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Histoires du sport automobile

I PILOTI DELLA TARGA FLORIO


Invité §ami463nV
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Invité §ami463nV

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Targa Florio 1967 - Ford GT40 - Schlesser - Ligier / FORD FRANCE SA

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Invité §ran085xF

Ci ha lasciato un carissimo Amico ed un grande Professionista del Giornalismo Automobilistico Sportivo: Eugenio Zigliotto.

Grazie per averci regalato la Tua simpatia e umanità. Ci mancherà la Tua schiettezza !!

 

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Invité §ran085xF

TF 1971

 

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Vic Elford...verso Bonfornello

 

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De Adamich...nella discesa che da Campofelice porta a Bonfornello...

 

Foto dell'amico Pippo Pizzo..... :jap::jap::jap:

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Invité §bes888PR

Il grande VIC ELFORD ogni volta che viene in Sicilia è trattato come fosse un "PILOTA ITALIANO" .... chissà perchè ...

 

 

questa storia di Targa è presente anche su:

micro.jpg246..jpg.8f8ef0ed7be18cae076f5e09ea7b4d69.jpg

http://www.amicidellatargaflorio.com/1/ricordi_e_storie_di_targa_1006542_6.html

 

 

 

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Targa Florio 1968. L’incidente di Scarfiotti nel corso delle prove.

 

 

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“ …… II pilota italiano, al volante di una Porsche, è uscito di strada in curva: illeso.

 

La macchina è andata distrutta, ma domenica Scarfiotti gareggerà ugualmente su un altro esemplare della Casa tedesca.

 

II miglior tempo (record ufficioso) all'inglese Elford.

 

Palermo, 3 maggio 1968.

 

 

Vic Elford, il pilota inglese vincitore del Rallye di Montecarlo, ha ottenuto stamane il miglior tempo nelle prove della Targa Florio.

 

Elford, sulla Porsche tipo «907», ha girato in 36'47" percorrendo i 72 chilometri del circuito delle Madonie alla media oraria di 117,407 chilometri.

 

 

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Il record sul giro apparteneva allo svizzero Mueller che l'anno scorso, su una Ferrari della Scuderia Filipinetti, aveva compiuto il passaggio più veloce in 37'09" (media km 116,285).

 

Meglio di Mueller hanno fatto anche lo svizzero Siffert (Porsche «907», 36'54"), Nino Vaccarella, al volante della nuova Alfa Romeo «33» con motore di 2500 cc (36'56") e il tedesco Stommelen (Porsche «907», 37'08").

 

Manca il nome di Ludovico Scarflotti, considerato uno dei favoriti della « Targa ».

 

Scarfiotti ha avuto un pauroso incidente durante il primo giro di prova, rimanendo illeso ma distruggendo la vettura, un'altra Porsche di 2200 cc di cilindrata.

 

Il pilota marchigiano è uscito di strada nella discesa che segue il paese di Collesano, a pochi chilometri dal traguardo di Cerda.

 

Tornato quasi subito ai boxes grazie all'intervento di uno degli elicotteri di servizio, ha detto:

 

« Stavo andando molto bene. Ad un tratto, mentre ero sul punto di imboccare una curva a sinistra, la leva del cambio è entrata da sola in "folle". La macchina si è messa di traverso, mi sono trovato contro un paracarro e un albero ».

 

La Porsche ha riportato gravissimi danni alla fiancata destra e al telaio, impossibile ripararla in tempo per la gara, in programma domenica mattina con inizio alle ore 8.

 

Scarfiotti e il collega Mitter correranno su una delle vetture adoperate nel giorni scorsi in allenamento.

 

 

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Si tratta di una macchina in perfetto ordine, le probabilità di successo della coppia italo-tedesca non dovrebbero essere diminuite.

 

L'incidente accaduto a Scarflotti pone indirettamente in eccezionale risalto l'impresa di Elford.

 

L'inglese era partito da Cerda pochi istanti dopo Scarflotti.

 

Vista la macchina del compagno sfasciata ai bordi della strada, con il pilota ancora nell'abitacolo, ha fermato la sua Porsche ed è balzato fuori, chiedendo a Ludovico se avesse bisogno dì aiuto e come si sentisse. « Vai, vai - gli ha risposto Scarflotti - tutto bene ».

