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Histoires du sport automobile

TARGA FLORIO E LE CORSE SICILIANE


Invité §sho727jx
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Messages recommandés

Invité §giu278ER

buongiorno, sto cercando una foto dell'equipaggio manfredini alberti del 1957 su 1100, grazie

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Invité §tar315jc

Giro di Sicilia.jpg

 

1922  Diatto tipo 20 (3).jpg

 

1922  Diatto tipo 20 (2).jpg

 

1922  Diatto tipo 20 (1).jpg

 

Alfa Romeo   (1).jpg

 

Alfa Romeo   (2).jpg

Ferrari Testa Rossa ex Corrado Cupellini

 

Ferrari 250 TR  (4).jpg

 

Ferrari 250 TR  (7).jpg

 

Ferrari 250 TR  (5).jpg

 

Ferrari 250 TR  (6).jpg

Gianni

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Invité §sho727jx

Come dicono a Bolzano... per ora in Sicilia c'è stato e c'è tuttora u RIVUGGHIU... :crazy:

per la serie "troppa grazia Sant'Antonio"...(nessun riferimento a Marasco eh...)

 

:D

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Invité §sho727jx

345629639_big-6032020381_jpgv1.67c24a02e6d6928fa453e3c9a246b708

 

cos'è un'Alfetta 158-59 carenata ? :??:

 

:chut:

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Ciao a tutti... riflessione-dibattito: la ricerca spasmodica della sicurezza ha snaturato gli sport motoristici?

Difficile rispondere... la vita umana viene prima di tutto, si potrebbe dire, e non è giusto metterla inutilmente a repentaglio per conseguire un risultato sportivo... piangiamo in queste ore la morte a Barcellona di Luis Salom,campione 24enne di motociclismo che forse con una via di fuga un po' più larga e soprattuttonon asfaltata sarebbe ancora qui con noi...

 

Nelle stesse ore si celebra anche quest'anno il rito del Tourist Trophy all'isola di Man, la gara di moto più antica del mondo (1906 come la Targa Florio), pericolosissima (si gira a 200 di media su strade ordinarie tra alberi, case, palizzate, cabine telefoniche e muretti), messa al bando da tutti i campionati ufficiali, una gara che sembrava ristretta a pochi pazzi amatori e ai loro seguaci ubriaconi e che da 15 anni a questa parte conosce un successo di pubblico e media sempre crescente... anche Case costruttrici e sponsor hanno abbandonato il "politically correct" e supportano apertamente questa manifestazione che si svolge su due settimane di prove e gare e che ogni anno conta almeno 2-3 vittime, commemorate da poche righe tra una gara e l'altra e considerate parte del gioco... il TT piace sempre di più perchè, in un mondo di corse sicurissime e asettiche, dove addirittura di discute sulla liceità o meno di certi sorpassi, è ormai una sorta di sport estremo, dove ancora prevale la "bestia" agonistica, o se volete la "bestia" avventurosa che a volte spinge l'uomo ai limiti del possibile... insomma, lo spirito che animava chi correva in moto ed auto fino, diciamo, all'inizio degli anni '60...

 

Allora, se manifestazioni come il TT hanno sempre più successo, dove sta il giusto? Nelle "safety cars" e nelle interruzioni per un nonnulla della F1 e dei campionati motociclistici maggiori o nella ferocia velocistica del TT?

 

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Invité §tar086XR

La competizione e riscbio,a tutti i livelli .

Al giro d'Italia di qualche giorno fá oltre le cadute all'ordine del giorno in

discesa si sono fiondati a rotta di collo e vi assicuro che faceva paura

vedere come affrontavano certe curve, la moto con la camera per la diretta

teneva una condotta piú prudente,ma a certi livelli se non risichi non rosichi.

E sempre una brutta cosa vedere una vita che si spegne per uno sport

che dovrebbe essere soprattutto divertimento ma sappiamo che non e cosí

e allora da domani punto e a capo si ricomincia,anche perché Marquez ,Rossi

e tutti gli altri apriranno di più il gas e piegheranno un pelino in più perché

l'adrenalina a certi livelli e come la tossicodipendenza.

Rip. Luis adesso correrai tra le stelle.

