I PILOTI DELLA TARGA FLORIO

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1961 - PALERMO, SICILY, April 30th.

 

 

 

 

Stralcio tratto dal fantastico articolo “An Exciting Motor Race” (Motor Sport June 1961)

 

 

“ ……. THIS year the Automobile Club of Palermo took over the organisation of the Targa Florio, carrying on all the splendid traditions of this fantastic old race, and while the circuit and conditions and racing were of the usual wild and woolly nature, the paperwork organisation behind the event was greatly improved.

 

The Little Madonie circuit, of 72 kilometres length (approximately 44 miles), was as difficult as ever, although two corners had been by-passed and a small amount of resurfacing had been done, but relative to the whole circuit this was rather like adding or taking away one straw bale on the average Grand Prix circuit.

 

Also, some of the corners had been edged with steel crash barriers, so that instead of going straight aver the edge and down the mountainside, anyone out of control would now bounce back on to the road and go over the edge a bit further on, a mangled wreck before leaving the road.

 

These barriers may have been expected to deter drivers from overdoing things or going too fast, but in fact everyone seemed prepared to go faster than ever.

 

 

 

 

Il giornalista registra la “nuova” presenza, lungo il circuito, di guardrail in acciaio, per evitare rovinose uscite di strada …….. non mancando di commentare che tali nuove “barriere” avrebbero dovuto scoraggiare i piloti a strafare o andare troppo veloce, ma in realtà tutti i piloti sembravano pronti ad andare più velocemente che mai …. ; la foto è una testimonianza di quelle “strabilianti novità” …… di acciao, in Targa ……...

 

 

As with all big sports-car races there was a large entry of mixed cars, from factory Ferraris to 1.000-C.C. Abarth coupés, and the main feature of the race, for the outright win, lay between the Scuderia Ferrari team, the factory Porsche team and the latest

Maseratis being run by the Scuderia Serenissima with factory Maserati mechanics in support.

 

The Ferrari team comprised two of the latest Tipo 246 rear-engined sports cars, driven by Phil Hill/Gendebien

 

 

 

 

and von Trips/Ginther,

 

 

 

 

and a front-engined V12-cylinder car driven by Ricardo Rodriguez/Mairesse.

 

 

 

 

The rear-engined cars were all-independently sprung based on the new F.I Grand Prix car, using 2.4-litre V6 Dino engines.

 

The fully enveloping bodies on these cars are very wide behind the cockpit, as well as being the height of the regulation windscreen for the full width, so that the curving tail presents a very large surface area, finishing abruptly in a cut-back end.

 

 

 

 

I volumi delle carrozzerie delle Ferrari in campo, dietro l’abitacolo, vengono definiti completamente avvolgenti e molto ampi ……

 

 

During testing at Monza it was found that this large unbroken area was acting as an aerofoil at maximum speed and generating “lift” so that the rear wheels were almost being raised off the ground.

 

To counteract this phenomenon a ”spoiler” was fitted across the extreme rear of the tail, about five inches in height.

 

With this high tail and the large regulation screen, even tall drivers such as von Trips looked lost in the cockpit, and all the drivers had to drive looking through the Perspex screen.

 

 

E quindi ……. durante il test a Monza si constatò che quella vasta area di carrozzeria posteriore agiva negativamente come un profilo alare alla massima velocità, generando una penalizzante depressione tale da far sollevare le ruote posteriori da terra.

 

 

I “salti” di quelle Ferrari a Cerda …..

 

 

Per contrastare questo fenomeno venne così montato un grosso "spoiler" sulla coda, alto circa cinque centimetri.

 

 

 

 

Con quella coda alta e con il parabrezza di grandi dimensioni ( da regolamento ) , anche guidatori di alta statura, come Von Trips, guardavano la strada attraverso lo schermo in perspex.

 

 

( Nurburgring 1961 ) - Non a caso ……. specchietto retrovisore unico …… alto ….. e ….. centrale …

 

The 12-cylinder car, of 3-litres capacity, had the engine mounted at the front like last year's sports cars, but had a similar body style to the rear-engined cars, and all three had the 1961 Ferrari “twin-nostril” radiator cowling styling.