 

Ed Elford solo allora è ripartito.

 

Una sosta brevissima, ma che si può calcolare in una ventina di secondi.

 

Il record di Mueller avrebbe potuto essere battuto in misura ancora maggiore.

 

Rimane il gesto sportivissimo del trentaduenne corridore britannico, che ha ormai abbandonato i « rallies » per le competizioni in circuito o su pista, con risultati altrettanto validi.

 

Le prove hanno confermato la particolare adattabilità delle vetture di Stoccarda alle strade della corsa siciliana.

 

«L'Alfa di 2500 cc - ha detto Von Hanstein, il direttore sportivo della Porsche - non ci preoccupa, anche se è una bella macchina, guidata per di più da Vaccarella ».

 

 

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Il palermitano, così pratico di questo circuito da guadagnare almeno una trentina di secondi sugli altri piloti, ha ottenuto il terzo tempo.

 

Ha compiuto i suoi primi giri di assaggio Sandro Munari, che rientra in gara dopo il terribile incidente di Skoplje.

 

Il campione italiano dei « rallies » è anche un «velocista». Correrà con Raffaele Pinto su una «Fulvia Zagato prototipo »,

 

 

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mentre il biellese Claudio Maglioli sarà con un medico di Milano, Marco Crosina.

 

 

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Pat Moss, che con Rosadele Facetti costituisce l'unico equipaggio femminile in gara, ha girato in 46'19";

 

 

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il torinese Sergio Morando, in coppia con Bersano, su un'Alfa « TZ », in 44'28".

 

 

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Domani, per i piloti, giornata di riposo, in attesa della corsa, valevole quale quinta prova di campionato mondiale costruttori.

 

Lavoreranno invece i meccanici: vi sono motori da sostituire, cambi da curare, sospensioni da controllare.

 

Alcuni dovranno rimettere in sesto anche le carrozzerie, come i meccanici di Latteri e Capuano, due giovani della Sicilia-bene.

 

Latteri è uscito di strada con la sua Porsche « 910 » (valore della vettura, quindici milioni), rovinando una fiancata.

 

 

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Ma al via tutto sarà in ordine.

 

 

Michele Fenu …. “

 

L’articolo è del 04.05.1968 - La Stampa

 

 

* * *

 

Questa piccola storia di Targa Florio la avevo letta da qualche parte ... un pò di tempo fà ..... è periodo natalizio e me la sono voluta regalare, per non dimenticarla ........

 

Abbiamo vissuto, da ragazzi, pezzi di storia di un automobilismo sportivo che non esiste più. L'apoteosi del rinkoglionimento dei nostri giorni è la Formula Uno degli anni 2000.

 

 

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l'inconsolabile appassionato di Targa Florio

Best54

 

 

 

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www.amicidellatargaflorio.com

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Invité §bes888PR

CHI LA HA VISTA ?

 

Targa Florio 1952 : Fiat Marino 750 sport n.60 - Marino Brandoli - ritirata al 5° giro (guasto).

 

doveva essere ( più o meno ), così .......

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Invité §ran085xF

I Grandi Campioni della Targa Florio..non dimenticano !!!!!!

 

Sempre....un gran Signore !!!!!!!!!

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Chiaramente il ringraziamento va esteso anche a Anita Elford...... :jap::jap::jap::jap:

 

:jap::jap::jap::jap::jap::jap::jap::jap::jap:

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Invité §ran085xF

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Grazie agli amici Antonio Pusateri di Campofelice e a Miro Reale di Bagheria :jap::jap::jap::jap:

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Invité §ran085xF

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Grazie agli amici Antonio Pusateri di Campofelice e a Miro Reale di Bagheria :jap::jap::jap::jap:

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Invité §bep134Bm

https://aws-cf.caradisiac.com/prod/mesimages/503822/9.jpg53..jpg

 

........................

Grazie agli amici Antonio Pusateri di Campofelice e a Miro Reale di Bagheria :jap::jap::jap::jap:

 

UNA PICCOLISSIMA OSSERVAZIONE SICURAMENTE BANALE: IN MOLTE FOTO AVRETE NOTATO CHE I MECCANICI, NEL PORTARE I PROTOTIPI DAI BOX ALLA LINEA DI PARTENZA, GUIDAVANO IN POSIZIONE QUASI ERETTA, CON LE SPALLE BEN DISTACCATE DALLA SPALLIERA DEL SEDILE.