Andrea

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si, ma quello che mi chiedo è: negli sport motoristici è più giusto premiare il coraggio, l'audacia ai limiti dell'incoscienza e i tracciati che esaltano queste doti, oppure privilegiare la sicurezza a tutti i costi?

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Invité §tar315jc

Ciao a tutti... riflessione-dibattito: la ricerca spasmodica della sicurezza ha snaturato gli sport motoristici?

Difficile rispondere... la vita umana viene prima di tutto, si potrebbe dire, e non è giusto metterla inutilmente a repentaglio per conseguire un risultato sportivo... piangiamo in queste ore la morte a Barcellona di Luis Salom,campione 24enne di motociclismo che forse con una via di fuga un po' più larga e soprattuttonon asfaltata sarebbe ancora qui con noi...

 

Nelle stesse ore si celebra anche quest'anno il rito del Tourist Trophy all'isola di Man, la gara di moto più antica del mondo (1906 come la Targa Florio), pericolosissima (si gira a 200 di media su strade ordinarie tra alberi, case, palizzate, cabine telefoniche e muretti), messa al bando da tutti i campionati ufficiali, una gara che sembrava ristretta a pochi pazzi amatori e ai loro seguaci ubriaconi e che da 15 anni a questa parte conosce un successo di pubblico e media sempre crescente... anche Case costruttrici e sponsor hanno abbandonato il "politically correct" e supportano apertamente questa manifestazione che si svolge su due settimane di prove e gare e che ogni anno conta almeno 2-3 vittime... :cry:

 

Allora, se manifestazioni come il TT hanno sempre più successo, dove sta il giusto? Nelle "safety cars" e nelle interruzioni per un nonnulla della F1 e dei campionati motociclistici maggiori o nella ferocia velocistica del TT?

 

 

Dove sta il giusto?

Da nessuna parte Beppe!!!

Prevale l'interesse, tutto viene sacrificato all'altare del dio denaro, ci sono in ballo fiumi di denaro che mettono in secondo piano la vita umana.

tutto questo non succede in sport pericolosi come quelli motoristici, anche nel calcio, nel ciclismo, nella box. Ultimo esempio eclatante la morte di Cassius Clay, sicuramente provocata dalle sostanze dopanti somministrate in anni di allenamento. :non: :non: :non:

 

Gianni

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Invité §tar086XR

Negli ultimi anni si e fatto tanto per la sicurezza negli sport motoristici

ma di pari passo le case motoristiche hanno esasperato le prestazioni

i piloti non vogliono essere secondi a nessuno le case madri vogliono

primeggiare sugli avversari per ragioni di marketing,poi ci sono le

variabili l'inprevisto il guasto la fatalitá il mix e servito.

Sembra il cane che si morde la coda e giusto parlarne ma trovare una risposta

mi viene tanto ma tanto difficile.

Andrea

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Caro Beppe,

i tuoi dubbi sono più che legittimi.

Il problema delle gare odierne (auto, moto, fai tu!) è che si sono trasformate in videogiochi, almeno sulla carta, in realtà rimangono sempre pericolose perché, se da una parte si innalza sempre di più la sicurezza di mezzi e circuiti, dall'altra i limiti fisici naturali del corpo umano permangono.

I piloti di oggi non ne sono consapevoli (Marquez un esempio su tutti), mentre i campioni di una volta (Agostini su tutti) riuscivano ad avvicinare il limite senza andare oltre.

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Invité §tar086XR

Io non credo che sia un problema legato prevalentemente alla sicurezza

ho avuto la fortuna di assistere a diverse edizioni della targa e ho visto

sparire ad uno ad uno diversi protagonisti da un anno all'altro Bandini

Scarfiotti Giunti Rodriguez Siffert Laine Muller Bonnier,sicuramente ne dimentico

alcuni ma ci sono voluti 50 anni per piangere un pi!ota alla targa dopo

Masetti e mi riferisco a Tandoy (1971) tutti gli altri li abbiamo persi in giro

per il mondo in gare che si correvano in circuti o piste ritenuti sicuri con uomini

e mezzi pronti ad intervenire mentre la nostra amata Targa era ritenuta

la piú pericolosa del mondiale per il pubblico e per i piloti mentre a le mans

si corre e si muore ancora allora e facile pensare che e solo questione di

dollari.

