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Histoires du sport automobile

I PILOTI DELLA TARGA FLORIO


Invité §ami463nV
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Invité §ran085xF

Ricevo questa segnalazione dal nostro caro amico Antonio...( USA )

 

Intervista di Milano Finanza a Dr.Casali del Gruppo Meet su 1000 Miglia in California e accenno alla TARGA FLORIO.

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Antonio....grazie sempre :jap::jap::jap:

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Invité §bes888PR

COSI' PARLO' PHIL HILL A PROPOSITO DELLA TARGA ......

 

 

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Monza, 25 aprile 1967

 

La « 1000 Km » di Monza è durata per la Chaparral soltanto un'ora e un quarto.

 

Al 21" giro la vettura americana si è fermata al box.

 

Phil Hill, che aveva dato poco prima il cambio nella guida a Mike Spence, è saltato a terra.

 

Un nugolo di meccanici in giacca rossa ha attorniato il bolide progettato da Jim Hall, ma il guasto non era riparabile: rottura del cuscinetto della ruota posteriore sinistra.

 

La stessa trasmissione automatica appariva danneggiata.

 

Jim Hall ha preso l'accaduto con filosofia. « L'incidente - ha detto - è in sé banale, anche se è stato sufficiente per toglierci dalla corsa. Mi sembra che la macchina abbia dimostrato di andare bene: fin che è stata in gara ha impegnato duramente le Ferrari, meglio preparate e messe a punto per questo difficile circuito. Noi abbiamo avuto appena due giorni per provare ».

 

Dello stesso parere era Phil Hill. «Bisognava venire a Monza quindici giorni fa. Non ne abbiamo avuto il tempo. Il conto, con la Ferrari, resta aperto».

 

La Chaparral correrà lunedi a Spa, in Belgio, e, forse, il 14 maggio si cimenterà nella Targa Florio:

 

Hill mi ha riferito che si tratta di una prova unica al mondo - ha detto Jim Hall - ma sono ancora indeciso: non so se il materiale di scorta portato dagli Stati Uniti basterà.

 

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Per “materiale di scorta” l'industriale americano intendeva un equipaggiamento di una imponenza eccezionale: tre motori Chevrolet, telai, carrozzerie in plastica a sezioni, ruote, apparecchiature varie, tanto da allestire altre due vetture eguali a quella che ha partecipato oggi alla « 1000 km ».

 

 

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Invité §bes888PR

Ed ora ..... un bel fuori tema .....

 

 

"Welcome to Targa Florio Cars Limited, based close to Chichester in West Sussex and only 7 miles from Goodwood".

 

 

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Qui da noi l'irripetibile, l'unico, l'originale monumento storico della vera Targa Florio, FLORIOPOLI, va in rovina .... in Inghilterra ........ il nome Targa Florio ......... a sole 7 miglia da Goodwood ...... ; l'anima del commercio inglese ....

 

 

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Invité §ami463nV

Inghilterra : anche se - evidentemente - nell'ambito di una privata iniziativa commerciale ... il nome Targa Florio collocato in un contesto spartano ma ordinato, pulito, rigoroso, di classe.

 

Da noi una Floriopoli quasi ridotta al rango di discarica.

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Invité §ami463nV

CURIOSITA' FERRARI MO * 53210

 

 

Ci sono stati camionisti e camionisti, :sol::sol: in Targa Florio 1963 .....

 

 

com'era

 

 

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com'è

 

 

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Invité §ami463nV

QUELLA PASSIONE CHE NON FINISCE MAI

 

 

Qualche tempo fà ci scrisse, dal Belgio, un Amico di Targa Florio che ….. non ha dimenticato.

 

Il suo nome è Giuseppe La Russa.

 

 

2.09.2010

 

Salve, vi seguo dall'estero, ho avuto la fortuna di seguire dal vivo la Targa (Bivio di Caltavuturo) dal 1965 al 1969, anno di trasferimento in Belgio.

 

Tanti ricordi, tanta nostalgia, grazie per il vostro lavoro.