 

PROBABILMENTE, MA QUESTA E' SOLO UNA MIA IPOTESI, IN GARA LA POSIZIONE SEMISDRAIATA CONSENTIVA UNA VISIBILITA' SOLO IN AVANTI MENTRE, PER SPOSTARE LA MACCHINA DAI BOX OCCORREVA VEDERE TUTT'INTORNO IN QUELLA CONFUSIONE DEFINITA "PERFETTAMENTE ORGANIZZATA IN STILE SICILIANO" CHE CARATTERIZZAVA FLORIOPOLI.

 

..... AI BOX SI ENTRAVA, IN MILLE MODI DIVERSI, SOLO PER ESSERE VICINI AI PILOTI, AI MECCANICI DELLA TARGA O PER FARE UNA FOTO IN PIU'.

 

ANCHE PER QUESTO LA TARGA FLORIO ERA UNICA.

 

OGGI NEI BOX, DOVE I MECCANICI SI CONTANO A DIECINE, UNA SIMILE CONFUSIONE NON POTREBBE ESSERE NEPPURE IMMAGINABILE MA...... CI SONO LE "DOVUTE" ECCEZIONI FATTE PER I VIP, PER GLI SPONSOR O PER CHI HA TANTI SOLDI.

 

IN SOSTANZA SI TRATTA DI PERSONE LA CUI PRESENZA COSTITUISCE UN TORNACONTO PUBBLICITARIO O FINANZIARIO.

 

ANCHE QUESTO TESTIMONIA LA DIFFERENZA TRA IL MONDO DELLO SPORT (DI ALLORA) E QUELLO DELLO SPETTACOLO (OGGI): LA GARA NON E' SPORT MA SOLO UN PRETESTO.

 

beppe

 

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Invité §bes888PR

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Beautiful book, must add it to my library. I have added this link to the "Targa Florio page" of

 

www.racelounge.com/targa.html

 

Bill Witcher

 

 

 

Bill ...... american Targa Florio friend ....

 

 

 

Best54

 

 

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www.amicidellatargaflorio.com

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Invité §ami463nV

Targa Florio, 10 June 1956. Umberto Maglioli and Porsche Competition Director Baron Huschke von Hanstein after achieving Porsche's first-ever victory at the Targa in a 550 RS. Photo: Pino Fondi Collection

 

 

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Invité §ami463nV

“Marino”, Pilota e Costruttore di auto sportive ( anche in Targa Florio ) con motori Maserati, Alfa, Fiat, Lancia.

 

 

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Abbiamo voluto riunire un post di qualche pagina fa con uno nuovo, per unicità documentale e per rendere un ringraziamento all’Amico Luigi “Gigi” Brandoli di Torino

 

 

QUEI PILOTI DI TARGA FLORIO DEGLI ANNI CINQUANTA ......

 

 

Ci scrivono :

 

 

“…… Alla Associazione Culturale Amici della Targa Florio,

 

Buona sera,

 

mi chiamo Luigi Brandoli, sono figlio di quel Marino Brandoli che fù costruttore e pilota di auto sportive omonime, prima dell'ultima guerra e fino al 1957/58.

 

Purtroppo, a seguito di un incendio, andò quasi totalmente distrutto l'archivio fotografico e documentale.

 

Negli anni cinquanta era stato uno dei diciannove fondatori del “Racing Club 19” di Torino il cui simbolo era anche impresso sulle vetture ( purtroppo anche in questo caso un incendio ...... ).

 

Potete gentilmente farmi una prima ricerca ?

 

Nel dopoguerra partecipò alla Targa Florio, alla Catania Etna, al Circuito di Ragusa, ecc.

 

Nel 1951 partecipò alla Targa Florio, con la vettura Berlinetta Fiat Marino ( come da foto allegata - vedi n 2341 in corsa alla Mille Miglia del 1954 ).