Andrea

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Invité §tar665WD

Nei giorni della "centesima" il team del porsche museum ha realizzato diversi servizi fotografici lungo tutto il tracciato o per lo meno tratti di esso e qui di seguito potete vedere alcune foto

 

https://1300ccm.de/szene/targa [...] usel-24228

 

Tra le foto vorrei attenzionare a voi questaa, perché la passione, l'amore e la tenacia (full immersion presso floriopoli) che il nostro amico gulf dedica a questa grande corsa lo ha ripagato, immortalandolo accanto nientepopodimeno, a vanlennep e steckkonig

Grazie gulf per il tuo ottimismo contagioso

 

S16_0192_fine.jpg

Saluti, vito

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Io non credo che sia un problema legato prevalentemente alla sicurezza

ho avuto la fortuna di assistere a diverse edizioni della targa e ho visto

sparire ad uno ad uno diversi protagonisti da un anno all'altro Bandini

Scarfiotti Giunti Rodriguez Siffert Laine Muller Bonnier,sicuramente ne dimentico

alcuni ma ci sono voluti 50 anni per piangere un pi!ota alla targa dopo

Masetti e mi riferisco a Tandoy (1971) tutti gli altri li abbiamo persi in giro

per il mondo in gare che si correvano in circuti o piste ritenuti sicuri con uomini

e mezzi pronti ad intervenire mentre la nostra amata Targa era ritenuta

la piú pericolosa del mondiale per il pubblico e per i piloti mentre a le mans

si corre e si muore ancora allora e facile pensare che e solo questione di

dollari.

Andrea

 

 

 

Caro Andrea,

 

la Targa Florio ha avuto la fortuna di contare pochi morti in corsa nella sua storia, soprattutto grazie al fatto che per buona parte del circuito la media era molto lenta, assai sotto i 100 kmh. Ciò non toglie che era, come mi disse Jonathan Williams, una follia collettiva!

 

Oggi gli sport motoristici sono uno spettacolo globalizzato da cui ricavare più incassi possibili.

Credimi se si è fatto tanto per la sicurezza, fino a snaturare il nostro sport come accaduto domenica a Montecarlo con quella assurda safety car per sette giri,

è accaduto perchè lo spettacolo deve essere venduto e se l'incidente ci può stare deve essere il meno cruento possibile.

Poi la fatalità e l'assurdità di mandare a bordo pista una grù sotto la pioggia e con l'incedere dell'oscurità ci ha privato di quella bella persona che era Jules Bianchi!!

 

Ciao

 

Piergiorgio

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Invité §sho727jx

si, ma quello che mi chiedo è: negli sport motoristici è più giusto premiare il coraggio, l'audacia ai limiti dell'incoscienza e i tracciati che esaltano queste doti, oppure privilegiare la sicurezza a tutti i costi?

 

 

La prima c'hai detto...!

Oggi in molti sport esistono entrambe le facce, la cosa incongruente è quando esse stanno sotto la stessa egida...: basta prendere le corse su pista (e non tutte) e quelle rally.

Nelle prime, sia in auto che in moto, per lasciarci le penne devono accadere certe congiunzioni astrali negative della serie "elamadonnacheculo"...!

Nei rally ho visto più volte immagini raccapriccianti dove le vie di fuga in pratica non esistono, così come la totale assenza di banali rails protettivi da sbalanchi di oltre 50 metri...

là, se esci non vai fuori strada, ma voli nel vuoto e muori senza scampo (non sto a fare esempi perchè sono purtroppo la maggior parte !).

Nelle gare in salita basta osservare un cameracar per rabbrividire: se sbagli, bene che vada ti prendi un palo o un muretto...

Vengono catalogate entrambe come motorsport...!

Nel ciclismo poi, l'ho sempre sostenuto, rischiano la vita più di ogni altro atleta...!

Se infine vogliamo considerare quanta gente rischia la vita quotidianamente senza essere strapagata come nell'automobilismo, bè allora c'è poco da discutere...