 

Ho ritrovato qualche foto dell'epoca ; come posso farvele avere ? ?

 

 

7.12.2010

 

Salve, chiedo scusa per questo lungo silenzio e finalmente invio le foto promesse, salita per e nei pressi del Bivio Caltavuturo, liberi di poterle usare nel modo più opportuno.

 

 

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Una di queste mi ritrae, forse sarebbe meglio dire "ci", quando eravamo giovani, belli (?), con tutti i capelli e sopratutto spensierati.

 

 

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* * *

 

Grazie, Giuseppe ( ci ha regalato anche ....... l'immagine del "botto" per la Sprite n.172 di Targa 1967 (Aaltonen /Baker ; una vera chicca ) :sol::sol: .

 

 

Inseriremo le foto di Giuseppe La Russa nella pagina "le foto degli Amici" su www.amicidellatargaflorio.com

 

 

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Invité §ami463nV

Targa Florio, ultimo mito dell'auto

 

 

 

" ...... E ci sembra significativo che due piloti di Formula 1, specialisti degli autodromi, come Ickx e Regazzoni abbiano molto insistito per poter partecipare a questa gara. « Ci saremmo sentiti privi di qualcosa - hanno detto - se non fossimo venuti qui almeno una volta » ...... "

 

 

Palermo, 10 maggio 1973.

 

 

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“ ……. Quella di domenica è la Targa Florio numero 57. L'ultima, almeno come prova del campionato mondiale marche e come corsa su strada.

 

 

Nel suo futuro c'è un bivio: o conservare l'etichetta «mondiale» e rinchiudersi in un autodromo già studiato nei minimi dettagli abbandonando il suo attuale magico tracciato oppure rinunciare al campionato e rimanere nell'antico circuito come gara per vetture granturismo.

 

 

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Sono due soluzioni che non soddisfano la Sicilia e che, in fondo, dispiacciono sia agli appassionati di automobilismo sia a chi vedeva nella Targa Florio gli ultimi bagliori degli anni giovani delle competizioni e l'immagine di un mondo ardimentoso e pionieristico ormai perduto.

 

 

E' un mito che si spezza dopo aver resistito a due guerre e ai mutamenti imposti da 67 anni di storia.

 

 

Sessantasette anni: 6 maggio 1906, 13 maggio 1973, la vicenda umana e tecnica delle quattro ruote condensata in un fazzoletto di terra irto di spigoli acuti e acceso dal sole.

 

 

Leggende, aneddoti, episodi drammatici, nomi, tanti nomi, da quelli di piloti e vetture che sono soltanto un ricordo a quelli che oggi sono vivissimi, perché in essi si riconosce la Targa: le Madonie, il rettilineo di Bonfornello, Cerda, la città fortificata di Caltavuturo, Campofelice.

 

 

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E l'atmosfera, i profumi, i colori di una corsa che è unica al mondo e che si circonda del calore e dell'entusiasmo di un pubblico troppo generoso e sprezzante del pericolo, presente in ogni competizione automobilistica.

 

 

Il rischio c'era nel 1906, allorché Alessandro Cagno vinse la prima Targa con un'Itala alla media oraria di km 46,800, e c'era in queste ultime edizioni, in cui le Porsche, Alfa Romeo e Ferrari si affermarono ad oltre 120 l'ora.

 

 

Medie relativamente basse, specie se paragonate ai 240-250 km orari di Monza e Spa, ma un'uscita di strada a 70 l'ora nel folto degli spettatori potrebbe egualmente provocare la tragedia.

 

 

E come tenere lontani gli appassionati dai 72 km del circuito?

 

 

E' questo, probabilmente, il rilievo critico più valido nei confronti della Targa Florio, ma occorre precisare che la corsa non ha mai conosciuto drammi e che i piloti caduti fra i monti delle Madonie si contano sulle dita di una mano.

 

 

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«Noi - proclamano orgogliosamente i siciliani - sappiamo benissimo quali sono i punti più pericolosi e ne stiamo lontani».