 

The car driven by von Trips and Ginther was the one used at Sebring,

 

 

Sebring 1961

 

 

while the Hill/Gendebien car was a brand new one, so new that the conical baffle in the fuel tank filler had been forgotten and on the first try-out the car kept spinning on its own fuel as it slopped out from the side-mounted tanks on to the ground in front pf the rear wheels.

 

 

…… curiosità : la Ferrari di Hill / Gendebien era, quindi, una vettura nuova, così nuova che il deflettore conico nel bocchettone di rifornimento del carburante era stato dimenticato, così da causare problemi di fuoriuscita di benzina al primo pit stop ……

 

 

Deflettore conico del bocchettone di rifornimento ? Qui, “forse”, se ne vedono due, in Targa 1962 :

 

 

 

Ferrari Dino 246SP - Mairesse - R.Rodriguez - Gendebien

 

 

As far as the racing cars were concerned Ferrari was making a determined effort to win, but the team seemed to have forgotten the drivers for there were no cars available for open-road practice and they had to do all their laps of the circuit in Fiat 600 hire-cars …... “

 

 

E quindi possiamo verificare che i (numerosi) piloti della Squadra Ferrari, causa il limitato numero di vettura da gara disponibili, girarono in prove libere anche con ordinarie Fiat 600, prese a noleggio.

 

 

Ma di che stiamo parlando ? Di Targa Florio VERA.

 

 

 

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RIPRESI I SONNI PROFONDI (MATTUTINI IN DIRETTA - POMERIDIANI IN REGISTRATA ) CON LA RIPRESA DELLA F1

 

 

 

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foto di Mario Sala

 

 

...... Grazie a Te, Mario, e grazie alla Scuderia Pegaso di Palermo. Un sogno che si realizza : rivedere in Italia quei magici colori sociali su una Carrera 6 ........

 

 

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DIMENTICAVO ......

 

MARIO SALA E SCUDERIA PEGASO NEL CAMPIONATO ITALIANO SALITA AUTO STORICHE 2015.

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ORMAI E' UN CONTAGIO......

 

 

 

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ricordando Toti Sutera

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Alcuni dei Porsche 908/3 ufficiali “pinnati” - d’annata 1971 - se ne stavano anche con le loro belle livree con frecce …… arancione ……

 

 

E quei 908/3 ex Casa di “ultima generazione” proseguirono per strade meno “nobili” ; erano duri ad andare in pensione …..

 

 

Nel 1973 li potevi trovare anche nelle titolate cronoscalate ….. magari vincendo a mani basse la loro “elitaria” classe 3000, ma non l’assoluto …… ; le pinne c’erano sempre …. le frecce pure ….. ma nel frattempo erano come sbiadite … magari anche in mezzo a cenni sparsi ....... “tobleronici” …..

 

 

1973 - Juan Fernandez - Trento Bondone - Porsche 908/3

 

 

1971 - J.Siffert - B. Redman - Porcshe 908/3 J.W.A.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

A noi siciliani non capitò questa “fortuna” di poter ammirare ancora, ed in casa, qualche 908/3 in gare in salita … eppure …… eppure ……

 

Un pomeriggio d’inverno ……. in ottima compagnia e di fronte ad un camino acceso e ad un calibratissimo Martini (non racing …. ma aperitivo alcolico ….) ascoltai una affascinante – e sino a quel momento mai sentita o letta - storia che titolerei “ LA PAZZA IDEA “.