Non è più concepibile mettersi davanti alla TV per assistere ad un GP e sentire che il tizio è stato arretrato nello schieramento perchè ha sostituito il cambio, il caio partirà nel prossimo GP

quattro posizioni più indietro perchè ha dimenticato di tirare l'acqua del cesso, o che la gara partirà dietro la SC perchè pioviggina...!!! mascassateciucà... :non:

 

:heink:

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Hai detto bene Pino, quello su cui volevo mettere l'accento è proprio l'incongruenza... da un lato non si possono obbiettivamente criticare tutte le misure adottate nelle corse automobilistiche in pista, specie in F.1, perchè salvaguardano la vita (il "politically correct"), dall'altro non si può fare a meno di notare come altri eventi FIA come rallyes e salite siano mondi lontani dallo standard delle piste. Nel motociclismo le differenze sono meno stridenti perchè anche in motoGP lo spazio per sorpassare c'è sempre e questo sport, come la metti la metti, è purtroppo di per sé pericoloso... ma la motoGP sembra voler seguire le orme della F1... e più di una volta piloti "esuberanti" sono stati messi all'indice dai colleghi più blasonati per i sorpassi un po' troppo audaci (stranamente però queste cose non valgono mai per Marc Marquez, che in quanto a guida "cattiva" non è secondo a nessuno..).

 

Il Tourist Trophy è un esempio estremo di "politically incorrect", anche perchè l'Isola di Man gode di un'autonomia legislativa ed amministrativa particolare (ricordiamoci che è anche e soprattutto un paradiso fiscale)... se si facesse una corsa del genere in Italia o in qualche altro paese europeo, ad ogni morto (ieri pomeriggio è deceduto un pilota di sidecar) ci sarebbe un'inchiesta della magistratura... mentre loro si permettono addirittura di effettuare, alla fine della settimana di gare, il "Mad Sunday", la domenica folle, nella quale chiunque dotato di una moto e di abbigliamento adeguato, può entrare in un tratto del circuito chiuso al traffico e dare libero sfogo ai suoi pruriti... e "cu muori u fa a cuntu so' e lu sinnacu sinni scutulia"...

Il TT però, come già detto ha un successo sempre crescente, è meta di pellegrinaggio di appassionati da tutto il mondo, è sempre più coperto dai media, alletta sempre più sponsor, ed attira sempre più piloti non inglesi che vengono dalla pista... perchè? Solo follia suicida colletiva dei piloti? Solo curiosità sadico-morbosa del pubblico? sicuramente no, perlomeno per la maggior parte... il TT è un mix estremo, appunto, di passione ed adrenalina, e quando qualcuno muore il dispiacere è reale perchè, in fondo, è un compagno di giochi ed avventure che se ne va... ma è messo in conto, come è messo in conto nelle équipe di alpinismo estremo, e si va avanti... il fascino delle velocità stellari, il coraggio di fare in quinta piena una "esse" in discesa dentro un paese fra due file di case è evidentemente una "benzina" troppo potente... e là, va detto, non c'è molto spazio per giochi di squadra, per l'immagine della Casa, per piloti con la valigia... se non te la fidi ad aprire il gas, i distacchi che prendi sono imbarazzanti... quest'anno non ci sarà Guy Martin, diventato vero "divo" grazie al TT, bello e maledetto, l'eterno secondo, etc. etc... la fama e i soldi che ha cominciato a guadagnare al di fuori dell'ambito del TT (abbigliamento, talk show, Grande Fratello inglese), gli hanno tolto la voglia di rischiare la vita ad ogni curva... e bene ha fatto, secondo me... una volta là dentro e abbassata la visiera non c'è più posto per l'immagine...

 

Vengo a sapere in questi giorni dal buon Gulf/Cannata che alla 24 ore del Nurburgring, che si corre sulla tanto vituperata (dai vip della F1) Nordschleife di 22 km, oltre alle vetture strettamente Turismo (che sembravano le uniche a poter permettersi di correre ancora su quel tracciato), ora sono ammesse vetture decisamente più performanti (GT? Prototipi?, ho visto delle foto ma non so la categoria)... e il tracciato quello è, con tutte le sue insidie...

 

Cosa sta succedendo? Ho l'impressione che il motorsport (come lo chiamano ora) si stia lentamente ma inesorabilmente spaccando in due... da un lato le corse "importanti", sempre più sicure, sempre più ecologiche, sempre più "confezionate" e sempre più asettiche e noiose... dall'altro le corse "ignoranti" dove la gente, pubblico e piloti, si va a cercare il brivido e l'emozione con la B e la E maiuscole, accettando il rischio più elevato...