 

 

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Mille Miglia 1954 - Alberto Ascari con la sua D24 si appresta a superare la Fiat Marino di Marino Brandoli che .... inizia ad allargare per dare spazio

 

 

In quella Targa ebbe un grave incidente al quinto giro e la causa fù determinata dalla rottura del supporto ammortizzatore posteriore che, alla verifica successiva, venne trovato manomesso.

 

E’ possibile verificare il numero di targa, il numero di telaio e il numero di motore ? Se esistono avere i tempi parziali e la posizione ai vari punti di controllo ?

 

In anni successivi partecipò come costruttore "Fiat Marino" berlinetta ( coupè ) Cc. 750 - 1100 (1951/2/3/4) , barchetta , Fiat 8v , Lancia B20 coupè.

 

Le iscrizioni di gara negli anni successivi potrebbero essere state fatte anche a nome di altri piloti : Azario Bracco, Barone Mazzonis, Conte Luigi Della Chiesa, Tacconis, ecc. …..”

 

 

* * *

 

Abbiamo, intanto, inviato all’Amico Luigi Brandoli l’elenco degli iscritti di Targa di quegli anni per avere da Lui, se possibile, maggiori e più precise indicazioni per circoscrivere il perimetro delle ricerche.

 

In ogni caso è interessante riportare alla luce anche una piccolissima memoria di quella F1 “Marino Brandoli” costruita dal papà di Luigi :

 

 

La “Marino Brandoli” di Formula Uno

 

Alla metà degli anni 50, il modenese Marino Brandoli realizza due vetture da competizione basate sulla meccanica Lancia Aurelia 2500: una "sport" e, addirittura, una Formula Uno.

 

Entrambe disputano con onore qualche gara.

 

Al Gran Premio di Napoli svoltosi il 28 aprile 1957 a Posillipo, lo stesso Marino Brandoli partecipa con questa sua artigianale F1 ottenendo una onorevole quinta fila dello schieramento: in corsa, é costretto al ritiro nel corso del 10º giro per problemi all'impianto di raffreddamento.

 

 

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(Gran Premio Napoli 1957: cerchiata in rosso la Brandoli di Formula Uno con motore Lancia Aurelia 2500 alla partenza)

 

 

* * *

 

 

In effetti, a prima immediata ancora superficiale verifica, ritroviamo questa iscrizione alla Targa Florio del 1952 :

Fiat Marino 750 sport n.60 - Marino Brandoli - ritirata al 5° giro (guasto).

 

Se qualcuno ha materiale, lo dice ?

 

..... continua .....

 

 

PS : " ....Negli anni cinquanta era stato uno dei diciannove fondatori del “Racing Club 19” di Torino il cui simbolo era anche impresso sulle vetture ( purtroppo anche in questo caso un incendio ...... ) ....."

 

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Targa Florio 1960 - Osca S110 - Ada Pace - Castellina / Nineteen Racing Club

 

 

* * *

 

 

Abbiamo chiesto a Luigi :

 

Ma come mai Tuo padre, nell’ambiente delle corse degli anni 50, era chiamato Marino e non Brandoli, o non semplicemente Marino Brandoli ?

 

Ci ha risposto :

 

“ ….. Nel mondo sportivo mio padre era conosciuto per nome ( Marino ) e non per cognome ( Brandoli ); per questo il nome delle sue realizzazioni: “Maserati Marino”, “Fiat Marino”, ecc.

 

L'origine risale dal fatto che mio padre aveva sei fratelli tutti più anziani ( infatti nacque che la madre aveva oltre cinquanta anni) ed essendo il più piccolo avevano una particolare affezione, oltre essere il più vivo e rapido nel pensiero, il più curioso e quello con più interessi per la meccanica, per la velocità ecc. ….”

 

Insomma, quel più semplice e diretto “Marino” gli restò anche come cognome …..

 

 

E poi ci ha inviato altro interessantissimo materiale su ciò che è rimasto delle auto realizzate da suo padre, inclusa la spettacolare vettura di Formula 1 ; lo pubblichiamo su sua gentile concessione e per questo lo ringraziamo.

 

 

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* * *

 

 

Cerchiamo sempre qualche immagine di Targa Florio 1952 di quella Fiat Marino 750 sport n.60 - Marino Brandoli - ritirata al 5° giro (guasto).