 

 

Forse, non è proprio così ma bisogna credergli per quella passione che mettono nell'organizzare questa gara che dispone di un bilancio magrissimo (si dice sui 25 milioni, uno scherzo) e che si regge su un'unione di intenti incredibile, a tutti i livelli.

 

 

La Sicilia sa di possedere con la Targa una carta importante nel campo del turismo e si sente più grande per avere una corsa «mondiale», che raccoglie da sempre i migliori piloti e le vetture più famose in una sfida che costituisce un vero banco di prova per gli uomini e le macchine.

 

 

Vincenzo Florio era convinto di aver creato una competizione molto dura ed affaticante. «Chi vince qui - diceva - può vincere dovunque».

 

 

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Anche se i tempi sono cambiati, il concetto è ancora valido, nel senso che la squadra in grado di preparare una vettura buona per la corsa siciliana, deve avere una tale esperienza e tali uomini da potersi affermare altrove.

 

 

La Targa, con i suoi 72 km, è il più lungo percorso di gara su cui si svolga una prova del campionato mondiale marche ed è l'unico veramente stradale.

 

 

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Il fondo, pur rimesso in ordine ogni anno prima della competizione, non è omogeneo come negli autodromi e le curve non sempre hanno la giusta inclinazione.

 

 

E c'è di tutto: salita, discesa, rettilineo, falsipiani.

 

 

Le prove ufficiali si condensano in una sola giornata, perché non si possono tenere isolati case e paesi.

 

 

Questo crea ai piloti il problema di «conoscere» esattamente i limiti propri e della propria macchina in rapporto alla strada e ai tecnici quello di mettere rapidamente a punto per questo particolare tracciato un mezzo nato per le piste.

 

 

I primi, soprattutto i gentlemen, cercano un aiuto disegnando su alberi e muretti riferimenti colorati, i secondi tentano di varare un'autocompromesso, senza l'esaltazione di alcune caratteristiche a detrimento di altre, come è norma quasi dovunque.

 

 

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Robustezza, tenuta in curva e in rettilineo, frenata, accelerazioni debbono condensarsi in un armonico ed equilibrato cocktail.

 

 

E, in più, occorre una certa organizzazione, per controllare il cammino della vettura nel suo giro dal mare ai monti e viceversa.

 

 

L'ultima Targa (ma sarà vero o gli amici siciliani riusciranno con qualche diabolico colpo di mano a continuare il mito ?) propone un duello italianissimo, degno della corsa: Ferrari contro Alfa Romeo.

 

 

Le Matra-Simca e le Gulf-Mirage, altre protagoniste del «mondiale» 1973, hanno rinunciato proprio per la difficoltà di preparare una vettura adatta al tracciato.

 

 

Stavolta, quindi, il colore della Targa, fra i tanti colori di Sicilia, sarà soltanto il rosso di Maranello e di Settimo Milanese.

Due «312-P» con Ickx-Redman e Vaccarella-Merzario e due esordienti «33 TT 12» per Regazzoni-Facetti e Stommelen-De Adamich.

 

 

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E ci sembra significativo che due piloti di Formula 1, specialisti degli autodromi, come Ickx e Regazzoni abbiano molto insistito per poter partecipare a questa gara.

 

 

« Ci saremmo sentiti privi di qualcosa - hanno detto - se non fossimo venuti qui almeno una volta ».

 

 

Per questa Targa Florio che si ravviva anche per la partecipazione della Lancia Stratos di Munari-Andruet e per quella delle Porsche-Martini, è una testimonianza di stima e di affetto.

 

 

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Chi non terrebbe a essere in un albo d'oro che raccoglie i più famosi piloti di ieri e di oggi ?

 

 

Michele Fenu …..”

 

 

 

(11.05.1973) La Stampa -

 

 

 

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Invité §ami463nV

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L'incidente a Gendebien …….. alla guida della Fiat 600 ……

 

 

PALERMO, lunedì mattina di quel Maggio 1961.