 

 

Da Palermo partì per Stoccarda una richiesta esplorativa per chiedere se ci fosse la possibilità di acquistare un 908/3 Casa di una stagione trascorsa …… una sorta di tentativo da “arditi” …

 

Beh, all’epoca le conoscenze giuste in terra teutone c’erano e quella richiesta, anzichè essere cestinata, venne puntigliosamente vagliata ……

 

Alla risposta venne allegato un preventivo di spesa, dettagliatissimo. I “numeri”, però, consigliarono - decisamente - di desistere ……

 

“ … Quel documento è ancora conservato …… bisognerebbe andare a cercarlo tra le carte ……. “ disse l’interlocutore …. “ ma c’è … c’è ancora ….. “

 

Ed i siciliani, sino a quel momento, avevano corso il serio rischio di rivedere in terra di Sicilia un 908/3 ex Casa, magari per qualche anno ancora ….. chissà …

 

 

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Pauli Toivonen e la sua 911R "SK 2403" in Targa Florio 1969

 

 

 

 

 

TF 1969 - Porsche 911R - Toivonen - Spoerry / Porsche S.E.

 

 

 

 

Porsche further developed the 911 into the 911 R specifically for use in motor racing.

 

A limited production run of 19 cars were built at the Baur body shop in Stuttgart for a select group of privateer racing drivers and the Porsche factory.

 

The "R" (R = Racing) was a prototype built on the basis of the standard Coupé with a Carrera six-cylinder engine, developing an impressive 210 hp.

 

It weighed only 830 kilograms, thanks to a large number of plastic parts and extremely minimalist equipment and, with basic equipment, cost DM 45,000.

 

 

 

 

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Targa Florio 1964 - Porsche 904 GTS - Pucci - Davis / Porsche S.E.

 

 

 

 

Porsche 904 GTS by Porsche Museum

 

 

 

 

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Targa Florio 1966 - A.R. Giulietta SZ - "The Tortoise" - "Ben Hur"

 

 

 

 

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EFFETTO TARGA ........ ed i Sindaci si ritrovavano il manto stradale del paese ben rifatto .........

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qualcuno se lo ricorda il caldo sahariano di Targa 1968 ? Qui l'effetto "asfalto miraggio" .....

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Il Museo Storico dei Motori e dei Meccanismi dell’Università degli Studi di Palermo e l’Associazione Culturale “Amici della Targa Florio” di Palermo espongono la mostra “Nino Todaro, una vita di corsa”, presso il Motor Village Palermo da mercoledì 1 aprile a domenica 3 maggio 2015, in occasione della manifestazione “L'ultima vittoria di Nuvolari - Monte Pellegrino Historics 2015” e dei relativi eventi promozionali ad essa antecedenti.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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“ ….. Un Mito che si rinnova magicamente ….. “

 

 

il testo è uno stralcio tratto da un articolo di Luigi Gianoli ( maggio 1969 )

 

 

Targa Florio 1965 - Ferrari 275 P2 - Scarfiotti - Parkes / Ferrari SEFAC

 

 

“ …… La gente suole arrivare sul percorso la sera della vigilia per andare a rioccupare quella curva, quel crinale, quella collina che ognuno ritiene il più fascinoso e vuole accaparrarsene il possesso perché ritiene quello il luogo dove il rischio e la bravura dei piloti si possono misurare come su una bilancia.

 

Si arriva come per un grande bivacco e l'allegria è infinita come per ogni scampagnata: frotte di amici, famiglie intere, coi bambini in tenera età, famiglie con la nonna anche un po' svanita, ma che vuole riassaporare i tempi della sua gioventù riagganciando un ricordo, un profumo.

 

Approdati sul prato, sul pendio o dove Dio vuole, subito dalla macchina escono le provviste, il vino, le tovaglie per un ritorno di vita quasi zingaresca.

 

E così si tira notte, la splendida notte di Sicilia, stellata, immensa, misteriosa tanto che una sola folata di vento tra i rami par rinnovare l'eco di voci arcane, come un pianto o un lamento lontano.

 

Targa Florio 1969 - Era davvero una entusiasmante collettiva follia …….

 

 

Ma quella notte la pesante immobilità delle tenebre viene rotta, devastata dal rumore di macchine che si inseguono nella smania di provare l'ultima volta il percorso.

 

Passano nervose, veloci, rauche, poi torna il silenzio e la notte sta per ricomporsi quando altri fari sciabolano nella valle, un altro motore sopraggiunge e se ne va verso il mare.