 

Chi sopravviverà? Certo questo tipo di sport senza sponsor non campa... e alla fine, dove confluiranno i soldi? sarà un tema interessante da seguire nei prossimi anni...

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Invité §ant842ti

S16_0208_fine.jpg

ma, qualcuno ha visto o fotografato come fosse dentro questa macchina?

era forse così, sedili innanzitutto?

 

1974-Porsche-RSR-Turbo-Carrera-Interior.jpg

configurazione Porsche Martini 1974.

nino

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S16_0208_fine.jpg

ma, qualcuno ha visto o fotografato come fosse dentro questa macchina?

era forse così, sedili innanzitutto?

 

1974-Porsche-RSR-Turbo-Carrera-Interior.jpg

configurazione Porsche Martini 1974.

nino

 

 

Spazzaneve in soccorso.

Purtroppo il meccanico non voleva saperne di spostarsi quando ho cercato di fotografare gli interni.

Il volante era comunque il classico quattro razze e anche la strumentazione mi è parsa quella di serie.

IMG_3636.jpg

 

 

IMG_3636-bis.jpg

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Invité §ant842ti

purtroppo, non possiamo sapere cosa ci fosse nel '73...certamente, erano vetture allestite per il mondiale. peccato...i sedili in vetroresina, fantastici anche per eventuali modellini ... piuttosto, Spazza, ti rompo sempre i ... come noti quella levetta sul cruscotto è segnata dalla folgorina e segnala lo stacca impianto elettrico. sui tuoi modellini... all'esterno, è la levetta lato guida, e tu hai messo l'adesivo dell'estintore...andrebbe la folgorina. l'attivatore estinzione era dall'altro lato.

nino

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purtroppo, non possiamo sapere cosa ci fosse nel '73...certamente, erano vetture allestite per il mondiale. peccato...i sedili in vetroresina, fantastici anche per eventuali modellini ... piuttosto, Spazza, ti rompo sempre i ... come noti quella levetta sul cruscotto è segnata dalla folgorina e segnala lo stacca impianto elettrico. sui tuoi modellini... all'esterno, è la levetta lato guida, e tu hai messo l'adesivo dell'estintore...andrebbe la folgorina. l'attivatore estinzione era dall'altro lato.

nino

 

 

Hai perfettamente ragione!!

Mi ha ingannato il modello 1/18 della GT Spirit.

Come vedi anche nel 1973 vi era la folgorina anche sul cruscotto:

Martini 9.jpg

 

Grazie per la correzione, fra l'altro non mi pare che il comando estintore sulla destra avesse la decal E cerchiata di rosso.

Effettuerò le modifiche del caso su tutte e tre le RSR, ma adesso sono appena iniziati i lavori sulla P4 1/12, in serata vedrete qualcosa.

Ciao

Piergiorgio

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P4 MFH...primi problemi!!

Iniziato i lavori sulla P4, preferisco cominciare con la verniciatura della carrozzeria in modo che essicchi del tutto e possa essere maneggiata con facilità quando si dovrà avvitarla allo chassis, subito salta agli occhi il taglio errato del muso e in particolare dell'alloggio fari.

Temo che i modellisti della MFH si siano riferiti alla P4 di James Glickenhaus, almeno nella versione vista a Floriopoli nel 2005:

dre0065.jpg

 

Come potete notare il muso appare leggermente più corto ed appiattito e la parte anteriore dell'alloggio fari risulta avere un rialzo, indicato dalla freccia, che è stato riprodotto sul modello MFH:

 

IMG_4002.jpg

 

Il confronto con le due P4 versione Monza 1967 rende evidente il difetto:

IMG_4014.jpg

IMG_4016.jpg

Dunque, all'opera per ovviare con stucco e carta smerigliata al problema, provvedendo contemporaneamente ad ammorbidire ed arrotondare la forma del parafango anteriore, resa un po' troppo squadrata sul kit MFH.