 

 

Il pilota belga Oliver Gendebien di 37 anni, che in coppia con Von Trips ha vinto la 45^ Targa Florio, è rimasto ferito in un incidente della strada mentre - dopo la festa - rientrava a Palermo dal circuito di Cerda.

 

II noto automobilista si trovava al volante di una «600» sulla quale viaggiava il giovane pilota Antonino Cammarata, quando è stato sorpassato e urtato da una « Giulietta » che si è successivamente allontanata.

 

L'utilitaria è andata contro un paracarro danneggiandosi gravemente.

 

Oliver Gendebien, trasportato al pronto soccorso di via Roma, è stato giudicato guaribile in otto giorni per «choc» traumatico, ferita lacero-contusa alla bozza frontale sinistra e distorsione al pollice della mano sinistra.

 

Il giovane Cammarata che ha riportato lievi contusioni se la caverà in sei giorni.

 

 

 

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Invité §bes888PR

Siamo seri .......

 

raramente si sono viste - così - foto a colori di Targa 1969 ..... ed in primo piano .... della Nomad Mk.2 BRM dei .... coniugi Konig .....

 

 

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..... :love: Antonio Faulisi :love: .....

 

 

SPETTACOLARE ! !

 

 

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Invité §bes888PR

Targa Florio 1967

 

 

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quei due gentleman drivers palermitani ....... di nome Ferdinando e Ignazio ...... con quella Dino della NART ..... senza insegne della NART ........ :lol:

 

 

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Storie quasi fantastiche, irripetibili, da sogno. Chinetti che porta in Sicilia una Dino della sua NART..... per affidarla a piloti ..... "siculi" ......

 

 

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Invité §bes888PR

Targa Florio 1970 ....

 

 

come sempre ..... il Quartier Generale della Squadra Porsche a Cefalù ...... Hotel Santa Lucia ....

 

 

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Si, foto bellissima ... un vero poster .... ma è "iconografia costruita ...... artefatta ....." ad uso di giornali e riviste ....

 

 

Ma altre scene sono ...... veramente spettacolari.

 

 

Per li spostamenti ? Nessun problema ..... Siamo in Targa Florio ...... insieme ai 908.3 ..... su strade regolarmente aperte al traffico civile ....... vespini e auto civili ....

 

 

 

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è la n.20 ......

 

 

 

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è la n.36 .......

 

 

 

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è la n.12 .......

 

 

 

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è la n.40 .......

 

 

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Invité §ami463nV

" Big Joe "

 

 

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“ …… Andiamo al 1972, e la Targa Florio. Ecco la prima foto della nostra Mini, numero di gara 51, col quale abbiamo fatto 3 gloriosi giri prima di ritirarci con 2 pistoni bruciati.

 

Questi 3 giri li abbiamo fatto il Sabato durante le prove. Facevo il primo giro io, poi ha fatto un giro Matteo, e stavo per completare il mio secondo giro quando al Buonfornello ho bruciato i pistoni. Non c'erano REV LIMITERS (limitatori di giri?) in quei giorni.

 

Per il discorso Matteo Sgarlata, non ricordo precisamente come è cominciata ma penso che gli ho parlato qualche mese prima, perchè volevo fare la 3 ore notturna sul circuito di Siracusa, e la vicenda e cominciata cosi. Il padre di Matteo era presidente della ACI Siracusa allora forse era quella la ragione che finivo parlando con Matteo.

 

Quando mi sono fermato sono venuti a trovarmi nel benzinaio del Buonfornello, dove che le prove erano finiti, mio fratello David (camicia rossa e stivali !!!!) e l amico Adrian. Vedi un pò come eravamo giovani. E quei capelli lunghi! ….”

 

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Invité §bes888PR

11.12.2010

 

 

“ ….. Poco fa ho ricevuto il libro di Tony Adriaensens.

 

E' bellissimo, con un sacco di particolari inediti. Lo dovreste associare "d'ufficio" nel vs. club .............. di pazzi da catena.