 

Passano e ripassano come in un infinito gioco di pazienza, perché sono mille curve e ogni curva un nome, un aspetto, un segreto da strappare, un'astuzia da mettere in gioco ….. “

 

 

Targa Florio 1968 : Una delle tante Porsche 907 2.2 alle prese con le infinite curve e gli interminabili tornanti del “Piccolo” ; io - per l’età che ho - la “Targa” me la ricordo esattamente come in quella foto ; gli “inarrivabili” prototipi e piloti delle Case Ufficiali, che per tutto l’anno vedevo soltanto sulle pagine di Autosprint …, in Targa stavano ad appena pochi centimetri da me ….. in gara a battagliare ……. Una cosa irripetibile, da sogno …….

 

 

Omaggio anche per il solito coraggioso fotografo …..

 

 

 

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quelle spettacolari TZ siciliane ...

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1976 - Floriopoli

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DIVAGAZIONI MULTITEMATICHE FUORITEMISTICHE ? NO, GRAZIE !

 

 

 

" ..... le bende le avevo in gara per un semplice motivo ..

avevo le mani piagate e mi erano state curate all'infermeria dietro i boxes.

 

Ma resta da sapere il motivo di quelle piaghe....

 

Il giovane pilota proveniente dal gruppo 1 turismo di serie

e che aveva fino ad allora guidato solo fiat 850 special...128 berlina,

non aveva mai indossato guanti...

considerati da lui inutili e addirittura nocivi alla sensibilità tattile.

 

Ma una alpine gr. 4 è cosa diversa...lo sterzo, molto più duro,

richiede altro controllo, correzioni istantanee e con mano salda

e poi il circuito della Targa non è una salita o pochi giri in pista.

 

L'inesperto pilota salito per la prima volta su quell'auto ai box, effettuò

il suo giro di prova a mani nude..ecco il motivo!

 

Da allora guanti via via sempre più consistenti aiutarono quel giovane

a controllare volanti di vetture sempre più impegnative.

 

ciao

Luigi

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La SZ di Fulvio Lauricella ci farà compagnia, per tutta la durata della mostra. Anno costruzione 1961.

 

 

 

Potenza max. di quella SZ 134 cv a 8400 giri , con escursione a 9000 g/m.

 

( precisazione doverosa : Alla Targa Florio Revival del 2000 Fulvio si avventuro' piu' volte su quella soglia dei 9000 ......... c'era da contrastare anche un tal Patrick Tambay col Ferrari 250 SWB di Parasiliti ....... )

 

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DAVIDE E GOLIA .......

 

 

 

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[Invité §bes888PR]

GRAZIE FULVIO

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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UN PARTICOLARE RINGRAZIAMENTO ALLA FAMIGLIA TODARO CHE HA CONSENTITO DI POTER RIVIVERE LA STRAORDINARIA VITA AGONISTICA DI NINO TODARO DAL 1956 AL 1971

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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nel ricordo di Toti Sutera

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Così QUATTRORUOTE del giugno 1965 raccontava della Targa Florio di quell'anno e dei suoi spettatori, ......... e quelli erano i tempi nei quali anche le pubblicità - ancora senza le omologate tecnologie dei computers - erano una vera bellezza .

 

 

 

 

""

 

La “Targa” si sveglia normalmente prima dell'alba. Quest'anno, nella stanza accanto alla nostra, sentimmo squillare un telefono quando ancora eravamo immersi in un sonno profondo. Seguì un certo trambusto. Guardammo l'orologio: erano le 2,30 del mattino.

 

Il signore particolarmente mattiniero era un fotografo inglese che incominciò, di lì a poco, ad impacchettare rumorosamente tutti i suoi arnesi.

 

Lo perdonammo pensando alla documentazione che avrebbe raccolto.

 

Normalmente i fotografi inglesi sanno cogliere, meglio di chiunque, lo spirito dello spettacolo automobilistico.

 

Il pubblico si muove molto più tardi.

