DOVUTO) TRARRE PROFITTO DALL'AMORE CHE PROGETTISTI, COSTRUTTORI E I PREPARATORI DI AUTOMOBILI (TUTTI INDISTINTAMENTE) NUTRIVANO NEI CONFRONTI DELLA TARGA FLORIO OFFRENDO LORO LA POSSIBILITA' D'INSEGNARE NELL'ATENEO QUALE RICONOSCIMENTO DEI MERITI CONQUISTATI SUI CAMPI DI GARA.

 

ANCHE PER QUESTO AMORE PRESUMO CHE, NEGLI ANNI 60/70, UN VIRGILIO CONRERO (MA COME LUI UN ENZO OSELLA O UN VITTORIO STANGUELLINI) SAREBBERO STATI FELICI, E FORSE ONORATI, DI POTERE INSEGNARE I LORO "SEGRETI" AGLI STUDENTI D'INGEGNERIA, COSI' COME AVVIENE NEI PAESI ANGLOSASSONI LADDOVE, NELLE UNIVERSITA', INSEGNA INNANZITUTTO CHI SA.

 

SOLO ALCUNE ORE DI LEZIONE, IMPARTITE DA QUEI MAESTRI DELL'ARTE, SAREBBERO STATE CERTAMENTE SUFFICIENTI PER COMPLETARE, CON LA PRATICA AL MASSIMO LIVELLO, LA FORMAZIONE TEORICA DEI NOSTRI INGEGNERI

 

VEROSIMILMENTE BISOGNA PERO' CONSIDERARE CHE, NON TUTTI I PROFESSORI (ALLORA COME OGGI) SAREBBERO STATI DISPOSTI A CONDIVIDERE LA CATTEDRA CON DEI SEMPLICI ARTIGIANI, ANCHE SE DI GENIO E QUINDI QUESTA IDEA MOLTO DIFFICILMENTE AVREBBE TROVATO SPAZIO.

 

OGGI RIMANE IL RAMMARICO PER AVERE MANCATO UNA GRANDE OPPORTUNITA' FORMATIVA ORMAI SVANITA .... ASSIEME ALLA TARGA FLORIO.

 

beppe

 

 

[Invité §sho727jx]

Mentre i "figli della Targa" giacciono in letargo..., Otto e Barnelli continuano imperterriti il loro spettacolo cercando di proporre nuovi brani ...

 

Stavolta mi piacerebbe indagare su un fenomeno diffuso soprattutto negli anni sessanta e settanta, ma non come alla Targa mi sento di affermare...

 

Intendo parlare di...

 

 

 

gli pseudonimi alla Targa..., proprio come i nostri nickname sul topic...

 

 

Tante possono essere le motivazioni per correre sotto pseudonimo, la più ricorrente è certamente l'incognito al riparo dai divieti e preoccupazioni familiari... diventata magari poi un vezzo; oggi si parlerebbe forse di privacy da non violare..., magari per motivi fiscali...

 

Ricordo che è accaduto anche ad una rievocazione storica del Giro con un concorrente straniero che portò allora in Sicilia una vettura di grosso prestigio, e volle rimanere in incognito...

 

Tornando alla Targa, il fenomeno ebbe inizio in modo molto sporadico, direi isolato, fin dal 1913; e il precursore risulta essere "Gloria" (Alberto Marani) su DeVecchi, secondo assoluto nel '14 !

 

Da allora ne ho contato oltre 200 diversi... e alcuni di essi hanno più volte cambiato pseudonimo...

Credo che in nessun'altra competizione si sia verificato niente di simile ! Anche in questo la Targa era...UNICA !

 

1914 "Gloria" (Alberto Marani)

 

Successivamente compare un certo "Wild" nel '22 (non identificato); poi nel '27 "Sabipa" (Louis Charavel) su Bugatti

 

1927 "Sabipa" (Louis Charavel)

 

Nel '30 abbiamo "Williams" (William Grover) su Bugatti, il primo vincitore del GP di Montecarlo

 

nel '34 "Fiorello" (Giuseppe Cortese) e "14" (Giuseppe Battaglia) entrambi su Alfa Romeo

 

1935 "zeffiro" (Giardina Agostino)

1936 "gladio"

1938 "ralph" (Béthenod De las Casas Raphael)

1940 "pimpiricchio" (Nasi Nunzio)

1949 CRIPENUS

1940 ELLE

1950 CALTA

 

Nel '51 invece, più che pseudo, incontriamo un acronimo che accompagna il cognome Mathieson T.A.S.O. (Thomas Alastair Sutherland Ogilvy) che corre su una Frazer Nash e l'anno seguente con una Ferrari

 

1951

1952

 

 

1952 "Falco" (non identificato) su Cisitalia

 

1952 "Levegh" (Pierre Bouillin) su Talbot

 

Nel '55 troviamo "Elde" (Leon Dernier) e "Madero" (Bruno Gavazzoli)

 

Per adesso mi fermo qui, sperando che qualcuno abbia interesse a svelarci le vere identità di questi primi piloti mascherati...

 

Buona notte e... diamo inizio alla caccia...

 

[Invité §hig022wY]

https://aws-cf.caradisiac.com/prod/mesimages/493723/TARGAPEDIA-BANNER-FLORIO.jpg

 

Riprendo a raccontare del 1963,

 

proponendovi quanto l'amico Nino Colombo pubblicato su www.targa-florio.net che seguì l'edizione dal paese madonita di Collesano.

 

 

 

Interessantissimo post, Enzo, come sempre..

 

Ma lo sai che, anche se l'immagine è poco nitida, in una delle foto postate mi sembra di riconoscere mio nonno?

 

 

 

 

Saluti a tutti i gemellimanzi!

 

Gino