 

Grazie per la foto, a presto

 

”LVK” … ”

 

 

* * *

 

 

Si, quel grande Amico di Targa Florio “doc”, peraltro notoriamente di palato superfine, ha davvero ragione.

 

Stamani, a casa, nell’ora di “buco” dal lavoro, ho trovato una confezione postale proveniente dal belgio ; è arrivato il preannunciato libro di Tony, 400 pagine di goduria pura.

 

 

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Non mi vergogno affatto a parlarne e - perché no - a farne - di fatto - pubblicità palese agli Amici ed agli Appassionati di Targa Florio, perché …… è BELLISSIMO !

 

So soltanto che toglie il fiato. Ho avuto appena il tempo di guardare velocemente le foto, e le sorprese ed i particolari (per me) mai documentati e visti prima di quella Targa 1966 si susseguono a ritmo incalzante.

 

E’ - per me - una pubblicazione splendida. Traspare una passione ed un rispetto massimo per “la Targa”.

 

Raramente ho ammirato cose analoghe sulla Targa Florio. E - diversamente da come non poche volte accade - non si parla soltanto dei “nomi altisonanti” ; c’è anche tanta storia siciliana di Targa Florio in questo “Ten Days in Sicily” …..

 

Sono rimasto colpito da come Tony abbia anche “memorizzato” e dato lustro a storie di gara di “semplici” piloti privati.

 

Moltissime le immagini anche con vetture targate PA – CT – TP – ME ……

 

Saranno stati, quelli, piloti “privati”, ma chi le Targa Florio le ha corse ( o magari anche soltanto viste ...... ) veramente sa benissimo che le Targa Florio erano le Targa anche dei “privati”.

 

Su questo “Ten Days in Sicily”, con testi in inglese, in francese, in italiano, che - ripeto - è un omaggio alla “TARGA”, non soltanto le immagini e le storie dei “big”.

 

A mò di semplice esempio ...... onore, quindi, e non sono i soli, anche per i “privatissimi” siciliani Pietro Lo Piccolo e Salvatore “Toti” Sutera, magari con “piccole storie di Targa” che ci siamo sin qui raccontate soltanto tra di noi:

 

 

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Questo a margine di una di quelle immagini della TZ1 n.122 di Targa Florio 1966 :

 

 

“” ...... # 122 - Pietro Lo Piccolo owned his TZ1 (chassis # 0054) and raced together with his friend Salvatore "Toti" Sutera who tells his story:

 

"This was one of many Targa Florios for me and that year I was teamed up with my late friend Pietro Lo Piccolo.

 

On the 4th or 5th lap I came out of a blind bend near to Caltavuturo and found a forge flock of sheep in front of me, just wandering across the road !

 

I jammed my foot on the brakes but hit one of the sheep full on, and it literally flew onto the bonnet with a frightful bang !

 

My only concern at that moment was the precious TZ1's aluminium bonnet.

 

I hoped it was not seriously damaged.

 

To my good fortune, that was not the case and I drove on and luckily I did not meet the shepherd ! …. "

 

 

Nota supplementare a beneficio del lettore :

 

 

On the car you can see the logos of “Marathon” (an oil company that sponsored the cars of the Scuderia Pegaso of Palermo in those years), and of "Giliberti Corse", the garage in Palermo that had prepared the TZ1 ..... “”

 

 

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la pecora di "Toti" sul cofano della TZ1 ...... su un libro di uno scrittore belga ... forza di Targa Florio !!!!

 

 

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Invité §bes888PR

Targa Florio 1966

 

 

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Porsche 906 - De Udy - De Klerk - AFN Porsche Cars GB

 

 

Specific history of this car:

 

Chassis 906-129 was bought new from the factory by Mike de Udy as a semi-works car as one of two cars to be sold in Irish green to the UK.

 

His intention was to race the car immediately and he sent his new 906 directly to Italy:

 

8.5.1966 Targa Florio

 

Race distance 720 kilometers, crashed in practice, very wet and muddy race.