 

 

 

 

Chi ha assistito, come noi, a diverse edizioni della “Targa”, ha visto crescere con preoccupazione il numero delle macchine parcheggiate lungo la strada, che, qualche chilometro dopo Termini Imerese, scende verso la stazione di Cerda.

 

 

 

 

E' il primo contatto con la “Targa”' e con il suo scenario davvero suggestivo: a sinistra il mare azzurrissimo, a destra una catena di monti, ora dolcemente, ora decisamente affacciati sulla strada sottostante ove stanno per scatenarsi le macchine in gara.

 

 

 

 

Alcuni anni fa, anche arrivando con un certo ritardo, non era difficile trovare un posto per la macchina, oggi è impossibile. Ma non è questo il motivo di preoccupazione di cui dicevamo.

 

 

 

 

Oggi andare alla “Targa” è soprattutto pericoloso. Gli atti di indisciplina cui si assiste sulla strada sono innumerevoli.

 

Alcuni colleghi francesi ne sono rimasti inorriditi.

 

Il pubblico della “Targa”, come quello di Le Mans, è fatto soprattutto di “fagottari”. Ci si passi il termine, che abbiamo preso in prestito da un arguto oste romano, e che sta a indicare coloro che si recano in gita e che portano con sé il necessario per fare colazione all'aperto.

 

Infatti, per molti, la “Targa” è una scusa, è un pretesto per fare una scampagnata.

 

 

 

 

Quanti sono i veri sportivi, coloro che seguono la corsa con cognizione di causa ? Pochi, crediamo, perché la “Targa” è una gara che si vive con la fantasia.

 

Il circuito è talmente lungo e il passaggio delle macchine così rarefatto che, per richiamare l'attenzione del pubblico, si usa, da sempre, far scoppiare un petardo all'approssimarsi di ognuna di esse. E' una delle caratteristiche della “Targa”.

 

 

 

 

Quest'anno è stata ufficialmente comunicata la presenza di 250.000 spettatori e di 30.000 macchine. Se calcoliamo che, in media, ciascuna macchina ha trasportato 4 persone, ossia, in totale, 120.000, i rimanenti spettatori erano quasi esclusivamente dei “nativi”, disseminati lungo i 72 km del percorso.

 

 

 

Si può essere certi che ce ne fossero tanti, perché quest’anno c'era un'attesa particolare. I siciliani speravano in una vittoria del loro beniamino, Ninuzzo Vaccarella, che è palermitano ed ha legami profondi con le Madonie ove vivono alcuni suoi parenti.

 

 

 

Quando si reca a trovarli ne approfitta per fare una ricognizione del percorso. Scritte inneggianti a Vaccarella si notavano dappertutto: sui muri delle case e sull’asfalto. Pareva di essere al Giro d'Italia.

 

 

 

 

Anche alle tribune di Cerda il suo passaggio veniva salutato ogni volta da un coro di incitamenti. Poi il pubblico ripiomba in letargo in attesa di qualche altro fatto importante.

 

Quella di riempire il vuoto tra il passaggio di una macchina e l'altra, di tenere il pubblico comunque desto, è stata una costante preoccupazione degli organizzatori.

 

 

 

 

Vincenzo Florio, che ebbe sempre trovate geniali, pensò un giorno di indire un concorso di eleganza maschile, che fu vinto, si dice, da un giornalista noto per la ricercatezza nel vestire.

 

Di questo concorso non resta che una traccia molto vaga negli annali della “Targa”. La rivista « Rapiditas », che fu per lunghi anni l'annuario ufficiale della « Florio », reca bensì tutto un campionario di eleganti « toilettes » femminili relative a leggiadre signore “qui se promènent” davanti alle tribune di Cerda.

 

 

 

 

Un modo di trascorrere il tempo è quello di andare al bar. I venditori di arancini, la versione siciliana del supplì, fanno ottimi affari. E così quelli che vendono arance e banane. C'è anche chi non rinuncia ad un'autentica colazione, ma per farlo è indispensabile mettersi a tavola in ora molto mattutina e di accontentarsi di un pasto prefabbricato.