Con l'occasione si provvede a rimuovere il sostegno degli spoilers anteriori, non previsti a Monza:

IMG_4001.jpg

 

IMG_4005.jpg

Si provvede a rimodellare, rendendolo più filante, l'alloggio fari:

 

IMG_4007.jpg

 

IMG_4003.jpg

Si prosegue aggiungendo stucco:

 

IMG_4012.jpg

 

IMG_4017.jpg

Per stasera basta così!

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Piergiorgio la prima foto in alto che hai postato è di una P3

 

No, caro Alfonso, è la P4 telaio n. 846, a detta di Glickenhaus, fotografata da me a Floriopoli nel 2005.

 

P4-9.jpg

 

In effetti la 846 nasce come P3 nel 1966, correndo la 24 ore di Le Mans con Rodríguez e Ghinter, successivamente sarà trasformata in P4 nell'inverno 66/67 e, in versione spider trionfa a Daytona condotta da Bandini e Amon nel febbraio 1967.

La 846, sempre in versione spider, partecipa poi alla Targa Florio con Vaccarella e Scarfiotti e alla 24 ore di Le Mans con Vaccarella e Amon, gara in cui finirà in fiamme a seguito di una foratura con lo sfortunato neozelandese alla guida.

Glickenhaus sostiene di essere venuto in possesso di questa vettura e di averla sottoposta a totale restauro.

La carrozzeria è, dunque, una ricostruzione di quella di allora, con le imperfezioni che ho rilevato guardandola accuratamente.

Delle P3 1966, per intenderci quelle con i fari anteriori in verticale, non è rimasto nessun esemplare in condizioni di origine perché i tre telai costruiti furono trasformati anche nella carrozzeria: la 846 in una P4, la 844 e la 848 in due 412P utilizzate nel 1967 dalla N.A.R.T. e dalla scuderia Filipinetti.

 

Un caro saluto

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Invité §sho727jx

No, caro Alfonso, è la P4 telaio n. 846, a detta di Glickenhaus, fotografata da me a Floriopoli nel 2005.

 

P4-9.jpg

 

In effetti la 846 nasce come P3 nel 1966, correndo la 24 ore di Le Mans con Rodríguez e Ghinter, successivamente sarà trasformata in P4 nell'inverno 66/67 e, in versione spider trionfa a Daytona condotta da Bandini e Amon nel febbraio 1967.

La 846, sempre in versione spider, partecipa poi alla Targa Florio con Vaccarella e Scarfiotti e alla 24 ore di Le Mans con Vaccarella e Amon, gara in cui finirà in fiamme a seguito di una foratura con lo sfortunato neozelandese alla guida.

Glickenhaus sostiene di essere venuto in possesso di questa vettura e di averla sottoposta a totale restauro.

La carrozzeria è, dunque, una ricostruzione di quella di allora, con le imperfezioni che ho rilevato guardandola accuratamente.

Delle P3 1966, per intenderci quelle con i fari anteriori in verticale, non è rimasto nessun esemplare in condizioni di origine perché i tre telai costruiti furono trasformati anche nella carrozzeria: la 846 in una P4, la 844 e la 848 in due 412P utilizzate nel 1967 dalla N.A.R.T. e dalla scuderia Filipinetti.

 

Un caro saluto

 

 

...CHIDDICI ? :o

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No, caro Alfonso, è la P4 telaio n. 846, a detta di Glickenhaus, fotografata da me a Floriopoli nel 2005.

 

P4-9.jpg

 

In effetti la 846 nasce come P3 nel 1966, correndo la 24 ore di Le Mans con Rodríguez e Ghinter, successivamente sarà trasformata in P4 nell'inverno 66/67 e, in versione spider trionfa a Daytona condotta da Bandini e Amon nel febbraio 1967.

La 846, sempre in versione spider, partecipa poi alla Targa Florio con Vaccarella e Scarfiotti e alla 24 ore di Le Mans con Vaccarella e Amon, gara in cui finirà in fiamme a seguito di una foratura con lo sfortunato neozelandese alla guida.

Glickenhaus sostiene di essere venuto in possesso di questa vettura e di averla sottoposta a totale restauro.

La carrozzeria è, dunque, una ricostruzione di quella di allora, con le imperfezioni che ho rilevato guardandola accuratamente.