 

 

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www.amicidellatargaflorio.com

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Invité §sho727jx

“Marino”, Pilota e Costruttore di auto sportive ( anche in Targa Florio ) con motori Maserati, Alfa, Fiat, Lancia.

............................

 

 

 

Semplicemente fantastico...! Alla scoperta di un mondo sconosciuto...

 

:jap::jap::jap::sol::sol::sol:

 

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Invité §bes888PR

Più tempo passa e più mi rendo conto di quante incredibili vetture storiche potrebbero venire qui da noi, solo se esistesse una seria, professionale ed efficiente Organizzazione pronta a "riceverle" ........

 

 

:( Carmè :(

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Invité §ami463nV

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In March 1934, the action moved over to the Ascot Legion Speedway at Valley and Soto streets in Los Angeles, where, on March 21, there was a 150-mile event called the American Targa Florio, staged partly on Ascot's half-mile oval and partly in the surrounding hills. Lou Meyer won the event, but the promoters lost out when many of the spectators sneaked through the hills to watch.

 

With no control of the paying public, the promoters and, reluctantly, the racers went back to more orthodox oval racing. Apart from a few minor races, Stock Car racing as it was in 1934 was finished.

 

 

 

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Invité §bes888PR

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“NIVOLA” - Alfa Romeo 8c 2300 - alla Targa Florio del 1932

 

 

 

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Sul nuovo circuito della Targa Florio riprende oggi la lotta tra macchine e guidatori.

 

Non tutto il male vien per nuocere.

 

Alluvioni e franamenti, lo scorso anno, deteriorarono totalmente il vecchio percorso del “Piccolo Circuito della Targa Florio”, il quale da molti anni aveva sostituito il primitivo “Grande Circuito delle Madonie” che per l'edizione di quest'anno si dovette correre ai ripari, scartando una quarantina di chilometri pressoché impraticabili, e innestando un nuovo tratto comprendente tra l'altro una decina di chilometri pressoché rettilinei.

 

 

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Percorso ideale ne è così risultato un terzo circuito, che del primitivo conserva parecchie delle caratteristiche essenziali e tradizionali, e che pertanto non snaturerà l'indole severa della corsa, ma che pe contro offre parecchi vantaggi.

 

 

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In primo luogo la minor lunghezza: 72 km. invece di 108, il che significa otto passaggi dei concorrenti davanti alle tribune invece di cinque : interesse fortemente accresciuto non solo come spettacolo ma anche sportivamente, per i più frequenti termini di riferimento e di controllo delle posizioni reciproche dei concorrenti, per la conseguente maggiore combattività, le maggiori probabilità per ciascuno di assegnarsi il giro più veloce, ecc.

 

La minor lunghezza influirà, ancora sulla maggior facilità offerta ad ogni guidatore di «impararsi» a puntino la strada, curva per curva, metro per metro, diminuendo quindi l'importanza del fattore « imprevisto » (sotto il quale non comprese sia la sfortuna che l'impreparazione) rendendo insomma più genuini i risultati, cioè più aderenti ai reali meriti del guidatore e della macchina.

 

In secondo luogo il nuovo circuito, in ragione dell'influenza che verrà ad avere la numerosa ripetizione del rettilineo di Bonfornello, e delle caratteristiche di massima complessivamente più atte ad una media elevata, si manifesta più « moderno », più adatto alle vetture moderne.

 

 

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Al tempo in cui si era creata la Targa Florio, quando la stabilità, la maneggevolezza, la ripresa e la frenata delle vetture lasciavano molto a desiderare, non si sarebbe potuto concepire nulla di meglio che un terreno ove le condizioni di collaudo di queste rare virtù si trovassero esasperate: da ciò appunto l'improvvisa mondiale celebrità di questa corsa di eccezione.

 

Ma ai nostri tempi i cosiddetti circuiti accidentati e difficili si sono moltiplicati, mentre le virtù meccaniche ch'essi devono collaudare sono ormai una conquista pacifica di tutte le buone costruzioni.

 

Ecco perchè pubblico e tecnici cominciano a preferire i circuiti veramente « misti » dove, accanto alle acrobazie di guida, alle riprese, ai freni e allo sterzo (tipo Montecarlo, circuito esclusivamente acrobatico) possa avere buon gioco anche la velocità e conseguentemente la « tenuta » del motore, che dei vari elementi concorrenti seguita a rappresentare l'incognita principale, la più delicata, la più studiata.