 

Quando arriva una macchina ai box, specialmente se importante, la costante preoccupazione degli organizzatori è di tenere a bada il pubblico.

 

 

 

 

Abbiano o no il bracciale, gli spettatori s'infiltrano dappertutto e intralciano le operazioni di rifornimento e di assistenza alle vetture che sono sempre, di per sé, molto agitate.

 

Al colmo della confusione arriva la Polizia e caccia via tutti, anche quelli che avrebbero diritto a restare, come i fotografi e i giornalisti. Poi la scena si ricompone. Dichiarazioni reciproche di stima e di comprensione ricreano un'atmosfera di rispetto fra le parti.

 

Ciò, si dirà, avviene dappertutto. E' vero, ma alla Targa Florio c'è in più l'eccitazione e il calore tipici della Sicilia.

 

 

 

 

Anche in questo la Targa Florio è unica al mondo.

 

Piero Casucci

 

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La SICILIANA Targa Florio : Gara UNICA !

 

 

 

 

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MIKE PARKES, era sempre il più alto .......

 

 

Da sx. Eugenio Dragoni, Nino Vaccarella, Lorenzo Bandini, Ludovico Scarfiotti, Enzo Ferrari, Mike Parkes

 

 

I filmati di Targa Florio 1970 di Paolo ?

 

 

Non solo immagini dei passaggi al primo giro …….

 

Altrettanto mitiche ( per me ) le immagini della Ferrari 512 Filipinetti che arriva - in gara - ai box di Floriopoli per l’assistenza ed il cambio piloti ….

 

Lo spilungone Mike Parkes riusciva ad entrare in quella “svizzera” 512 grazie alla nota bombatura “a uovo” appositamente realizzata sul tettuccio …..

 

 

 

 

Ma per uscire da quell’angusto abitacolo le cose restavano complicate ……

 

 

Volete vedere una bella caduta di Parkes proprio durante una concitata uscita da quella 512, per dare il cambio al “piccolino” Muller ?

 

Sono proprio le scansioni del filmato di Paolo che ci consentono di vederlo, ancora oggi ……… e la visione è gratis …..

 

 

 

- Arriva la 512 con alla guida Parkes, e Muller, col casco rosso, è sulla destra e si fionda verso l’abitacolo …..

 

 

 

- Muller, quasi coperto, è già davanti lo sportello ….

 

 

 

- Esce il lungo Parkes ( casco chiaro )

 

 

 

- Inciampa sul longherone del telaio/sportello e perde l’equilibrio …..

 

 

 

- Mette la mano a terra ….

 

 

 

- Con un vero e proprio balzo, facendo leva sulle gambe/trampoli, … si allontana dalla 512 ….. di qualche metro e “fortuna” sua che non arrivava nessuno …. e Muller si appresta ad entrare …

 

 

* * *

 

 

Di nuovo grazie, Paolo ( detto Frog59 ) ; i Tuoi filmati stanno sempre lì :sol: …… e chi li sposta :sol: …..

 

 

http://www.amicidellatargaflor [...] 43533.html

 

 

 

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Visita “preziosa” ieri pomeriggio al Motor Village FCA di Palermo. Eugenio Renna insieme a Ernesto Dagnino a girare per gli stands. Fermata d’obbligo anche per la mostra su Nino Todaro.

 

Ernesto Dagnino ritrova nel 2015 le immagini della sua Giulietta Sprint condivisa in Targa Florio 1958 con Nino Todaro.

 

Si, era mia la Sprint - ricorda Ernesto Dagnino osservando le foto (fu “Nessuno” in quella gara) - ; fu per noi una gara regolare e redditizia ; primi di classe e ottavi assoluti.

 

Inoltre con la stessa Sprint vinsi la classe alla successiva gara del Monte Pellegrino.

 

Ricorda bene Ernesto Dagnino. Chiuse la gara con tempo di 6’.05’’ alla media di 86 km orari che gli permise di abbassare notevolmente il primato precedente conquistando il 5° posto assoluto.