Delle P3 1966, per intenderci quelle con i fari anteriori in verticale, non è rimasto nessun esemplare in condizioni di origine perché i tre telai costruiti furono trasformati anche nella carrozzeria: la 846 in una P4, la 844 e la 848 in due 412P utilizzate nel 1967 dalla N.A.R.T. e dalla scuderia Filipinetti.

 

Un caro saluto

 

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Invité §ant842ti

Io mi baso su quello che i miei occhi osservano, quel labbro superiore così arrotondato e quel taglio di fari non sono da P4.

 

 

il mio modesto sogno è, più o meno, sempre: PRENDERE UN MODELLINO E PROCEDERE A VERNICIARLO.

non vorrei essere nei panni di Spazzaneve per il lavoraccio...mi chiedo se sbagliamo tutti, o quasi, nel nostro modo di approcciarci al modellismo...quali dovrebbero essere i parametri irrinunciabili?

nino

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Io mi baso su quello che i miei occhi osservano, quel labbro superiore così arrotondato e quel taglio di fari non sono da P4.

 

 

Ti do perfettamente ragione! Infatti fu una cosa che mi colpì subito quando potei vederla di presenza.

La P4 originale aveva un profilo più rastremato ed è per questo che quando ho visto il muso della P4 MFH (pagata a caro prezzo!), così simile a quella di Glickenhaus, mi sono inc...to come una bestia!

E' evidente che i produttori di modelli più recenti si riferiscono alle immagini delle vetture oggi circolanti e non sempre corrispondenti a quelle originali di 50 anni fa. Penso che facciano dei rilevamenti computerizzati sull'auto restaurata, invece di guardare le foto delle vetture originali.

Esaminando il modello l'impressione è che abbiano preso in considerazione da cima a fondo la P4 di Glickenhaus, con i suoi pregi e i suoi difetti!

Vi terrò costantemente aggiornati sul prosieguo dei miei lavori, che nell'immediato prevedono il miglioramento della linea del muso e dell'alloggio fari anteriori che nella P4 costituivano la quintessenza della spettacolare bellezza di questa vettura.

Se ci fate caso non c'è muso di una P4 esattamente uguale ad un altro, erano ancora ribattute a mano, autentiche sculture d'alluminio!

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il mio modesto sogno è, più o meno, sempre: PRENDERE UN MODELLINO E PROCEDERE A VERNICIARLO.

non vorrei essere nei panni di Spazzaneve per il lavoraccio...mi chiedo se sbagliamo tutti, o quasi, nel nostro modo di approcciarci al modellismo...quali dovrebbero essere i parametri irrinunciabili?

nino

 

 

Caro Nino,

vedo che hai ben compreso la mia arrabbiatura nei confronti di Model Factory.

Il mio parametro irrinunciabile è quello di raggiungere la maggiore vicinanza possibile fra il modello e l'auto reale...quella di allora però, non certo quelle così brillantemente restaurate di adesso.

Per questa ragione cerco di documentarmi il più possibile con materiale fotografico d'epoca, mentre sul web si trova tantissima documentazione di auto restaurate e non sempre conformi all'originale.

Comunque, il nostro hobby è stupendo ed impagabile anche per questo!

Piergiorgio

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Invité §tar665WD

 

Caro Nino,

vedo che hai ben compreso la mia arrabbiatura nei confronti di Model Factory.

Il mio parametro irrinunciabile è quello di raggiungere la maggiore vicinanza possibile fra il modello e l'auto reale...quella di allora però, non certo quelle così brillantemente restaurate di adesso.

Per questa ragione cerco di documentarmi il più possibile con materiale fotografico d'epoca, mentre sul web si trova tantissima documentazione di auto restaurate e non sempre conformi all'originale.

Comunque, il nostro hobby è stupendo ed impagabile anche per questo!

Piergiorgio

 

 

 

Quindi avrai letto questo dossier e il relativo pdf P3/4 chassis 0846

http://www.barchetta.cc/englis [...] .330p3.htm

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In queste due foto, scattate al momento della presentazione alla stampa, appare netta la differenza fra la 330 P3 1966 e la 330 P4 del 1967, fari verticali e linea ugualmente bella ma più massiccia nella prima, fari inferiori spostati in avanti e linea, bellissima e più affusolata nella seconda:

b757OKHnxDZaFlydVXf.jpg

Ferrari_330-P4_STRADA_xMAM6794_670040.jpg

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