 

Questi i pregi del nuovo circuito.

 

 

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Per tutti questi vari requisiti, il nuovo Circuito della Targa Florio si presenta dunque ideale.

 

Pur non raggiungendo i 900 metri d'altitudine segnati dal percorso abbandonato nè la sua densità di curve (circa una ogni 75 metri), esso scala tuttavia i suoi buoni 600 metri, con una percentuale chilometrica di curve pochissimo inferiore.

 

Difficoltà stradali, dunque, senza discussione. In più offrirà nuovi spunti di velocità pura, e questo è un bene.

 

Non cadrà nei difetti già ricordati dei circuiti troppo lunghi (non ultimo dei quali l'estrema difficoltà, di un effettivo sbarramento) e non offrirà per contro gli inconvenienti dei circuiti troppo brevi, tipo Montecarlo, dove i corridori si ostacolano vicendevolmente, e il acuire le posizioni dei gareggianti diventa talora un compito di alta aritmetica.

 

 

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Il notevole chilometraggio totale, pari a Km. 576, le conferisce utili caratteristiche di mezzofondo, dove le virtù di resistenza avranno un ruolo importante.

 

Insomma, ai motivi tradizionali che hanno fatto della Targa Florio una gara unica al mondo, altrettanto popolare da noi come agli antipodi, beniamina dell'industria internazionale, palestra di lancio di campioni oggi gloriosi e di Marche divenute celeri, la 23.a edizione della gara che si disputerà domenica prossima affianca nuovi motivi di fascino e d'interesse, tecnicamente e sportivamente.

 

La Targa Florio non è una manifestazione che possa invecchiare, pur essendo la più anziana delle gare automobilistiche mondiali tuttora in vita: tuttavia, se di ringiovanimento fosse il caso di parlare, eccola, quest'anno, ringiovanita!

 

 

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Non è dunque a stupire che tutti gli « assi » più in vista e i paladini delle tre Case europee assidue dello sport nei Paesi mediterranei siano presenti alla gara siciliana.

 

Considerata nel quadro delle grandi manifestazioni internazionali della stagione in corso, la Targa Florio assume inoltre, quest'anno, un carattere particolare per l'incertezza dei risultati e l'accanimento che ognuna delle tre Case porrà per ottenere finalmente quel distacco dalle concorrenti, che sinora non s'è avuto.

 

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Best54

 

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www.amicidellatargaflorio.com

 

 

 

 

21.12.2010

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Invité §bep134Bm

 

STORIE DI UN'ALTRA SICILIA DI CUI SI ANDAVA ORGOGLIOSI

 

NEL DOPOGUERRA IL BITUME PRODOTTO NELL'ITALIA DEL NORD VENNE SOSTITUITO DAL BITUME PRODOTTO A RAGUSA.

 

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ALLORA, IN SICILIA, ERA PERMESSO PERFINO SOGNARE.

 

beppe

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La Storia

 

Erano gli anni ’30, quando la ditta individuale Antonino Ancione propose sul mercato i cartonfeltribitumati e materiali impermeabilizzanti.

 

In quell’epoca fu anche una delle poche imprese in Sicilia a produrre le mattonelle d’asfalto, realizzate con la roccia asfaltica delle miniere di Ragusa.

 

L’azienda Antonino Ancione continua a produrre, forse unica nel mondo,le mattonelle d’asfalto per l’arredo urbano: questa produzione dal 1944 è stata trasferita da Palermo a Ragusa. La ditta Ancione, nel ’52, acquista dagli inglesi il giacimento minerario, che si estende su 800mila metri quadrati, il regno della “pietra pece” a cui è legato il nome di Ragusa in tutto il mondo. Qui si producono oltre che le mattonelle d’asfalto, i mastici d’asfalto e i bitumi ossidati.

 

Dopo la seconda guerra mondiale inizia a produrre l’emulsione bituminosa per uso stradale, per forniture pubbliche e private ed assume appalti pubblici per rifacimento dei manti stradali.

 

 

Nel ’58 viene installato il primo impianto Marini per i conglomerati bituminosi a caldo.