 

Questi racconti dei diretti protagonisti emozionano.

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33^ Targa Florio 1949 / 9° Giro di Sicilia:

 

3^ assoluta la A.M.P. 2500 - Giovanni Rocco - Placido Prete

 

 

 

 

Quale il vero significato della sigla AMP ?

 

 

 

 

Bella domanda ……..

 

 

- “ Alfa Maserati Prete “ ? ……

 

- “ Alfa Martinoli Prete “ ? …..

 

 

Ancora se ne discute ……

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il testo che segue è tratto da:

http://www.automodellando.it/frames/amp.htm

 

( per le superiori n.4 foto proposte)

 

- un grazie per le foto d'epoca all' Ing. Stuart Shaller e al Sig.Mario Martinoli

- thanks for the old photos to the Eng. Stuart Shaller and Mr.Mario Martinoli

 

 

" AMP " ovvero Alfa - Maserati - Prete.

 

La vettura nasce da una Maserati 4 CL monoposto del 1939 numero di telaio 1566 che Placido Prete acquistò dal pilota Giovanni Rocco di Napoli.

 

Prete lavorò duramente per trasformare la carrozzeria della 4 CL in biposto.

 

Il pilota-costruttore sostituì anche il motore, gravemente danneggiato, montando sul telaio Maserati il propulsore di un'Alfa "A6C 2300" che egli stesso aveva guidato, nel 1947, in alcune gare in salita.

 

Il motore fu elaborato tanto da raggiungere la cilindrata di 2,5 litri ed arrivando così ad erogare 200 CV che consentivano alla vettura una velocità massima di 240 Km/h.

 

Anche il cambio è Alfa Romeo mentre sospensioni, differenziale e freni sono Maserati.

 

 

Targa Florio Rievocativa

 

 

Prete volle aggiungere anche il proprio nome alle vettura così assemblata che si dimostrò abbastanza competitiva.

 

Tra il 1947 ed il 1950 fu l'equipaggio Prete - Rocco a portare in gara la vettura il cui miglior risultato è il 3° posto assoluto alla Targa Florio del marzo del 1949.

 

Nel 1950 Prete vendette la macchina a Francesco Santovetti che, come miglior piazzamento, arrivò 3° nella Vermicino - Rocca di Papa del 1952.

 

Il 2° posto assoluto fu poi appannaggio di Scarlatti alla Coppa dei Due Laghi del 1953.

 

La vettura è oggi annoverata sia dal Registro Alfa che da quello Maserati anche se, a nostro avviso, è da considerarsi una Maserati a tutti gli effetti.

 

Prete lavorò su una vettura Maserati.

 

L' auto adotta ancora tutti gli organi meccanici di una 4CL, la carrozzeria è quella di una 4 CL, ampiamente modificata.

Solo il motore e cambio sono Alfa.

 

 

Targa Florio Rievocativa

 

 

Questo però assume minor importanza: volendo infatti somatizzare, il telaio lo si può intendere come lo scheletro mentre il motore come il cuore.

 

Ebbene un cuore non è indispensabile e lo si può "sostituire", mentre uno scheletro ...

 

Infine, due curiosità: il volante della AMP è quello di una Jeep mentre lo specchietto retrovisore è quello esterno del "Maggiolino"

 

 

AMP - Dati tecnici

 

Telaio : in traliccio di tubi

 

Sospensioni anteriori : a ruote indipendenti - barre di torsione e ammortizatori idraulici

 

Sospensioni posteriori : ad assale rigido con balestre longitudinali e ammortizzatori idraulici

Freni: a tamburo

 

Carreggiata anteriore : 1340 mm

 

Carreggiata posteriore : 1300 mm

 

Passo : 2555 mm

 

Motore : Alfa Romeo 6 cilindri in linea

 

Alesaggio x corsa : 72 mm x 100 mm

 

Cilindrata: 2443 c.c.