 

Car flown back to England and repaired by the Porsche factory support in England and then sent to Kyalami, South Africa, for the World Springbok series.

 

In Targa Florio the drivers were Mike De Udy and himself and Peter De Klerk.

 

 

Testo in inglese tratto da:

http://www.janluehn.com/stock/05/Dossier_906.pdf

 

 

Così è - oggi - quella 906-129 che risulta partente per la gara e ritirata nel corso del 1° giro (accident)

 

 

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Mai più ..... in Targa Florio .... una Carrera 6 di quel colore GB

 

 

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Invité §bes888PR

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Targa Florio 1966 : during practice ..... Ignazio Capuano ...... "flight" ....

 

 

" ...... Ignazio remembers that both doors flipped open during his "flight" which resembled a young bird. As a miracle, nobody got hurt and the car came out unscratched - only the right front wheel was damaged and needed a change ...."

 

(by "Ten days in Sicily" - Tony Adriaensens - Brian Joscelyne)

 

 

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* * *

 

 

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...... Il motore fù spento da Capuano (quasi) subito … ma durante i pochi secondi di quel “volo” il sei cilindri del Carrera, con le posteriori senza alcun “grip”, si beccò un poderoso “fuorigiri”.

 

La 906 venne, quindi, recuperata e ricoverata nei garage dell’Hotel Santa Lucia a Cefalù per essere verificata dai meccanici del Team Porsche.

 

La strumentazione della vettura portava ancora memoria di quel “fuorigiri” e bastò quel dato per far proferire al grande Herr Ferdinand Piech la teutonica espressione “ MOTOR KAPUTT ! ! ”, che fece letteralmente gelare il sangue a Capuano ……

 

Si constatò che le valvole a farfalla erano rimaste bloccate aperte. E mentre i tecnici Porsche si dannavano per capire cosa potesse essere accaduto ….. fù il meccanico personale di Capuano a scoprire l’arcano ….. ; una pietruzza di brecciolino si era incredibilmente andata ad infilare lì dove non doveva infilarsi, così bloccando il movimento di “ritorno” dell’acceleratore …..

 

Quel motore, nonostante il fuorigiri e le convinzioni del Grande F. Piech , “si salvò”, e fece una eccellente Targa Florio 1966.

 

La Targa Florio era anche questo ……

 

 

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il testo di questo post in italiano e le immagini sono tratti da :

http://www.amicidellatargaflorio.com/1/ricordi_e_storie_di_targa_1006542_4.html

 

 

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Al GRANDE incredibile "Tony", Amico belga di Targa Florio, il merito di contribuire, con il suo splendido libro dedicato alla Targa del 1966 ed al GP di Siracusa dello stesso anno, alla divulgazione delle grandi storie di Targa, della piccole storie di Targa e di tutti i suoi principali protagonisti, sia professionisti che gentleman drivers, privati. : I PILOTI DELLA TARGA FLORIO.

 

 

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Invité §ami463nV

OK, MOLTO BENE.

 

massima visibilità per tutto ciò che "ONORA" LA NOSTRA AMATISSIMA TARGA FLORIO

 

 

Uno schiaffo morale per quelli che - viceversa - la mortificano.

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Invité §ami463nV

QUEI PILOTI DI TARGA FLORIO DEGLI ANNI CINQUANTA ......

 

 

 

Ci scrivono :

 

 

“…… Alla Associazione Culturale Amici della Targa Florio,

 

 

Buona sera,

 

mi chiamo Luigi Brandoli, sono figlio di quel Marino Brandoli che fù costruttore e pilota di auto sportive omonime, prima dell'ultima guerra e fino al 1957/58.

 

Purtroppo, a seguito di un incendio, andò quasi totalmente distrutto l'archivio fotografico e documentale.

 

Negli anni cinquanta era stato uno dei diciannove fondatori del “Racing Club 19” di Torino il cui simbolo era anche impresso sulle vetture ( purtroppo anche in questo caso un incendio ...... ).