 

Dal 1960 la Ancione inizia la produzione del pipe-coat del marine-mastic per le pipe line terrestri e sottomarine.

 

La produzione è destinata alla ex Rhem Safim Tubi e la lavorazione è altresì richiesta dalla Saipem del gruppo Enichem e dalla Esso, che indirizza la fornitura alla Sonatrach in Algeria per la realizzazione del metanodotto e all'Agip per la Snam Progetti, che si è occupata del rivestimento delle pipe line del metano nel canale di Sicilia tra Tunisia e l’isola.

 

 

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Invité §bes888PR

Caro Beppe,

 

devi dirti che quell'articolo della STAMPA del 1932 sulla Targa di quell'anno mi ha colpito.

 

 

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Allora, in anni davvero difficili :

 

GRANDE EVENTO SPORTIVO

GRANDE CIRCUITO STRADALE

GRANDI PILOTI

GRANDI CASE

GRANDE ORGANIZZAZIONE

 

Ora :

 

EVENTI SPORTIVI MORTIFICANTI

MICRO SLALOM STRADALI FIERISTICI ....... ALLA DEFUNTA EX FIERA DEL MEDITERRANEO

PILOTI ........

CASE ........

ORGANIZZAZIONE .........

 

 

Tutto finito ; veramente tutto finito. Una TARGA FLORIO ( anche se soltanto della memoria ) da supermercato, da fiera paesana.

 

 

" .......... Insomma, ai motivi tradizionali che hanno fatto della Targa Florio una gara unica al mondo, altrettanto popolare da noi come agli antipodi, beniamina dell'industria internazionale, palestra di lancio di campioni oggi gloriosi e di Marche divenute celebri, la 23.a edizione della gara che si disputerà domenica prossima affianca nuovi motivi di fascino e d'interesse, tecnicamente e sportivamente ......"

 

 

Carmè

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Invité §bes888PR

PRIMA DELL' "OSCURANTISMO"

 

 

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LA TARGA E' STATA UNA COSA VERAMENTE "GRANDE"

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“Marino”, Pilota e Costruttore di auto sportive ( anche in Targa Florio ) con motori Maserati, Alfa, Fiat, Lancia.

 

 

 

 

Al Gran Premio di Napoli svoltosi il 28 aprile 1957 a Posillipo, lo stesso Marino Brandoli partecipa con questa sua artigianale F1 ottenendo una onorevole quinta fila dello schieramento: in corsa, é costretto al ritiro nel corso del 10º giro per problemi all'impianto di raffreddamento.

 

 

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(Gran Premio Napoli 1957: cerchiata in rosso la Brandoli di Formula Uno con motore Lancia Aurelia 2500 alla partenza)

 

 

* * *

 

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www.amicidellatargaflorio.com

 

 

 

sulla destra le due Ferrari D50 di Hawthorn (14) e Collins (20) che arriverano secondo e primo davanti à Musso sulla prima Dino F2

 

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Invité §ami463nV

MITICO Vagnotti,

 

sei una vera enciclopedia della storia della Ferrari.

 

Grazie

 

 

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Il Gran Premio di Napoli è stata una corsa automobilistica disputata tra il 1933 ed il 1962. In origine era chiamata "Coppa Principessa del Piemonte", in onore della moglie di Umberto di Savoia, Maria José, e si correva a Posillipo, quartiere della città partenopea. La pista utilizzata era il “Circuito Province Merionali”. Prima della seconda guerra mondiale si disputò nel 1933, 1934, 1937, 1938 e nel 1939.

 

 

Nel 1948 ripresero le competizioni sul Circuito cittadino di Posillipo (di 4,1 km), e gli fu cambiato il nome in “Gran Premio di Napoli”. Le prime vetture che presero parte partecipavano al campionato di Formula 2. Seguirono, dal 1954, competizioni di sportprototipi e vetture di Formula 1 (il Gran Premio non era però valido per il campionato mondiale di questa categoria). L’ultima edizione fu disputata nel 1962.

 

 

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Griglia di partenza del 1955

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Invité §ami463nV

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Targa Florio 1967 - Fastest Lap: Herbert Müller, Ferrari 330 P3/4, 37'09.0" = 116.285 km/h

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