 

Alimentazione : 3 carburatori Stromberg

 

Potenza : 200 CV a 7000 g/min.

 

 

* * *

 

 

E poi c’è l’altra “campana” ……

 

 

Il Dott. Schaller dalla California ci manda questa e-mail di precisazione sulla AMP special e sulla storia del suo Progettista/realizzatore MARTINOLI; eccola tradotta in italiano:

 

 

“ ….. AMP “special” sta per “Alfa MARTINOLI Prete” e non “Alfa Maserati Prete”.

 

La macchina fu costruita nel 1948 nell’officina di Tino Martinoli con il Finanziamento di Prete.

 

Tino Martinoli fu responsabile della prima Ferrari che vinse nel 1947, il “tipo 125”, ruppe un motore nelle prove e fu riparato nell’officina di Tino la notte prima della gara.

 

La macchina vinse il giorno successivo.

 

Nel 1948 Tino costruì la “AMP special” che corse la Mille Miglia e la Targa Florio.

 

Nel 1950 Tino si trasferì in America come meccanico del Team Ferrari per Indy.

 

Dopo aprì un’officina chiamata “MARCOR” ad Hollywood.

 

Nel 1950 inventò un sistema di recupero dei gas di scarico per aumentare la potenza.

 

 

Targa Florio Rievocativa

 

 

L’idea fu rubata dal suo Avvocato di Brevetto e venduta alla Chrysler che a partire dal 1956 la usò per economizzare la benzina.

 

Negli anni 60 e 70 Tino lavorò sulla Ferrari Daytona del team HOLLYWOOD SPORTS CARS, e fu meccanico di molti attori famosi di Hollywood, insieme al lavoro sulle altre Auto Sportive.

 

Tino mancò all’incirca nel 1990. Suo Figlio, Mario, è uno Chef famoso a Los Angeles …... ”.

 

 

* * *

 

Quale la verità ? :sol: :sol:

 

 

 

Best54

 

 

www.amicidellatargaflorio.com

[Invité §bes888PR]

 

 

 

Eravamo tutti "gasati", per la Targa 1969, per la scelta di Chiti di affidare a Nino Vaccarella l'A.R. T33. di 2,5 cc ; se ne venne a conoscenza dalle anticipative cronache giornalistiche sportive e tutti aspettavamo quella 33 "Tasmania" anti-Porsche ..........

[Invité §bes888PR]

 

Targa 1971 : Affascinante zoom volutamente cercato sin dentro l’abitacolo della Lancia Fulvia HF Zagato di Raffaele Restivo ed Alfonso Merendino, in gara sotto i mitici colori della JOLLY CLUB …...

 

Siamo all’ingresso del tornantone sotto il piccolo Bivio di Sclafani Bagni. Arrivo dal misto veloce, sempre in leggera salita. E’ esattamente l’attimo che precede il deciso “scarto” della vettura ad impostare la curva sulla sinistra, per poi affrontare una salita piu’ accentuata.

 

La mano sinistra è appena sollevata, nell’istante esatto che precede “la presa” per la “stoccata” antioraria …..

 

Per me ….. una vera bellezza ….

 

Raffaele o Alfonso ….. alla guida ?

[Invité §bes888PR]

 

 

Oggi affettuosa visita di Santi Sutera, fratello dell'indimenticato "Toti", al Motor Village FCA di Palermo.

 

Promessa mantenuta. Per Lui una immagine dedicata a suo padre Giuseppe, impegnato in prova alla Montepellegrino del 1950 con la sua Fiat Sutera Sport 1100.

 

La base della vettura un telaio di Fiat 1100 103 con elaborazione motore e totale revisione della carrozzeria in "sport" eseguita nella Officina Palermitana "Sutera & Gelfo".

 

Erano ancora gli anni di mirabili realtà artigianali.

 

A margine della Mostra fotografica su Nino Todaro anche preziose testimonianze fotografiche in omaggio agli Amici Organizzatori della Monte Pellegrino Historics 2015. La dedica di Santi al padre è ...... obbligatoria .....