 

Potete gentilmente farmi una prima ricerca ?

 

Nel dopoguerra partecipò alla Targa Florio, alla Catania Etna, al Circuito di Ragusa, ecc.

 

Nel 1951 partecipò alla Targa Florio, con la vettura Berlinetta Fiat Marino ( come da foto allegata - vedi n 2341 in corsa alla Mille Miglia del 1954 ).

 

 

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Mille Miglia 1954 - Alberto Ascari con la sua D24 si appresta a superare la Fiat Marino di Marino Brandoli che .... inizia ad allargare per dare spazio

 

 

In quella Targa ebbe un grave incidente al quinto giro e la causa fù determinata dalla rottura del supporto ammortizzatore posteriore che, alla verifica successiva, venne trovato manomesso.

 

E’ possibile verificare il numero di targa, il numero di telaio e il numero di motore ? Se esistono avere i tempi parziali e la posizione ai vari punti di controllo ?

 

In anni successivi partecipò come costruttore "Fiat Marino" berlinetta ( coupè ) Cc. 750 - 1100 (1951/2/3/4) , barchetta , Fiat 8v , Lancia B20 coupè.

 

Le iscrizioni di gara negli anni successivi potrebbero essere state fatte anche a nome di altri piloti : Azario Bracco, Barone Mazzonis, Conte Luigi Della Chiesa, Tacconis, ecc. …..”

 

 

* * *

 

 

Abbiamo, intanto, inviato all’Amico Luigi Brandoli l’elenco degli iscritti di Targa di quegli anni per avere da Lui, se possibile, maggiori e più precise indicazioni per circoscrivere il perimetro delle ricerche.

 

In ogni caso è interessante riportare alla luce anche una piccolissima memoria di quella F1 “Marino Brandoli” costruita dal papà di Luigi :

 

 

La “Marino Brandoli” di Formula Uno

 

 

Alla metà degli anni 50, il modenese Marino Brandoli realizza due vetture da competizione basate sulla meccanica Lancia Aurelia 2500: una "sport" e, addirittura, una Formula Uno.

 

Entrambe disputano con onore qualche gara.

 

Al Gran Premio di Napoli svoltosi il 28 aprile 1957 a Posillipo, lo stesso Marino Brandoli partecipa con questa sua artigianale F1 ottenendo una onorevole quinta fila dello schieramento: in corsa, é costretto al ritiro nel corso del 10º giro per problemi all'impianto di raffreddamento.

 

 

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(Gran Premio Napoli 1957: cerchiata in rosso la Brandoli di Formula Uno con motore Lancia Aurelia 2500 alla partenza)

 

 

* * *

 

In effetti, a prima immediata ancora superficiale verifica, ritroviamo questa iscrizione alla Targa Florio del 1952 :

 

Fiat Marino 750 sport n.60 - Marino Brandoli - ritirata al 5° giro (guasto).

 

 

Se qualcuno ha materiale, lo dice ?

 

 

..... continua .....

 

 

PS : " ....Negli anni cinquanta era stato uno dei diciannove fondatori del “Racing Club 19” di Torino il cui simbolo era anche impresso sulle vetture ( purtroppo anche in questo caso un incendio ...... ) ....."

 

 

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Targa Florio 1960 - Osca S110 - Ada Pace - Castellina / Nineteen Racing Club

 

 

 

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Invité §ran085xF

OK, MOLTO BENE.

massima visibilità per tutto ciò che "ONORA" LA NOSTRA AMATISSIMA TARGA FLORIO

Uno schiaffo morale per quelli che - viceversa - la mortificano.

 

 

 

Ho appena finito di guardare il libro di Tony....devo dire che e' semplicemente "Devastante"..mai viste tante immagini cosi' spettacolari..sia di Siracusa che della Targa...per non parlare dei commenti...

La Targa del 1966 ..ricordata in un vero "capolavoro"....

:jap::jap::jap:

 

 

 

 

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